Linee guida del daimonismo italiano

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Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Pandemonium » gio 22/feb/2018 20:45:25

Linee guida del daimonismo italiano
Redatte da Arianna e Kaley e da Andrea e Hagen

N.B. Le linee guida sono ancora in fase di revisione. Quella che state leggendo è una bozza curata dai suddetti utenti. Ogni utente del forum è chiamato a leggere e a dire la sua a riguardo.
* Perché le linee guida?
Il daimonismo italiano, per anni, non ha mai avuto un vero e proprio "codice" che regolasse le dinamiche e riconoscesse daemian determinate persone. Tutto è stato lasciato al caso, senza approfondire alcun punto e senza dare un vero e proprio orientamento. Il daimonismo è stato definito una filosofia, ma in assenza di reali paletti questa affermazione è fine a se stessa. Per questo motivo oggi abbiamo sentito la necessità di creare una sorta di raccolta di linee guida che determineranno le regole d'oro del daemian e ciò in cui consiste realmente la nostra filosofia, senza mezzi termini.
Perché, quindi? Per dare dei limiti e di conseguenza imporre uno standard di base, rendendo così, a tutti gli effetti, il daimonismo una filosofia e uno stile di vita più chiaro, completo e sereno da seguire.
Perché delimitare vuol dire definire e dare quindi un'identità al daimonismo stesso.


* Le comunità daemian: mondi simili e differenti
Nel mondo si è sentita la necessità di creare forum riguardanti il daimonismo. Il movimento è stato per questo motivo affrontato in maniera differente a seconda delle culture che si mischiavano e contribuivano nella sua crescita.
Il movimento italiano non è certamente il più anziano, ma si è evoluto col tempo e si è cercato di dare un'impronta maggiormente scientifico-psicologica, al fine di dare spiegazioni razionali e plausibili al fenomeno del daimon.
Per questo motivo le diverse comunità non presenteranno ideologie omogenee, ma potrebbero risultare molto differenti, anche come approccio e metodologie di contatto usate. Chiunque desiderasse avvicinarsi al mondo daemian è invitato a leggere molto al fine di individuare il proprio percorso, e non si dovrebbe stupire di fronte alle diverse idee che sono sorte, col passare degli anni, attorno alla filosofia.

Link utili [in seguito verranno aggiunti topic riguardanti libri, come avevamo pensato io e Lucy]
Daimon e forma seme; tratto da Il codice dell'anima di Hillman
Donne che corrono coi lupi

*Obiettivo del daimonismo
Il daimonismo si prefigge come scopo, tramite l'ausilio del daimon, di comprendere la propria vocazione, termine usato per definire il proprio nucleo ed il proprio essere (libero quindi da strutture e stereotipi sociali) al fine di essere realmente felici e di intraprendere strade in grado di condurci alla nostra autorealizzazione.
Ciò avviene tramite il contatto più o meno consapevole con il daimon: non è raro che molti segnali avvengano durante il sonno o la meditazione, in quanto le barriere della razionalità in questi stati vengono abbattute o comunque indebolite.
E' tuttavia possibile ottenere una comunicazione qualitativamente buona tramite diversi metodi che verranno affrontati in separata sede, che verranno scelti dal daemian a seconda della sua affinità e preferenza personale.

Link utili [metodi comunicativi e vademecum]
Link alla pagina di tutti i Vademecum
Comunicazione verbale ed i suoi limiti
Discussione sulla comunicazione daimon-daemian

* Chi è il daemian?
Si definisce daemian chi comunica consapevolmente con il proprio daimon con scopo introspettivo avvalendosi di diversi metodi, al fine di comprendere dunque la sua vocazione, intesa come l'insieme delle proprie caratteristiche personali (e non necessariamente dunque una professione). Comprendere la vocazione permette alla persona di individuare il proprio posto prima in se stesso e successivamente nel mondo, impiegando i propri talenti personali per raggiungere dunque la felicità e l'equilibrio interiore.
Il daimon è dunque un utile alleato presente all'interno di noi, esattamente come sono presenti le istanze dell'io. Non è collegato a nulla di mistico o sovrannaturale. E' opinione comune considerare il daimon null'altro se non una parte della propria psiche. Essendo il daimonismo una filosofia strettamente personale collegata al vivere del daemian, il daimon può venire considerato - a seconda delle credenze - l'anima, una guida spirituale, un familiaris, e così via. Esso non è esterno a noi, non ha la possibilità di comunicare con alcuna entità metafisica, e non ha conoscenze superiori alle nostre. Ha un semplice vantaggio: quello di conoscere ciò che giace nel nostro inconscio, portandolo fuori a tratti, con garbo, al fine di permetterci di conoscerci meglio e trovare dunque la felicità. Non è raro che il daimon possa aiutarci a superare paure, farci capire lati latenti di noi, avvicinandoci all'argomento con calma e dedizione.

