Forma animale del Daimon: ma perchè?

Pubblichiamo teorie ed esperienze su forma e stabilizzazione!
  • La forma del Daimon identificata dalle analisi corrisponde a quella che visualizzate?

Si
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No
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31%
Non pratico Visualizzazione e/o Proiezione
6
38%
 
Voti totali: 16

Piuma Bianca

Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Piuma Bianca » mer 01/dic/2010 20:20:44

Questa domanda può parere strana, ma vi chiedo di rifletterci veramente.
Hanno effettivamente senso le teorie riguardanti il modo ed i motivi della forma animale del Daimon e della sua corrispondenza con le caratteristiche comportamentali dell'Uomo?

Ho osservato molte persone, molti Daemian e la loro concezione riguardo a quello che è il rapporto con il proprio Daimon.
Dalle concezioni riguardanti all'etica, a quelle legate al sostegno morale ed al consolamento del Daemian, a quelle che sostengono che il Daemon si metta in una posizione di equilibrio rispetto al Daemian, sono tutte molto interessanti... ma c'è qualcosa che sento non quadra.
Come è ovvio posso anche sbagliarmi, ma è un timore che sento di non dover per alcun motivo al mondo ignorare.

Ho visto molti Daemian affermare senza problemi che, se la forma del Daemon è animale, il comportamento della persona corrisponde al comportamento di un dato animale, che quindi è sicuramente la forma che il Daemon prenderà (ovviamente sto generalizzando, ci sono molti Daemian con concezioni diverse da quella descritta).
Questo però mi sembra un piccolo salto logico.
A parte i libri di Philip Pullman, che mi paiono materia poco fondata su cui lavorare, la coscienza di Daemon come animale è giunta a noi Daemian solo grazie a quella che è la visualizzazione.
Infatti chi è Daemian e visualizza vede un animale. Fin qui nulla di strano direi, viste le varie analogie tra comportamento umano e modelli comportamentali animali.
Ma c'è un piccolo problema.
Conosco Daemian che visualizzano si, ma un animale che non corrisponde alla sua personalità. Possibile che si tratti solamente di un "Caso Particolare"? A mio parere questi casi particolari sono moltissimi, e preferirei fare più ricerca e chiedere anche i vostri pareri, prima di generalizzare così tanto una regola che vale solamente su di un certo numero di casi conosciuti.

E qui si arriva alla questione fondamentale: come mai è stato scelto di basare il Daimonismo su tale regola generalizzata? Da quanto vedo ci sono grandi apparati sulle analisi, quasi fossero considerate il Pilastro primo del Daimonismo.

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Nemo-Cassandra
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Messaggio da Nemo-Cassandra » mer 01/dic/2010 21:12:45

Piuma Bianca ha scritto:Ho visto molti Daemian affermare senza problemi che, se la forma del Daemon è animale, il comportamento della persona corrisponde al comportamento di un dato animale, che quindi è sicuramente la forma che il Daemon prenderà (ovviamente sto generalizzando, ci sono molti Daemian con concezioni diverse da quella descritta).
Penso di potermi identificare nella percentuale di persone che tu metti tra parentesi, esprimerò in fondo la mia teoria 8-)
Piuma Bianca ha scritto:A parte i libri di Philip Pullman, che mi paiono materia poco fondata su cui lavorare, la coscienza di Daemon come animale è giunta a noi Daemian solo grazie a quella che è la visualizzazione.
Direi che su questo tutti siamo d'accordo, anche perché non ho mai visto né letto di filosofi o altri che esponessero questo concetto. Nel caso saltino fuori, fatemelo sapere ;)
Piuma Bianca ha scritto:Infatti chi è Daemian e visualizza vede un animale. Fin qui nulla di strano direi, viste le varie analogie tra comportamento umano e modelli comportamentali animali.
Analogie che ti invito caldamente ad esporre, almeno sinteticamente, così che tutti noi possiamo usufruirne :D
Piuma Bianca ha scritto:Conosco Daemian che visualizzano si, ma un animale che non corrisponde alla sua personalità. Possibile che si tratti solamente di un "Caso Particolare"? A mio parere questi casi particolari sono moltissimi, e preferirei fare più ricerca e chiedere anche i vostri pareri, prima di generalizzare così tanto una regola che vale solamente su di un certo numero di casi conosciuti.

