Qual'è la definizione di "soggettivismo", nell'ambito del daimonismo? Se, come ho capito, i "soggettivisti" sono tutti coloro che non riconoscono la validità delle analisi stiamo applicando una definizione per negazione. Questo significa "soggettivisti = daemian - simbolisti". Onestamente mi sembra un po'restrittiva come divisione...facendo un paragone (seppur leggermente improprio) sarebbe un po'come dividere le persone in "atei e cristiani".
Quindi, anche se è importante la presenza di questa sezione (affinché osservando il forum emerga immediatamente come il daimonismo NON si fondi sulle analisi) non vedo esattamente quanti discorsi a riguardo ci siano da fare. Io non uso lo zucchero nel the (sì, lo so che è un esempio idiota xD) ma non saprei cosa rispondere a chi mi venisse a chiedere "come faccio senza lo zucchero".
Una volta risposto a queste domande di Claudio:
...cosa ci sarebbe da dire?Claudio-Olyandra ha scritto: 1) cosa rappresenta la forma del daimon per i soggettivisti;
2) come fanno i soggettivisti a verificarne la correttezza senza analisi;
3) quali tecniche o approcci usano per l'introspezione;
4) quali strumenti usano per smascherare gli autoinganni;
Se la definizione di "soggettivismo" che ho scritto sopra è esatta devo correggerti, perché stando a quella definizione (che si legge anche nella pagina principale del forum, come descrizione della sezione) anche io, mi piaccia o meno, sono soggettivista...e suppongo anche Rani, dal momento che ciò che ha scritto lascia pochi dubbi sull'utilità che trova nelle analisi:Claudio-Olyandra ha scritto:Il fatto che Irene sia attualmente l'unica soggettivista [...]
Rani e Katya ha scritto:per me la forma ha semplicemente perso di importanza.
[Rani, se ho detto cose sbagliate correggimi ^^]Rani e Katya ha scritto:Ma ora non mi interessa più, sapere la forma di Katya non mi è mai realmente servito e mai realmente mi servirà. Io so che leii c'è, è lì e posso parlare. Non ha neanche realmente una forma, quella sarebbe solo un mio espediente mentale. Non riesco neanche a concepire l'idea di voler dare una forma a ciò che una forma materialmente non la ha.