L'unicorno e la leprotta...

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Saphiry e Deianira
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L'unicorno e la leprotta...

Messaggio da Saphiry e Deianira » ven 02/gen/2009 22:09:00

Ecco la terza ed ultima storia che volevo postare! Allora,premessa importante: la storia è nata dopo una mia riflessione. I fatti accaduti,(incluso quello secondo il quale due personaggi sarebbero pure due daimon di questo forum...) sono assolutamente casuali,o derivati dalle mie riflessioni...
La principale era: in natura un Unicorno e una Leprotta potrebbero mai amarsi?
Lascio a voi capire perchè diavolo mi sia venuta in mente una simile domanda! :mrgreen:

L'UNICORNO E LA LEPROTTA

La giovane leprottina saltava agilmente tra gli alberi,i bassi cespugli,l'erba rada,cercando di sfuggire alle zanne del suo inseguitore. Era tanto piccola,tanto graziosa,tanto giovane,e già temeva che il cuore le sarebbe esploso dalla paura,tanto batteva forte!
Dietro di lei il lupo nero correva ringhiando,affamato. Non era un abitante di quella foresta. Si era allontanato dal suo branco,era un solitario,ed aveva invaso un altro territorio.
La leprotta bianca si voltò e osservò il suo nemico,che mostrava rabbiosamente le zanne giallastre. Cieca per la paura,fuggiva rapida come il vento,il cuore in gola,il respiro affannato,le zampette dolenti...
Squittì d'orrore rendendosi conto di essere in un vicolo cieco:davanti a lei si alzava un muro di roccia,e tutt'intorno piante di rovi affilati. E dietro a lei...
Il lupo nero si avvicinava lentamente,ringhiando ferocemente. Dalle sua fauci colava una densa bava biancastra. Non aveva fretta,la sua preda era in trappola. Fece schioccare le zanne e frustò l'aria con la coda. Era tanto vicino che la leprotta poteva vedere la sua immagine terrorizzata negli occhi blu scuri della bestia. Lupo si preparò a balzarle addosso,quando un sonoro nitrito richiamò l'attenzione di entrambi: in cima al muro di roccia si stagliava una figura nera,che con pochi balzi atterrò davanti alla leprotta,come per proteggerla. L'Unicorno,il protettore di quella Foresta.
Lei lo guardò,attonita: Unicorno era alto,snello,coperto da un folto pelo candido come la neve,aveva due grandi occhi azzurri come il ghiaccio,una lunga criniera,coda leonina,una barbetta caprina e,soprattutto,in mezzo alla sua fronte c'era un corno color avorio,di almeno mezzo metro.
Lupo ringhiò ferocemente,preparandosi ad attaccare nuovamente,ma Unicorno s'impennò sulle zampe posteriori,minacciando di colpirlo con le anteriori e fracassargli le ossa. Nitriva,scartava e sgroppava,fingendo di aggredire Lupo,che,intimorito,iniziava ad arretrare,abbaiare e guaire.
-Via!- Fece Unicorno,ma ne la lepre ne Lupo capirono. Ogni animale aveva un proprio linguaggio. La bestia ringhiante,però,rizzando il pelo,lanciò un breve ululato e fuggì nell'oscurità della foresta,lasciando dov'erano gli altri due.
Unicorno sbuffò e fece per allontanarsi a passo lento,ma la leprotta,poco più che cucciola,gli balzò davanti,fermandolo e sorridendo. Lui nitrì appena,stupito,la superò e proseguì. L'altra,però,lo seguiva,saltellando allegramente,mentre le lunghe orecchie le ricadevano sulla piccola testa bianca. I cuoi occhi azzurri osservavano attentamente Unicorno,che camminava nella foresta immersa nella notte.
Giunsero insieme ad una piccola grotta nascosta da verdi fronde di pino, su un'altura che dominava tutta la valle e il bosco. Unicorno si accorse solo allora che la leprotta lo aveva seguito,e che era ancora lì,sorridente e grata per aver avuta salva la vita. Lui nitrì,chiedendole se non aveva famiglia da cui andare. Quella rimase ferma,ritta sulle zampe posteriori,osservandolo in silenzio. Non poteva capire. Lui,infine,si accucciò sulla roccia fredda. Lei lo guardò per un poco,poi si arrampicò sul suo dorso e si accoccolò nel suo manto bianco. Unicorno alzò il capo. Le sfiorò la testa con il muso soffice,ma non disse nulla. Insieme si addormentarono.