E qui si arriva alla questione fondamentale: come mai è stato scelto di basare il Daimonismo su tale regola generalizzata? Da quanto vedo ci sono grandi apparati sulle analisi, quasi fossero considerate il Pilastro primo del Daimonismo.
La visualizzazione, a mio modesto parere, rappresenta un nostro costrutto mentale che noi stessi creiamo per rafforzare il rapporto con il nostro daimon. Un detto inglese dice "Out of Sight, Out of Mind" che noi traduciamo con "Lontano dagli Occhi, Lontano dal Cuore". Esso ovviamente si riferisce ad elementi più concreti e tangibili, ma è facilmente riconducibile al nostro discorso: è chiaro che identificando il nostro daimon con un elemento materiale, ci viene molto più semplice relazionarci con esso, specialmodo se stiamo muovendo i nostri primi passi nel daimonismo. E' infatti risaputo che molti novizi hanno difficoltà ad approcciarsi con questa filosofia specialmente per la sua astrattezza, dunque concretizzarla con un elemento così semplice si rivela davvero uno strumento efficace per aiutare i novizi, ma anche i veterani, nel rapporto con il proprio daimon.
Tuttavia, la visualizzazione non mi fa pensare a collegamenti con la nostra personalità: come già detto sopra, essa è un costrutto, dunque possiamo immaginare i più disparati oggetti animati/inanimati da identificare come il nostro daimon, l'importante è che essi siano qualcosa che per noi sia molto facile da visualizzare e con la quale possiamo rapportarci molto facilmente. La personalità, infatti, è talmente varia nelle sue sfumature e nelle sue variabili da essere nettamente superiore a qualsiasi numero di specie viventi sulla terra, e anche presupponendo che esse fossero uguali nel numero, è altamente improbabile che lo siano nella sostanza e che dunque si possa ricondurre con precisione geometrica una personalità ad un animale.
In conclusione, direi che la domanda esposta da Piuma Bianca è più che legittima, visto e considerato che un elemento così fragile non può far in alcun modo parte dei nostri "Pilastri".

Ovviamente, questo è solo il mio punto di vista. Vi invito ad esprimere i vostri :D
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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Eley&Me' » mer 01/dic/2010 22:44:34

Premetto col dire che non ho mai letto i libri di Pullman ed il film lo trovo piuttosto infantile e con poco spessore, quindi il mio pensiero non è influenzato dall' "estetica" che lo scrittore ha voluto dare ai daimon.
Fin da prima di conoscere i daimon, avevo fatto molte ricerche su animali totem, simbolismo e simili (dalla cultura indiana al wiccanesimo) e mi sono sempre trovata daccordo sul fatto che, essendo la nostra personalità così complessa, il simbolo di un animale ci avrebbe aiutato a dare un senso a ciò che siamo, qualcosa in cui ritrovarci insomma. Continuo tutt'ora a credere quindi che la forma animale sia molto utile dal punto di vista pratico, poichè funziona come un simbolo, una metafora di noi stessi...E sicuramente risulta più facile visualizzare un animale piuttosto che un'altra persona o un animale di fantasia (draghi,unicorni etc...Non saprei proprio da dove cominciare).

C'è un "però"...

In questo momento mi trovo in una situazione particolare...Ossia che sento Me' come qualcosa di non identificabile in una forma, la mia vita è completamente cambiata e così anche il mio modo di affrontarla...All'inizio cercavo tra le analisi quale fosse quella a me più adatta,come ho sempre fatto, ma stavolta sento chiaramente che Me' non è riconducibile ad una forma...è troppo complesso ancora per essere definito.
Questo mi porta a pensare che nei momenti di profondo cambiamento il daimon sia come un embrione, qualcosa in continuo mutamento che cresce giorno dopo giorno...Non si può dire se sia maschio o femmina,bianco o nero.
La teoria che sto sviluppando è che non ci sia SEMPRE una forma, a volte niente può descrivere ciò che siamo...e questo accade specialmente quando non lo sappiamo nemmeno noi, quando ci si stupisce di quanto si reagisca diversamente da come si è sempre fatto, prima di conoscerci insomma.Quindi da qualche tempo a questa parte non riesco a visualizzare...cosa che prima mi veniva abbastanza facilmente grazie ad una discreta elasticità mentale.
Cosa provo a non visualizzare con una forma animale?
E' come avere una persona importante lontana,sai che lei è con te nel tuo cuore, ma ti manca lo stesso anche se la senti per telefono ogni 5 minuti. Inoltre il fatto che non abbia una forma "comprensibile" mi fa sentire spaesata perchè la forma animale è indubbiamente una grossa agevolazione nel comprendere se stessi, anche per interagire in qualche modo con qualcosa di astratto.Alla fine di questo si tratta, rendere simil concreto qualcosa di astratto...Un'anima, uno spirito, un'idea, una scintilla o come lo si voglia chiamare...

