Sangue Zaffiro (Storia di Saphi ancora sin titolo XD)
- Saphiry e Deianira
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Oddio....arriviamo all'adorazione,ora? XD
No,grazie,sono solo un'umile mini-scrittrice! X?D...
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X?D...bello vedere che qualcuno ha fiducia in me e in Saphi! Ah,dovrei proprio andare avanti,ma ora non son nemmeno sul mio pc...non ho qui la storia per proseguire...cai...
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Per la vostra gioia,ecco un'altra parte! X?D
-Te lo dico io,Kil,quel lupastro è strano...-
-Suvvia,Saphi,vuol fare amicizia! Che c'è di strano?-
-Tutto,direi...-
Saphiry e Kilim sedevano sulla spiaggia grigia,sotto un caldo sole pomeridiano. Gli unici rumori che s'udivano era lo scroscio lento,ritmico,regolare del mare,e la carne lacerata dalle zanne del lupo affamato.
-Ma perchè?-Mugolò lui,inghiottendo un grosso,dolce,succulento boccone. Un rivolo di sangue gli scivolò sul mento biancastro. Se l'asciugò passandoci sopra la lingua rosea. Scosse le orecchie e di nuovo affondò il muso nella carne,stringendo gli occhi bicolore e attendendo una risposta dalla sorellastra,che però tacque e si stese tranquillamente sulla sabbia,sbadigliando.
-Allora,sorellina,che ha?-
-E' strano e basta....ha qualcosa che 'non-va-bene'...-
-'Non-va-bene'? Che pensi che abbia?-
Saphiry scosse le orecchie e guardò intensamente il fratellastro,seduto,il muso gocciolante di sangue,una zampa posata su ciò che restava del pranzo,gli occhi bicolore puntati su di lei.
-Mi pare troppo buono..-
-Tutto qui? E questo sarebbe una cosa che 'non-va bene-'?-Lui rise.
-Con me lo è stato..di solito i lupi son cattivi con me...-
-Non tutti sono uguali! E poi lui è il figlio di Saviron. E Saviron era molto,molto amico di Tamarok,il capoclan zaffiro. Quindi non credo che a loro importi se anche tu non sei lupa..-
-E perchè non dicono anche agli altri di lasciarmi stare?-
-A che giova,piccola mia? Hai visto bene che essi son ugualmente crudeli,non ti lascerebbero certo in pace!-
-Già...-Saphiry si alzò e,salutando il fratellastro con un breve inchino,si diresse verso la tana.
Invece d'entrarvi,però,balzò sulla collinetta e si arrampicò fino in cima,dove,simile ad una grossa aquila,s'appollaiò guardando vigile il paesaggio. Lontano, davanti a lei c'erano le montagne. O meglio,quelle che i lupi chiamavano Lunghe Montagne Piatte,molto simili a strani altipiani di roccia rossastra,formatisi,nel corso dei milioni di anni,dall'erosione del vento. Là,fra quelle ?montagne? s'apriva un grande,largo valico,chiamato ?Valle di Sicariel?,poichè si raccontava che,dopo la sua prima ribellione,lui e i suoi seguaci fossero fuggiti da là,raggiungendo la misteriosa,lontanissima città dei Due-Zampe.
Dalle Lunghe Montagne Piatte fino alla collina su cui Saphiry era sdraiata,si estendeva la foresta,fittissima,tagliata dal Fiume dei Lupi e disseminata,qua e là, da zone d'erba alta in cui brucavano i conigli selvatici e le lepri.
-Senti, sorella?-Sbuffò Kilim raggiungendola e sedendosi al suo fianco.
-Che c'è?-Domandò lei,sbadigliando.
-Ehmm...io...ehm...non so che tu voglia fare,ma io devo andare...devo andare da Keriah...-
-Chi? La lupetta castana? Quella con gli occhi neri?-Fece lei,voltandosi di scatto vero il fratello.
-Ehm...si,proprio lei...sai com'è...è la Stagione dei Cuccioli...-E arretrò un poco,scuotendo la coda.