Viene definito novizio colui che si approccia al daimonismo e ancora non ha imparato a riconoscere la 'voce'(da non intendersi come una voce reale, piuttosto come un pensiero), i segnali del daimon. E' piuttosto difficile entrare in contatto con esso, ma tutto parte con la presa di coscienza della sua presenza (Rendersene conto: il primo passo per la comunicazione). Alcuni novizi possono imparare a conoscerlo e a comprenderlo in poco tempo, altri possono avere difficoltà e rimanere in questa fase iniziale per anni. E', esattamente come l'intera filosofia, molto soggettivo. Solitamente l'arte tende a facilitare i contatti con esso (musica, disegno, scrittura, sport, contatto con la natura...). Tutto ciò che ci rilassa può essere un buon inizio per mettersi in contatto con questa parte di noi.

* Chi non è il daemian?
Non è daemian chiunque non ascolti il proprio daimon (esso è infatti presente in ogni essere umano, ma solo chi riesce a porgere l'orecchio verso di lui può venire definito tale). Non è daemian se i contatti con il presunto daimon si limitano a battute divertenti o prive di qualsivoglia significato interiore profondo per l'individuo: se l'intero rapporto è basato sul divertimento, questo è più simile a un vero e proprio amico immaginario. Ciò non vieta tuttavia di usare l'umorismo per comprendere meglio dei nostri tratti. E', insomma, l'utilizzo che viene fatto della comicità a rendere la comunicazione qualitativamente differente.

Un esempio pratico (D1= daimon, D2=daemian):
)Non daemian. D1: Guarda come si muove X.
D2: E' molto divertente, assomiglia a un pinguino.
D1: Sembra che abbia un palo là dove non batte il sole.

)daemian. D2: Guarda come si muove X.
D1: E' vero, sembra un pinguino.
D2: Sembra che abbia un palo là dove non batte il sole.
D1: Chissà come ci muoviamo noi, invece.

Differenze: nel primo esempio la comunicazione era fine a se stessa, era un vero e proprio ragionamento comico a danno di X. Non è certamente sbagliato avere determinati pensieri, tuttavia è chiaro che dal dialogo non si evince nulla. Nel secondo esempio, invece, il daimon ha spinto il proprio daemian a fare una riflessione su di sè: certo è divertente prendere in giro mentalmente un'altra persona, ma noi, siamo sicuri di non essere oggetto di scherno allo stesso modo di X?
Certamente non sempre, nel dialogo con il daimon, il daemian avrà spunti di riflessione. Ma è allo stesso tempo vero che, se nel corso della mia vita da daemian non avrò mai un dialogo (più o meno profondo) che mi spinge a comprendere alcuni miei tratti o a migliorarmi, allora non si tratta di daimonismo, ma di una sorta di attività ludica che impegna la propria immaginazione.

Collegato al punto precedente, non è daemian chi invece evita in maniera più o meno cosciente la comunicazione profonda col daimon, preferendo un dialogo frivolo ma che non mette in contrasto l'immagine che l'inviduo ha di sè. Anche se è stato formato un dialogo col daimon, si cercherà sempre di evitare discorsi o punti che proprio per la loro verità vengono messi in silenzio. Questo non è ciò che dovrebbe fare un daemian, che dovrebbe invece analizzare ciò che viene detto dal proprio daimon, in modo da ottenere maggiori dettagli e comprendere aspetti più o meno nascosti del proprio carattere, al fine di accettarsi e/o migliorarsi.