Poi io sono dell'idea che la cosa importante della forma è che funzioni, nel senso che aiuti effettivamente a sentirci realizzati in essa, che essa sia una rondine o un cerbero a tre teste...Come filosofia è questo ciò a cui vuole portare, il suo fine ultimo, la conoscenza di sè, l'accettazione del proprio essere e la conseguente serentià.
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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Claudio-Olyandra » gio 02/dic/2010 15:05:05

Piuma Bianca ha scritto:Conosco Daemian che visualizzano si, ma un animale che non corrisponde alla sua personalità. Possibile che si tratti solamente di un "Caso Particolare"? A mio parere questi casi particolari sono moltissimi, e preferirei fare più ricerca e chiedere anche i vostri pareri, prima di generalizzare così tanto una regola che vale solamente su di un certo numero di casi conosciuti.
La non corrispondenza può dipendere da varie ragioni. 1) L'analista è stato superficiale, grossolano, inesatto, contraddittorio, perciò l'analisi è di scarsa fattura ed attendibilità. 2) Il daemian non si conosce effettivamente o mente a se stesso, nel senso che, leggendo l'analisi, riconosce come veri dei tratti di personalità che non gli appartengono, ovvero disconosce aspetti caratteriali che lo contraddistinguono, di conseguenza giudica appropriata una forma che, invece, gli va stretta. In tal caso, la visualizzazione e la proiezione, essendo dei costrutti mentali, e poiché i costrutti mentali sono in buona parte condizionati da quello che siamo, oltre che da come ci vediamo, rivelano l'errore e possono indurre ad una riflessione più accurata sulla propria personalità. 3) La differenza fra una forma e l'altra consiste in pochi punti o in punti poco rilevanti, pertanto un mutamento d'umore, un'improvvisa fiammata emotiva o intellettiva, una fase di stagnazione e simili possono incidere sulla personalità quanto basta per farla gravitare, alternativamente, nell'orbita dell'una o dell'altra forma, con oscillazioni frequenti. 4) Il daemian sta attraversando una fase di crisi, di profonda messa in discussione di se stesso, nel qual caso non solo la forma può radicalmente mutare da quella inizialmente accertata con l'analisi (e la visualizzazione/proiezione ne darà una conferma diretta), ma addirittura diventare vaga e difficile da identificare, in quanto il carattere si trova in una fase di profondi rivolgimenti e non ha, dunque, una fisionomia definita, strutturata e chiaramente riconducibile ad una forma. 5) Il daemian forza la visualizzazione/proiezione, in modo da "vedere" la forma che incontra il suo gusto o il suo interesse. In tal caso, il daemian non vede affatto il proprio daimon, bensì l'animale preferito o quello che desta in lui maggiore curiosità o fascino.

Questa lista non sarà certamente esaustiva di tutte le possibilità, ma credo che fornisca un quadro essenziale sulle possibili cause di difformità tra forma dell'analisi e forma della visualizzazione/proiezione. :)
Piuma Bianca ha scritto:E qui si arriva alla questione fondamentale: come mai è stato scelto di basare il Daimonismo su tale regola generalizzata? Da quanto vedo ci sono grandi apparati sulle analisi, quasi fossero considerate il Pilastro primo del Daimonismo.
La risposta al tuo quesito la dà Eleyon, in un modo che reputo diretto ed efficace. Il Daimonismo è una filosofia essenzialmente pratica, che si ripromette di assicurare ai daemian ben disposti una maggiore conoscenza interiore, dunque un'altrettanto maggiore libertà e felicità. In quest'ottica, l'analisi della forma ha un eccezionale pregio: fornisce una veduta d'insieme, sintetica ma efficace, sui tratti salienti della personalità e, dunque, un indirizzo di massima all'indagine introspettiva del daemian. Ovviamente, nessuno pretende e nessuno si aspetta una corrispondenza totale tra personalità e forma, non tanto per l'imperfezione delle analisi, quanto per la potenziale infinità dei caratteri umani rispetto alla finitudine delle specie animali esistenti ed esistite, come acutamente osservato da Nemo. ;) Insomma, resta sempre valida la regola per cui ciascuno è il vero e migliore analista di se stesso ed è chiamato ad adattare alle sue peculiarità caratteriali uno schema in fondo astratto e generale, qual è quello dell'analisi diretta. Essa non è, in conclusione, una mappa perfetta e completa della personalità umana, ma uno schizzo, una bozza, un modello approssimativo dal quale prendere le mosse per conoscersi in modo autentico e profondo. Pur nei suoi limiti, ritengo che sia uno strumento fondamentale, da conservare come punto di partenza per ogni riflessione sulla propria esistenza. :)
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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Raven & Antares » gio 02/dic/2010 16:08:47

