Cronache degli Shanti - I Doni dei Draghi

tasso85

Messaggio da tasso85 » lun 11/ago/2008 14:26:00

La notte trascorreva tranquilla, e nulla era accaduto durante i turni di guardia di Durokan ed Elyran. Il giovane Arthur era sveglio, mentre svolgeva il suo dovere, e l?alba si avvicinava. Osservava i dintorni con cipiglio attento, non sapendo cosa aspettarsi, essendo quella il suo primo turno di guardia da sempre, e sobbalzò violentemente quando Durokan venne a sedersi al suo fianco, accanto al fuoco ormai morente.
?Respira.? disse il nano rivolto alle fiamme, e subito queste ripresero vigore, spandendo nell?aria il loro calore in quella fredda notte, poi si rivolse al ragazzo dicendo
?Scusami Arthur, non volevo spaventarti. Ma non riuscivo più a dormire, e pensavo di avrebbe fatto piacere un po? di compagnia.?
?Non fa nulla, mastro Redhammer. Probabilmente sono solo nervoso, dopo quello che è accaduto ieri, e la tua compagnia mi fa piacere.?
?Chiamami Durokan, ragazzo. ?mastro Redhammer? mi fa sentire più vecchio di quanto già io non sia.?
?Certo Durokan. Scusami.? rispose Arthur, arrossendo violentemente, poi aggiunse
?Mi permetti una domanda??
?Me ne hai appena fatta una.? rispose il nano con un sorriso astuto sul volto, poi aggiuse
?Ma te ne permetterò un?altra.?
?Perchè tu ed Elyran fate questo? Perchè mettete a rischio la vostra vita per aiutare me??
?Ah, questa è una domanda seria, ragazzo. Ma dimmi, Elyran ti ha narrato la sua storia??
?Sì, lo ha fatto.? rispose semplicemente il ragazzo
?Allora, nella sua storia c?è la motivazione per la quale Elyran ti aiuta. Ha causato molto dolore, secoli fa, e da allora vive per porre rimedio al dolore degli altri, se lo può. Ha preso la sua vita e l?ha completamente dedicata agli altri, pur continuando però a perseguire anche i suoi stessi scopi??
?I suoi scopi? E quali sono?? domandò Arthur, perplesso
?Al momento, sta cercando di riunire sei potenti artefatti magici, perduti da millenni. Essi sono conosciuti come i Sei Doni dei Draghi, in riferimento ai sei grandi dragoni nati per volontà dei Supremi. Ma io personalmente credo che quegli artefatti non siano stati davvero fatti da loro, e che si tratti in verità di artefatti sì potenti, ma creati da mortali, millenni fa.?
?Ma perchè li sta cercando? A cosa gli servono? E di che artefatti si tratta?? chiese Arthur, sempre più curioso, ed ora attento alle parole del vecchio nano
?Secondo la leggenda, il potere dei Sei, una volta riuniti, consentirebbe al possessore il diretto accesso al potere del Cuore della Tempesta, la fonte della magia nell?universo? Praticamente, il potere assoluto. Ti chiederai ora magari perchè lui cerchi questo potere, immagino. Ma vedi, lui non lo cerca per sè stesso, per volontà di dominio? Lo cerca perchè vorrebbe quel potere per fare del bene, e per tenerlo lontano da coloro che ne potrebbero abusare. Quanto agli artefatti, sono sei oggetti completamente diversi l?uno dall?altro, tanto che viene da chiedersi come si possa combinare i loro poteri. Il primo dei doni, è la Chiave dei Venti, attualmente in possesso di Elyran, che ha il potere di connettere luoghi lontani, ed anche di aprire portali qualora il possessore ne avesse vero bisogno, ed è normalmente associata al Drago del Vento, Perilinas. Il secondo dei doni è l?Artiglio di Trakatos, una spada di grande potere, conosciuta attualmente come la spada di Dragonbane?? e mentre diceva queste parole, Durokan osservava attentamente la reazione di Arthur
?Che cosa?! Io sarei in possesso di uno di questi artefatti? Ma come è possibile? Io credevo che il mio antenato avesse forgiato questa spada di suo pugno.?
?No, se lo ha fatto quella spada è andata perduta. Quella che porti al tuo fianco è senza dubbio l?Artiglio, e penso tu ne abbia visto il potere all?opera. Essa ha la capacità di reagire all?emozioni di colui che la impugna, e la sua forza aumenta in proporzione alla forza delle tue emozioni. Se la tua ira, il tuo odio, o la tua determinazione sono sufficientemente forti, quella spada può tagliare qualsiasi cosa, anche le scaglie di un drago? E questo spiega come abbia fatto il tuo antenato ad uccidere il drago, secoli fa. Questo, senza nulla togliere al fatto che fosse un guerriero formidabile? Quella stessa spada in mano ad un altro non sarebbe stata altrettanto efficace.?
?E gli altri artefatti? Cosa sono? Chi li possiede??
?Chi li possieda, nessuno lo sa. Posso solo dirti che gli altri quattro artefatti sono uno scudo, dedicato al drago Erdain, una bacchetta, dedicata ad Ardalion, un anello, legato a Sormil, ed infine uno scettro, della dragonessa Malys. Ma ignoro quali siano i loro poteri, così come ignoravo i poteri dei vostri due Doni prima che Elyran me ne parlasse.?
?Credi che Elyran, qualora riuscisse a riunire i Doni, riuscirà a resistere alla tentazione di tanto potere?? chiese Arthur, una punta di preoccupazione della voce
?So che lui è forte e determinato, e credo abbia imparato la lezione che gli è stata duramente impartita? Ma vedi, Arthur, Elyran ancora non si è reso conto di una cosa?? e mentre diceva queste parole, si volse a guardare l?amico che dormiva profondamente dopo il suo turno di guardia
?Di cosa parli, Durokan??
?Io credo? non so come spiegartelo, Arthur? Vedi, il sogno di Elyran quando ancora si chiamava Lothasar era di diventare il Terzo Fratello? e io credo che, nonostante tutto, lui ci sia riuscito.?
?Cosa?! Ma come è possibile? Certo, lui è uno stregone potente, e io l?ho visto combattere con la sua magia, ed è stato indescrivibile? Ma non è certo un dio!?
?Non è così semplice? Vedi, Arthur, quando lui ha lanciato il suo incantesimo sul sole, la quantità di energia che si è liberata nell?esplosione era solo una minima parte dell?immensa quantità di energia che il suo essere ha assorbito? E che fine ha fatto tutto quel potere? Se non è stato liberato dall?esplosione, allora è ancora dentro di lui, e se lui capirà come accedere a quel potere, allora non metto in dubbio che sarà niente meno che un dio che cammina sulla terra in mezzo ai mortali? Perchè vedi, quando ha usato quell?incantesimo, lui per un istante ha toccato il Cuore della Tempesta, e non sappiamo, nemmeno lui sa, che conseguenze questo possa aver avuto.?
?Oh cielo?? disse Arthur, senza sapere cosa aggiungere
?Una prospettiva molto particolare, vero, Arthur? Ma non preoccuparti, perchè dopotutto le mie sono solo congetture, e non ho certezza alcuna. E comunque, se potessi scegliere, preferirei vedere un potere simile in mano sua che non in mano ad altri.?
?Sì, probabilmente hai ragione, Durokan. ? solo che non riesco proprio ad immaginarmelo, quello che tu descrivi.?
E mentre i due amici parlavano di queste cose, all?orizzonte sorgeva il primo sole, al termine di quella che era stata una notte tranquilla, nonostante la paura del giorno precendente.

tasso85

Messaggio da tasso85 » dom 05/ott/2008 16:19:00

[finalmente, la storia continua! chiedo scusa a tutti coloro cui questa storia interessa almeno un poco, per la lunga attesa]

Mentre Durokan ed Arthur chiacchieravano alla luce del sole nascente, Elyran era ancora profondamente addormentato, e nel sonno, sognava.

La foresta scorreva veloce attorno a lui, fitta, selvaggia, silenziosa. Non un suono attorno a lui, se non il frusciare dei bassi rami che lui sfiorava nella sua corsa forsennata. La notte era buia, senza stelle e senza luna, e dal cielo vuoto non vi era luce ad illuminare il cammino. Ma non ce n'era bisogno, lui sapeva dove stava andando, vedeva la via chiaramente tracciata davanti a lui.
-Ma perche` correre cosi` velocemente, verso un destino che potrebbe significare la mia disfatta?-
Elyran non lo sapeva. Ma continuava a correre.

