Re: Com'è la vita di un...
Inviato: gio 11/giu/2015 23:52:43
da Bird
Boh, cose.
MostraIn teoria dovrei star facendo altro. Ma facciamo i complimenti alla mia TiNe, che procrastina e mi permette il multitasking. Applaudite, prego.
Quelle due sono la mia ggioia e il mio dolore. Odi et amo. Uhm. Diciamo le cose come stanno: quale Ne user tendo a scrivere la metà e anche meno delle cose che mi propongo di scrivere ogni volta, e spesso nemmeno me le propongo perché tanto so che è inutile: o le dimentico, o scrivo altro.
La Ne funziona così, miei cari. Pensa simultaneamente a miliardi di strade diverse, alcune si incrociano, altre sono parallele e non si vedranno mai. Ma sono tante, tante, troppe forse, e allora a volte alcune vengono rimosse ("Qui dentro c'è spazio solo per le cose utili!") o dimenticate.
Ah già, le citazioni. Ricordo molto bene le cavolate, e posso citare a memoria interi discorsi. Ma quando si tratta di sapere il ln (logaritmo naturale ndr [si scrive così? Oh già, la Ne ama le parentesi, perché scrive sempre DOPO, quando si ricorda]) di COSE, allora la mia Si fa cilecca e mi prende per il culo.
Poi uhm, beh, non voglio andare per ordine. Ma torniamo sulla Ti: sono un Osservatore (Luke capiscimi C: ). Devo osservare, analizzare, capire, il mondo che mi circonda. Sono molto silenziosa, ma se poteste sentire i miei pensieri, o anche solo vederli riprodotti, vedreste meccanismi che ruotano, e nuvole di fumo a spirale, e pulviscoli di polvere dorata. Perché penso un sacco, davvero. Osservo il mondo che mi circonda e imparo, imparo il più possibile, per sfruttare le mie conoscenze all'occorrenza (tipo, boh, se dovessi andare agli Hunger Games).
La mia Ti mi permette di trovare un senso a cose senza senso, un senso tutto mio, una mia verità per qualsiasi cosa, come voleva il buon vecchioKierkculoKierkegaard. Certo, poi so essere obiettiva e riconoscere quando non ho ragione. Tutto deve avere un senso nella mia testa, e se non ce l'ha glielo darò io.
Che mondo, quello nella mia testa. E' bello imparare, cavolo se è bello. L'ho scritto un paio di giorni fa, quanto apprezzo tutto ciò che ho studiato a scuola.
Il problema arriva dopo. Quando c'è qualcosa che voglio sapere/imparare per conto mio, e magari sto multitaskando, non c'è verso che impari qualcosa. Procrastination is the way. Quindi a volte la mia Ti e la mia Ne litigano. Ma io gli faccio fare pace a scapaccioni.
Come qualcun altro ha già detto, sapere è potere. Quando conosci, quando sai, hai tutto. Anche il silenzio è indicativo, nel senso che in una discussione, se sai di aver ragione palesemente, puoi benissimo lasciar bollire l'altro nel suo brodo. Tu sai di essere nel giusto, e questo basta.
E' vero, sono silenziosa, ma se c'è qualcosa di cui mi piace parlare la mia Ne mi può trasformare in un super super E. E solitamente anche nella scrittura sono verbooooosa e altisonante. Bene o male? Cose. Mentre la Ti è tipo "SINONIMOSINONIMORIASSUNTOINUNAPAROLAINUNAPAROLA" tipo il mio ex prof di italiano, la Ne è uhm...beh, è logorroica. Mi fa fatica parlare. Spesso rispondo a monosillabi, e odio, odio dover ripetere le cose, perché dai, è faticoso muovere i muscoli della bocca.
Ma se siete come la Sapha e mi chiedete per iscritto la stessa cosa millemila volte, rispondo volentieri. Mi piace spiegare le cose (soprattutto queste).
Uhm, non ho senso pratico. Cioè un pochino sì, voglio dire, la mia Si è alta e mi fa riflettere su come agirebbe un essere umano normodotato in varie situazioni.
Ma poi dimentico le cose, sia dette che concrete, e basically non so stare al mondo. Mettetemi da sola in casa per un giorno e potrei morire di fame.
A meno che la mia TiNe non risolva la situazione con un bell'aprosdòketon. Cosa che mi riesce abbastanza spesso. Sono brava ad aggiustare e risolvere. "Come potrei riutilizzare questo oggetto?" Qualsiasi cosa mi trovo in mano, o anche tipo, una nozione, la analizzo per bene per vedere cosa ne posso fare. Se ne potrei ricavare qualcosa di utile, la registro per un momento successivo. E a volte ho dei lampi di genio dove costruisco nuovi utensili a partire dal nulla.
