Il Daimonismo è un movimento per l'emancipazione dell'interiorità dalle sovrastrutture apprese, il che automaticamente esclude la politica, la religione e le altre convenzioni sociali. Il fulcro dell'intera filosofia è la personalità umana, la sua unicità ed irripetibilità, la sua conoscibilità intuitiva o razionale e la sua concreta praticabilità nella vita quotidiana: il daimon, nucleo incorrotto dell'autocoscienza, si pone come contraltare dialettico rispetto all'Io socialmente declinato, al carattere, e consente di effettuare raffronti gradualmente sempre più accurati tra l'essere, da un lato, e l'apparire ed il fare, dall'altro. Tale percorso non può essere predeterminato secondo scansioni e procedure uniformi: sarebbe un controsenso imporre un rito introspettivo rigido per il raggiungimento della piena armonia interiore, che non ha eguali in altri individui. Possiamo suggerire delle pratiche consolidate, che hanno dato buona prova di sé nell'esperienza di decine di daemian di età, sesso e sensibilità diversi, eppure la chiave del disvelamento psichico è in mano a ciascuno di noi. Benché non manchino stimolanti riflessioni teoriche, che tentano di inquadrare i concetti più controversi, il Daimonismo resta orientato alla pratica: non conta redigere un trattato di psicologia, bensì aiutare ogni daemian a sentirsi in pace con se stesso. Stai meglio? Splendido! Il perché non è strettamente determinante.
La tristezza che avverti nel tentare il dialogo potrebbe essere una conferma del tuo malessere, della solitudine che ti consuma silenziosamente durante la quotidianità oppure della mancanza di un senso, di una prospettiva esistenziale che, al di là dei fatti contingenti, dia significato univoco al tuo esistere. Se sia così o no, sta a te scoprirlo, anzi a voi. Abbi pazienza, non cercare altro che di denudarti dinanzi alla tua coscienza, inizia a picconare gli schemi, le sicurezze artefatte, le coperture, le associazioni posticce tra concetti o emozioni e qualunque altra mistificazione psichica indotta dalla colpa, dall'abitudine o dall'insufficiente ricerca introspettiva. Pulsioni, sogni, frustrazioni e precetti morali si mescolano nel calderone dell'indistinto e rilasciano propensioni comportamentali apparentemente spontanee, sulle quali non sempre ci si sofferma con la dovuta attenzione. Chiediti costantemente il perché di ciò che senti e che fai, accetta la sfida dell'amletico e perpetuo dubbio, indaga a ritroso tra i tuoi ricordi e confrontati senza posa col tuo daimon, ossia con quella luce di autenticità che affiora dal profondo man mano che rimuovi i cumuli di terra accumulatisi. Siamo con te, ma sii innanzitutto tu con te stesso!
la mia compagna di follie è Kalypso detta Kaly, un po' muta ma quando vuole farsi sentire si fa sentire (per modo di dire, eh! xD).
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