Le religioni, l'anima ed il daimon
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Sapete,ho scoperto che praticamente la chiesa cattolica condannò i daimon ritenendoli dei demoni,pensando che Socrate fosse posseduto o che parlasse con dei demoni,o qualcosa del genere...
Poi un certo papa disse che non era così,ma il destino dei daimon era segnato...
Egli disse che i daimon erano spiriti benigni o angeli custodi o qualcosa-del-genere...
Nessuno ha pensato che Socrate stesse comunicando con il suo Io interiore,o Super Ego o anima....
Ho scoperto inoltre che,scondo Jung,gli uomini avevano un'anima,una parte femminile che li completava,mentre le donne un animus,una parte maschile...
Sono modi diversi per parlare di un concetto in comune? Sempre dell'anima si tratta? O dovrei dire dell'animus? Visto che i daimon possono essere maschi o femine,l'anima ha un sesso?
Poi un certo papa disse che non era così,ma il destino dei daimon era segnato...
Egli disse che i daimon erano spiriti benigni o angeli custodi o qualcosa-del-genere...
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ne approfitto del poco tempo al pc disponibile (ancora una settimana di sforzi scolastici) per intromettermi nell'argomento visto anche che l'amico citato da Saphiry ero io.
La cosa nasceva essenzialmente dal fatto che mi considero materialista,
e cercando di far concidere ciò coll'essere daemian avevo prodotto una definizione di anima con la tripartizione della mente che spesso viene impiegata da molti filosofi : ragione, istinto e coscienza
e la coscienza = daimon
(essendo materialista sottilineo che comunque ciò che noi visualizziamo come daimon è un immagine che la nostra mente costrisce la tentazione di credere di avere davanti a noi sul serio il nostro daimon è forte, tuttavia rischiamo di perderci dietro a questo tentativo)
la mia voleva essere una negazione della definizione spesso riportata
daimon = anima sostituendola con daimon = coscienza e quini
daimon = una parte della nostra anima
per sottolineare comunque l'equilibrio che deve esistere tra le tre parti, non potremmo vivere normalmente senza il nostro daimon come non potremmo vivere senza la ragione o senza l'istinto
l'unico punto sul quale rimanevo in dubbio era se è corretto definire
coscienza(daimon) + istinto + ragione = anima
o piuttosto utilizzare un termine differente che eviti di collegarsi a una spiritualità religiosa, non che il termine "anima" lo implichi per forza ma non si può negare che un'uso secolare da parte delle religioni organizzate non ne abbia radicato l'idea
il mio "essere" ? il mio "io cosciente" ?
rimango in dubbio
ma che dubbi di fai venire ?? ragionamenti inutili nei quali ti perdi ( e fai perdere gli altri !!! povera Saphiry ..)
La cosa nasceva essenzialmente dal fatto che mi considero materialista,
e cercando di far concidere ciò coll'essere daemian avevo prodotto una definizione di anima con la tripartizione della mente che spesso viene impiegata da molti filosofi : ragione, istinto e coscienza
e la coscienza = daimon
(essendo materialista sottilineo che comunque ciò che noi visualizziamo come daimon è un immagine che la nostra mente costrisce la tentazione di credere di avere davanti a noi sul serio il nostro daimon è forte, tuttavia rischiamo di perderci dietro a questo tentativo)
la mia voleva essere una negazione della definizione spesso riportata
daimon = anima sostituendola con daimon = coscienza e quini
daimon = una parte della nostra anima
per sottolineare comunque l'equilibrio che deve esistere tra le tre parti, non potremmo vivere normalmente senza il nostro daimon come non potremmo vivere senza la ragione o senza l'istinto
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coscienza(daimon) + istinto + ragione = anima
o piuttosto utilizzare un termine differente che eviti di collegarsi a una spiritualità religiosa, non che il termine "anima" lo implichi per forza ma non si può negare che un'uso secolare da parte delle religioni organizzate non ne abbia radicato l'idea
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Lascia perdere l'uso secolare, perché non sempre ciò che più è radicato nella storia è poi logicamente o scientificamente impeccabile.