Uhm, la mia Si mi rende terribilmente nostalgica. Un esempio? Uh, no non quello. Vediamo...sì beh riascolto spesso le canzoni, riguardo i film, rileggo i libri...e spesso faccio le cose allo stesso modo, come le ho imparate. Spesso cado in questi loop dove non riesco a reinventare e rimango bloccata al livello 1. Evolviti ragazza, su.
Invece no, mi ripeto in continuazione. Come vedete la Si non è sempre figa. Mi piace solo quando anticipo i rewatch delle persone (Luke, cheeseburger!) e uhm, ricordo le date. Quello sì che è figo. E poi mi ossessiono con le cose! (Nota bene, sono vaga, Cioè MOLTO vaga. Non mi so mai spiegare veramente, tutto è chiaro qui dentro, ma se devo farlo uscire in parole udibili...beh, le mie interrogazioni sono una prova -ok, voi non conoscete le mie interrogazioni, prendetelo per buono, come esempio-). Quando c'è qualcosa che mi piace mi informo su tutti i suoi aspetti, e salvo tutto tutto nella mia memoria, così che se qualcuno mi chiede cosa ne penso, snocciolo tutto quello che so. Poi, lentamente passo ad altro. Dipende dall'oggetto dell'ossessione. Tipo, con le canzoni ci metto molto poco. Con le serie tvqualche annoanche diversi mesi.
Dico "tipo" un sacco di volte, a quanto pare. Non so se è riconducibile a qualcosa, ma come la Sapha e Bills, generalmente tendo a prendere tempo prima di parlare, anche solo pochi secondi ("tipo" quanti Mississippi dura, secondo voi?) perché prima devo organizzare tutto nella mente. Non ho mai nulla di pronto, organizzo, faccio programmi, e poi sul più bello cambio tutto e li rifaccio, non li rispetto. Trovo un'altro modo, un'altra soluzione. Sono adattabile, insomma.
Uh, non so se sono astratta. Nel linguaggio forse sì. Mi creo esempi e "teorie" da sola, ho vari schemi a cui mi rifaccio sempre, ma non so se poi si nota. Di sicuro sono spesso nel mio mondo, con la testa tra le nuvole. Inciamperei anche su me stessa- no aspe, mi sa che è successo davvero. Il fatto è che mentre osservo la mia mente parte in quarta in dieci direzioni, e immagino come potrebbe andare o sarebbe potuto andare tutto quello che vedo. A volte indovino pure.
Arriviamo alla Fe. Odio la mia Fe. Davvero. Perché è decisamente stabile, e si fa notare fin troppo. Capita che scoppi o esploda per cavolate (o forse è solo il ciclo, vbb) e me la prenda per un nonnulla. Odio quei momenti, perché è tutta energia sprecata. Che senso ha arrabbiarsi quando si può risolvere tutto con un bel ragionamento? E odio pure litigare, perché spuntano le lacrime dopo dieci secondi. E' una cosa che non controllo (mentre invece con la rabbia potrei farlo), anche se di recente sto provando a mantenermi salda. Ma in generale nei litigi non vengo presa sul serio, se inizio a strillare, perché il piantino arriva poco dopo la sfuriata da generale romano e faccio ridere i polli. E poi uuuuuh ci sono i momenti di malinconia. La SiFe è terribile in quei casi. Sono i momenti in cui mi abbandono al...nulla, alla gnagnineria, e mi sento debole e stupida.
E poi beh, rapporti umani. Non sono una buona amica. Non sono sempre lì quando hanno bisogno di me. Cioè a parole posso provare. Ma poi farlo? Odio avere a che fare con i sentimenti, miei e altrui. Non so consolare con parole dolci e carine. Se devo dire la mia, lo faccio dopo averci ragionato su lucidamente, quindi anche se volessi dare un consiglio con tutto il bene che ti voglio, potrei risultare fredda e distante. Ma magari invece mi importa eh! Ovvio che ci sono quelli a cui voglio bene e mi spiace se stanno male. Ma il mio unico modo di aiutare è questo. Però che sia per iscritto. Parole parole, il parlato non fa per me, ma datemi una penna e scriverò l'Odissea in aramaico.
Non stringo amicizie forti, quelle che ho già si trascinano. Il fatto è che a me basta anche tipo...boh, vedersi una volta a settimana e poi nulla per un mese. Da parte mia sarebbe tutto come prima. Dall'altra parte non credo. E' che ho un sacco bisogno di tempo per me stessa, e non mi apro facilmente. Mai. Così nemmeno gli altri sono spinti ad aprirsi con me, e un po' mi dispiace, perché magari invece potrei aiutare. O forse no, ma sta di fatto che non sono una con cui la gente si confida seriamente, e forse è meglio così.
Boh basta, devo tornare da Seneca, ho sicuramente lasciato cose indietro. Torneranno.