****

Leprotta non lasciava Unicorno. Pascolavano l'uno accanto all'altra,bevevano,dormivano,vagavano nella foresta insieme. Leprotta temeva che Lupo potesse tornare,temeva che qualche predatore l'avrebbe divorata,e rimaneva con il suo nuovo amico,che ammirava e amava,cercando di farglielo capire sorridendogli quando lui la guardava,portandogli un fiore,dell'erba tenera,sfregando il muso contro il suo quando lui abbassava la testa.
Unicorno,dal canto suo,sopportava Leprotta,la proteggeva ed aiutava. Era anche lei una delle creature della Foresta che lui custodiva.
Con il tempo iniziò ad affezionarsi a lei,che era così graziosa,così giovane,e sembrava non avere famiglia. Lui era sempre stato solo,da quando ricordava,e mai aveva provato l'affetto. Gli unicorni non provano alcun sentimento,se non dispiacere,a volte,e una lievissima gioia.
Egli,come tutti quelli della sua specie,difendeva la Foresta solo perchè la sentiva sua,perchè il suo cuore pulsante era quello del bosco,quello di ogni altro animale che vi abitava,degli alberi che vi crescevano,dei fiumi che la attraversavano,del cielo che la copriva.
Il tempo passava,Leprotta restava con Unicorno e cresceva lentamente al suo fianco. Unicorno iniziò ad amare lei,la sua semplicità,grazia e dolcezza. Diventando completamente adulta,era divenuta anche deliziosamente vanitosa,e Unicorno adorava guardarla mentre si lisciava le lunghe orecchie bianche dalla punta nera con le soffici zampette artigliate,o mentre si leccava il pelo candido per renderlo più vaporoso,o,ancora,mentre osservava la sua stessa immagine nell'acqua,cercando di aggiustarsi la pelliccia sulla testa,sulle guance,e poi si voltava verso di lui,si rizzava sulle zampe posteriori e si faceva ammirare. Lui sospirava sorridendo. La trovava tanto vezzosa,tanto leggiadra ed amabile.
Allora rimanevano ore a pascolare insieme,vicini,senza parlare. Non potevano capirsi. Ma l'amore ha un linguaggio tutto proprio,e non è fatto di parole.
Unicorno sollevava dolcemente Leprotta,la poneva sul proprio dorso bianco e la portava nella foresta,camminando a testa alta. Le altre creature li guardavano senza capire,ma non era necessario che fossero loro a comprendere.
Di notte i due sedevano sull'altura ad osservare le stelle nel cielo nero e la grande luna,che tanto piaceva a Leprotta,dopodichè tornavano nella grotta e si addormentavano vicini,come quando avevano passato insieme la prima sera. Il loro amore era timido,puro e casto,tuttavia andava rinforzandosi nel tempo,sempre di più.
Unicorno conobbe,per la prima volta nella sua lunga vita,il dolce sentimento dell'amore,che lo prendeva,lo stringeva e lo accecava,lo spingeva alle azioni più pazze ed assurde per far piacere a Leprotta. Sapeva che per lei avrebbe volentieri dato la vita. Le avrebbe consegnato il suo cuore, ormai lei era tutto ciò che contava per lui,ed egli sperava che le cose sarebbero durate per sempre.

