Tundra ha scritto: ↑gio 14/dic/2017 20:33:15
A proposito di ciò, cercherò di spiegare la mia idea.
Le immagini accattivanti sono un ottimo metodo di propaganda. Purtroppo (o per fortuna?) siamo molto attratti dai colori e da ciò che è bello. E' una tecnica di "marketing" piuttosto basilare, anche se una cosa non è particolarmente buona, se è brillante ci piace. Ad esempio mettere dei dolci molto colorati al centro della vetrina li farà andare a ruba.
Possiamo sfruttare questa cosa anche sul fdd.
Prendiamo un'immagine bella, un po' tumbla cazzocenefrega, magari anche un artwork (stando ben attenti che non sia protetto da copyright), e ci mettiamo delle curiosità/analisi come descrizione.
Esempio sul corvo:
* Le persone corvo sono socialmente flessibili, anche se non è raro trovarle da sole.
* Sono abili oratori, persone carismatiche e, talvolta, bugiarde o manipolative
(sto sparando cavolate, ma per farmi capire)
Mettiamo 5-10 punti del genere, magari anche mettendo collegamenti al folklore che fa sempre piacere, link al forum e PAFF.
sono perfettamente d'accordo con te e magari le immagini potremmo non metterle solo nelle analisi ma anche negli altri post per renderli più colorati e accattivanti.
ora visto che siamo d'accordo su come fare le cose direi che possiamo iniziare a revisionare il primo post che era stato pubblicato che è questo:
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Genealogia Filosofica del Daimonismo
Così come ad un certo punto della storia del pensiero si viene a formare un equilibrio tra cosmo e individuo, nel quale ordine il cosmo è regolabile e pensabile solo grazie al suo nucleo nel pensiero umano, così nell'essenza più intima dell'uomo si crea una tripartizione metodologica della mente, dove l'Io assume, al contrario di quanto si pensasse precedentemente, solo una minima parte nella mente sconfinata ed inesplorata.
Platone, il filosofo dal quale attingiamo gran parte delle notizie ritenute vere su Socrate (primo a parlare di daimon in termini di anima, ed interiorità) applica una divisione dell'indole umana in tre parti: Epithymetikòn (desiderio materiale avido e irrazionale); thymoedeìs (forza collerica e gloriosa); loghistikòn (razionalità e sapienza, anima). Qualche secolo dopo il filosofo e primo psicanalista Freud leggendo il dialogo “La Repubblica” identificherà le tre indoli in termini psicologici: il continuo desiderio materiale sarà definito ES, ovvero l'inconscio inaccessibile ed infinito, intrinseco e buio, la forza collerica sarà l' IO, ossia la parte di noi che viviamo coscientemente ogni giorno nel nostro vivere sociale, infine la razionalità dell'anima sarà definita dal filosofo SUPER-IO, cioè la parte eticizzante dentro di noi che ci suggerisce cosa fare e non fare, come comportarci moralmente per star bene con noi stessi. Ed è proprio a quest'ultima parte della psiche umana che il daimonismo dona una centralità oltremodo importante: l'autocoscienza e il rapporto libero con se stessi si sviluppa nella consapevolezza dell'intima moltitudine in noi.
Il daimon è nella tradizione filosofica quella “voce” che permette all'umano di prendere coscienza di cosa siamo davvero, di quel che dobbiamo fare, intimo consigliere delle nostre più intime confessioni, perché nel dialogo con se stessi si è sempre sinceri, si è profondi, non si teme giudizio improprio, non si ha paura. Siamo noi che giudichiamo noi stessi, riflettiamo simbolicamente la nostra essenza, ci specchiamo in essa, raggelando dall'amore che può scaturire dall'interiorità che conosce, finalmente, se stessa.
E’ in fondo questo il fine ultimo al quale tendiamo: conoscenza intima di noi e del mondo che ci circonda; ma senza conoscere la nostra più noumenica essenza, mai saremo in grado di comprendere quel che c'è di esteriore.
L'uso che si fa della tripartizione è semplicemente a scopo metodologico per comprendere l'essenza più assoluta e invisibile che risiede dentro di noi: il mondo occidentale ha sempre lasciato pochissimo spazio all'introspezione poiché sempre volto ad atti esterni che se non aiutati dal contatto dell'uomo con se stesso confondono fino ad annullare ed alienare la vera essenza che porta alla libertà di essere ed esprimere al massimo noi stessi.
Molto spesso il Daimonismo è accostato a religioni di sorta, idolatrie di totem o spiriti magici; esso non è niente di tutto ciò, ma è semplicemente una filosofia ed uno stile di vita che può essere reso poeticamente con una frase di Giordano Bruno che dice:
“Verrà un giorno che l'uomo si sveglierà dall'oblio e finalmente comprenderà chi è veramente e a chi ha ceduto le redini della sua esistenza, a una mente fallace, menzognera, che lo rende e lo tiene schiavo... l'uomo non ha limiti e quando un giorno se ne renderà conto, sarà libero anche qui in questo mondo”
io lo rifarei mettendo la citazione all'inizio per darle più risalto e subito sotto dire che cos'è il daimon e il daimonismo, in pratica la seconda parte del post, continuando poi con ciò che ora sta nella prima parte e cioè Socrate e Freud, magari semplificandolo leggermente togliendo tutti quei termini complicati.
oppure questo potremmo addirittura dividerlo in due post separati: uno dove diciamo da dove nasce il concetto di daimon nell'antichità, come si è evoluto e quali filosofi ne parlano al giorno d'oggi, e un secondo post per parlare di cos'è il daimon nello specifico, ci attacchiamo due immaginette e voilà che ne dici?
poi mi sono presa la libertà di modificare le immagini di sfondo e del profilo, vai a vederle e se non ti piacciono cambiale pure.