La mia concezione è un po' particolare, ovvero ritengo che il daimon prenda sì la forma animale, ma non tanto per rappresentare la nostra personalità quanto per sostenere moralmente il daemian.

Penso di far parte della categoria dei "casi particolari" di uno degli esempi che ha espresso prima Eugenio, ovvero di coloro che visualizzano una forma che non ha per nulla a che fare con la loro personalità.
Premettendo che Antares non è molto stabile, ha sempre prediletto forme di volatili, mentre la mia personalità, secondo un'analisi che mi sono posta di recente e anche pareri di amici e persone che stanno molto a contatto con me e mi conoscono bene, corrisponderebbe a quella dei canidi, in particolare del lupo (ondeggio tra il Canis rufus e il Canis lupus lupus).
Inoltre, se la forma fosse indice della personalità, i cambi repentini del mio daimon starebbero a significare che ho un carattere molto altalenante (al contrario, sono convinta di essere molto stabile in questo periodo) oppure che sto attraversando un periodo della mia vita molto confuso (mentre in realtà sono abbastanza decisa nell'ottenere gli obiettivi che mi sono prefissata).

Con Antares mi sono confrontata parecchie volte, al riguardo. La forma non la comando io, neanche a livello inconscio. E' lui stesso a impormi un determinato tipo di proiezione, senza darmi possibilità di scelta.

Però ora mi chiedo: se la forma fosse indice della personalità, perchè allora tanti daemian non sono in grado di visualizzare?
Capite che conoscere se stessi parte prima di tutto da qui, dalla forma animale del daimon, i cui dati comportamenti tradotti in tratti della personalità umana andrebbero a "razionalizzare" in un qual modo la parte interiore di ognuno di noi. E quindi, se la pratica di visualizzazione è tanto fondamentale per conoscere sè stessi, perchè non tutti possono praticarla?

A mio parere, la forma del daimon non ha utilità nell'espressione della personalità, ma ne ha di più nel mettere a proprio agio, far sentire bene una persona e, come ha già detto Eleyon, ad avvicinare due entità per natura lontanissime.
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Piuma Bianca

Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Piuma Bianca » gio 02/dic/2010 16:18:43

