Mi contento che il Daimonismo abbia quella minima risonanza necessaria a permettere agli interessati (virtuali, ché non possono essere interessati senza conoscere la cosa di loro interesse) di scoprire che esiste e di conoscerne i contenuti. La mia politica è: accogliamo tutti. C'è chi viene, saluta e scompare; chi banalizza la filosofia al punto da sentirsi appagato dopo un'analisi inversa, la scoperta della forma ed una fatua esultanza, in stile "ho superato il livello, yeah"; chi arriva, spara boiate e si dilegua nel nulla; chi fa il figo, portando il daimon come medaglietta d'onore sul bavero, senza aver capito una beneamata sega del Daimonismo; chi è animato da buone intenzioni ma difetta di costanza, e si arrende dopo i primi fallimenti; chi si applica con metodo e frequenta la Comunità per qualche tempo, salvo poi lasciarsi trascinare da altre priorità; chi partecipa con passione da anni. Io potrò anche essere il più zelante raccoglitore di dispersi della storia del Forum, d'accordo, e potrò anche essere lieto di vedere la Comunità fervere e pullulare di novizi, d'accordo; ma se qualcuno abbandona la via dell'introspezione, o la ridicolizza, o la reputa inutile, o molla al primo ostacolo, non è a me che deve chiedere scusa, né io provo astio o fastidio nei suoi confronti (ne proverei verso un troll, ma solo per i danni arrecati al Forum, e per fortuna non ne sono capitati, fatta eccezione per qualche venditore automatico di viagra e simili
). Sapete perché? Io sono un daemian e ciò che ho appreso ed i benefìci di cui godo nulla e nessuno me li può togliere: se gli altri non capiscono, non credono, non condividono, non confermano, non collaborano, molto semplicemente... cazzi loro. 
In conclusione, la divulgazione del Daimonismo a mio avviso corretta ed appropriata è la campagna informativa circa l'esistenza di questa filosofia ed i princìpi che la costituiscono. Invece, la divulgazione del Daimonismo intesa come ricerca di approvazione e speranza di condivisione del proprio benessere cogli altri è, sempre a mio avviso, tempo buttato nel cesso: non occorre l'approvazione di nessuno per essere in armonia con se stessi e non è materialmente possibile condividere un'emozione così intima con chi non ha attraversato la medesima esperienza. Questi sono i limiti della comunicazione umana: il messaggio non passa, o non è rettamente inteso, se chi ascolta lo può analizzare solo intellettivamente, senza il supporto di sensazioni personali riferibili a casi simili o materie analoghe (cit.). Il mondo funziona così, ne prendo atto e buonanotte al secchio a chi non ci crede o confuta o cincischia o il cavolo suo.
ma con certa gente è come gettare benzina sul fuoco, quei mocciosetti vogliono solo che porti acqua al loro mulino per poi sputartela in faccia. E' il loro modo per dimostrare ad internet che ce l'hanno grosso, o almeno lo sperano.
