Guida alle analisi di Arianna

Illustriamo i capisaldi ed i metodi dell'analisi diretta ed inversa!
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Pandemonium
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Guida alle analisi di Arianna

Messaggio da Pandemonium » gio 28/lug/2016 18:16:16

Guida alle analisi di Arianna
Quella sorta di "wikihow" che tutti stavate aspettando. Sì, beh, ecco, non so perché mi sveglio solo ora, ma ho pensato che sarebbe stato carino fare un lavoretto piccino picciò ben fatto per spiegare agli interessati come analizzo e, nel caso, come analizzare!

Ma cosa vuol dire analizzare? Analizzare significa prendere informazioni (il più possibile, sfruttando libri, enciclopedie, esperienza personale - soprattutto nel caso di animali domestici. Se allevo galline nella vita, probabilmente l'analisi della gallina mi uscirà meglio perché posso integrarla con quello che so dell'animale con cui entro a contatto ogni giorno - e internet. Abbiamo questa grande, grandissima risorsa: utilizziamola!), tentando di non fermarci nemmeno di fronte alle barriere linguistiche (pagine inglesi, ma anche spagnole, tedesche o polacche se necessario. Grazie a dio qualcuno ha inventato Google translate, e nonostante le sue imperfezioni, va alla grande per quel che ci serve), e tradurre le informazioni in comportamenti umani.
Fare questo serve per aiutare i daemian alla ricerca della "loro" forma: leggendo l'analisi e dunque la descrizione del comportamento di una personalità animale, valuterà se questa è o no vicina alla propria, e in seguito decidera se assumere o meno questo "aspetto".
Certamente a qualcuno potrebbe apparire strano, se non addirittura forzato e quindi inesatto: in questo caso, beh, non sei assolutamente obbligato ad analizzare (o leggere le analisi!) e sei libero di dare al daimon la forma che più senti vicino a te.

Incominciamo, dunque.

Per analizzare, come già accennato, è necessario trovare le fonti giuste. Per animali domestici è facile trovare enciclopedie, siti di allevamenti, esperienze, e così via. E per gli animali selvatici, abbiamo una sfilza di siti paurosa: insomma, avete solo l'imbarazzo della scelta. Personalmente, trovo più che esaustivo ADW.
A volte basta un solo sito, altre volte non è sufficiente. Altre volte ancora può non convincervi un aspetto, e per cui è consigliabile verificare la veridicità dell'informazione altrove.
Una volta che abbiamo trovato la nostra miniera d'informazioni, è bene incominciare individuando i punti più importanti. E sicuramente, il più importante di tutti è il comportamento sociale.

00. Tratti fondamentali, tratti importanti.

La suddivisione di una classica analisi è principalmente questa. All'inizio, assieme al nome comune e scientifico dell'animale, vanno inseriti i tipi psicologici e l'enneagramma (non li conoscete? Non vi preoccupate. Abbiamo una Bolla e una Flaviacula apposta per questo), e in seguito ci saranno due voci che vanno assolutamente compilate:
- Tratti fondamentali. Questi sono i punti, i tratti che non devono assolutamente mancare ad una persona per poter "assumere" quella forma dal punto di vista simbolista. Per esempio, una foca monaca deve assolutamente essere una personalità introversa, ma tollerante e disponibile, dedicata, attiva e attenta a ciò che la circonda. Se la persona che legge è estroversa, tipo da party hard e ballo fino alle 5 del mattino, un po' arrogante, pigro e procrastinatore, beh, sei fuori strada!
I tratti fondamentali sono, come dice il nome stesso, fondamentali. Se mancano questi, si deve pensare proprio ad altro. Sicuramente la questione "estroversione-introversione-ambiverso" rientra in questa categoria. Può rientrare anche l'etica lavorativa.
Per tutto il resto, assicurati che sia importante: se più informazioni ti confermano che quella è una personalità riservata (es. manto mimetico per sfuggire ai predatori - notturno - solitario e schivo - fugge se avvistato), allora sarà probabilmente un punto fondamentale. Altrimenti, se ad accreditare la teoria del riservato troviamo una sola informazione, probabilmente è meglio inserirla nei tratti importanti.
- Tratti importanti. Questi punti sono importanti (ovviamente, altrimenti perché scriverli?), ma uno o due di loro possono mancare ad una persona, senza impedire a questa di essere una data personalità. Mi spiego meglio.
Una personalità foca monaca deve assolutamente essere introversa, tollerante e disponibile, dedicata, attiva e attenta. Se la persona lo è, perfetto, può andare avanti: in seguito, la foca può essere poco adattabile, riservata, taciturna, pacifica e sottile, competitiva. Solitamente dispongo i punti in ordine di importanza: gli ultimi sono "meno importanti" e i primi più importanti. Se la nostra personcina è poco adattabile ma non poi così tanto taciturna e per niente competitiva, probabilmente la foca continuerà a calzarle bene comunque! Non è una tragedia. Sicuramente più punti calzano con la persona, più questa forma sarà "adatta" e simile alla personalità che abbiamo di fronte.