La Stagione dei Cuccioli era la stagione degli amori dei lupi. Le abitudini di questi canidi,negli anni,erano notevolmente mutate. I branchi s'erano uniti quasi tutti,erano diventati sedentari e s'erano stabiliti in grandi zone,non era più stato utile al branco che solo il capoclan avesse cuccioli,così questa possibilità era stata data a tutti,senza che la coppia che ne aspettava dovesse allontanarsi dal gruppo,e,diventando gli inverni e le primavere più freddi,anche la stagione degli amori era cambiata lentamente,con il tempo,fino all'estate. Tutto ciò come conseguenza ad un violento e misterioso cambiamento climatico che i lupi non conoscevano e che aveva costretto le grandi bestie da preda a fermarsi in determinati luoghi. Nella foresta di Kalaisya c'erano due branchi di lupi,uno piccolo,nomade,ma sottomesso a quello maggiore,e quello di Saviron,enorme,che,occupava tutta la foresta,fino alle scogliere al sud e la piccola spiaggia di Saphiry al nord. Era un grande clan in cui gli animali erano divenuti sedentari,e ancora v'erano più prede che predatori.
Questo assicurava un buon livello di sopravvivenza per tutti e manteneva un certo equilibrio. All'occorrenza,durante l'inverno,arrivavano anche altri erbivori,che migravano dal nord innevato al sud per svernare ed evitare i grandi freddi. In quei tempi,gli stagni si riempivano di grasse oche nordiche,e le pianure,a volte,di cervi Mantolungo.
Saphiry sospirò:
-Si,va pure,io andrò a giocare coi...conigli selvatici!-
Kilim rise:
-Suvvia,Saphi! Perchè coi conigli?-
Lei fece un cenno con la testa,indicando un punto non troppo lontano in cui grosse palle di pelo saltellavano o brucavano pigramente.
-Vai a caccia? Di nuovo?
-Vo a giocare,Kil...-
E prima che lui potesse dire qualsiasi cosa,corse giù dalla collina,verso la foresta e le chiazze erbose,lasciandosi alle spalle un fratello sbalordito e il mare. Saettò tra gli alberi,inspirando la tiepida,profumata aria estiva. La sua colonna vertebrale,molto flessibile,ben più di quella dei lupi,le permetteva lunghi balzi e grandi falcate le consentiva persino,brevi arrampicate sugli alberi. Di contro,però,il suo corpo era più piccolo di quello di altri canidi e più snello,quindi non era adatta per le lotte corpo a corpo. Per compensare a questa crudele mancanza,la Natura le aveva riempito le fauci di zanne sottili,resistenti e letali e di una mascella incredibilmente robusta in grado di spaccare un osso stringendolo con forza. Per sopravvivere le bestie devon essere astute o possenti,veloci o sveglie.
Saphiry aveva certamente due di queste qualità,e nessuna era la potenza. Balzò su una roccia con tanto slancio che,quando saltò,si sollevò di circa un metro prima di toccare terra con leggerezza e tornare a galoppare seguendo il dolce odore dei conigli.
Eccoli,erano sempre più vicini. Rallentò,lasciando penzolare la lingua rosea nel vuoto. Socchiuse gli occhi e annusò l'aria:si,erano lì. Lasciò il dolce abbraccio sicuro della foresta e si accucciò nell'erba,in agguato,strisciando come potrebbe fare una tigre che s'avvicina alla preda. Sotto molti aspetti gli Zaffiri somigliavano a felini,ma per altrettanti erano canidi in piena regola.
Saphiry si avvicinò lentamente,in silenzio,nell'erba altissima,quasi due volte lei,ventre a terra,labbra serrate,orecchie tese,muscoli pronti allo scatto. Non era lì per uccidere,ma per giocare,per imparare. Giocando s'impara,diceva Evangeline. Cos'era quel rumore? Saphiry s'avvicinò,strisciando: c'era uno spiazzo in cui l'erba era bassa,probabilmente i conigli l'avevano rosicchiata,e spuntava una di quelle grasse palle di pelo. Si lisciava le orecchie con le zampe anteriori,il pelo bruno lucente,gli occhi scuri socchiusi e pigri.