La foresta sembrava non finire mai, una distesa uniforme di alberi dal tronco grigio scuro e dalle foglie altrettanto grigie, e mentre Elyran correva, la foresta scomparve.
Di fronte a lui, in distanza, un grande castello. Lui conosceva quel castello, lo aveva gia` visto, come un ricordo che risale dagli abissi della memoria, un ricordo da lungo tempo dimenticato. All'improvviso, tutto gli torno` in mente. Era il castello di suo padre, dove lui era nato e cresciuto quasi mille anni prima, dove aveva a lungo vissuto, studiando la magia, quando il suo nome era ancora Lothasar; ma era diverso, deformato, come riscolpito dall'odio e dal dolore.
Il castello si ergeva solitario in mezzo al nulla, con intorno solo una distesa di terra piatta e grigia. Le finestre erano tutte illuminate dall'interno, come da candele spettrali la cui luce tremolante si proiettava all'esterno, rendendo la fortezza rassomigliante ad un enorme teschio di pietra dai mille occhi, ed ogni occhio scrutava Elyran, dritto nel profondo della sua anima, ed ogni occhio era un giudizio di colpevolezza che pesava sul suo cuore.
Il ponte levatoio era abbassato, ed il cancello principale spalancato. Elyran si avvicino` alla casa del suo passato, e vide che qualcuno lo stava aspettando di fronte al cancello. Dalla distanza non riusciva a capire chi fosse, pareva solo una sagoma nera stagliata contro la luce che proveniva dall'interno. Avvicinandosi ulteriormente, senza paura, vide infine chi lo stava aspettando. Era Dalathin, il potente mago elfo che lo aveva affrontato, oltre novecento anni prima, per impedirgli di ottenere il potere che lui sognava.

"Sei venuto, infine, Lothasar. Ti stavo aspettando." disse Dalathin, con voce spettrale, come proveniente da un mondo lontano oltre a quello, e nei suoi occhi brillava una luce rossa, alimentata da un odio tale che Elyran non aveva mai conosciuto. Ma seppe resistere, ricambiando lo sguardo senza cedere, e rispose
"Si`, Dalathin, sono venuto per riprendere possesso della casa dei miei padri, e farti pagare per il male che hai fatto con le tue azioni scellerate."
-cosa significa? Il male che lui ha fatto? Ha solo tentato di fermare la mia follia.-
"No Lothasar. Sei giunto alla fine del viaggio. Io sono quella fine, colui che prendera` il tuo potere."
-Prendere il mio potere? Ma di cosa parla?-
"Sei pronto ad affrontare la fine, Lothasar? Sei pronto ad affrontare la morte ed il giudizio finale?"
-Si`, sono pronto... Ho aspettato a lungo questo momento.-
"Non rispondi, traditore dei viventi? Affronta il tuo giudizio! Reagisci!"
-No, Dalathin... Io desidero la morte, troppo a lungo l'ho cercata senza trovarla...-
"Sia come vuoi. Ti ho offerto la possibilita` di morire con dignita`, ma tu la rifiuti. Muori, allora, senza onore."
-Il mio onore? Quale onore? L'onore di uno sterminatore? No, Dalathin ne faccio volentieri a meno... Sono pronto, fa cio` che devi...-
Dalathin tese il braccio destro verso Elyran, il dito indice puntato verso lui come un'accusa definitiva, e pronuncio` una singola parola nella lingua della magia: "Muori!"
Dalla punta del suo dito scaturi` una fiammata di energia, di colore viola cupo, che colpi` Elyran in pieno petto, sollevandolo da terra e scagliandolo a diversi metri di distanza. Elyran colpi` duramente il terreno, ma non provava dolore. Si rialzo`, e noto` con stupore che il potente incantesimo che avrebbe dovuto distruggerlo non aveva avuto il minimo effetto, non gli aveva nemmeno bruciato i vestiti.
-Sono... Vivo? L'incantesimo... Non mi ha nemmeno fatto un graffio... Cosa significa?-
Anche Dalathin fissava il suo avversario con stupore misto a paura, e la luce rossa nei suoi occhi si era incupita, velata dall'ombra di un dubbio cui non osava dare voce. Che fosse troppo tardi?
Ma nonostante lo stupore iniziale, Dalathin non si arrese. Pronuncio` molte altre parole magiche, e potenti incantesimi presero forma, alimentati dal potere dello Shanti, ed ogni incantesimo fu scagliato contro Elyran, sotto forma di palle di fuoco, fulmini, aculei di ghiaccio e proiettili di energia. Ogni incantesimo colpi` il suo bersaglio, ed ogni volta, Elyran cadeva e si rialzava senza un graffio. Dopo essersi rialzato per l'ennesima volta, si rivolse al suo avversario dicendo
"Hai fallito, Dalathin! Sono diventato cio` che temevi, e tu non hai il potere di sconfiggermi... Nessuno ce l'ha, a questo mondo!"
-Cio` che temeva io diventassi? Qual e` il significato di queste parole? Cosa sono diventato?-
Il terrore invase gli occhi di Dalathin, mentre Elyran tendeva il braccio verso di lui, il palmo aperto, e pronuncio` una singola parola magica, cosi` antica da essere ormai perduta nelle nebbie del passato, ed il cui significato puo` essere tradotto approssimativamente come 'fine'.
Dal palmo teso di Elyran si libero` una singola scarica di energia di colore bianco purissimo, energia senza forma, non era fuoco, ne` fulmine, ne` ghiaccio. Era pura magia. Come un'onda di devastazione si propago` di fronte a lui, spaccando la terra grigia con il suo potere abbagliante, ed infine colpi` Dalathin. Il suo urlo di dolore si innalzo` per un lungo istante, terribile ed inumano, nella notte senza stelle e senza luna, mentre l'incantesimo lo investiva, strappandogli la carne dalle ossa, liquefacendogli gli occhi nelle orbite, facendogli bollire il sangue nelle vene, e trasformando il suo corpo in cenere finissima, che spari` dissipata dal vento.
Quando l'onda di energia che Elyran aveva generato finalmente si dissolse, nulla era rimasto: non Dalathin, le cui stesse ceneri erano scomparse, non il Castello, anch'esso vaporizzato dalla violenza della magia, e nemmeno la terra stessa: di fronte ai piedi di Elyran, dove prima si trovava terreno solido, ora vi era solo un immenso abisso di cui non si vedeva il fondo, ed anche oltre, nulla era rimasto.
Perche` quella che lo Shanti aveva evocato era una magia antica piu` del mondo stesso. La magia della Fine.

Elyran si desto` all'improvviso, coperto di sudore e completamente sveglio, mentre il primo sole del mattino gli accarezzava il volto. Ma anche se tutto pareva tranquillo, lui si sentiva inquieto.
"State pronti amici miei." disse, rivolto a Durokan ed Arthur, "Qualcosa non va. Preparate le armi, siamo in pericolo."

tasso85

dopo un altro mese di attesa, la storia continua...