01. Estroversione, Introversione, Ambiverso.

E' la parte più semplice. Generalmente, se un animale vive in branchi è estroverso, se è una bestia solitaria che vede i conspecifici solo in determinate situazioni (es. accoppiamento o allevamento della prole) è evidentemente introverso, mentre se può passare la sua vita sia da solo, che in grandi gruppi, che in piccoli, allora è sicuramente un ambiverso, o socialmente flessibile, che dir si voglia.
A dirlo è una parola, ma di fatto esistono diverse sfumature. Prendiamo l'esempio del Golden Retriever e del lupo.
Il Golden Retriever è un cane domestico, e uno dei più socievoli, d'altronde. Per questo motivo, non abbiamo dubbi: segneremo, sotto la voce "tratti fondamentali" "Estroverso, socievole".
Il lupo è una creatura da branco: da solo muore. Anche qui nessun dubbio si pone: "Estroverso". Ma urge un'altra specificazione: il lupo cambia raramente branco, e non vede di buon occhio gli estranei. E' quindi d'obbligo l'aggiunta di "Selettivo".

Ricordatevi che... Anche se analizziamo un animale molto solitario, questo non significa che la personalità che andremo a descrivere sarà completamente asociale. Nel mio mondo, non esiste nessuno capace di non creare assolutamente legami. Per farlo bisognerebbe vivere segregati o avere dei problemi seri. Una personalità sana non sarà mai in assoluto asociale. Anche una personalità orso avrà le sue amicizie, i suoi amori, i suoi cari. Che poi in genere preferisca stare da solo a leggere un libro non si discute. Ma sicuramente dedicherà del tempo a loro e può trovare piacevole e divertente stare in loro compagnia. Non lasciatevi ingannare: se c'è scritto "animale solitario, si incontrano solo durante la stagione degli amori" NON sarà una persona che vive segregato in casa snobbando tutti e evitando il contatto umano come la peste. Ha degli amici. Gli piace uscire - solitamente le personalità introverse preferiscono cose non troppo movimentate, o comunque molto intime, con amici molto stretti e di cui si fida. Probabilmente fa l'amore anche lui. Forse si è pure fatto una famiglia. Forse ha un figlio. E forse lo ama pure da morire e con lui sembra più un cagnone che una tigre. Ricordatevelo, indipendentemente dalla forma che ci è più affine, dalla nostra personalità, siamo fottutamente umani.

02. Etica lavorativa.

Ecco un'altra cosa che è importantissimo individuare. Come "lavora" una personalità con questo animale come daimon? Si tratta di uno spazzino? E' un erbivoro? E' un carnivoro che caccia in solitaria? Oppure va in gruppo? Sfrutta gli spostamenti di altri animali? E così via. A seconda di quel che troverete, avremo di fronte personalità davvero molto differenti.
Se è uno spazzino, probabilmente è una persona che "si accontenta", assolutamente non ambizioso, non ama impegnarsi granché e preferisce trovarsi il grosso del lavoro fatto. Tendenzialmente preferisce trovare scorciatoie (copiare un compito piuttosto che farlo, rubare un'idea, sfruttare il lavoro fatto da altri), ma ovviamente l'eccezione c'è: sa anche lui impegnarsi, solo che normalmente non ne ha voglia - chi glielo fa fare quando troverà un altro idiota che lo fa al posto suo.
Se è erbivoro, apriamo un mondo. Generalmente sono personcine ansiose, e preferiscono il lavoro di gruppo - non sempre, parliamo di erbivori di gruppo, come piccoli cervi o gazzelle. Probabilmente preferiscono lavorare veloce, togliersi in fretta il dente. Sanno essere molto meticolosi e concentrati (pensiamo a quando i cervi cercano il cibo d'inverno).
Il predatore solitario sarà uno indipendente, in modo da potersi occupare dei suoi compiti ai tempi e ritmi che preferisce lui. Generalmente vive il lavoro in maniera rilassata, o almeno paziente. Tende ad aspettare il momento opportuno per agire. Può investire molte energie nel suo lavoro, e poi necessitare di un periodo di pausa più o meno lungo. Possono essere molto ambiziosi e sicuri di sè.
I predatori di branco sono invece generalmente molto organizzati, amano lavorare in gruppo, suddividersi lavori e affidarli a chi è più competente. Quando penso a loro, penso a un'azienda: il capo, i dipendenti, ma che lavorano insieme e si scambiano idee. Loro sono così. Da soli probabilmente faticherebbero a raggiungere un obiettivo alto, per cui si uniscono e tentano di toccare le stelle. Sono ambiziosi.