Saphiry si avvicinò lentamente,sempre di più. La bestiola nemmeno se n'accorse,anzi,s'avvicinò a lei per rosicchiare un grosso fiore violaceo. E lei scattò. Balzò in alto,emettendo un verso rasposo solo per terrorizzare la bestiolina,che,disorientata e spaventata,si voltò all'improvviso,cercando una via di fuga. Saphiry si scagliò in avanti e,con la zampa anteriore destra lo colpì sul fianco,facendolo volare a pancia all'aria. Lo bloccò dov'era,mentre lui strillava,impazzito dalla paura.
-Ciao coniglietto!-Ridacchiò lei,lasciandolo fuggire un po' per poi riacchiapparlo con la stessa,rapida,elegante mossa di poco prima. Lui continuò a gridare,poi deglutì profondamente ed esclamò,in koinè:
-Lasciami 'ndare...no uccidi me! Io ha cuccioli! Io no muore! Lascia coniglio!-
Saphiry,decisamente stupita,sollevò la zampa e lasciò che la bestiola si alzasse:
-Va! Va dai cuccioli!-Esclamò anche lei in koinè.
La bestia la fissò per un attimo,i grandi occhi lucidi per il terrore,poi si voltò e fuggì via,nascondendosi in un buco sotto la terra.
Strano che il coniglio le avesse parlato. Ovviamente gli animali parlano lingue diverse,e,solitamente,ogni bestia ne conosce almeno tre:il suo Dialetto,ad esempio il dialetto zaffiro o lupino rispettivamente conosciuto da zaffiri e lupi,la lingua della Famiglia,il canide,ad esempio,per cani,lupi,zaffiri,coyote e qualsiasi altro canide,appunto,infine la koinè,una lingua conosciuta,seppur rozzamente,da ogni bestia selvatica,quella che si usa per comunicare con animali al di fuori della propria famiglia. Quest'ultima è raramente parlata,adoperata per chiedere pietà ad un predatore,per avvisare un'altra preda dicendo di fuggire,per intimorire qualcuno che non appartiene nemmeno lontanamente alla propria specie. Solo che,sia prede che predatori si ritenevano superiori l'uno all'altro e mai comunicavano,ne per aiutarsi,ne per ostacolarsi l'un l'altro.
-Saphi,perchè l'hai lasciato scappar via?- Chiese una voce inconfondibile,maschile alle sue spalle. Saphiry si voltò,osservando Fengari che le s'avvicinava a passo lento. Il suo pelo,al sole,splendeva ancora di più,e i muscoli guizzavano con più forza,catturando la luce.
-Giocavo,mica volevo mangiarmelo!- Mugolò lei,abbassando la testa.-Piuttosto,ma mi stai seguendo?-
Lui rise:
-Figurati,ho visto un lampo blu che cercava di acchiappare un coniglio urlante e son venuto a guardare come cacci...-
-Scelto una brutta occasione,giocavo,e...oh!! Chi è lui?-
Davanti a Saphiry era apparso il lupacchiotto più bello che avesse mai visto. Superava grandemente in bellezza sia Sicariel che Fengari e,nonostante fosse più giovane di lei,aveva già un'aria incredibilmente regale,mescolata ad una dolce tenerezza. Saphiry avrebbe voluto leccargli la testa e stringerlo a se come se fosse stato un cucciolo,qual'era,ma aveva la strana impressione che lui avrebbe gentilmente declinato l'offerta d'affetto da parte sua. In tutto e per tutto uguale al giovane lupo Sole,aveva una folte pelliccia dorata e lucente,scintillante come l'acqua fresca quando viene inondata da una luce calda e potente,zampe corte e ben proporzionate,coda lievemente arricciata verso l'alto che contribuiva ad attribuirgli un'aura di regalità e nobiltà,grandi,profondi occhi turchesi,non blu come quelli del fratello,ne ghiacciati quelli di Saphiry,di una tonalità bilanciata,ne troppo scuri ne troppo chiari,di un magnifico colore azzurro,straordinario.
-Ehi? Ehi? Saphi? Mi senti? Lui è Loki,il mio fratellino!- Cinguettò Fengari strappando Saphiry da quella sorta di stato di trance.
-Eh?Uh?Ah? Si...?-Commentò lei,distogliendo lo sguardo e scuotendo la testa.