*****

Era primavera. I fiori sbocciavano sugli alberi della Foresta di Unicorno,nascevano nuovi animali,il tempo si faceva migliore,il cielo soleggiato,la temperatura si alzava.
Unicorno ancora viveva con la bella Leprotta,giovane e sana.
All'inizio della stagione,giunse nel Bosco un piccolo gruppo di lepri bianche,belle,forti e allegre,che lottavano,figliavano e saltellavano tra gli alberi nella valle.
Leprotta le vide dall'altura mentre pascolava con Unicorno,e si affrettò a raggiungerle. Esse stavano brucando tranquillamente in una piccola radura. Unicorno,vedendola allontanarsi,alzò la testa nitrendo preoccupato. Lei si voltò,squittì e balzò via.
Unicorno si sedette sulla cima della collina e guardò le lepri bianche circondare la nuova venuta,annusarla,guardarla attentamente,sfiorarla e mordicchiarla. Lui scuoteva la coda nervosamente.
Quella sera lei non tornò,ed il giorno dopo Unicorno,con il cuore stretto dalla sofferenza e dal dolore,la vide di nuovo saltare e giocare allegramente con i suoi simili. Non sapeva spiegarsi il nodo che gli stringeva la gola. Abbassò il capo,scosse ancora la coda e sospirò. Nitrì con forza: Leprotta alzò il capo,lo guardò,gli sorrise e tornò a rotolarsi nell'erba con gli altri.
Dagli occhi color cielo di Unicorno scivolarono due lacrime cristalline che caddero sul terreno,ed all'istante germogliarono due rose nere.
Era la prima volta che gli capitava di piangere,di provare sentimenti forti,come la gelosia,la disperazione,l'amore e l'amarezza.
Passavano i giorni,e Leprotta restava con i suoi simili,mentre lui osservava cupamente dall'alto. Aveva conosciuto l'amore e gli era stato strappato dal cuore,perchè sapeva che lei non sarebbe più tornata.
Si aggirava come un fantasma nella foresta,nitrendo il suo dolore,e il bosco piangeva con lui,le foglie cadevano in primavera,gli alberi seccavano,rovi crescevano ovunque e germogliavano rose nere.
Infine Unicorno si ritrovò seduto tra due piante ad osservare i giochi gioiosi delle lepri. Lacrime d'argento scivolavano sul suo sottile muso bianco,ed il lungo corno d'avorio scintillava nel buio.
Sospirava tristemente,osservando Leprotta che sfregava il proprio naso rosa contro quello di un giovane maschio,forte ed in salute. Un ruggito feroce distolse la sua attenzione da quello spettacolo che gli stritolava il cuore: un orso,enorme,selvaggio,coperto di folto pelo bruno. Usciva dalla foresta,annusando l'aria e trottando verso le lepri con le fauci aperte. Si gettò subito su Leprotta,mentre i suoi simili correvano disordinatamente qua e la e strillavano.
Unicorno non rimase un secondo a pensarci: si lanciò in avanti,mettendosi tra l'orso e Leprotta. Il bestione,attonito,ruggì e rimase un istante fermo,confuso. Unicorno ne approfittò per gridare alla sua amata di andarsene. Lei,tremante,annuì e saltò via,infilandosi in una crepa del muro.
Orso cercò di seguirla,ma di nuovo Unicorno gli si parò davanti,impennandosi. Leprotta stava stretta ad un maschio,squittendo spaventata.
Quando Unicorno li vide sfregarsi i nasi,si lasciò ricadere sulle quattro zampe. Leprotta e il suo compagno fuggirono al sicuro nella tana con gli altri. Orso,ruggendo per non essere riuscito a raggiungere la sua preda,sollevò una zampa e colpì con violenza Unicorno,che non oppose resistenza e fu scaraventato sul terreno.
La bestia lo guardò,si avvicinò al corpo bianco,così bello,così puro,lo annusò.
E,all'improvviso,il cadavere di Unicorno si ricoprì di fiori candidi ed azzurri,e svanì,assorbito nella terra. Restò solo il suo lungo corno d'avorio.
Orso ringhiò di sorpresa,osservò ciò che rimaneva di Unicorno. Si voltò e se ne andò.
Solo allora Leprotta,tremante,uscì dal suo rifugio e si gettò accanto al corno bianco,singhiozzando e squittendo di dolore. La sua consapevolezza era che Unicorno avrebbe potuto facilmente evitare il colpo dell'Orso e salvarsi la vita. L'amore lo aveva ucciso.
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Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 02/gen/2009 22:22:00

e che Leprotta egoista!! O__O
no no no...io questi personaggi così non li sopporto <__<
anche se mi sovvengono un paio di daimon del forum, come hai detto... xD
bella storia, complimenti ;)
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Messaggio da Saphiry e Deianira » ven 02/gen/2009 22:24:00