Messaggio da tasso85 » gio 13/nov/2008 04:13:00

Sentendo le parole allarmate di Elyran, sia Durokan sia Arthur balzarono in piedi, vigili ed attenti, guardandosi in torno. Dopo un qualche momento di indecisione su cosa fare, Arthur si fiondo` verso quello che era stato il suo giaciglio per la notte, e inizio` velocemente ad indossare l'armatura che Elyran aveva acquistato per lui.
"Ottima idea Arthur." commento` lo Shanti, vedendo cio` che il ragazzo stava facendo.
Ci vollero solo pochi minuti ad Arthur per indossare l'armatura, e senza alcun aiuto da parte di Elyran o Durokan. Era sempre piu` sorpreso di come quell'armatura gli calzasse a pennello, tanto che poteva muoversi quasi come se nemmeno la indossasse, ed era cosi` leggera che pareva bastasse un niente per spezzarla, mentre invece era molto piu` resistente dell'acciaio stesso.
Arthur aveva appena finito di indossare l'armatura quando un ruggito scosse la foresta vicino alla quale si erano accampati, ai margini della strada. Era un ruggito possente, come una forza antica, primordiale, che si risvegliasse dopo un lunghissimo sonno. Ed estremamente affamata.
"Non mi piace questo... Cosa accidenti e`?" domando` Arthur, sconvolto dalla potenza di quel suono, con la paura che gli invadeva il cuore.
Quando il ruggito infine termino`, i tre compagni udirono un suono che avevano gia` sentito in precedenza: il rombo ritmico dovuto al battito di grandissime ali membranose.
"Il drago ed il Cavaliere..." sussurro` Elyran, anche lui in preda alla paura. Aveva gia` affrontato un drago in vita sua, ma non un drago di quelle dimensioni e non cosi` antico, bensi` uno molto piu` giovane, che secondo il metro di giudizio dei draghi, era a malapena adulto. "E questo invece e` un dragone." non pote` fare a meno di pensare Elyran. Mentre vedeva il dragone avvicinarsi volando veloce con il suo Cavaliere sul dorso, Elyran riusci` a calmare la sua paura, e si rivolse agli altri dicendo
"So che voi non avete mai affrontato un drago, e so che in questo momento la paura ha una forte presa sul vostro cuore. Dovete allontanare quella paura, amici miei. Credete in me, in cio` che vi dico: possiamo farcela." Elyran non era certo delle sue parole, ma infuse in esse abbastanza sicurezza da riuscire a riscuotere dal terrore i suoi due compagni di viaggio.
"Come possiamo affrontarlo, Elyran?" chiese il giovane Arthur, estraendo la spada dal fodero. La lama riluceva alla luce del sole nascente, ma non brillava del potere magico che aveva gia` dimostrato in precedenza di possedere. -Evidentemente, la paura non e` un'emozione capace di alimentarne il potere.-, penso` Arthur.
"Sara` difficile, estremamente difficile, Arthur. Dovremo stare attenti a molte cose: i suoi artigli, le sue fauci, la sua coda, il suo soffio infuocato... Ed il suo Cavaliere, che se e` in grado di dominare un drago di quelle dimensioni, deve avere un potere non indifferente. Durokan, voglio che tieni pronte i tuoi piu` potenti incantesimi difensivi. Dopotutto in questo sei molto piu` bravo di me."
"D'accordo Elyran..." sospiro` il vecchio nano, ma in fondo al cuore, oltre la paura, era felice di tornare finalmente in azione, come ai vecchi tempi. E la sua specialita`, come aveva detto Elyran, erano proprio gli incantesimi di difesa: era il migliore della sua citta`, in questo senso, e forse le sue magie avrebbero potuto resistere anche al potere di un dragone. -Lo spero...- penso` il vecchio nano, mentre richiamava alla mente i migliori incantesimi che conosceva.
"Arthur, tu sei la nostra migliore possibilita` di sconfiggerlo." disse Elyran, rivolto al ragazzo.
"Cosa? io?!" replico` Arthur, stupito dalle parole dello Shanti.
"Si`, Arthur. Il potere della tua spada e` l'arma migliore che abbiamo contro di lui. So che ti sto chiedendo moltissimo, ma non sarai solo, Arthur. Io e Durokan useremo tutta la nostra magia per proteggerti."
"Io... Va bene, Elyran, faro` del mio meglio." rispose il ragazzo, che nel cuore tremava come una foglia sferzata dal vento.
-Proteggi te stesso ed il ragazzo, non pensare a me.- penso` Elyran, usando la magia per trasmettere il suo pensiero a Durokan. Il vecchio nano non diede alcun segno di aver inteso, ma Elyran sapeva che aveva compreso il messagio. Sperava solo che avrebbe seguito le sue istruzioni...
Il drago nel frattempo si era avvicinato velocemente, ed era atterrato elegantemente nel grande spiazzo erboso in cui i tre viaggiatori si erano accampati, rinunciando cosi` alla possibilita` di attaccarli restando in volo. -Forse vuole evitare gli alberi.- penso` Elyran, notando quando fossero vicini alla foresta.
Mentre Elyran formulava questo pensiero, il Cavaliere scese dal dorso del drago e si avvicino` a loro con passo deciso e sicuro.

Il Cavaliere era un uomo imponente: alto quasi due metri, dalla corporatura robusta e muscolosa, indossava una pesante armatura nera decorata con simboli color cremisi completa di guanti e stivali, un mantello cremisi sulle spalle ed un elmo nero in testa, ed appeso alle spalle portava un immenso spadone, anch'esso forgiato in acciaio nero e ricoperto di strane rune rilucenti.
"Salute a voi, Elyran Syan, Arthur Dragonbane e Durokan Redhammer. Vi porto i saluti della mia signora, Alaysia di Everdusk. E` un onore incontrarvi." disse il Cavaliere, anche se non metteva cuore in quello che diceva, e le sue parole suonavano false e vuote, per quanto ben educate.
"Che cosa vuoi da noi, Cavaliere del Tramonto? Non conosciamo colei di cui parli." domando` Elyran, per nulla incantato dalle belle parole usate dallo sconosciuto.
"Sono stato inviato qui per condurvi alla fortezza di Everdusk. E` li` che siete diretti, no?" replico` il cavaliere, ed Elyran immagino` che stesse sorridendo furbescamente al di sotto dell'elmo nero che gli copriva il volto.
"Dove noi andiamo, o cosa noi facciamo, non sono affari che vi riguardano." rispose lo stregone, spavaldo, anche se cominciava a preoccuparsi. Come facevano i Cavalieri a sapere che loro erano in viaggio?
"Forse non mi sono spiegato bene. Deponete le armi, consegnatemi i vostri averi e preparatevi a seguirmi senza fare resistenza. Se non lo farete, sono autorizzato ad usare la forza per convincervi." replico` il Cavaliere, questa volta con un tono di voce gelido quando il nero metallo che indossava.
"Non essere troppo fiducioso della forza tua e del tuo drago, Cavaliere. Potresti restare deluso." disse Elyran, mentre alle sue spalle, la rabbia montava nel cuore del giovane Arthur, sostituendosi alla paura, e la lama dell'Artiglio si accendeva di un familiare bagliore rosso sangue. Furioso, il ragazzo si avvento` contro il Cavaliere, gridando
"Restituitemi mia sorella, maledetti!"
Il cavaliere non sembro` troppo stupito dalla mossa del giovane, ma anzi reagi prontamente, afferrando il suo grande spadone dietro la schiena e sfoderandolo. Sembrava che, nonostante la dimensione di quell'arma, il Cavaliere fosse in grado di impugnarla usando una mano sola, e cosi` fece, preparandosi a ricevere l'attacco del ragazzo.
Arthur corse veloce, passando accanto ad Elyran senza che questi potesse fermarlo, e subito sia lui sia Durokan iniziarono ad intessere due diversi incantesimi: il nano aveva infatti notato che, alla mossa improvvisa di Arthur, il drago si era avvicinato e stava gonfiando i polmoni: probabilmente voleva chiudere quello scontro con un veloce soffio del suo fuoco mortale, incurante del fatto che avrebbe potuto danneggiare il suo Cavaliere.
Mentre Durokan cercava di formulare in incantesimo abbastanza potente da proteggerli dal soffio del drago, Elyran aveva evocato diverse piccole sfere di energia, che stava scagliando contro il Cavaliere avversario: sapeva che in fondo il ragazzo ancora non era un grande spadaccino, e voleva dargli tutto il vantaggio che poteva. Le sfere viaggiarono veloci dalle sue mani al Cavaliere, ed Elyran noto` con stupore che lo colpivano senza provocare il minimo danno, ma facevano solo illuminare le rune sulla sua armatura. -Accidenti, un'armatura incantata. Ma chi e` costui?- si domandava lo Shanti.
Arthur era ormai arrivato a portata di fendente, quando il Cavaliere mosse rapidamente la mano libera in un rapido gesto. Dal terreno attorno le caviglie di Arthur spuntarono veloci delle radici che lo afferrarono ai piedi, senza che lui riuscisse ad evitarle, e facendolo cadere a terra, stupito, faccia in avanti. -Un mago?- si chiese Arthur, temendo che questo sarebbe stato il suo ultimo pensiero.
Mentre Arthur cadeva, il drago esalo` il suo soffio mortale, ma Durokan aveva fatto un buon lavoro: tutto attorno alla zona in cui si trovavano aveva eretto una barriera magica, che teneva la potente fiammata lontana, anche se il calore della fiammata non veniva bloccato, e tutti i combattenti all'interno del cerchio ne avvertirono chiaramente la grande potenza, nonostante fosse piuttosto lontana da loro.
Nel frattempo, Elyran non era stato con le mani in mano. Vedendo Arthur cadere preda delle radici evocate dal Cavaliere, capi` che non avevano di fronte un cavaliere comune. Si trattava probabilmente di un Incanta-Spade, un mago guerriero specializzato negli incantesimi da battaglia. Ora che la linea tra lui ed il Cavaliere si era liberata con la caduta di Arthur, Elyran non ci stette troppo a pensare: con una rapida formula magica, creo` una sfera di fuoco blu nel palmo della mano, e la scaglio` contro il loro avversario, che tento` di scansarla senza successo, impacciato dal peso della pesante armatura che indossava. La piccola sfera esplose scagliandolo a circa tre metri di distanza.
Lievemente contuso, ma senza alcuna ferita grave, il cavaliere si rialzo`, pronto ad affrontare coloro che gli era stato ordinato di catturare, possibilmente vivi. Alle sue spalle, il drago si scagliava contro la barriera eretta da Durokan, ed ogni colpo la indeboliva, tanto che il vecchio nano stava mettendo tutte le sue energie nel tentativo di tenerla in piedi. Sapeva che prima o poi avrebbe ceduto, ma sperava di dare ad Arthur ed Elyran tempo sufficiente per eliminare il Cavaliere.
Anche Arthur era riuscito a rialzarsi, liberandosi dalle radici aiutandosi con la lama della spada, ed ora scrutava attentamente il suo avversario, temendo nuovi trucchi; Elyran nel frattempo si era spostato dalla sua posizione, portandosi vicino al Cavaliere, a pochi metri da Arthur, in modo da poterlo affrontare insieme.

