Spero vi piaccia
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Ok allora sn curiosa di vedere cm tratterai qst argomento.....hehehe!!!!!!
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.
-- Nomi Marks [about Gay Pride], Sense8
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
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Ecco il terzo capitolo ...
CAPITOLO 3
Avevano ormai superato il confine del villaggio,quando Kate si fermò ad ammirare l?orizzonte cremisi, scrutando in lontananza.Notte, appollaiata fra le sue braccia, le indicò con la testa una collina.
-Dovremmo andar lì?- chiese Kate -Ma se è a un giorno di distanza!E poi,da lì dove andremo?Oh,sono stata una stupida a intraprendere questo viaggio!-
Notte la guardò con gli occhi d?ambra.Poi le rispose con calma:
-Abbia più fiducia in te stessa e in me.Sono sicura che da lì saprai dove andare-
Rassegnata dalla sicurezza del famiglio,Kate s?incamminò verso la collina.
********************************************************************
-Nasconditi,presto!- gridò Notte, esortando Kate a nascondersi dietro il fitto fogliame di un albero.Una figura nera passò sopra le loro teste in volo, guardando sotto di sé con occhio attento.Gridò qualcosa a qualcuno, qualcosa che nessuna delle due capì.Poi, nel bosco echeggiò un rumore di passi umani.
-Scappa!-le sussurrò Notte.Kate,con fatica e china da sembrare gobba,cominciò a correre, mentre i passi dietro di lei accelerarono anch?essi.Poi, silenzio.Erano andati via.Kate si raddrizzò e tirò un sospiro di sollievo.
-Chi erano?- domandò a Notte.
-Emissari del nemico.Cercavano te, Kate.Dobbiamo andarcene al più presto via di qui; domani mattina,credo. Siamo in grave pericolo.Accampiamoci da qualche parte per la notte, per intanto.
Continuarono il loro cammino, quando un temporale le colse di sorpresa.Ma per loro fortuna il fitto fogliame impediva a una certa quantità di acqua di bagnarle.Si fece sera; e finalmente trovarono un posticino nascosto per dormire.Kate si coprì col sacco a pelo che era apparso grazie ai minimi poteri di Notte, e si addormentò guardando la cupola verde e argentata sopra la sua testa. Lo stomaco le gorgogliò: per cena aveva mangiato solo un panino che si era portata dietro da casa, mentre Notte si era accontentata di un topolino. Prese in braccio la gattina, che le si acciambellò contro il ventre, facendo le fusa.E fu così che si addormentarono sotto il cielo stellato.Ma durante la notte, una mano nel buio s?infilò nello zaino di Kate,derubandola di qualcosa.
********************************************************************
- Sulla nostra traiettoria ci dovrebbe essere un paesino ? com?è che si chiama?Ah,sì. St. Averder. Andiamo lì?
Si erano appena svegliate sotto un cielo grigio e una fitta coltre di nebbia che le circondava; ma già preparavano la loro partenza.
-Direi di sì: non vedo alternativa.Però, mia cara, è utile informarci su questo St. Averder : è popolato solo da persone con poteri magici, oppure solo da persone comuni, o ancora, da entrambe?- rispose la gatta.Kate in un batter d?occhio aprì lo zaino, cercando il librone magico.Lo trovò, lo aprì, e, chiudendo gli occhi, pensò intensamente al villaggio.E come in precedenza sui famigli, apparve qualche pagina che parlava di St. Averder. Kate lesse in velocità.Poi richiuse il libro con uno scatto.
-No, tranquilla, è abitato da persone con poteri magici, ma mi sa solo maghi e streghe.Peccato: mi avrebbe fatto piacere conoscere qualche altra Creatura Magica. Ma comunque saremo in buona compagnia.-
-Perfetto- disse la gattina sollevata.La ragazzina intanto rificcava nello zaino il libro, quando tirò un urlo, spaventata.
-Notte!Notte!Non c?è più la piuma, gattina mia!- gridò, rivoltando la zaino come un calzino.La gatta alzò la testa verso l?alto, cominciando a fiutare.