-Salute,zaffira,sei tu Saphiry,vero? L'amica di mio fratello? Salute!-Disse il giovane lupo con voce dolcissima e soave.
-Ooooooh....salute Loki,son io,si!- Mormorò Saphiry con un fil di voce.
-Te lo dico io,Kil,quel lupastro è strano...-
-Suvvia,Saphi,vuol fare amicizia! Che c'è di strano?-
-Tutto,direi...-
Saphiry e Kilim sedevano sulla spiaggia grigia,sotto un caldo sole pomeridiano. Gli unici rumori che s'udivano era lo scroscio lento,ritmico,regolare del mare,e la carne lacerata dalle zanne del lupo affamato.
-Ma perchè?-Mugolò lui,inghiottendo un grosso,dolce,succulento boccone. Un rivolo di sangue gli scivolò sul mento biancastro. Se l'asciugò passandoci sopra la lingua rosea. Scosse le orecchie e di nuovo affondò il muso nella carne,stringendo gli occhi bicolore e attendendo una risposta dalla sorellastra,che però tacque e si stese tranquillamente sulla sabbia,sbadigliando.
-Allora,sorellina,che ha?-
-E' strano e basta....ha qualcosa che 'non-va-bene'...-
-'Non-va-bene'? Che pensi che abbia?-
Saphiry scosse le orecchie e guardò intensamente il fratellastro,seduto,il muso gocciolante di sangue,una zampa posata su ciò che restava del pranzo,gli occhi bicolore puntati su di lei.
-Mi pare troppo buono..-
-Tutto qui? E questo sarebbe una cosa che 'non-va bene-'?-Lui rise.
-Con me lo è stato..di solito i lupi son cattivi con me...-
-Non tutti sono uguali! E poi lui è il figlio di Saviron. E Saviron era molto,molto amico di Tamarok,il capoclan zaffiro. Quindi non credo che a loro importi se anche tu non sei lupa..-
-E perchè non dicono anche agli altri di lasciarmi stare?-
-A che giova,piccola mia? Hai visto bene che essi son ugualmente crudeli,non ti lascerebbero certo in pace!-
-Già...-Saphiry si alzò e,salutando il fratellastro con un breve inchino,si diresse verso la tana.
Invece d'entrarvi,però,balzò sulla collinetta e si arrampicò fino in cima,dove,simile ad una grossa aquila,s'appollaiò guardando vigile il paesaggio. Lontano, davanti a lei c'erano le montagne. O meglio,quelle che i lupi chiamavano Lunghe Montagne Piatte,molto simili a strani altipiani di roccia rossastra,formatisi,nel corso dei milioni di anni,dall'erosione del vento. Là,fra quelle ?montagne? s'apriva un grande,largo valico,chiamato ?Valle di Sicariel?,poichè si raccontava che,dopo la sua prima ribellione,lui e i suoi seguaci fossero fuggiti da là,raggiungendo la misteriosa,lontanissima città dei Due-Zampe.
Dalle Lunghe Montagne Piatte fino alla collina su cui Saphiry era sdraiata,si estendeva la foresta,fittissima,tagliata dal Fiume dei Lupi e disseminata,qua e là, da zone d'erba alta in cui brucavano i conigli selvatici e le lepri.
-Senti, sorella?-Sbuffò Kilim raggiungendola e sedendosi al suo fianco.
-Che c'è?-Domandò lei,sbadigliando.
-Ehmm...io...ehm...non so che tu voglia fare,ma io devo andare...devo andare da Keriah...-
-Chi? La lupetta castana? Quella con gli occhi neri?-Fece lei,voltandosi di scatto vero il fratello.
-Ehm...si,proprio lei...sai com'è...è la Stagione dei Cuccioli...-E arretrò un poco,scuotendo la coda.