Questa volta, fu il Cavaliere ad attaccare per primo: con un veloce slancio si porto` a poca distanza da Arthur, e mentre vibrava un fendente in diagonale, dall'alto verso il basso, contro il ragazzo, punto` la mano sinistra contro Elyran, e dalla punta delle dita tese verso lo stregone si libero` una scarica di energia, come un fulmine, che copri` velocemente la breve distanza che li separava, cosi` velocemente che lo Shanti non ebbe nemmeno il tempo di reagire e fu colpito in pieno dalla scarica. Ma non era del tutto impreparato: gran parte dell'energia fu assorbita dalle rune magiche sulla sua veste, e la forte scarica, che sarebbe stata letale in condizioni normali, ebbe l'effetto di paralizzarlo completamente per una decina di secondi.
Questo era tutto cio` che il Cavaliere volesse: fare in modo di affrontare un avversario alla volta. Il fendente vibrato contro Arthur lo avrebbe sicuramente ucciso, se il ragazzo non fosse riuscito a deviarlo parzialmente ed a scansarsi dalla traiettoria della grossa lama; ma il contraccolpo subito gli fece dolere la spalla. -E` davvero forte.- penso` Arthur, mentre si preparava a contrattaccare, la lama che tornava nuovamente rossa splendente. Cominciava infine ad abituarsi al peso della spada, ed anche se era ancora abbastanza goffo ed impacciato nei movimenti, fece in modo di non dare tregua al Cavaliere, che si trovava costretto in difesa sotto una scarica di colpi. Ogni volta che le lame si scontravano, le rune sulla spada del Cavaliere si illuminavano brevemente. -La sua spada non si spezza come e` successo al villaggio.- noto` Arthur, sorpreso.
"Che c'e` ragazzo? E` questo il meglio che sai fare?" chiese spavaldo il Cavaliere, per poi reagire e passare a sua volta al contrattacco, mormorando alcune parole. La sua lama fu subito ricoperta da una moltitudine di piccole scariche elettriche, che la percorrevano per tutta la sua superficie, e quando le due spade si incontrarono, queste scariche si trasferirono su Arthur, facendogli bruciare i nervi ed i muscoli, che si contrassero spasmodicamente a contatto con quell'energia. Il Cavaliere era convinto di avere la vittoria in pugno, ma non si era accorto che Elyran si era liberato degli effetti del suo precedente incantesimo e ne stava preparando uno nuovo: un'ondata di fiamme purpuree investi` il Cavaliere, colto alla sprovvista, e nonostante le rune della sua armatura assorbissero buona parte della potenza dell'incantesimo, egli urlo` di dolore. Barcollo` all'indietro, semi-accecato dal dolore, mentre Elyran ed Arthur si avvicinavano.
Colto da disperazione, il Cavaliere scaglio` un globo di fiamma verso Arthur, che fu colpito` in pieno e mandato lungo disteso a qualche metro di distanza, dolorante per il forte colpo ricevuto, ma vivo. Subito, il Cavaliere si scaglio` contro lo Shanti, ritenendolo indifeso in uno scontro corpo a corpo, e non si aspettava di vederlo pronto ad affrontarlo con una spada in mano, che pareva fatta di puro cristallo trasparente.
I due avversari combatterono ferocemente per un paio di minuti, mentre Durokan invocava a gran voce Elyran, inginocchiato a terra e con il volto imperlato di sudore nel tentativo di tenere in vita la barriera magica che proteggeva tutti loro dal drago. Anche Arthur si uni` al combattimento dopo essersi rialzato, ed il Cavaliere si ritrovo` di nuovo ad affrontare due avversari contemporaneamente. Con un balzo all'indietro, vibro` un fendente davanti a se', orizzontalmente, ed una scarica di aculei di ghiaccio si libero` dalla spada, mirati contro Elyran ed Arthur, ma furono bloccati da un rapido incantesimo di Elyran, che li sciolse a mezz'aria.
Il Cavaliere era alle strette, ansimava, aveva usato molte delle sue energie in quel singolo incantesimo sperando di porre rapidamente fine allo scontro, ma senza successo. Trovandosi a corto di alternative, concentro` le sue energie magiche residue in una potente sfera di fuoco come quella che aveva scagliato contro Arthur poco prima, ma almeno due volte piu` grande e potente, e la scaglio` proprio contro il ragazzo.
La sfera copri` in fretta la distanza che li separava, e lo avrebbe sicuramente colpito se non fosse che un istante prima di toccarlo fu respinta come da un lampo di luce verde a pochi millimetri dalla superficie dell'armatura, e ritorno` veloce verso colui che l'aveva evocata il quale, preso da stupore, non ebbe nemmeno il tempo di evitarla. La sfera gli esplose addosso, scagliandolo a oltre dieci metri di distanza, oltre il limite della barriera creata da Durokan, e quando cadde a terra, non si rialzo` piu`: il suo corpo fumante era immobile, l'armatura bruciata e completamente annerita, il mantello incenerito.
Arthur era stupefatto quanto lo stesso Elyran per cio` che era appena accaduto, ma non c'era tempo per pensare: Durokan stava per cedere, e con lui, la barriera che aveva evocato per tenere il drago lontano da loro.

tasso85

Messaggio da tasso85 » ven 14/nov/2008 03:11:00

Il Cavaliere era stato infine sconfitto dopo un duro scontro, ma anche Durokan stava per cedere. Con la morte del Cavaliere, il drago aveva preso a scagliarsi contro la barriera con rinnovato vigore, e vedendo il nano inginocchiato a terra quasi senza piu` energia, un sinistro sorriso prese ad aleggiare sul suo volto.
Elyran si accorse immediatamente del pericolo: concentrandosi profondamente, mormoro` le parole di un incantesimo, e subito la parete di energia riprese vigore; lo stregone stava infatti contribuendo con le sue energie residue a tenerla in vita, togliendo il fardello dalle spalle del vecchio nano.
"Cosa fai Elyran?! Non resisterai a lungo in quelle condizioni!" grido` il nano preoccupato, mentre il drago cambiava tattica, e scagliava un potente incantesimo contro la barriera stessa. Elyran cadde in ginocchio a causa della quantita` di energia magica richiestagli per tenere in piedi la barriera contro il potere di quell'incantesimo.
"Durokan... Una bacchetta... Usa le bacchette." ansimo` Elyran, mentre Arthur lo guardava spaventato, non sapendo cosa fare, ed il suo sguardo passava veloce dai suoi due amici al possente drago. Il nano sembrava confuso, quasi stupito dalla proposta dello stregone
"Ma non reggeranno a lungo, Elyran. Ci daranno solo pochi minuti!"
"Lo so, Durokan! Ma al momento e` quanto di meglio abbiamo. Se vogliamo sperare di sopravvivere, di sconfiggere questo drago, dobbiamo proteggerci da lui mentre lo combattiamo." rispose lo Shanti, mentre un nuovo incantesimo scagliato dal drago sulla barriera lo faceva cadere in ginocchio.
"Va bene, Elyran, subito." replico` il nano, e lancio` tre bacchette di cristallo ad Arthur dicendogli "Vai verso il limite della barriera e piantale a terra, distanziate l'una dall'altra."
Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte, e mentre lui piantava nel terreno le tre bacchette che Durokan gli aveva dato, il nano ne posizionava altre quattro. Quando tutte furono in posizione, Durokan si concentro` invocando il potere di un nuovo incantesimo, e una dopo l'altra tutte le bacchette presero a brillare di luce azzurra.
"L'energia delle bacchette manterra` attiva la barriera per qualche minuto senza richiedere la nostra energia." disse Durokan rivolto ad Arthur, a mo' di spiegazione per la domanda che lui non aveva posto, ma che gli si leggeva negli occhi. Non appena le sette bacchette furono in posizione, Elyran pote` rialzarsi, come se un grande peso gli fosse stato tolto dalle spalle.
"Bene, drago, a noi due ora... Durokan, so che sei esausto, ma avro` bisogno anche della tua magia. E niente incantesimi di fuoco!" grido` Elyran, rivolto al vecchio nano. Come in risposta a queste parole, il drago prese a ridere.
"Miseri mortali! Cosa credete di poter fare? Vi schiaccero` come meritate per quello che avete fatto, per avermi sfidato!" ruggi il possente drago rosso rivolto ai tre combattenti. All'udire quella voce possente, Arthur fu nuovamente colto dal panico, ma riusci` a tenerlo sotto controllo.
"Cosa posso fare, Elyran?" domando` allo stregone
"Stai all'interno della barriera! Se tu uscissi da solo, non ce la faresti contro il drago, spada o non spada. Ed abbiamo molte piu` possibilita` se lo combattiamo da qui usando la magia." rispose lo stregone, preparandosi a scagliare un nuovo incantesimo.
Ad una parola dello Shanti, un fulmine enorme, spesso almeno quanto Elyran stesso, si libero` dalla sua mano puntata verso il drago, ed attraverso` la barriera indisturbato, colpendo in pieno il mastodontico dragone rosso. Ma, contro ogni speranza di Elyran, non ebbe alcun effetto, se non quello di annerire le scaglie dove il fulmine aveva colpito il drago.
"Accidenti! Ha una grande resistenza alla magia." sbotto` Elyran, preoccupato per questa piega degli eventi: l'unico drago che avesse mai affrontato, infatti, non si era rivelato cosi` resistente alla sua magia. Nel frattempo Durokan aveva creato una sfera di energia di colore bianco purissimo, che aveva scagliato contro il drago; ma al momento dell'impatto con le sue scaglie color rubino, la sfera venne deviata verso il cielo e scompari` in lontananza.
"E` tutto inutile, Elyran, non possiamo sconfiggerlo, le nostre magie non hanno effetto! Quello era il massimo che sono in grado di fare al momento! Dobbiamo fuggire!" grido` il nano all'amico stregone
"NO! Non possiamo farlo, Durokan! Ci inseguirebbe, e saremmo daccapo!"
"La Chiave, Elyran, puo` portarci in salvo!" replico` il nano, ma lo stregone si limito` a scuotere la testa, mentre con rinnovato vigore scagliava nuovi incantesimi contro il drago: fulmini colore del sangue, sfere di energia di colore bianco e blu, schegge di ghiaccio tagliente grandi quanto un uomo. Tutto si schiantava sulle scaglie del drago con poco o nessun effetto.

