). Ebbi anche modo di vedere il film "La Bussola d'Oro" e affascinato dal totemismo(ovviamente di influenza new age, che poco intende del reale totemismo) provai a chiedere a questo mio animale totemico di comparirmi in sogno. Mi addormentai e sognai(e giuro che non è un fantasia) un cinghiale; mi risvegliai subito dopo, stupito: mai avrei immaginato un simile animale.Sono poi giunto nel tempo a definizioni ermetico-alchemiche, intrecciate con la psicologia esoterica di Regardie etc. etc.
Non condivido la posizione troppo razionalista e scientista della maggioranza dei daemian, fondata, a mio dire, su un'errata interpretazione del concetto pre-cristiano del termine "divino" e del "dàimon" stesso. Sia chiaro, la mia è una modesta critica; io preferisco il concetto antico di "dàimon", il concetto Platonico ne "Il mito di Er", per esempio, è un buon punto di partenza. Dunque, per quanto facciate bene a distanziarvi dalla tesi cattolica, islamica etc., dell'angelo o gli angeli custodi, non intendete, a mio dire, che anticamente il dàimon, mai fu una parte della psiche, nè tanto meno un essere totalmente umano e con le nostre stesse conoscenze(anche perchè, paradossalmente, dovremmo credere che il dàimon, se cresce come noi, parta da un punto 0 e sia incapace per lungo tempo di prendersi cura di noi); il dàimon, secondo il mio modesto parere, è un essere che appare divino(seppur il rapporto possa risultare paritario o amichevole, nella pratica), se accostato agli esseri umani, mentre appare più "umano" se accostato a quelle forze cosmiche a cui gli antichi attribuivano il nome di dèi. E dunque, come afferma Diotima: “Sono gli inviati e gli interpreti che vanno e vengono tra cielo e terra, volando in alto con la nostra venerazione e le nostre preghiere, e discendendo con le risposte e comandamenti divini”. Che, aldilà della visione religiosa, cerca di spiegare come il Dàimon sia posto tra due mondi, tra due forme dell'essere. O meglio, quella citazione parla di Eros. La distinzione tra dèi, e dàimon, anticamente, non era così forte. Dobbiamo attendere Il "Timeo"(credo che tutti voi lo conosciate) dello stesso autore(Platone), per ottenere un'idea realmente definita del "Dàimon". Vi sono le forze cosmiche che ordinano il tutto e in un moltiplicarsi di gerarchie, si arriva al Dàimon, posto tra il mondo divino e il mondo terreno che custodisce, consiglia etc. l'essere umano e costituisce la parte più nobile della propria mente, una sorta di sovra-mente eterna(come affermavano i neoplatonici), che non muore come l'anima e il corpo particolari e mortali e che può aiutare l'anima e il corpo ad elevarsi a quel mondo divino di cui Luii/Leii è collegamento diretto, portando l'anima a divenire un tutt'uno con il Dàimon, perfezionandola a tal punto da divenir essa stessa "divina" e immortale, nel senso antico del "divenir dèi"(il confine tradizionale tra "divino" e "umano" era valicabile). Una sorta di Titano interno, insomma, con conoscenze incredibili e saggezza antichissima.
Questo è il mio concetto teorico di dàimon(ovviamente si tratta solo di un leggero accenno, volutamente riassunto e anzi, mi scuso per essermi dilungato, ma pensavo fosse questione di onestà intellettuale, definire la mia posizione).
Ieri ho avuto il mio primo contatto pratico; mi sono concentrato con la respirazione e poi ho cominciato a salutarlo mentalmente, senza ottenere risposta. Ho continuato, finchè ho accennato un "Perchè non rispondi?"(devo ringraziare il vostro forum, se ho provato concretamente a dialogare) e ho sentito una voce "matura" e maschile, rimbombare, come fosse lontana e io potessi capire solo alcune parole o alcune immagini o concetti. Insomma, ci ho parlato per un po'; gli ho chiesto se fosse un "angelo custode" e mi ha detto delle cose, di cui ho capito solo "Erba cattiva", "denominazione", da cui ho interpretato una sorta di critica al termine. Allora ho chiesto cosa fosse e mi ha risposto con immagini della mia mano che accarezzo un gatto(qui ho 4 piccoli gatti e nell'immagine ne accarezzavo uno in particolare, cosa successo poco dopo, quando il gatto in questione mi è venuto incontro da solo) e ho inteso volesse trasmettermi un senso di "cura" o "amorevolezza". Poi mi ha detto altro, di cui ho solo capito "Mesopotamia". Ho fatto una veloce ricerca, accorgendomi che il concetto mesopotamico di "spirito custode" è la matrice del concetto stesso di "angeli" in ambito abramitico o zoroastriano. Questa mattina ho avuto un secondo contatto, in cui mi ha parlato, sempre in modo abbastanza incomprensibile(come se mi parlasse da lontano e io origliassi), intendendo qualche parola, immagine o concetto, cercando sempre di non influenzare il dialogo, in nessun modo, per essere sicuro che a parlare sia il Dàimon. Non so che forma abbia, non s'è mostrato, per ora so solo che possiede(per ora), una voce maschile e roca.
Scusate la fin troppo lunga presentazione, spero di imparare, riflettere e di poter, a mia volta, portare punti di riflessione.
Saluti
ma non mi sembra, anzi.