-Ti sembra il momento di guardare il cielo?- le urlò infervorata Kate.Notte abbassò lo sguardo e la fissò con i suoi profondi occhi gialli.Poi disse:
-Tu sottovaluti i famigli: stavo annusano perché, grazie ai poteri che possiede tutta la mia stirpe, posso capire chi è passato di qui-
-E chi è passato?-
-Non è uno solo, cara. Credo che erano in gruppo, ed erano anche armati di una grandissima magia oscura.Di più non so dire. Di certo, non so dov?è la tua piuma-
Kate sospirò, e improvvisamente, sentì un calo d?energia.La piuma non poteva allontanarsi da lei ? Notte le corse vicino e le leccò la guancia.Kate si sentì di nuovo bene; i poteri della gatta l?avevano salvata.
-Se stai così bene, allora la tua piuma non è lontana.Andiamo - le disse la gattina.Kate si sorresse per bene, di nuovo carica, e si avviò con il suo famiglio verso St. Averder.
********************************************************************
- Fa un freddo cane- mormorò Kate, rabbrividendo.Erano arrivate a un bivio, che le avrebbe portate al villaggio. Kate si era seduta su un enorme masso che sostava lì da chissà quanto tempo. L?aria del tardo pomeriggio era come un gelido coltello che le passava in continuazione sul viso.Il cielo sarebbe stato di un bell?azzurro, se le nuvole non lo nascondessero del tutto.
-Dai, manca poco al villaggio, e sono sicura che lì ci ripareremo per bene- la consolò
Notte.Kate si rialzò, e cominciarono insieme ad arrancare verso lo sperato villaggio.
Il sole era finalmente apparso nel cielo,anche se l?aria era ancora fresca.La ragazzina e la gattina si fermarono di fronte a un immenso portone di quercia, che sbarrava l?entrata al villaggio.Kate stava per entrare, dato che il portone si era magicamente aperto, quando Notte la fermò.
-Aspetta ? se vorrai comprare cibo e altro, come farai?Non hai soldi quindi ? -
-Ci rinunciamo- completò Kate.
-Ma va! Sei o non sei una strega?- la sgridò la gatta - falli apparire!-Kate la guardò molto male, poi, con un suo schiocco di dita, dal cielo piovvero delle piccole monetine d?oro.
-Bene!Ora andiamo!- disse stufa la ragazza, raccogliendo le monetine e entrando nel villaggio. St. Averder era un luogo bello e accogliente.Le case avevano ricchi giardini, con rose rampicanti, gigli e ortensie; erano fatte di belle mattonelle rustiche e avevano il tetto spiovente, per via delle grosse nevicate nel periodo invernale.I bambini giocavano a campana nella grande piazza, mentre le bambine andavano con le nonne a raccogliere le fragoline di bosco e i lamponi; le mamme badavano ai bimbi più piccoli, che si divincolavano dalla loro stretta per correre e giocare a nascondino con gli altri bambini.Numerosi alberi rendevano ombroso il villaggio, e il tutto era orchestrato dal suono dei falegnami che lavoravano, dallo sciabordio delle onde sulla scogliera e dai felici gabbiani che facevano scorpacciate di pesce. Kate guardava tutto ciò con nostalgia, ripensando a casa sua e a i suoi genitori, alle sue sorelle e alla zia ? trascorse il resto del pomeriggio girovagando, finche, quando venne buio, vide la luce di un?accogliente taverna e decise di entrarvi.Spinse la porta e entrò al caldo della locanda.Il posto era molto affollato; eleganti signori giocavano a carte, mentre le donne si erano riunite in gruppi e ricamavano a punto croce.Kate si guardò intorno circospetta: aveva il presentimento che la piuma fosse lì.Mentre la gentile cameriera le si avvicinava, venne attratta da un distinto signore che scriveva poggiato su un elegante scrivania di noce, nascosta in un angolo. E guardando meglio, impugnava ?
-Quella non è la tua piuma?- le sussurrò Notte all?orecchio.