03. Reazione al pericolo.

Di fronte a una difficoltà, come reagisce?
C'è l'animale che fugge, rintandandosi da qualche parte; c'è quello che affronta il nemico con coraggio, quello che "non c'è davvero un pericolo, ma in ogni caso io ti aggredisco uguale" (per i comuni mortali, si chiama aggressivo, ndr), quello assertivo, ossia che quando si sente minacciato attacca.
In sostanza, possiamo individuare i passivi, i pacifici, gli assertivi e gli aggressivi.
Passivi e pacifici si assomigliano e generalmente sono prede, o sorprendentemente anche animali dotati di veleno! Pensate, lo scorpione imperatore quando viene scoperto non pensa "ho un veleno che può stendervi", ma pensa "voglio la mamma, aiuto!".
I passivi non reagiranno mai, mai. Ovviamente ci sono le eccezioni (una persona che non reagisce proprio mai, poi un giorno vi risponde. In ogni caso generalmente preferisce non farlo, e non lo fa). Oppure semplicemente scappa. Scappa dal pericolo con tutte le sue forze e cerca di non fare nulla per provocare incidenti o litigi, perché non li regge e lo danneggiano. Se ci sono cose brutte in vista, preferisce rinchiudersi in camera ascoltando musica a tutto volume fino a che non si rilassa. Preferiscono non affrontare le cose.
I pacifici in genere sono quelli che non creano la situazione che non vogliono. Sono quelli che "non fare agli altri quello che non vorresti venisse fatto a te". Generalmente loro non scappano, loro sono mediatori. Sono quelli che buttano giù il boccone amaro. Preferisce stare zitto, sopportare in silenzio stringendo i denti. I pacifici possono essere assertivi.
Gli assertivi assolutamente non vogliono un litigio, ma se qualcuno li provoca sanno difendersi e pure bene. Non sono attaccabrighe, assolutamente no, e di solito tentano di sistemare le cose con le buone. Solo se questo tentativo non funziona passano con le cattive.
Chi è aggressivo può scattare anche senza un apparente motivo, perché magari si era svegliato male o perché ha letto male il comportamento di un altro (non illudiamoci, la maggior parte dei casini interpersonali si creano proprio per questo stupido motivo). E' spesso intollerante, e se si sente minacciato preferisce farsi vedere grande e grosso e forte.

04. Adattabilità.

Meno importante, ma pur sempre utile. L'animale è abitudinario, oppure molto flessibile? Questo si può generalmente capire dalla sua dieta (più è varia, più è flessibile. Se mangi solo bambù, tanto flessibile non sei), da quanti modi ha di sopravvivere (ci sono animali che, per esempio, se manca una determinata condizione non possono vivere in un habitat. Animali che costruiscono il nido in un solo modo, altri che invece possono usare tane scavate da altri, nidi sugli alberi o cavità nei tronchi), e quanti habitat può occupare (se si trova solo in Alaska, è molto specializzato. Se si trova in Alaska, ma anche nell'America del Nord e alcuni esemplari sono finiti pure in Messico, beh, tanto di cappello, è stra adattabile).
A seconda delle informazioni, scopriremo se la personalità è adattabile [quindi sa come adattarsi a diverse situazioni, non si fa prendere dal panico e si butta. E' generalmente pieno di risorse e impara in fretta sul campo - si inserisce facilmente, in un luogo lavorativo per esempio potrebbe essere una persona capace di capire bene come funziona il mestiere, come è meglio vestirsi - comportarsi per venire accettato ecc] o abitudinaria [una persona che va nel pallone se le cose cambiano dal solito. C'è quello che da di matto se si trova in un ambiente completamente nuovo, e che quindi ci mette un po' ad integrarsi, o addirittura quello che impazzisce se non può prendersi il caffè alle 7 del mattino come è abituato da quando era un fanciullo - dipende dalla gravità della malatt- eh, da quanto è abitudinario].

05. Territorialità.

L'animale è territoriale? Accetta che nel suo territorio vaghino altri conspecifici, oppure è molto aggressivo? Il territorio è anche del branco, o di lui solo?
In base a questo capiremo il suo grado di "riservatezza". Generalmente un animale molto territoriale corrisponde a una persona gelosa delle proprie cose, che non ama i ficcanaso e tendenzialmente aggressiva nei confronti dei curiosoni. Chi non lo è per niente può essere una persona per niente riservata, che parla allegramente di sè e ama condividere. Un animale territoriale con territori che si sovrappongono è per esempio tollerante - non ama le intrusioni ma le tollera, chi invece condivide il territorio col branco/gruppo familiare/partner può essere oltre che molto attaccato alla sua privacy anche geloso dei suoi cari e protettivo. Dipende da caso a caso.