Claudio-Olyandra ha scritto:1) L'analista è stato superficiale, grossolano, inesatto, contraddittorio, perciò l'analisi è di scarsa fattura ed attendibilità. 2) Il daemian non si conosce effettivamente o mente a se stesso, nel senso che, leggendo l'analisi, riconosce come veri dei tratti di personalità che non gli appartengono, ovvero disconosce aspetti caratteriali che lo contraddistinguono, di conseguenza giudica appropriata una forma che, invece, gli va stretta. In tal caso, la visualizzazione e la proiezione, essendo dei costrutti mentali, e poiché i costrutti mentali sono in buona parte condizionati da quello che siamo, oltre che da come ci vediamo, rivelano l'errore e possono indurre ad una riflessione più accurata sulla propria personalità. 3) La differenza fra una forma e l'altra consiste in pochi punti o in punti poco rilevanti, pertanto un mutamento d'umore, un'improvvisa fiammata emotiva o intellettiva, una fase di stagnazione e simili possono incidere sulla personalità quanto basta per farla gravitare, alternativamente, nell'orbita dell'una o dell'altra forma, con oscillazioni frequenti. 4) Il daemian sta attraversando una fase di crisi, di profonda messa in discussione di se stesso, nel qual caso non solo la forma può radicalmente mutare da quella inizialmente accertata con l'analisi (e la visualizzazione/proiezione ne darà una conferma diretta), ma addirittura diventare vaga e difficile da identificare, in quanto il carattere si trova in una fase di profondi rivolgimenti e non ha, dunque, una fisionomia definita, strutturata e chiaramente riconducibile ad una forma. 5) Il daemian forza la visualizzazione/proiezione, in modo da "vedere" la forma che incontra il suo gusto o il suo interesse. In tal caso, il daemian non vede affatto il proprio daimon, bensì l'animale preferito o quello che desta in lui maggiore curiosità o fascino.
Queste tesi sono interessanti, ma te ne vorrei proporre altre:
Penso che questa corrispondenza diretta di caratteristiche della persona = caratteristiche della forma del Daemon sia fallace per tre semplici motivi.
1)Le persone che effettivamente visualizzano proprio la forma animale che corrisponde al loro comportamento sono una ristrettissima minoranza, oserei dire che si contano sulle dita delle mani.
2)Il fatto che le persone visualizzino proprio la forma corrispondente all'analisi, potrebbe essere causato da un semplice motivo: è molto probabile che il daemian, una volta saputa quale è la forma animale che più gli corrisponde, inizi ad identificarsi così tanto in essa da.. Falsare il prodotto della visualizzazione.
Un semplice caso di accomodamento: visto che la forma del Daemon deve esserci di aiuto, per comodità assume quella che è la forma su più ci siamo fissati.. Noi xD è un procedimento inconscio.
3)Perchè il Daemon dovrebbe avere le caratteristiche comportamentali che possiede il suo Daemian? Conosco diverse situazioni tra Daemon e Daemian, ad esempio alcune in cui le caratteristiche del Daemian sono diverse da quelle del Daemon.
A mio parere, l'analisi dei Daemon soffre di una piccola pecca: analizza il Daemian. Non il Daemon.
Dunque, il risultato risulta falsato, perchè ottieni sì un risultato, ma su quella che è la totalità dell'individuo, mentre il Daemon non corrisponde alla totalità, sarebbe come la trinità del dio cristiano, solo che così diventa un duo xD
Poi
Raven & Antares ha scritto:Però ora mi chiedo: se la forma fosse indice della personalità, perchè allora tanti daemian non sono in grado di visualizzare?
Capite che conoscere se stessi parte prima di tutto da qui, dalla forma animale del daimon, i cui dati comportamenti tradotti in tratti della personalità umana andrebbero a "razionalizzare" in un qual modo la parte interiore di ognuno di noi. E quindi, se la pratica di visualizzazione è tanto fondamentale per conoscere sè stessi, perchè non tutti possono praticarla?

A mio parere, la forma del daimon non ha utilità nell'espressione della personalità, ma ne ha di più nel mettere a proprio agio, far sentire bene una persona e, come ha già detto Eleyon, ad avvicinare due entità per natura lontanissime.
Questa mi pare un ottima ipotesi attorno al discorso sulle forme.
A meno che qualcuno di voi possieda una vista magica od un librone di Etologia in testa, non riuscite a rendervi conto immediatamente a quale animale corrisponda la personalità... Dunque se non si visualizza, non si dovrebbe tecnicamente essere in grado di conoscere se stessi :?

Mi pare un'idea assurda, Eleyon ha infatti messo perfettamente in evidenza quale è un reale procedimento nel rapporto uomo-Daemon, mi sembra molto concreto:
Eley&Me' ha scritto: Poi io sono dell'idea che la cosa importante della forma è che funzioni, nel senso che aiuti effettivamente a sentirci realizzati in essa, che essa sia una rondine o un cerbero a tre teste...Come filosofia è questo ciò a cui vuole portare, il suo fine ultimo, la conoscenza di sè, l'accettazione del proprio essere e la conseguente serenità.

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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Claudio-Olyandra » gio 02/dic/2010 17:01:12