Il nostro daimon è coscienza, verissimo, ma a mio avviso partecipa pure della ragione, avuto riguardo alla vita vegetativa di chi è stato interciso. Forse solo l'istinto è estraneo al daimon, ma ritengo che il resto sia intrinsecamente presente in lui.
Il nostro daimon è coscienza, verissimo, ma a mio avviso partecipa pure della ragione, avuto riguardo alla vita vegetativa di chi è stato interciso. Forse solo l'istinto è estraneo al daimon, ma ritengo che il resto sia intrinsecamente presente in lui.
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!
benincontrato e buona fortuna per gli sforzi scolasticiKooskia ha scritto:ne approfitto del poco tempo al pc disponibile (ancora una settimana di sforzi scolastici) per intromettermi nell'argomento visto anche che l'amico citato da Saphiry ero io.
premesso che anche io tendo a considerarmi materialista, credo che l'esserlo non implichi il rinunciare al concetto di spirito, o anima, che dir si voglia... l'idea della tripartizione della mente mi è sempre sembrata giusta e corretta, ed il daemon vi trova posto, come tu dici, come coscienza, ma non solo, è qualcosa di più...La cosa nasceva essenzialmente dal fatto che mi considero materialista,
e cercando di far concidere ciò coll'essere daemian avevo prodotto una definizione di anima con la tripartizione della mente che spesso viene impiegata da molti filosofi : ragione, istinto e coscienza
e la coscienza = daimon
(essendo materialista sottilineo che comunque ciò che noi visualizziamo come daimon è un immagine che la nostra mente costrisce la tentazione di credere di avere davanti a noi sul serio il nostro daimon è forte, tuttavia rischiamo di perderci dietro a questo tentativo)
la mia voleva essere una negazione della definizione spesso riportata
daimon = anima sostituendola con daimon = coscienza e quini
daimon = una parte della nostra anima
per sottolineare comunque l'equilibrio che deve esistere tra le tre parti, non potremmo vivere normalmente senza il nostro daimon come non potremmo vivere senza la ragione o senza l'istinto
l'unico punto sul quale rimanevo in dubbio era se è corretto definire
coscienza(daimon) + istinto + ragione = anima
o piuttosto utilizzare un termine differente che eviti di collegarsi a una spiritualità religiosa, non che il termine "anima" lo implichi per forza ma non si può negare che un'uso secolare da parte delle religioni organizzate non ne abbia radicato l'idea
il mio "essere" ? il mio "io cosciente" ?
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ma che dubbi di fai venire ?? ragionamenti inutili nei quali ti perdi ( e fai perdere gli altri !!! povera Saphiry ..)
se è vero che il daemon è solo una parte della nostra anima, penso tuttavia si tratti di quella più importante, quella che rappresenta la nostra sensibilità a ciò che c'è di bello e di buono (così come di brutto e cattivo) in tutto ciò che ci circonda, senza la quale altro non saremmo che gusci vuoti che respirano... trovo indubbio che il daemon interpreti ANCHE la parte della voce della coscienza, ma non solo quello
questo era sottinteso, e purtroppo c'è ancora da lottarci per sta cosa che di questi tempi sembra proprio vogliano farci credere il contrario..Lascia perdere l'uso secolare, perché non sempre ciò che più è radicato nella storia è poi logicamente o scientificamente impeccabile.
però vedi, in caso di intercisione non è che venga a mancare proprio l'uso della ragione pura, in effetti i dottori del centro a Bolvangar l'avevano subita però non è che non ragionassero tipo automi senza pensiero , anzi per ragionare ragionano quando per esempio decidiono di intercidere subito Lyra senza aspettare quel che gli mancava era proprio la coscienza !! il daimon,,
e per l'istinto non saprei, teniamo anche conto che tutte e tre le parti sono unite e quindi inevitabilmente tendono ad influenzarsi in maniera imprevedibile
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