Personalmente non credo ci sia nulla dopo la morte, tuttavia l'argomento non perde il suo interesse.
Ran e Katy ha scritto:Se c'è un altro mondo, allora in teoria è il daimon che lo raggiunge, non noi o.o"
Non sono d'accordo: il fatto che il daimon sia la nostra anima non significa che non siamo dotati di una nostra individualità

mi sembra molto più sensato ritenere che se c'è qualcosa dopo la morte, vi siamo destinati sia noi che i nostri daimon.
Ran e Katy ha scritto:Se c'è la reincarnazione, questo significa in teoria che, ad esempio, Katy ha dato sostegno e consigli ha innumerevoli uomini nella storia, magari anche importanti D: E questo ai miei occhi la fa apparire più figa °3° Ti ho già detto che lo sono! Taci e.e
Stesso discorso: se Kyriax è stata compagna di vita di innumerevoli uomini, tutti questi uomini erano me stesso (essendo uomo e daimon indissolubilmente legati).
Ma a questo punto non so quanto abbia senso parlare di noi come individui: se non ricordiamo più nulla delle nostre vite precedenti, possiamo davvero dire che NOI abbiamo vissuto tali vite? Cosa rimane dei nostri "IO" precedenti, se sia noi che i nostri daimon perdono il ricordo?
(Tutto questo discorso non può non riportarmi alla mente il Mito di Er di Platone)
Ran e Katy ha scritto:Ma a questo punto ci si chiede che fine facciamo NOI che controlliamo materialmente il corpo. Ma se il daimon è parte di noi, allora anche noi siamo parte del daimon, per la proprietà simmetrica. Ergo:
Se dopo la morte c'è un altro mondo, noi che fine facciamo? Probabilmente il daimon in quel mondo ottiene un corpo fisico, magari animale e noi diventiamo la sua coscienza, il suo daimon. Questo sarebbe interessante. Magari noi stessi siamo in un altro mondo in cui i nostri daimon sono giunti dopo la morte. Questo significherebbe una reincarnazione continua in vari mondi e piani esistenziali.
Trovo che questa teoria abbia un certo fascino, anche se non penso che il daimon debba necessariamente rinascere in un corpo fisico animale.
Il daimon potrebbe reincarnarsi in un'altra forma (umana, animale, qualsiasi cosa, tanto che differenza fa?) e ciascuno di noi potrebbe diventare il daimon di quello che era il proprio daimon.
Ran e Katy ha scritto:Ovviamente se come mondo intendiamo il Paradiso cristiano, questa teoria non regge
No, ma non importa u.u
Ran e Katy ha scritto:Se invece fosse giusta l'idea della reincarnazione in QUESTO mondo? Ho una teoria anche per questo. Magari gli umani hanno sempre il nostro carattere, o comunque un carattere che si avvicina a quello di noi umani, mentre il daimon ha sempre un carattere simile al suo. Ovviamente essendo noi due un tutt'uno, può succedere che l'umano abbia un carattere più simile a quello del daimon. In questo caso, magari, è il suo daimon che è praticamente noi °3°
Ovviamente sta da vedere in qual misura il carattere resta invariato

Ma questo è un altro discorso, magari affronterò la riflessione in futuro
Temo di non aver capito benissimo quest'ultima teoria

Dici che se la reincarnazione avvenisse in questo mondo ciascuno di noi umani rinascerebbe con un carattere simile al suo vecchio e idem ciascun daimon (senza una "sostituzione" tra uomo e daimon)?
In ogni caso, la reincarnazione in questo stesso mondo pone un problema. Ipotizziamo che io con qualcosa di molto diabolico come una bomba al cobalto (muahahah

) elimini completamente ogni forma di vita dalla faccia della terra, o addirittura che qualche altro evento distruttivo sia di portata sufficiente da distruggere ogni pianeta di questo universo. Miliardi di vite si spezzerebbero nello stesso momento (non nel caso dell'universo, ma direi che questo è filosoficamente irrilevante) per reincarnarsi...dove? D:
Inoltre una cosa del genere imporrebbe la necessità di un mondo eterno.
Certo, se tra le due tesi della c.d. vecchia scuola (proporrei una nuova dizione: scuola classica) fosse corretta quella metafisica - che considera il daimon un principio spirituale che interagisce con il corpo tramite la mente, senza esserne parte costitutiva -, sarebbe lecito arguire la sua capacità di perseverare nell'esistenza nonostante il disfacimento del sostrato tangibile del corpo, quindi si potrebbe ipotizzare una prosecuzione della nostra coscienza al di là della morte
Sono d'accordo per quanto riguarda la dizione: "vecchia scuola" fa pensare a qualcosa di morto ed abbandonato.
Ma anche se consideriamo il daimon come metafisico, non siamo secondo me legittimati a credere che il daimon, parte integrante di noi come individui, possa "rappresentare, di volta in volta, personalità e sensibilità profondamente diverse" (e dunque uomini diversi).
Comunque, ripeto, io non credo a nessuna di queste teorie (anche perché nessuna di loro può essere provata, nè confutata con certezza), trovo solo che sia interessante discutere del "dopo la morte" dal punto di vista filosofico.
Ran e Katy ha scritto:Anche essendo coscienti che non sia possibile giungere ad una verità certa, è interessante fare congetture al riguardo e confrontarle, secondo me u.u
Sono d'accordo v.v