Raven & Antares ha scritto:La mia concezione è un po' particolare, ovvero ritengo che il daimon prenda sì la forma animale, ma non tanto per rappresentare la nostra personalità quanto per sostenere moralmente il daemian.
Perché mai una forma qualunque, che non rappresenta la nostra personalità, dovrebbe sostenerci moralmente? Cos'avrebbe di speciale? :?
Raven & Antares ha scritto:Premettendo che Antares non è molto stabile, ha sempre prediletto forme di volatili, mentre la mia personalità, secondo un'analisi che mi sono posta di recente e anche pareri di amici e persone che stanno molto a contatto con me e mi conoscono bene, corrisponderebbe a quella dei canidi, in particolare del lupo (ondeggio tra il Canis rufus e il Canis lupus lupus).
Cosa intendi per "ho sempre prediletto"? La forma non si sceglie, altrimenti si cade nella fallacia n. 5, consistente nel vedere quello che si desidera vedere e non quello che si è. ;)
Raven & Antares ha scritto:Inoltre, se la forma fosse indice della personalità, i cambi repentini del mio daimon starebbero a significare che ho un carattere molto altalenante (al contrario, sono convinta di essere molto stabile in questo periodo) oppure che sto attraversando un periodo della mia vita molto confuso (mentre in realtà sono abbastanza decisa nell'ottenere gli obiettivi che mi sono prefissata).
La forma correttamente interpretata è indice di personalità: potrebbe esserci un fattore ideologico o psicologico che inquina la corretta interpretazione, falsando i risultati. Non so, dovresti raccontarci in quali circostanze avvengono questi cambi repentini. ;)
Raven & Antares ha scritto:Però ora mi chiedo: se la forma fosse indice della personalità, perchè allora tanti daemian non sono in grado di visualizzare?
Capite che conoscere se stessi parte prima di tutto da qui, dalla forma animale del daimon, i cui dati comportamenti tradotti in tratti della personalità umana andrebbero a "razionalizzare" in un qual modo la parte interiore di ognuno di noi. E quindi, se la pratica di visualizzazione è tanto fondamentale per conoscere sè stessi, perchè non tutti possono praticarla?
Perché la visualizzazione e la proiezione sono costrutti mentali, e non tutte le menti sono uguali. Io, ad esempio, sono assai propenso ad una riflessione astratta, concettuale e sostanziale, pertanto non ho mai avuto particolare interesse a visualizzare/proiettare: prediligo il dialogo, il flusso di coscienza in cui Oly mi illustra, con un linguaggio radicalmente diverso dal mio, i punti nevralgici del mio carattere, dei miei pregi, difetti, bisogni e speranze. Altre persone, invece, inclini alla riflessione concreta, figurativa e formale, troveranno nella visualizzazione/proiezione il loro mezzo di comunicazione ideale. ;)
Piuma Bianca ha scritto:1)Le persone che effettivamente visualizzano proprio la forma animale che corrisponde al loro comportamento sono una ristrettissima minoranza, oserei dire che si contano sulle dita delle mani.
Questo dato statistico andrebbe verificato conducendo un sondaggio dettagliato presso tutti i daemian, moltissimi dei quali assenti dal forum o persino scomparsi dalla circolazione. ;)
Piuma Bianca ha scritto:2)Il fatto che le persone visualizzino proprio la forma corrispondente all'analisi, potrebbe essere causato da un semplice motivo: è molto probabile che il daemian, una volta saputa quale è la forma animale che più gli corrisponde, inizi ad identificarsi così tanto in essa da.. Falsare il prodotto della visualizzazione.
Questo caso rientra nella mia fallacia n. 5: il daemian, affascinato da una data forma (quella indicata dall'analisi), si forza a trovarne conferma con una visualizzazione/proiezione innaturale. ;)
Piuma Bianca ha scritto:3)Perchè il Daemon dovrebbe avere le caratteristiche comportamentali che possiede il suo Daemian? Conosco diverse situazioni tra Daemon e Daemian, ad esempio alcune in cui le caratteristiche del Daemian sono diverse da quelle del Daemon.
A mio parere, l'analisi dei Daemon soffre di una piccola pecca: analizza il Daemian. Non il Daemon.
Non facciamo confusione! L'analisi non riguarda il daimon (cioè il suo carattere), riguarda la forma del daimon (cioè le sue sembianze, la sua figura, la sua sagoma). La forma del daimon rappresenta la personalità dell'uomo, ma questo non impedisce che il daimon possa avere una personalità distinta e, per certi versi, persino complementare a quella dell'uomo. ;) Come un uomo con un aspetto fragile può essere molto determinato, così un daimon può essere diverso da come appare (cioè avere un carattere diverso da quello del daemian). :)
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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Piuma Bianca » gio 02/dic/2010 17:11:47