06. Intensità dei legami.

Per questo punto dovremmo controllare la vita sentimentale dell'animale. Ho scritto un topic a riguardo: monogamia vs poligamia. Se l'avete letto, sapete cosa ne penso a riguardo.
Questa è la mia visione: siete liberi di non appoggiarla (ci mancherebbe).
Dunque, se l'animale è monogamo abbiamo di fronte una personalità leale, che crea tendenzialmente legami stabili e duraturi nel tempo. Magari pochi, ma quei pochi sono buoni! Preferisce la compagnia di persone che conosce bene che quella dei conoscenti, e generalmente ci mette un po' ad aprirsi agli altri.
Una persona poligama invece crea tendenzialmente legami di convenienza, poco duraturi e soprattutto: non si lega mai del tutto agli altri. Preferisce sentirsi "libero" e avere molte conoscenze piuttosto che un migliore amico troppo intimo che conosce tutto, pure quanti peli ha sulla schiena.

Ricorda che... Una persona poligama che ha trovato un amico/partner giusto si comporta esattamente come il monogamo: infatti non siamo animali, ma persone, e se ci leghiamo a qualcuno e le nostre intenzioni sono serie lo siamo. Un poligamo può avere legami solidi e duraturi, così come un monogamo può avere amicizie di convenienza e conoscenze. Solo che il poligamo predilige le conoscenze, il monogamo i legami duraturi.

07. Comunicatività.

Ora guardiamo i sensi più utilizzati dall'animale. Comunica? Come?
Un animale che comunica poco o niente è sicuramente indice di una personalità taciturna. Non si tratta di una persona chiacchierona e preferisce i fatti alle parole.
Un animale invece che comunica molto con vocalizzi è sicuramente un chiacchierone, mollto diretto: probabilmente non riesce a tenere nulla per sè e necessita di condividerlo con gli altri, e solitamente dice le cose come stanno.
Gli animali che comunicano con marchi odorosi-feromoni sono tendenzialmente sottili, magari omettono parte della verità - non dicono tutto, o lo dicono in maniera meno brusca.
Gli animali che comunicano con il corpo (toccare, gesti, ecc...) sono generalmente scettici, e a volte brutalmente onesti, molto diretti. Ovviamente questi punti vanno integrati con il resto e ci vuole un minimo di testa per non entrare in contraddizione. Per esempio, una persona lupo comunica sia con marchi odorosi che con vocalizzi che con il linguaggio corporeo. La questione dei marchi odorosi viene utilizzata per marchiare il territorio e tenere lontani gli estranei. Quindi viene tradotta come un "prima avvisi in maniera pacifica e velata, se non viene avvertita la tua minaccia puoi alterarti e divenire più aggressivo".
Per la comunicazione, nulla di strano: il lupo è molto estroverso e molto comunicativo. E per il linguaggio corporeo, si tratta di un tipo molto diretto, che non lascia spazio a speculazioni: se vuole dire una cosa, la dice chiara e tonda.

Altri sensi, come una vista acuta, può essere sinonimo di un ottimo osservatore, una persona che è molto attenta all'ambiente circostante e a cui piace essere informato anche dei piccoli cambiamenti che avvengono in esso - li nota facilmente.
L'olfatto indica solitamente una persona intuitiva, e più l'animale fa affidamento all'olfatto, più questa tenderà ad affidarsi al suo sesto senso, idem con patate l'udito. Ovviamente sta a voi inserirlo o meno, a seconda di quanta importanza ha il senso per l'animale.

08. Caratteristiche fisiche.

Ultimo ma non ultimo, guardiamo bene la descrizione fisica dell'animale. Possiamo trarre cose utili - non sempre. Tipo il diformismo sessuale o alcune dimensioni, o gli artigli retrattili non sempre sono utili.
Per esempio, è utile sapere se il manto è mimetico, e a che scopo lo è. E' utile sapere dove vive (animali che passano la maggior parte della giornata volando potrebbero essere indice di una personalità poco "realista", o che comunque preferisce rintanarsi tra le sue idee e la sua immaginazione), o se ha particolari caratteristiche fisiche che lo rendono davvero unico. Non ci interessa se il leone ha la criniera, ma se paradossalmente quella criniera servisse per dimostrare il suo "potere", ecco che potremmo definirlo gerarchico (ho sparato a caso eh).

Detto questo, buona analisi!
ISFP | 4w3 | Una persona tanto confusa
Immagine
Grazie a Bolla, Sapha e Shi per le bellissime immagini!

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