-Sì - le bisbigliò di rimando Kate - e vorrei sapere perché c?è l?ha lui -
Cm vi sembra?
CAPITOLO 3
Avevano ormai superato il confine del villaggio,quando Kate si fermò ad ammirare l?orizzonte cremisi, scrutando in lontananza.Notte, appollaiata fra le sue braccia, le indicò con la testa una collina.
-Dovremmo andar lì?- chiese Kate -Ma se è a un giorno di distanza!E poi,da lì dove andremo?Oh,sono stata una stupida a intraprendere questo viaggio!-
Notte la guardò con gli occhi d?ambra.Poi le rispose con calma:
-Abbia più fiducia in te stessa e in me.Sono sicura che da lì saprai dove andare-
Rassegnata dalla sicurezza del famiglio,Kate s?incamminò verso la collina.
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-Nasconditi,presto!- gridò Notte, esortando Kate a nascondersi dietro il fitto fogliame di un albero.Una figura nera passò sopra le loro teste in volo, guardando sotto di sé con occhio attento.Gridò qualcosa a qualcuno, qualcosa che nessuna delle due capì.Poi, nel bosco echeggiò un rumore di passi umani.
-Scappa!-le sussurrò Notte.Kate,con fatica e china da sembrare gobba,cominciò a correre, mentre i passi dietro di lei accelerarono anch?essi.Poi, silenzio.Erano andati via.Kate si raddrizzò e tirò un sospiro di sollievo.
-Chi erano?- domandò a Notte.
-Emissari del nemico.Cercavano te, Kate.Dobbiamo andarcene al più presto via di qui; domani mattina,credo. Siamo in grave pericolo.Accampiamoci da qualche parte per la notte, per intanto.
Continuarono il loro cammino, quando un temporale le colse di sorpresa.Ma per loro fortuna il fitto fogliame impediva a una certa quantità di acqua di bagnarle.Si fece sera; e finalmente trovarono un posticino nascosto per dormire.Kate si coprì col sacco a pelo che era apparso grazie ai minimi poteri di Notte, e si addormentò guardando la cupola verde e argentata sopra la sua testa. Lo stomaco le gorgogliò: per cena aveva mangiato solo un panino che si era portata dietro da casa, mentre Notte si era accontentata di un topolino. Prese in braccio la gattina, che le si acciambellò contro il ventre, facendo le fusa.E fu così che si addormentarono sotto il cielo stellato.Ma durante la notte, una mano nel buio s?infilò nello zaino di Kate,derubandola di qualcosa.
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- Sulla nostra traiettoria ci dovrebbe essere un paesino ? com?è che si chiama?Ah,sì. St. Averder. Andiamo lì?
Si erano appena svegliate sotto un cielo grigio e una fitta coltre di nebbia che le circondava; ma già preparavano la loro partenza.
-Direi di sì: non vedo alternativa.Però, mia cara, è utile informarci su questo St. Averder : è popolato solo da persone con poteri magici, oppure solo da persone comuni, o ancora, da entrambe?- rispose la gatta.Kate in un batter d?occhio aprì lo zaino, cercando il librone magico.Lo trovò, lo aprì, e, chiudendo gli occhi, pensò intensamente al villaggio.E come in precedenza sui famigli, apparve qualche pagina che parlava di St. Averder. Kate lesse in velocità.Poi richiuse il libro con uno scatto.
-No, tranquilla, è abitato da persone con poteri magici, ma mi sa solo maghi e streghe.Peccato: mi avrebbe fatto piacere conoscere qualche altra Creatura Magica. Ma comunque saremo in buona compagnia.-
-Perfetto- disse la gattina sollevata.La ragazzina intanto rificcava nello zaino il libro, quando tirò un urlo, spaventata.
-Notte!Notte!Non c?è più la piuma, gattina mia!- gridò, rivoltando la zaino come un calzino.La gatta alzò la testa verso l?alto, cominciando a fiutare.