Claudio-Olyandra ha scritto:Perché mai una forma qualunque, che non rappresenta la nostra personalità, dovrebbe sostenerci moralmente? Cos'avrebbe di speciale? :?
Sarebbe diversa da noi, in equilibrio con noi. Non penso che per farti consolare tu vada da persone depresse xD
Claudio-Olyandra ha scritto:
Piuma Bianca ha scritto:1)Le persone che effettivamente visualizzano proprio la forma animale che corrisponde al loro comportamento sono una ristrettissima minoranza, oserei dire che si contano sulle dita delle mani.
Questo dato statistico andrebbe verificato conducendo un sondaggio dettagliato presso tutti i daemian, moltissimi dei quali assenti dal forum o persino scomparsi dalla circolazione. ;)
Ti assicuro che tramite ad MSN, sono entrato in contatto con molti Daemian, alcuni nemmeno iscritti nel forum, e posso darti conferma su ciò che ho affermato.
Claudio-Olyandra ha scritto:
Piuma Bianca ha scritto:2)Il fatto che le persone visualizzino proprio la forma corrispondente all'analisi, potrebbe essere causato da un semplice motivo: è molto probabile che il daemian, una volta saputa quale è la forma animale che più gli corrisponde, inizi ad identificarsi così tanto in essa da.. Falsare il prodotto della visualizzazione.
Questo caso rientra nella mia fallacia n. 5: il daemian, affascinato da una data forma (quella indicata dall'analisi), si forza a trovarne conferma con una visualizzazione/proiezione innaturale. ;)
Hai frainteso. Ho detto che il Daemian, non perchè affascinato ma perchè influenzato dalle parole degli analisti, può arrivare a visualizzare la forma da loro indicata. Non ho detto che può accadere a causa della preferenza nei confronti di quell'animale, ma perchè si sopravvaluta la veridicità delle teorie.
Claudio-Olyandra ha scritto:
Piuma Bianca ha scritto:3)Perchè il Daemon dovrebbe avere le caratteristiche comportamentali che possiede il suo Daemian? Conosco diverse situazioni tra Daemon e Daemian, ad esempio alcune in cui le caratteristiche del Daemian sono diverse da quelle del Daemon.
A mio parere, l'analisi dei Daemon soffre di una piccola pecca: analizza il Daemian. Non il Daemon.
Non facciamo confusione! L'analisi non riguarda il daimon (cioè il suo carattere), riguarda la forma del daimon (cioè le sue sembianze, la sua figura, la sua sagoma). La forma del daimon rappresenta la personalità dell'uomo, ma questo non impedisce che il daimon possa avere una personalità distinta e, per certi versi, persino complementare a quella dell'uomo. ;) Come un uomo con un aspetto fragile può essere molto determinato, così un daimon può essere diverso da come appare (cioè avere un carattere diverso da quello del daemian). :)
Il probema è proprio in questo: che senso hanno le analisi, se la forma del Daemon non corrisponde all'animale le cui caratteristiche corrispondono a quelle del Daemon? Ha senso si, ma non per il Daemonismo, o almeno non nella concezione che sto attualmente confutando.

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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Raven & Antares » gio 02/dic/2010 17:36:39