Nel frattempo la barriera, alimentata dalle bacchette di cristallo, si andava via via indebolendo, mentre il drago la colpiva violentemente con gli artigli e con i suoi stessi incantesimi. Ad ogni colpo, la luce delle bacchette si affievoliva sempre di piu`.
Elyran e Durokan continuavano imperterriti a scagliare i loro incantesimi contro la possente bestia, ma i loro sforzi erano vani, non riuscivano a causa piu` di una semplice bruciatura e qualche sbuffata irritata da parte del drago. Negli occhi del nano si leggeva la sconfitta, ma Elyran non era ancora disposto ad arrendersi.
"Ascolta Durokan, c'e` un ultima carta che possiamo giocare, non e` ancora finita. Ma devi fare in modo che la barriera regga abbastanza a lungo." disse lo stregone, rivolto all'amico mago
"Va bene, Elyran. Cosa hai in mente?"
"Qualcosa che speravo di non dover fare mai..." replico` lo stregone, e per un istante si fermo` completamente, chiudendo gli occhi, come se fosse entrato in una profonda trance meditativa. Dopo pochi istanti, li apri` di nuovo, e i suoi occhi a specchio brillavano di una forte luce dorata. Tese le mani verso il cielo, ed inizio` a pronunciare, quasi a gridare, una formula magica estremamente lunga e complessa, mentre con le mani pareva disegnare nel cielo complicate figure, rune magiche che si materializzavano, come composte di pura luce, non appena finiva di tracciarle, ed iniziavano a girare veloci attorno al corpo di Elyran, per poi andarsi a posare a terra di fronte a lui, alcune vicine, alcune lontane, formando un cerchio approssimativo.
Durokan osservava l'amico stupito ed estremamente preoccupato al tempo stesso. Solo una volta aveva assistito ad un tale incantesimo, e non era andato affatto bene.
"Elyran, no! Non puoi fare una cosa del genere, rischi solo di peggiorare le cose!" grido` allo Shanti, ma questi parve non sentirlo nemmeno, o volutamente ignorarlo.
"Che sta succedendo Durokan?" domando` Arthur, completamente spiazzato dalla piega imprevista presa dagli eventi, mentre Elyran continuava a tessere il suo incantesimo, i capelli e le lunghe vesti come agitate da un vento inesistente, e sempre nuove rune luminose che vorticavano attorno a lui per poi posarsi a terra.
"Un'invocazione... Sta tentando un'invocazione." rispose Durokan, come se fosse la cosa piu` ovvia del mondo.
"Un'invocazione?"
"Si` Arthur. Elyran sta cercando di evocare un qualche essere che possa aiutarci da un altro piano dell'esistenza... Da un altro mondo! Ma e` pericolosissimo..."
"Perche`?"
"Perche` lui avra` controllo sull'essere evocato solo fintanto che non avra` adempiuto la missione impostagli. Poi, perdera` questo controllo, e l'essere potrebbe rivoltarsi contro di noi prima che abbia il tempo di rimandarlo nel suo piano dell'esistenza."
Arthur non seppe cosa rispondere, mentre l'effettiva portata di cio` che Elyran stava facendo cominciava lentamente a penetrargli nella coscienza.
Lo stregone era ormai al culmine dell'incantesimo, e piccole scariche elettriche di colore dorato percorrevano il suo corpo e si scaricavano a terra, dove andavano a toccare le rune ivi posate, una dopo l'altra, facendole risplendere ancora di piu`. Ma la barriera aveva quasi ceduto sotto i colpi del drago, le bacchette avevano ormai perso tutta la loro luce ed energia, e Durokan si vide costretto a riprendere l'incantesimo su di se`, per cercare di mantenerlo ancora un poco.
"Fai presto, amico mio..." sussurro` il vecchio mago, anche se era certo che Elyran non poteva sentirlo, immerso com'era nel potentissimo incantesimo che stava intessendo.
Mentre il nano sussurrava quelle parole, lo Shanti smise di intessere nuove rune, e con quanto fiato aveva in corpo grido` al cielo, la voce cambiata, piu` profonda, piu` potente di quanto lo fosse mai stata, come un'autorita` tonante che abbia il potere di comandare la creazione stessa
"EL-AZRAHEL DEI SETTE GUERRIERI, RISPONDI ALLA MIA CONVOCAZIONE!"
Come ebbe pronunciato questa frase, da ogni runa che si era posta sul terreno parti` un raggio di purissima luce bianco-dorata verso il cielo, e Arthur e Durokan non poterono far altro che distogliere lo sguardo semi-accecati mentre tra le colonne di luce compariva come dal nulla una figura maestosa. Era molto alta, quasi tre metri, dalla corporatura possente; indossava un'armatura completamente d'oro, e d'oro era lo spadone nel fodero al suo fianco, aveva la pelle di colore bianco come il latte ma con sfumature dorate, ed i suoi occhi erano completamente blu come il cielo limpido e lievemente luminosi. Due immense ali piumate si aprivano dietro la schiena, conferendogli un aspetto ancora piu` imponente e maestoso, e tutto il suo corpo pareva brillare di una tenue luce ultraterrena.
Quando la figura fu comparsa del tutto, e le colonne di luce scomparse insieme alle rune che le avevano generate, Elyran cadde in ginocchio stremato, mentre colui che aveva evocato posava i suoi occhi sul suo evocatore. Era uno sguardo triste e saggio, lo sguardo di chi ha visto il passare dei millenni che tramutano ogni cosa in polvere, ed era ancora vivo per poterlo raccontare.
"Perche` mi hai convocato, Lothasar Mornsong?" domando` con voce profonda ed autoritaria
Elyran alzo` lo sguardo ma non fu in grado di rialzarsi in piedi poiche` l'incantesimo gli aveva richiesto un contributo di energie troppo grande, e lo aveva lasciato svuotato, ma fu comunque in grado di rispondere
"Salute a te, El-Azrahel, comandante degli Arcangeli. Ti ho invocato qui perche` abbiamo disperato bisogno del tuo aiuto... Contro il drago."
Mentre Elyran pronunciava queste parole, Arthur e Durokan osservavano stupefatti la possente creatura evocata
"Un Arcangelo... Non ci posso credere..." mormorava Durokan, mentre Arthur balbettava cose senza senso, completamente stupito da cio` che aveva davanti agli occhi.
L'Arcangelo si era voltato a guardare il drago il quale, anche lui stupito da quanto stava vedendo, aveva per un attimo interrotto il suo assalto alla barriera magica, ma subito si riscosse e riprese con rinnovato vigore il suo attacco.
"Ti prego, possente Arcangelo." continuo` Elyran, "Aiutaci."
"Lo faro`, Lothasar. E poi, il mio debito nei tuoi confronti sara` saldato." rispose l'Arcangelo, e voltandosi nuovamente verso il drago, estrasse la grande spada dorata dal suo fodero, e con un possente colpo d'ali si levo` in volo, lanciandosi verso il grande dragone rosso, mentre con la sua voce profonda intonava un inno di battaglia.

tasso85

Messaggio da tasso85 » lun 17/nov/2008 04:48:00

Ho dato alla storia il suo titolo definitivo :D spero vi piaccia!