La Stagione dei Cuccioli era la stagione degli amori dei lupi. Le abitudini di questi canidi,negli anni,erano notevolmente mutate. I branchi s'erano uniti quasi tutti,erano diventati sedentari e s'erano stabiliti in grandi zone,non era più stato utile al branco che solo il capoclan avesse cuccioli,così questa possibilità era stata data a tutti,senza che la coppia che ne aspettava dovesse allontanarsi dal gruppo,e,diventando gli inverni e le primavere più freddi,anche la stagione degli amori era cambiata lentamente,con il tempo,fino all'estate. Tutto ciò come conseguenza ad un violento e misterioso cambiamento climatico che i lupi non conoscevano e che aveva costretto le grandi bestie da preda a fermarsi in determinati luoghi. Nella foresta di Kalaisya c'erano due branchi di lupi,uno piccolo,nomade,ma sottomesso a quello maggiore,e quello di Saviron,enorme,che,occupava tutta la foresta,fino alle scogliere al sud e la piccola spiaggia di Saphiry al nord. Era un grande clan in cui gli animali erano divenuti sedentari,e ancora v'erano più prede che predatori.
Questo assicurava un buon livello di sopravvivenza per tutti e manteneva un certo equilibrio. All'occorrenza,durante l'inverno,arrivavano anche altri erbivori,che migravano dal nord innevato al sud per svernare ed evitare i grandi freddi. In quei tempi,gli stagni si riempivano di grasse oche nordiche,e le pianure,a volte,di cervi Mantolungo.
Saphiry sospirò:
-Si,va pure,io andrò a giocare coi...conigli selvatici!-
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-Suvvia,Saphi! Perchè coi conigli?-
Lei fece un cenno con la testa,indicando un punto non troppo lontano in cui grosse palle di pelo saltellavano o brucavano pigramente.
-Vai a caccia? Di nuovo?
-Vo a giocare,Kil...-
E prima che lui potesse dire qualsiasi cosa,corse giù dalla collina,verso la foresta e le chiazze erbose,lasciandosi alle spalle un fratello sbalordito e il mare. Saettò tra gli alberi,inspirando la tiepida,profumata aria estiva. La sua colonna vertebrale,molto flessibile,ben più di quella dei lupi,le permetteva lunghi balzi e grandi falcate le consentiva persino,brevi arrampicate sugli alberi. Di contro,però,il suo corpo era più piccolo di quello di altri canidi e più snello,quindi non era adatta per le lotte corpo a corpo. Per compensare a questa crudele mancanza,la Natura le aveva riempito le fauci di zanne sottili,resistenti e letali e di una mascella incredibilmente robusta in grado di spaccare un osso stringendolo con forza. Per sopravvivere le bestie devon essere astute o possenti,veloci o sveglie.
Saphiry aveva certamente due di queste qualità,e nessuna era la potenza. Balzò su una roccia con tanto slancio che,quando saltò,si sollevò di circa un metro prima di toccare terra con leggerezza e tornare a galoppare seguendo il dolce odore dei conigli.
Eccoli,erano sempre più vicini. Rallentò,lasciando penzolare la lingua rosea nel vuoto. Socchiuse gli occhi e annusò l'aria:si,erano lì. Lasciò il dolce abbraccio sicuro della foresta e si accucciò nell'erba,in agguato,strisciando come potrebbe fare una tigre che s'avvicina alla preda. Sotto molti aspetti gli Zaffiri somigliavano a felini,ma per altrettanti erano canidi in piena regola.
Saphiry si avvicinò lentamente,in silenzio,nell'erba altissima,quasi due volte lei,ventre a terra,labbra serrate,orecchie tese,muscoli pronti allo scatto. Non era lì per uccidere,ma per giocare,per imparare. Giocando s'impara,diceva Evangeline. Cos'era quel rumore? Saphiry s'avvicinò,strisciando: c'era uno spiazzo in cui l'erba era bassa,probabilmente i conigli l'avevano rosicchiata,e spuntava una di quelle grasse palle di pelo. Si lisciava le orecchie con le zampe anteriori,il pelo bruno lucente,gli occhi scuri socchiusi e pigri.
Saphiry si avvicinò lentamente,sempre di più. La bestiola nemmeno se n'accorse,anzi,s'avvicinò a lei per rosicchiare un grosso fiore violaceo. E lei scattò. Balzò in alto,emettendo un verso rasposo solo per terrorizzare la bestiolina,che,disorientata e spaventata,si voltò all'improvviso,cercando una via di fuga. Saphiry si scagliò in avanti e,con la zampa anteriore destra lo colpì sul fianco,facendolo volare a pancia all'aria. Lo bloccò dov'era,mentre lui strillava,impazzito dalla paura.