Il daimonismo non è un gioco di ruolo. Inoltre, anche se il daimon può aiutare nella comprensione del proprio orientamento sessuale o di genere, non si comporta da feticcio sessuale. Pare assurdo inserire l'argomento in questa sede, ma a causa di fenomeni passati risulta necessario sottolineare che non è possibile in alcun modo avere dei rapporti di tipo sessuale con esso.

Il daimonismo non si pone come tentativo di contattare alcuna divinità e non è di conseguenza una religione. La fede personale non cambia la natura del daimon, che dovrebbe sempre mantenere il suo scopo originale di preservare la felicità e spingerci verso la nostra vera essenza. A nessuno è vietato di integrare il daimonismo con la propria fede religiosa, a patto che venga mantenuta una sana differenziazione (per esempio, il daimon non è un angelo nè un'entità proveniente da chissà dove). Per questo stesso motivo, il daimon non è in grado di conferire abilità magiche al daemian, restando, ovviamente, sempre e soltanto noi stessi.

*Simbolismo e soggettivismo, due scuole, due facce della stessa medaglia

Link utili:
L'importanza della forma animale
Chi sono i soggettivisti?

Nel daimonismo italiano si è sentita la necessità di suddividere in due il filone di pensiero che vedeva la forma come protagonista. Da una parte troveremo il simbolismo, scuola che reputa l'analisi e la ricerca di una forma animale capace di dare un senso interiore profondo e di comunicare parte del carattere o delle ambizioni dell'individuo; dall'altra il soggettivismo, che non reputa l'analisi o la forma importanti ai fini introspettivi, ma spesso questa è scelta in base a canoni estetici, affinità, simbolismo personale o ancora non viene assegnata, in quanto reputata un "plus" non utile.
E' compito del daemian, in comunione col daimon, scegliere quale delle due seguire. Alcuni daemian seguono la scuola simbolista in maniera pura, affidandosi completamente alle analisi (link alla guida delle analisi e al suo significato). Altri preferiscono scegliere in maniera più libera, dettata da emozioni o ideologie personali, l'aspetto da dare al proprio daimon, scegliendo forme anche non convenzionali o non assegnandone affatto. Altri ancora si affidano sì alle analisi, senza tuttavia essere troppo rigidi in merito, considerandole utili ma comunque con un largo margine di fallibilità, capaci nonostante ciò di indirizzare o aiutare a comprendere il significato di una data forma assunta in maniera spontanea (anche se non in toto).
La forma non è stabile per l'eternità, in quanto le persone cambiano e sono soggette a continui stimoli esterni. L'aspetto del daimon, qualora si scegliesse di proiettarlo o visualizzarlo (tramite un lavoro di fantasia, di meditazione o nei sogni - in quest'ultima manca la volontà e la forma sarà particolarmente spontanea, probabilmente più carica di significato) può comunicare, esattamente come ogni contatto che possiamo avere con esso, tramite il colore, la dimensione, la specie e così via. La forma stimola un lavoro di introspezione, di ricerca. Per questo è ancora molto usata e si tende a favorire quella di animali, nonostante l'umana e l'astratta non siano discriminate.


FATEMI SAPERE CI HO MESSO 4 ORE (Q U A T T R O) COMMENTATE IN TANTI E DITEMI SE PUO' ANDARE BENE COSI' LO SBATTIAMO IN FACCIA A TUTTI EDDAJEEE
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Andrea » gio 22/feb/2018 21:03:39

Alla fine il lavoro lo hai fatto al 99% tu ma è carino avermi messo tra i crediti (?)
Comunque ne abbiamo già discusso in privato, e quindi non ho nulla da aggiungere in questa sede.
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Yomi » gio 22/feb/2018 22:17:31

Adoro tutto e lo trovo molto utile, in quanto racchiude davvero l'essenziale senza mancare di spiegazioni di sicuro molto utili per mettere in chiaro le idee ai novizi o chi crede che il daimonismo sia altro (religione, setta, etc.). Apprezzo anche i link intitolati diretti ai topic, l'intero discorso e' ben strutturato ed organizzato. Davvero un ottimo lavoro!
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Luci e Stoy » ven 23/feb/2018 13:31:46

AAAAAH *^* Credo di amarti(?)
E' un'idea geniale, da sempre mi dico che servirebbe qualcosa di simile, per cui wwwoah. Bravi u.u

(Ora vado di fretta, per cui dopo me lo rileggo bene ma ti assicuro che già così è tanta roba, bravi davvero)
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Chaky & Alexis » ven 23/feb/2018 17:54:34

Ottimo lavoro!! È davvero perfetto, avete inserito tutto quello che serve per comprendere il dimonismo in un modo chiaro e comprensibile, bravissimi!