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Vedendo l'Arcangelo volare verso di se`, il drago riempi i polmoni e si preparo` ad esalare nuovamente il suo fiato infuocato, ma commise un errore: soffio` troppo presto e l'Arcangelo pote` ripararsi, fermandosi appena in tempo, all'interno della barriera protettiva, che tenne a distanza le fiamme. Ma quell'ultimo colpo fu troppo per la barriera magica e le sette bacchette che la alimentavano. Con uno scoppio, le bacchette si spensero ed esplosero in mille frammenti cristallini che si sparsero sul terreno bruciato dalle fiamme.
Quando la fiammata fini`, l'Arcangelo parti` nuovamente alla carica verso il drago, la possente spada pronta a colpire, ma il drago non era impreparato: si mosse veloce e con una zampa tento` di colpire quel piccolo, presuntuoso angelo, che credeva di poterlo sconfiggere da solo. Un attimo prima che l'artiglio lo colpisse, El-Azrahel si fermo` a mezz'aria e vibro` un forte colpo verso l'artiglio che gli correva incontro. Con il fragore come di acciaio contro acciaio, spada ed artiglio si scontrarono, ma fu il drago ad avere la peggio: due delle cinque dita della sua grande zampa vennero mozzate di netto dal colpo e caddero rumorosamente a terra, mentre dai moncherini zampillava una gran quantita` di sangue rosso come le scaglie stesse del drago.
"Elyran, non possiamo lasciarlo combattere da solo! Sara` anche un Arcangelo, ma da solo non ce la puo` fare." disse Arthur, ancora sbalordito dalla rapida piega presa dagli eventi, mentre l'Arcangelo in questione combatteva per loro contro il drago.
"No... Hai ragione, Arthur. E tu se colui che puo` aiutarlo." rispose Elyran. Poi pronuncio` alcune parole nella Lingua Arcana e con un rapido gesto della mano, una runa splendente comparve sulla corazza di Arthur.
"Questa runa ti proteggera` dal fuoco del drago, e dal primo incantesimo che lui ti potra` scagliare contro. Ma sono stremato... Non posso fare piu` di cosi`... Io e Durokan faremo il possibile per proteggerti, e combatteremo al tuo fianco." aggiunse lo stregone, guardando il vecchio nano, che annui` e da dietro le sue spalle afferro` una grossa ascia bipenne, una delle armi preferite dai nani, che persino i maghi non addestrati al combattimento corpo a corpo sapevano usare piuttosto bene. Ad una parola di comando del nano, la lama d'acciaio dell'ascia inizio` a risplendere di una luce azzuro vivo.
"Sono pronto, Elyran." disse semplicemente, ogni traccia di paura svanita dai suoi occhi. Il tempo della paura era finito, ora era tempo di combattere.
I tre amici si lanciarono insieme verso il drago, mentre questo era ancora impegnato a lottare contro l'Arcangelo, in una situazione di sostanziale parita`: pur avendo perso alcune dita dalla zampa destra, il drago era riuscito a colpire l'Arcangelo, che ora presentava un grosso taglio sulla schiena, fortunatamente pero` non gli aveva colpito le grandi ali bianche. Per tutta la durata di quel combattimento, l'Arcangelo continuo` a cantare con la sua voce possente, un inno di battaglia vecchio ormai di migliaia di anni. Quell'inno aveva il duplice potere di infondere grande coraggio negli alleati, e grande terrore nei nemici, persino il drago ne era influenzato, tanto che un'ombra di dubbio e paura era entrata nella sua mente.
Arthur e Durokan si scagliarono insieme contro il drago, ma poiche` erano vincolati al terreno, poterono concentrare i loro sforzi solo sulle zampe posteriori del drago, le cui scaglie rosse erano grandi come scudi e spesse come un muro, resistenti come l'acciaio, ed ognuna delle sue zampe era spessa come una quercia millenaria. Ma loro non si scoraggiarono e colpirono con tutta la forza della loro rabbia e disperazione, come formiche che tentino di abbattere un elefante, mentre dietro di loro Elyran usava le sue poche energie residue per invocare le forze della Terra, che dessero forza e vigore ai colpi dei suoi amici.
Laddove gli incantesimi di Durokan ed Elyran avevano in precedenza fallito, le lame incantate rosse e blu di Arthur e Durokan ebbero successo, i loro colpi sferrati con forza e vigore nonostante la stanchezza riuscirono infatti a spaccare le scaglie della zampa del drago, penetrando nel muscolo sottostante e tranciandone i legamenti.
Il drago urlo` di dolore e di furia, anche se la ferita non era particolarmente seria, iniziando a barcollare lievemente per qualche istante, prima di riuscire a stabilizzare di nuovo il suo equilibrio, sollevando l'immensa zampa per tentare di schiacciare le due formiche che avevano osato assalirlo. Lo schianto della zampa a terra rimbombo` come un tuono durante una tempesta e sconquasso` il terreno sotto di essa, ma non fece altri danni: Arthur e Durokan erano infatti riusciti a scansarsi il tempo per non rimanere schiacciati, scagliandosi rapidamente sulla zampa ora di nuovo a terra. Nuovamente le due lame penetrarono le scaglie, spaccando i muscoli sotto di esse, ma ogni colpo che riuscivano a portare a segno scatenava la reazione del drago che, pur essendo impegnato nella lotta contro il drago, affrontava contemporaneamente i tre amici tentando di schiacciarli con la zampa o con possenti colpi della coda, ma essi riuscirono sempre ad evitarli.
Approfittando delle grandi ferite aperte nella zampa del drago dai colpi dei suoi due compagni, Elyran decise di tentare nuovamente ad usare la sua magia contro il drago. Attingendo alle minime energie rimastegli, creo` una sottilissima stringa di energia di colore bianco che, partendo dal suo dito teso, penetro` in una delle ferite alla zampa, arrivando a contatto con il muscolo sotto le scaglie, e subito il muscolo stesso inizio` a bruciare a contatto con la magia dello Shanti.
Questa volta, il drago urlo` di vero dolore, e con un colpo della sua zampa anteriore colpi` lo stregone, facendolo volare diversi metri nell'aria ed atterrare scompostamente a terra, ai margini della foresta, dove rimase disteso immobile.
"NO, ELYRAN!" gridarono all'unisono il ragazzo ed il vecchio nano.
Approfittando della distrazione del drago, l'Arcangelo si scaglio` con tutta la sua forza contro di lui, vibrando un violentissimo fendente che colpi` la testa del drago, strappandogli un occhio e parte della carne attorno ad esso.
La reazione del drago fu tremenda, un ruggito violentissimo e, preso dal panico per quello che gli stava accadendo, inizio` a formulare un incantesimo che nella sua idea avrebbe messo fine una volta per tutte a quello scontro, mentre Arthur e Durokan concentravano i loro colpi sulla zampa ferita, il cui muscolo continuava a bruciare da dentro, ed il vecchio mago, vedendo l'efficacia del metodo usato dal suo amico Shanti, ne ripete` l'espediente, usando la sua poca magia residua per colpire attraverso le ferite aperte nella zampa del drago.
Questo era quasi impazzito dal dolore, ma riusci` comunque a completare i suo incantesimo, scagliando contro l'Arcangelo una sfera di fiamma grande quanto l'Arcangelo stesso e brillante come un piccolo sole. El-Azrahel non riusci` a scansarsi in tempo, e per tentare di fermare la sfera uso` la sua spada, mettendola in diagonale davanti a se stesso e riuscendo cosi` a fermare l'enorme sfera di fiamma, ma cosi` facendo si ritrovo` impossibilitato a muoversi.
Durokan noto` che l'Arcangelo era in grave difficolta`, ma vide anche che quella era un'occasione unica per tentare di porre fine allo scontro e decise quindi di mettere in atto la sua idea: usando le ultime energie magiche rimastegli, lancio` un incantesimo che in parte dissipo` il potere della sfera, mentre la restante parte veniva mutata, da fiamma splendente rosso rubino, prima in una sfera di energia elettrica di colore bianco bluastro, per poi collassare in una sfera compatta nera come la notte, come un buco nella realta` stessa.
Grazie all'intervento del nano, che ne aveva disperso parte del potere, l'Arcangelo, che ne aveva intuito le intenzioni, fu in grado di allontanare da se` la sfera, scagliandola indietro verso il drago, che non pote` evitarla poiche` era troppo vicino e decisamente troppo grosso per scansarla.
Quando la sfera lo colpi`, spari` in un lampo nero e parve non avere alcun effetto, se non che il drago emetteva orribili grida di dolore, mentre dalla bocca, dagli occhi, dal naso e dalle orecchie gli usciva un fumo nero, come se qualcosa lo stesse consumando da dentro.
Vedendo il drago oramai sconfitto, l'Arcangelo alzo` la spada al cielo pronunciando alcune parole in una lingua sconosciuta. La lama inizio` a brillare di una pura luce bianca ed egli si scaglio` in avanti piantando la lama nel petto del drago. Quando la spada lo colpi`, da essa si libero` un raggio di luce ugualmente bianco che passo il drago da parte a parte, aprendo un grande foro attraverso il suo colpo. L'Arcangelo aveva mirato con estrema precisione, centrando in pieno il cuore della mastodontica bestia. Subito` si allontano`, come fecero Arthur e Durokan, mentre il drago ormai morto cadeva a terra con grande fragore, sul terreno bruciato e riarso e spaccato dalle sue stesse fiamme.