Claudio-Olyandra ha scritto:Perché mai una forma qualunque, che non rappresenta la nostra personalità, dovrebbe sostenerci moralmente? Cos'avrebbe di speciale? :?
E' l'immagine fisica a farci sentire di più a nostro agio.
Esempio stupido: perchè alcune volte, quando si viene a contatto con una persona che anche non conosciamo, sentiamo di poterci fidare anche se non sappiamo nè chi sia, nè abbiamo elementi solidi su cui basare un pregiudizio positivo nei suoi confronti? Perchè ha qualcosa nel suo aspetto fisico, nelle sue movenze, che in qualche modo attira la nostra attenzione e la fa sentire più "affidabile" ai nostri canoni.
Credo che lo stesso accada con la forma del daimon. Cambia a seconda di come ci sentiamo, dell'esigenza che abbiamo nel dato momento, proprio per poterci confortare e accompagnare meglio nella vita.
Claudio-Olyandra ha scritto:Cosa intendi per "ho sempre prediletto"? La forma non si sceglie, altrimenti si cade nella fallacia n. 5, consistente nel vedere quello che si desidera vedere e non quello che si è. ;)
Hai sbagliato a leggere. Ho scritto "HA sempre prediletto", riferito ad Antares ;)
Claudio-Olyandra ha scritto:La forma correttamente interpretata è indice di personalità: potrebbe esserci un fattore ideologico o psicologico che inquina la corretta interpretazione, falsando i risultati.
Anche se non mi sono mai dedicata all'analisi qui sul forum, perchè appunto la ritenevo una pratica al di fuori della mia concezione, ho studiato molto il metodo e l'ho esercitato e sperimentato in vari ambiti, e posso quindi affermare di sapere quello che faccio ;)
Inoltre, non mi pare che tu abbia mai condotto analisi, motivo per cui mi chiedo su cosa siano fondati tutti i dubbi sulle mie capacità di autoanalisi, visto che non hai potuto farne esperienza concreta.
Riterrei più affidabile il parere di un analista come Silvia, Akita, e altri in questo campo, visto che conoscono il mestiere ;)
Claudio-Olyandra ha scritto:Non so, dovresti raccontarci in quali circostanze avvengono questi cambi repentini. ;)
Normalmente, Antares tende ad utilizzare una forma più "stabile" in un determinato periodo. Nell'arco della giornata, poi, e dei vari spostamenti che compio tra casa, scuola, mezzi e nelle circostanze (discussioni, relax, studio, ecc.) la sua forma muta da pochi secondi a pochi minuti, pur sempre rimanendo volatile e tornando poi nella forma d'origine.
Claudio-Olyandra ha scritto:Perché la visualizzazione e la proiezione sono costrutti mentali, e non tutte le menti sono uguali. Io, ad esempio, sono assai propenso ad una riflessione astratta, concettuale e sostanziale, pertanto non ho mai avuto particolare interesse a visualizzare/proiettare: prediligo il dialogo, il flusso di coscienza in cui Oly mi illustra, con un linguaggio radicalmente diverso dal mio, i punti nevralgici del mio carattere, dei miei pregi, difetti, bisogni e speranze. Altre persone, invece, inclini alla riflessione concreta, figurativa e formale, troveranno nella visualizzazione/proiezione il loro mezzo di comunicazione ideale. ;)
Questa è una giustissima osservazione, ma la attribuirei più valida alla teoria del "mettere a proprio agio".
Difatti, come dici tu, il daimon tende ad adattarsi alle esigenze del daemian. Ma se lo scopo primo della forma fosse quello di far scoprire la propria personalità, allora perchè non tutti possono farne tesoro? Esistono persone che necessitano di vedere dentro di sè di più di altre? :roll:
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Eley&Me'
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Re: Forma animale del Daimon: ma perchè?

Messaggio da Eley&Me' » gio 02/dic/2010 17:52:49

Riguardo alle analisi, io ritengo che esse vadano sempre lette con un occhio critico(come tutto quello che ci viene propinato nella vita)...Se si è dell'idea che la forma animale possa essere valida e si cerca quindi tra le varie analisi, bisogna sempre ricordare:

1. Sono scritte da esseri umani, come tali possono sbagliare ad interpretare qualcosa,ometterne un'altra o accentuarne un'altra ancora.
2. Le analisi servono solo come guida di base, un incipit da cui partire per analizzare la propria personalità. Di certo vanno approfondite con un lavoro personale, non ci si può fermare alla mera lista di caratteristiche.
3. L'unico che può dire chi tu sia...sei te stesso (con l'aiuto del daimon e della riflessione).Solo tu puoi sapere che anche se l'analisi dell'aragosta ti somiglia al 100% secondo la lista delle caratteristiche, solo la forma della giraffa è quella che ti senti calzare a pennello.

Inoltre il daimon secondo me è per il 70% come il proprio daemian, mentre il 30% restante è la sua volontà e libertà di parlare a proprio piacimento. Sarebbe quella parte che ci da coraggio quando abbiamo paura, se avessimo paura entrambi sarebbe meglio prendersi a capocciate. Oppure quando siamo convinti a voler agire in un certo modo e il daimon ce ne dice di tutti i colori...
Trovo sia quasi impossibile dare una regola generale sul rapporto con il proprio daimon, su come visualizzarlo o altro...E' una cosa squisitamente, esageratamente, totalmente soggettiva.
Però ritengo che la fase "animale" sia un ottimo punto di partenza da cui partire...è facile, pratica e ci permette poi in futuro di pensare a cosa ci sia oltre, se ci sentiamo bene così o qualcosa non ci quadra.
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«Ma tu chi sei che avanzando nel buio della notte inciampi nei miei più segreti pensieri?» William Shakespeare

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