Quanto amo scrivere storie tragiche con personaggi strani :mrgreen:
Beh,posso assicurarti che la leprotta a cui è ispirata questa non è affatto egoista...
No,ma quella nella storia si U__U
Mah,forse un po'...comunque,grazie mille,Akita,non ti avevo forse assicurato un non-lieto fine per quest'ultima novella? :mrgreen:
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Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 02/gen/2009 22:25:00

bella, bella...anche se avrei preferito che a morire fosse stata la leprotta, direi... (quella della storia xD) :mrgreen:
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Messaggio da Valery » ven 02/gen/2009 22:45:00

forse ho capito che agionamento hai fatto per basarti su questa storia però ti assicuro che non sarà così....comuqnue è una storia davvero bellissima.....

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Messaggio da Sofy e Manphy » ven 02/gen/2009 23:37:00

Anche questa è molto bella :) ...però è anche molto triste :cry: ....
Ma come ti vengono queste idee...prendi spunto da qualche storia, poesia, leggenda, o è proprio creata da te?? Brava e ancora brava... :D

tasso85

Messaggio da tasso85 » sab 03/gen/2009 09:59:00

ancora una volta, una bellissima storia davvero... toccante... :cry:

sai, penso davvero tu abbia una carriera da scrittrice davanti a te, se continuerai così... e c'è qualcuno che vorrebbe dirti una cosa...

sì... so che questa è una storia di pura invenzione, nonostante le rassomiglianze tra i protagonisti... so che io non sono quella Leprotta, ma voglio dirlo lo stesso: io non abbandonerò il mio Unicorno... non posso, non voglio... :cry:

su, calmati Kasy... nessuno ti chiede di farlo... ma... il TUO unicorno, Kasy?

sì, il "mio" Unicorno... so che detesti usare quell'aggettivo riferito ad una persona, Matteo, ma non è di possessività che parlo, lo sai...

lo so, lo so bene...

Dopotutto proviamo la stessa cosa...

sì, decisamente... e hai ragione, Andrea, l'amore può uccidere... o può farti vivere di nuovo...

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Messaggio da Saphiry e Deianira » sab 03/gen/2009 11:06:00

sì... so che questa è una storia di pura invenzione, nonostante le rassomiglianze tra i protagonisti... so che io non sono quella Leprotta, ma voglio dirlo lo stesso: io non abbandonerò il mio Unicorno... non posso, non voglio...
Awh,e io non abbandonerò mai la mia Leprotta! *abbraccio* Non ho nessuna intenzione di farlo e mai lo farò! La mia Leprotta è molto meglio di quella della storia!

sai, penso davvero tu abbia una carriera da scrittrice davanti a te, se continuerai così
Awh,dici? :oops: Grazie mille! ^///^

prendi spunto da qualche storia, poesia, leggenda, o è proprio creata da te??
Beh,questa mi è venuta in seguito ad un'ora circa di elucubrazioni mentali :mrgreen:...
forse ho capito che agionamento hai fatto per basarti su questa storia però ti assicuro che non sarà così
Oh,no,assolutamente! La mia Leprotta è migliorissima! U_U
Migliorissima? ?-?
Esiste un aggettivo più bello di "migliorissima",forse?
Nemmeno "migliorissima" esiste,ma lasciamo così,sennò tolgo la "poesia" del tuo intervento...:lol:
anche se avrei preferito che a morire fosse stata la leprotta, direi
Troppo semplice! :lol:

E,grazie mille a tutti quanti,che avete letto queste storielle e le avete commentate. Grazie mille! ^^
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Claudio-Olyandra
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Messaggio da Claudio-Olyandra » sab 03/gen/2009 12:27:00

Andrea, tu stilli poesia ad ogni parola che metti in fila alle altre. :shock: Ora però voglio conoscere le elucubrazioni mentali che hanno fatto sbocciare questa storiella. :mrgreen:
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Messaggio da Aivan e Calista » sab 03/gen/2009 20:23:00

E' fantastica! Adoro il modo in cui i sentimenti dell'unicorno di riflettono sulla foresta, bravissima! :wink:

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