Subito, Arthur e Durokan corsero verso Elyran, che ancora giaceva terra dove era caduto. Arthur non sapeva che fare, ma Durokan subito prese a controllare il polso ed il respiro, ed esalo` un sospiro di sollievo sentendo che il cuore batteva ancora, ed il suo amico respirava.
"Puoi fare qualcosa, Durokan?" chiese Arthur, estremamente preoccupato per la sorte dello Shanti?
"E` vivo, ma credo sia ferito abbastanza gravemente." rispose il nano, mentre cercava nelle tasche del suo abito da viaggio, estraendone una piccola fiala contente un liquido di colore azzurro semi-trasparente. Con estrema delicatezza, fece in modo che l'amico bevesse il contenuto della fiala, e poi attese, mentre l'Arcangelo era sceso a terra, anche lui stremato e ferito per la dura lotta, l'armatura splendente ammaccata e danneggiata, e si avvio` verso di loro camminando pesantemente, la grande spada nuovamente nel fodero.
Vedendolo venire verso di loro, il nano gli porse una delle sue fiale, ma l'Arcangelo rifiuto` dicendo
"Non preoccuparti per le mie ferite, Durokan Redhammer. Esse guariranno presto, non appena saro` tornato a casa."
"Ti dobbiamo la vita, Arcangelo. Grazie, da tutti noi." disse il nano, guardandolo negli occhi, quegli occhi cosi` saggi e nel contempo cosi` tristi.
"Avevo un debito con Lothasar, ed ora quel debito e` saldato. Ora posso andare." rispose semplicemente, con la sua voce profonda. Si giro` dando le spalle ai tre compagni, e con la mano disegno un ampio cerchio nell'aria. Davanti a lui comparve uno squarcio circolare che sprigionava un'intensa luce bianca, e l'Arcangelo vi entro`. Subito il portale si richiuse alle sue spalle, e tutto divenne tranquillo. Attorno a loro, tutto era silenzioso, nessun uccello cantava, ed essi stavano in mezzo al terreno bruciato dall'ira del drago; la foresta, fortunatamente, non ne era stata toccata.
Elyran prese a tossire, e a muoversi lentamente, mentre gli amici si raccoglievano attorno a lui, pronti ad assisterlo mentre questi iniziava a riprendere conoscenza.

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Messaggio da Fede e Pyrrheus » lun 17/nov/2008 14:18:00

Mi dispiace, non sta commentando più nessuno e io la sto seguendo su EFP, rileggendola da capo e per questo qui non scrivo nulla :(
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.

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Messaggio da RedSoul&Denzela » lun 17/nov/2008 17:47:00

Non so perché, ma io le cose le comincio a leggere sempre dall'ultima pagina.
Rovinandosi anche spesso il finale. :lol:
I libri e tutto il resto dovrebbero poter essere letti da destra verso sinistra per quanto mi riguarda, mi viene più naturale. :lol:
Non sono mica manga... :lol:
La tua storia mi ispira tantissimo, devo decidermi a leggere dall'inizio, poi ti dirò. :D

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Messaggio da Saphiry e Deianira » lun 17/nov/2008 20:53:00

GAAAAAAAAAAH!!!!
ArcangeloArcangeloArcangeloArcangeloArcangeloArcangelo...
Scusatela,sta dando i numeri...qualcuno ha un calmante?
Ehi,sto bene xD...povero drago xD...
E' bellissima,sisi,devo-leggere-cosa-succede-dopo!
7w6, ESTP, Gryffindor, Chaotic Good, Outsider

We're just a step from fearless,
reach out for me, my dearest.
Don't you cry,
you don't know, you're almost near it


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tasso85

Messaggio da tasso85 » dom 07/dic/2008 05:20:00

Elyran scosse debolmente la testa, mentre apriva lentamente gli occhi e cercava di drizzarsi a sedere, puntellandosi sui gomiti, ma cadendo nuovamente a terra quando le forza gli vennero a mancare. Si sentiva malissimo, pareva che tutto attorno a lui girasse vorticosamente, comprese le facce sfocate dei suoi due amici che intravedeva attraverso le palpebre socchiuse.
"Elyran, come ti senti?" chiese Arthur, preoccupato. Non aveva mai visto lo stregone ridotto a cosi` mal partito.
"Tranquillo, sto bene." rispose lo Shanti, o almeno ci provo`, anche se dalla sua bocca uscirono solo suoni inarticolati ed incomprensibili.
Durokan raggiunse velocemente il loro piccolo accampamento, poco distante, per vedere cosa si era salvato, ma non rimaneva nulla, tranne una coperta mezza bruciata. La prese e, dopo averla ripulita e piegata come meglio poteva, torno` da Elyran e la pose come un cuscino sotto la sua testa, in modo che potesse stare un minimo comodo mentre si riprendeva dalla dura lotta, facendogli poi bere un altro sorso di pozione.
Anche Arthur era stremato, e si era lasciato cadere a terra, seduto al fianco di Elyran sul terreno annerito dal fuoco del drago, che giaceva morto ad un centinaio di metri di distanza, il corpo dilaniato dalla magia della spada dell'Arcangelo e della magia di Elyran e del nano. Tutt'attorno era sceso un grande silenzio, e solo il vento soffiava delicato sui tre avventurieri, mentre i soli nel cielo continuavano il loro viaggio: era da poco passata meta` mattina, anche se per Arthur, Durokan ed Elyran era come se la battaglia fosse durata giorni.
"Durokan." inizio` a dire Arthur, "e` vero che ogni drago possiede un grande tesoro, come raccontano le storie?"
"Di solito e` esattamente cosi`, ragazzo." rispose il vecchi mago, "Perche` me lo chiedi?"
"Oh, niente... Sarei davvero curioso di vederlo un tesoro del genere."
"Farebbe gola a moltissima gente, in effetti. Un tesoro del genere ti cambia la vita per sempre. Come credi che Elyran si sia potuto permettere di comprare l'armatura che indossi questo momento?"
Arthur si fermo` un momento a riflettere alle parole di Durokan, guardandosi l'armatura come se la vedesse nuovamente per la prima volta, per poi volgere lo sguardo all'amico disteso a terra ancora semi-incosciente.
"Elyran ha ucciso un drago? Da solo" chiese stupito il giovane.
"Si`, Arthur, qualche tempo fa, mentre combatteva per il possesso di uno degli artefatti che sta cercando. Ma, stando a quello che mi ha raccontato, si trattava di un giovane drago nero, nemmeno lontanamente paragonabile al grande dragone rosso che siamo riusciti a sconfiggere oggi." rispose Durokan, per poi concludere, "in effetti sono sorpreso che siamo sopravvissuti."
Arthur non seppe cosa rispondere a quell'osservazione da parte del vecchio nano. Sapeva solo che dentro di se` si sentiva sollevato, contento di essere ancora vivo. Ma non sapeva dire se era merito della sola fortuna, dell'abilita` dei suoi compagni e dell'Arcangelo, o se anche lui aveva almeno in parte contribuito a quella vittoria.
"E quella storia del debito tra Elyran e l'Arcangelo? Ne sai qualcosa, Durokan?"
Il nano stava scuotendo la testa in segno di diniego, quando Elyran, che aveva ripreso conoscenza ed aveva aperto gli occhi, disse, "Quella e` una storia che posso raccontarvi io, se volete. In ogni caso, non credo che riuscirei a muovermi in questo momento."
"Come ti senti, Elyran?" domando` Durokan, preoccupato per il suo amico.
"Mi sento come se avessi appena combattuto da solo contro un drago." rispose Elyran, ridendo alla sua stessa battuta, ma dovette smettere subito in quanto ridere gli faceva dolere il petto, mentre Durokan gli lanciava un'occhiataccia, poi aggiunse, "Sto bene, Durokan, davvero, grazie alle tue pozioni. Ho solo bisogno di riposare, per recuperare le forze, e sono sicuro che anche voi ne avete bisogno. Per oggi non ci muoveremo da qui, temo. Volete ascoltare la mia storia, quindi?"
I due amici annuirono. Elyran riusci` finalmente a mettersi a sedere, ed inizio` a raccontare.