-Ciao coniglietto!-Ridacchiò lei,lasciandolo fuggire un po' per poi riacchiapparlo con la stessa,rapida,elegante mossa di poco prima. Lui continuò a gridare,poi deglutì profondamente ed esclamò,in koinè:
-Lasciami 'ndare...no uccidi me! Io ha cuccioli! Io no muore! Lascia coniglio!-
Saphiry,decisamente stupita,sollevò la zampa e lasciò che la bestiola si alzasse:
-Va! Va dai cuccioli!-Esclamò anche lei in koinè.
La bestia la fissò per un attimo,i grandi occhi lucidi per il terrore,poi si voltò e fuggì via,nascondendosi in un buco sotto la terra.
Strano che il coniglio le avesse parlato. Ovviamente gli animali parlano lingue diverse,e,solitamente,ogni bestia ne conosce almeno tre:il suo Dialetto,ad esempio il dialetto zaffiro o lupino rispettivamente conosciuto da zaffiri e lupi,la lingua della Famiglia,il canide,ad esempio,per cani,lupi,zaffiri,coyote e qualsiasi altro canide,appunto,infine la koinè,una lingua conosciuta,seppur rozzamente,da ogni bestia selvatica,quella che si usa per comunicare con animali al di fuori della propria famiglia. Quest'ultima è raramente parlata,adoperata per chiedere pietà ad un predatore,per avvisare un'altra preda dicendo di fuggire,per intimorire qualcuno che non appartiene nemmeno lontanamente alla propria specie. Solo che,sia prede che predatori si ritenevano superiori l'uno all'altro e mai comunicavano,ne per aiutarsi,ne per ostacolarsi l'un l'altro.
-Saphi,perchè l'hai lasciato scappar via?- Chiese una voce inconfondibile,maschile alle sue spalle. Saphiry si voltò,osservando Fengari che le s'avvicinava a passo lento. Il suo pelo,al sole,splendeva ancora di più,e i muscoli guizzavano con più forza,catturando la luce.
-Giocavo,mica volevo mangiarmelo!- Mugolò lei,abbassando la testa.-Piuttosto,ma mi stai seguendo?-
Lui rise:
-Figurati,ho visto un lampo blu che cercava di acchiappare un coniglio urlante e son venuto a guardare come cacci...-
-Scelto una brutta occasione,giocavo,e...oh!! Chi è lui?-
Davanti a Saphiry era apparso il lupacchiotto più bello che avesse mai visto. Superava grandemente in bellezza sia Sicariel che Fengari e,nonostante fosse più giovane di lei,aveva già un'aria incredibilmente regale,mescolata ad una dolce tenerezza. Saphiry avrebbe voluto leccargli la testa e stringerlo a se come se fosse stato un cucciolo,qual'era,ma aveva la strana impressione che lui avrebbe gentilmente declinato l'offerta d'affetto da parte sua. In tutto e per tutto uguale al giovane lupo Sole,aveva una folte pelliccia dorata e lucente,scintillante come l'acqua fresca quando viene inondata da una luce calda e potente,zampe corte e ben proporzionate,coda lievemente arricciata verso l'alto che contribuiva ad attribuirgli un'aura di regalità e nobiltà,grandi,profondi occhi turchesi,non blu come quelli del fratello,ne ghiacciati quelli di Saphiry,di una tonalità bilanciata,ne troppo scuri ne troppo chiari,di un magnifico colore azzurro,straordinario.
-Ehi? Ehi? Saphi? Mi senti? Lui è Loki,il mio fratellino!- Cinguettò Fengari strappando Saphiry da quella sorta di stato di trance.
-Eh?Uh?Ah? Si...?-Commentò lei,distogliendo lo sguardo e scuotendo la testa.
-Salute,zaffira,sei tu Saphiry,vero? L'amica di mio fratello? Salute!-Disse il giovane lupo con voce dolcissima e soave.
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Eeeeh.Loki l'ho scelto quand'ero picciola e così è restato,ma ho la tentazione di cambiarlo in Kutavi,che significa cucciolo in greco moderno!
A parte questo,grazie mille!
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