Teoria del Superdaimon
Inviato: ven 03/dic/2010 16:08:16
Eccomi qui con la mia prima teoria!
Altri daemian hanno messo in luce la sopravvalutazione di quelle che sono le capacità dei nostri daimon.
Volevo provare a sfatare questo mito di quasi onnipotenza, portando la concezione di "Superdaimon" a qualcosa di più attinente a quelle che possono essere le sue reali ed effettive capacità
Il daimon è considerabile una parte della mente dell'individuo, e fin qui tutti ci siamo
Diamo per buono, per un momento, il fatto che il daimon assuma una forma che rappresenti caratterialmente il daemian. La domanda che sorge spontanea è: su che fonti si baserà il daimon per assumere quella determinata forma?
Diamo per scontato che il daimon possa prendere solo una forma che il daemian conosce, e che un uomo medio conosce meno di un millesimo delle specie esistenti al mondo. Consideriamo anche che il daimon non è in grado di tradurre automaticamente i comportamenti animali in comportamenti umani, ammesso che li conosca. Ne sarebbe in grado soltanto nel caso in cui il suo daemian fosse analista, e che abbia quindi una grande competenza nella traduzione comportamento-personalità e personalità-comportamento. Come un dizionario? Esattamente
Arriviamo quindi alla conclusione che non solo il daimon dovrebbe avere un budget di conoscenze al di fuori della portata di un qualunque essere umano, per poter scegliere una specie adatta alla personalità del suo daemian, ma che dovrebbe svolgere processi psichici ben superiori che un "semiconscio" o addirittura "inconscio" non potrebbero mai effettuare, quali tradurre una forma fisica animale in una scheda caratteriale completa che si addica al suo daemian.
In questo caso il daimon sarebbe quindi qualcosa che prevede delle capacità superiori a qualunque essere umano, un "Superdaimon", un individuo a sè in grado di ricercare, tradurre e modificare, sempre tenendo conto che il daemian deve riuscire a captare tutti i segnali che la sua forma gli invia ogni momento.
Questi sono i motivi principali per cui mi sento di sfatare il mito della forma come espressione della personalità.
Altri daemian hanno messo in luce la sopravvalutazione di quelle che sono le capacità dei nostri daimon.
Volevo provare a sfatare questo mito di quasi onnipotenza, portando la concezione di "Superdaimon" a qualcosa di più attinente a quelle che possono essere le sue reali ed effettive capacità
Il daimon è considerabile una parte della mente dell'individuo, e fin qui tutti ci siamo
Diamo per buono, per un momento, il fatto che il daimon assuma una forma che rappresenti caratterialmente il daemian. La domanda che sorge spontanea è: su che fonti si baserà il daimon per assumere quella determinata forma?
Diamo per scontato che il daimon possa prendere solo una forma che il daemian conosce, e che un uomo medio conosce meno di un millesimo delle specie esistenti al mondo. Consideriamo anche che il daimon non è in grado di tradurre automaticamente i comportamenti animali in comportamenti umani, ammesso che li conosca. Ne sarebbe in grado soltanto nel caso in cui il suo daemian fosse analista, e che abbia quindi una grande competenza nella traduzione comportamento-personalità e personalità-comportamento. Come un dizionario? Esattamente
Arriviamo quindi alla conclusione che non solo il daimon dovrebbe avere un budget di conoscenze al di fuori della portata di un qualunque essere umano, per poter scegliere una specie adatta alla personalità del suo daemian, ma che dovrebbe svolgere processi psichici ben superiori che un "semiconscio" o addirittura "inconscio" non potrebbero mai effettuare, quali tradurre una forma fisica animale in una scheda caratteriale completa che si addica al suo daemian.
In questo caso il daimon sarebbe quindi qualcosa che prevede delle capacità superiori a qualunque essere umano, un "Superdaimon", un individuo a sè in grado di ricercare, tradurre e modificare, sempre tenendo conto che il daemian deve riuscire a captare tutti i segnali che la sua forma gli invia ogni momento.
Questi sono i motivi principali per cui mi sento di sfatare il mito della forma come espressione della personalità.