"E` accaduto tutto circa cinquanta anni fa. In quel periodo ero ancora alla ricerca della Chiave dei Venti, ancora non sapevo che giacesse dimenticata nel tesoro di un giovane drago nero, e mi trovavo ai confini del deserto del Rashan... Quello che era il mio regno, quasi mille anni fa. Non so cosa mi aveva spinto fin li`, seguivo principalmente l'istinto poiche` non avevo altra guida che mi potesse condurre alla Chiave, o forse ero guidato anche dalla nostalgia per il passato. Non saprei dire, ma dentro di me sentivo che mi trovavo esattamente dove dovevo essere.
Stavo esplorando quella che era stata la capitale del regno, ora un ammasso di edifici in rovina devastati dal tempo e dall'evento catastrofico che io avevo causato, aspettandomi quasi di poter trovare li` la Chiave, quando udii distintamente il suono di una battaglia. Non sapevo di cosa si trattasse, ma non seppi trattenere la curiosita` e, seguendo il rumore delle spade una contro l'altra, giunsi al luogo dove si stava svolgendo il combattimento.
Ammetto che non mi sarei mai aspettato quello che vidi. Sotto i soli concenti del deserto, nelle rovine della mia vecchia citta`, un Arcangelo stava combattendo strenuamente contro un potente Diavolo delle Fosse da un lato, ed un Balor dall'altro. Era uno spettacolo incredibile a vedersi, per quanto terribile, persino piu` del combattimento che noi abbiamo affrontato oggi contro il dragone. L'Arcangelo era meraviglioso e possente nella sua armatura dorata, ed il suo spadone traeva riflessi alla luce del sole, mentre rapido si muoveva ad intercettare i colpi del diavolo e del demone.
I suoi due avversari erano davvero temibili, e spaventosi a vedersi. Ciascuno alto quanto l'Arcangelo, entrambi avevano la pelle rosso cupo, come sangue essiccato e gli occhi parevano fiamme ardenti, e grandi ali membranose come immensi pipistrelli. Indossavano entrambi un'armatura di quello che pareva essere acciaio scuro, come annerito dalle fiamme, ma laddove il diavolo era piu` longilineo, quasi aggrazziato, e combatteva con una lunga spada che pareva essere fatta di soli fulmini, il demone era goffo e deforme e combatteva con una grande frusta di fuoco.
Ero assolutamente affascinato da quello scontro tra titani. Nella mia lunga vita, avevo gia` visto demoni, diavoli ed angeli in passato, impegnati a combattere la loro infinita guerra nel nostro mondo, ma mai prima di allora avevo visto esseri tanto potenti, di cui avevo solo letto nei libri ed udito cantare nelle leggende, ne` tanto meno avevo mai visto un diavolo ed un demone combattere fianco a fianco, infatti solitamente le due razze sono impegnate a distruggersi a vicenda, con odio pari a quello che provano verso le creature celestiali.
Il combattimento era violento, all'ultimo sangue, e l'Arcangelo era in difficolta`: nonostante durante lo scontro il demone avesse avuto la peggio, e giacesse ora in una pozza di nero sangue, l'Arcangelo era stato gravemente ferito mentre il Diavolo della Fossa era ancora in forze. Sapevo che se fossi rimasto a guardare, il diavolo avrebbe certamente avuto la meglio. Non avevo mai affrontato un tale avversario prima di allora, non sapevo se potevo davvero riuscire a sconfiggerlo, ma decisi che non sarei rimasto da parte.
Cogliendolo di sorpresa, lo attaccai usando la mia magia, attingendo fino all'ultima goccia del mio potere, nel tentativo di distruggere quella creatura del male, o almeno di rimandarla nel luogo da cui era venuta. Non ricordo molto di quello scontro, i miei ricordi sono confusi... Abbiamo lottato a lungo, ma non sarei sopravvissuto a quello scontro, questo lo so, perche` ero allo stremo delle forze. Ma il mio intervento aveva distratto il diavolo e dato all'Arcangelo il tempo di curare le sue ferite, almeno in parte, e questa volta tocco` al diavolo lottare in minoranza numerica. Fu proprio l'Arcangelo a dargli il colpo di grazia, mentre il diavolo si ritrovava immobilizzato dalla mia magia, ed anche lui fini` a terra, sulla sabbia, in una pozza del suo stesso sangue nero. Ma anche l'angelo era crollato.
Nonostante io non stessi molto meglio, cercai di fare il possibile per lui, usando la mia poca magia residua per curare le sue ferite. Alla fine si riprese, e rialzatosi in piedi mi guardo` con quei suoi occhi incredibili... Non avevo mai visto occhi simili, come pozzi di infinita tristezza.
"Ti ringrazio, Lothasar Mornsong. Ti devo la mia vita." mi disse, poi continuo`, "Il mio nome e` El-Azrahel, Primo dei Sette Guerrieri. Se mai un giorno sarai in pericolo, ed avrai bisogno di aiuto, chiama ed io verro`."
Solo questo mi disse, null'altro, prima di sparire per tornare al regno angelico cui appartiene. Ma in quelle poche parole, mi aveva fatto un grandissimo dono, e lo sapeva: mi aveva detto il suo vero nome, che mi avrebbe dato il potere di convocarlo in qualsiasi luogo, in qualsiasi momento, persino contro la sua volonta`.
E questo e` cio` che accadde quel giorno lontano. Mi ero ripromesso che non avrei mai riscosso quel debito, che non avrei mai osato evocare una creatura tanto possente solo per... Servirmi... Ma oggi era necessario, non avevo altra scelta." conluse Elyran.

Finita la sua storia, Elyran si sdraio` nuovamente a terra chiudendo gli occhi, come se il solo atto di narrare quella storia lo avesse privato delle sue poche energie.
"Non capisco, Elyran." interloqui` Arthur, "Se il nome di quell'Arcangelo e` cosi` importante, tanto da dare un tale potere su di noi, perche` ce lo hai rivelato?"
"Come si chiama l'Arcangelo, Arthur?" domando` di rimando Elyran, sempre ad occhi chiusi ma con un sorriso astuto, quasi canzonatorio, sulle labbra.
"Ma ce lo hai appena detto!" ribatte` il giovane, sentendosi preso in giro dallo stregone, "Il suo nome e`... E`... Non lo ricordo." concluse, guardando Elyran stupefatto, sospettando quasi che si trattasse di un trucco dello stregone, o di uno scherzo di cattivo gusto.
"No, non lo ricordi, e non lo puoi ricordare, per quante volte io possa ripetertelo. E nemmeno Durokan se lo ricorda, vero?" domando` nuovamente lo Shanti, guardando il vecchio nano mentre questi scuoteva la testa, per confermare la sua ipotesi.
"Vedete, voi non potete ricordare il suo nome, perche` lo avete udito pronunciare solo da me. Lo potreste ricordare solo ed esclusivamente se fosse l'Arcangelo a dirlo direttamente a voi. Altrimenti, lo scorderete ogni volta nell'arco di pochi istanti, anche se conserverete il ricordo di averlo effettivamente udito. Queste cose funzionano in modo strano..." sospiro` lo Shanti, per poi riprendere dicendo, "Mi sento meglio ora. Pensate di poter affrontare una mezza giornata di viaggio, approfittando delle poche ore di luce che ci restano?"
I suoi due compagni annuirono, e lentamente si alzarono in piedi dirigendosi verso i cavalli, che fortunatamente erano ancora vivi dopo la cruenta battaglia, per quanto molto spaventati. Riuscirono a calmarli ed a riprendere il viaggio, mentre i soli si trovavano a picco nel cielo ed era da poco passato mezzogiorno.

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Fede e Pyrrheus
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Messaggio da Fede e Pyrrheus » dom 07/dic/2008 12:38:00

Continua benissimo, ed è una bella storia, quella raccontata da Elyran...
Bella, molto, bravo! :D
(Perchè qui sul forum non metti i titoli dei capitoli? Sono belli! Il titolo di questo capitolo, per esempio, cioè Angeli e Demoni, mi attirava molto ^^)
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.

-- Nomi Marks [about Gay Pride], Sense8

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