Questo post dovrebbe andare da qualche parte in evidenza in modo che tutti quelli che entrano qua possano trovarlo subito perché è davvero utilissimo
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Pandemonium » ven 23/feb/2018 21:02:55

@Anna & Alexis @Luci e Stoy @Yomi

Vi ringrazio tutte quante per il supporto e per i commenti positivi!
Anna, avevo intenzione di metterla in Vetrina come topic importante, tuttavia preferivo inizialmente sottoporla a voi, in modo da evidenziare eventuali problemi o errori :3
Aspetto ancora un po', nel caso qualcuno volesse dire qualcosa, dopo di che provvederò a spostare nella sezione apposita. :-D
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Bird » mer 28/feb/2018 16:00:13

Oh dai, pensavo di essere più in ritardo (?)
Comunque bravissimi, mi piacciono un sacco, ottimo lavoro, vigilanza costante, addio ciao (?)
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Luke e Kyriax » sab 03/mar/2018 00:16:45

Ho letto e direi che fondamentalmente approvo tutto.
Uniche due cose che mi vengono in mente ora:

- Siamo sicuri che la precisazione relativa al fatto che il daimon non sia un "feticcio sessuale" sia necessaria? Sappiamo entrambi che in passato cose, ma mi sembra che si tratti più di un caso limite. Non dico che sia sbagliato metterla, però mi sembra una precisazione superflua, in quanto relativa a un fraintendimento che forse solo una persona su mille farebbe (a differenza di altri fraintendimenti ben più facili, come l'associare il daimon a religioni / entità strane / cose varie)

- Hai giustamente parlato delle due scuole e poi spiegato che alla fine ciascuno vive il concetto di forma un po' a modo suo. Proprio per questa ragione specificherei già quando nomini le due scuole che il confine tra esse non è così ben marcato e rigido. Qualcosa tipo:
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Comunque bravissimi entrambi, è davvero un ottimo lavoro. Grazie.

Da qualche parte c'erano i "pilastri del daimonismo" scritti da Claudio tipo 7 o 8 anni fa, ma non ricordo bene cosa avesse scritto (magari poi cerco) e questo testo è sicuramente più al passo con i tempi.
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(mi hanno detto così; però francamente non ne ho idea)

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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Pandemonium » dom 04/mar/2018 23:54:55

Grazie Luke, domani da PC prometto che correggo (da telefono è un mezzo calvario).
Uhm ero indecisa sul primo punto, ma di fatto ho pensato che non fosse così assurdo che ci potessero capitare altri furry con disagi. Diciamo che ne abbiamo viste di tutti i colori, così ho pensato: meglio essere super precisi piuttosto che blandi su temi che poi potrebbero riproporsi. Se la cosa turba, posso provare a scrivere qualcosa di differente, ma se reputi che sia molto superfluo si può levare in maniera completa.
Sul secondo punto non ho obiezioni :D
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Re: Linee guida del daimonismo italiano

Messaggio da Claudio-Olyandra » lun 09/lug/2018 18:00:05

Oh, l'edizione 2.0 dei Pilastri del Daimonismo! *_*

Decisamente utile definire cosa sia o non sia questo in passato fin troppo evanescente movimento filosofico: gli equivoci sono dietro l'angolo, e da parte nostra dobbiamo prendere tutti gli accorgimenti necessari a prevenirli. Ai tempi i Pilastri suscitarono vivaci contestazioni, intesi quale possibile arma di ortodossia da brandire contro le correnti inedite o i pensieri non allineati, secondo una concezione oppressiva; confido che oggi, con la maturazione globale della Comunità, vengano finalmente recepiti per quello che sono: una descrizione, succinta ma esauriente nei punti cruciali, che valga a descrivere, e perciò a trarre fuori da un indistinto amalgama caotico di filosofie, il Daimonismo, nelle sue peculiarità contenutistiche e metodologiche.
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

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