-Ti sembra il momento di guardare il cielo?- le urlò infervorata Kate.Notte abbassò lo sguardo e la fissò con i suoi profondi occhi gialli.Poi disse:
-Tu sottovaluti i famigli: stavo annusano perché, grazie ai poteri che possiede tutta la mia stirpe, posso capire chi è passato di qui-
-E chi è passato?-
-Non è uno solo, cara. Credo che erano in gruppo, ed erano anche armati di una grandissima magia oscura.Di più non so dire. Di certo, non so dov?è la tua piuma-
Kate sospirò, e improvvisamente, sentì un calo d?energia.La piuma non poteva allontanarsi da lei ? Notte le corse vicino e le leccò la guancia.Kate si sentì di nuovo bene; i poteri della gatta l?avevano salvata.
-Se stai così bene, allora la tua piuma non è lontana.Andiamo - le disse la gattina.Kate si sorresse per bene, di nuovo carica, e si avviò con il suo famiglio verso St. Averder.
********************************************************************
- Fa un freddo cane- mormorò Kate, rabbrividendo.Erano arrivate a un bivio, che le avrebbe portate al villaggio. Kate si era seduta su un enorme masso che sostava lì da chissà quanto tempo. L?aria del tardo pomeriggio era come un gelido coltello che le passava in continuazione sul viso.Il cielo sarebbe stato di un bell?azzurro, se le nuvole non lo nascondessero del tutto.
-Dai, manca poco al villaggio, e sono sicura che lì ci ripareremo per bene- la consolò
Notte.Kate si rialzò, e cominciarono insieme ad arrancare verso lo sperato villaggio.
Il sole era finalmente apparso nel cielo,anche se l?aria era ancora fresca.La ragazzina e la gattina si fermarono di fronte a un immenso portone di quercia, che sbarrava l?entrata al villaggio.Kate stava per entrare, dato che il portone si era magicamente aperto, quando Notte la fermò.
-Aspetta ? se vorrai comprare cibo e altro, come farai?Non hai soldi quindi ? -
-Ci rinunciamo- completò Kate.
-Ma va! Sei o non sei una strega?- la sgridò la gatta - falli apparire!-Kate la guardò molto male, poi, con un suo schiocco di dita, dal cielo piovvero delle piccole monetine d?oro.
-Bene!Ora andiamo!- disse stufa la ragazza, raccogliendo le monetine e entrando nel villaggio. St. Averder era un luogo bello e accogliente.Le case avevano ricchi giardini, con rose rampicanti, gigli e ortensie; erano fatte di belle mattonelle rustiche e avevano il tetto spiovente, per via delle grosse nevicate nel periodo invernale.I bambini giocavano a campana nella grande piazza, mentre le bambine andavano con le nonne a raccogliere le fragoline di bosco e i lamponi; le mamme badavano ai bimbi più piccoli, che si divincolavano dalla loro stretta per correre e giocare a nascondino con gli altri bambini.Numerosi alberi rendevano ombroso il villaggio, e il tutto era orchestrato dal suono dei falegnami che lavoravano, dallo sciabordio delle onde sulla scogliera e dai felici gabbiani che facevano scorpacciate di pesce. Kate guardava tutto ciò con nostalgia, ripensando a casa sua e a i suoi genitori, alle sue sorelle e alla zia ? trascorse il resto del pomeriggio girovagando, finche, quando venne buio, vide la luce di un?accogliente taverna e decise di entrarvi.Spinse la porta e entrò al caldo della locanda.Il posto era molto affollato; eleganti signori giocavano a carte, mentre le donne si erano riunite in gruppi e ricamavano a punto croce.Kate si guardò intorno circospetta: aveva il presentimento che la piuma fosse lì.Mentre la gentile cameriera le si avvicinava, venne attratta da un distinto signore che scriveva poggiato su un elegante scrivania di noce, nascosta in un angolo. E guardando meglio, impugnava ?
-Quella non è la tua piuma?- le sussurrò Notte all?orecchio.
-Sì - le bisbigliò di rimando Kate - e vorrei sapere perché c?è l?ha lui -
Cm vi sembra?