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Inviato: ven 20/nov/2009 21:00:00
da Federica & Fendriyan
Concordo in pieno con Emanuele. Tutti qui hanno detto che il fatto di piangere o meno dipende dall'attaccamento e dal rapporto che avevi con quella persona ma non credo sia esatto.
Quando è morta una signora che per me è stata quasi una nonna, anche se non la vedevo da molto tempo, quando mi hanno annunciato la sua morte ho sentito qualcosa spezzarmisi dentro. Piuttosto che piangere, però, ho avuto una reazione del tutto inversa. Mi veniva quasi da ridere, di un riso amaro però, come se non volessi credere alla sua scomparsa. Di certo ciò non significa fossi felice.
Non ho pianto quindi quando me lo hanno detto...probabilmente perchè ancora non avevo capito del tutto la situazione.
Ho pianto e piango ancora ora a distanza di pochi anni quando mi viene in mente la sua voce e il suo viso. Non la vedevo e non la sentivo da tantissimo tempo quando è morta, da un po' di anni. Però comunque nutro per lei un affetto fortissimo.
Se i miei morissero?...Forse non riuscirei a piangere subito. Semplicemente perchè non riuscirei ad accettare la notizia, mi sembrerebbe assurdo. Lo stesso vale per la morte ipotetica di un amico.

Inviato: ven 20/nov/2009 23:42:00
da Emanuele e Red
Se invece morissero i miei io sono stra-sicuro che non piangerei, essendo il fratello maggiore dovrei dare appoggio a mia sorella, così come ho fatto per lo zio

Re:

Inviato: sab 02/gen/2010 22:54:51
da Sara - Tomas
Eleyon ha scritto:Bhe io mi sono sempre rifiutata di vedere mia zia morta, io le persone le voglio ricordare per come erano in vita, comunque un morto è sicuramente più pallido di un dormiente e poi il fatto di averlo perso, se per te era una persona importante, ti fa soffrire per l'impossibilità di non poter più averlo vicino...
Anche io mi sono rifiutata.
Penso come parecchi di voi che piangere sia una cosa soggettiva.
Ognuno manifesta il dolore nel proprio modo.
Io l'ho manifestato piangendo,e ancora oggi al ricordo di mia zia ho le lacrime agli occhi.
Non ho mai pensato però al daimon di mia zia, nè se effettivamente è svanito nel momento in cui lei ha chiuso gli occhi.
Questo non lo sapremo mai,temo.
Però voglio rimanere con il dubbio e ricordo una notte in cui Tom mi disse che saremmo rimasti insieme per sempre,anche quando io avessi smesso di vivere,che non mi avrebbe mai lasciato.
Forse ci lasceremo davvero,ma non è bello pensarci.
(Se morissero i miei?! ..io preferisco non rispondere a questa domanda. Forse la morte è una delle poche cose che non riesco proprio ad accettare. Poi dipende anche ovviamente dal proprio attaccamento alle persone e al modo in cui si superano gli eventi).
Diciamo che credo che ci sia una differenza sostanziale da un morto e un dormiente.
Forse è vero che al momento può sembrare simile,ma non lo è..
Una persona che dorme lo fa e basta.. una persona morta è morta,si decompone, e non credo sia piacevole a vedersi.

Re: Morti e daimon

Inviato: mar 05/gen/2010 15:50:08
da Piuma Bianca
Se i miei morissero non piangerei, forse dopo qualche giorno.. Soprattutto perchè a livello intellettivo non riuscirei nemmeno a pensare che sono morti. Non dico che non ci crederei, ma più che altro percepirei ancora la loro presenza.

Re: Morti e daimon

Inviato: mar 05/gen/2010 15:51:11
da Emanuele e Red
Io non piangerei PUNTO, non sono in grado di esprimere emozioni così forti tranne la rabbia

Inviato: sab 09/gen/2010 18:02:57
da Anny♥Shakri
la mancanza di una persona morta, secondo me, la si sente solo dopo un pò di tempo che quella persona non c'è più.
non capisci realmente all'inizio cosa sia, ma senti un forte vuoto dentro.
piangere o meno è relativo di persona in persona, spesso chi non piange cela molto più dolore represso
di chi si sfoga piangendo.

Re: Morti e daimon

Inviato: lun 11/gen/2010 18:48:54
da Claudio-Olyandra
La persona morta è definitivamente spenta: di essa restano solo le vestigia materiali, un coacervo di tessuti connessi, ma il soffio vitale, che rendeva quella persona unica, oltre che capace di relazionarsi con noi, è scomparso. Che il soffio vitale sia proprio il daimon? Forse non percepiamo più l'umanità in quell'essere inerte, perché l'anima, privata dei suoi ferri del mestiere, è andata altrove. Una spiegazione plausibile, direi, ma, ripeto, non occorre la morte perché questo avvenga: un distacco improvviso, che appaia definitivo e non permetta di sapere più nulla del destino della persona cara, può produrre un dolore simile a quello del lutto. ;) Insomma, il daimon del congiunto non è più con noi, il suo essere ci ha abbandonati, perciò soffriamo, e non fa differenza se l'anima si è trasferita all'altro lato del mondo, insieme con un corpo ancora funzionante, ovvero è volata in cielo, metaforicamente parlando: conta solo che ogni relazione è troncata in modo netto, quale che ne sia la causa. 8-)

Re: Morti e daimon

Inviato: ven 14/giu/2013 22:10:48
da GioMira1205
Io ho pianto molto il 19 maggio 2012 per la morte della mia cara nonna(rip) e credo che la tristezza deriva dal fatto che non potrò più sentire la sua voce o le sue coccole!! insomma: il daimon che non c'e più passa in secondo piano direi!!

Re: Morti e daimon

Inviato: ven 14/giu/2013 22:17:20
da Cassandra e Sibilin
Quando è morto il mio cane credo di non aver mai sentito Sibilin in un certo modo. E' stato più o meno come ricevere una pugnalata in pieno stomaco.

Credo che lei, essendo per me difficile esprimere alcuni tipi di emozioni, prema su determinati tasti per farle uscire e sfogarmi, altrimenti sa che terrei tutto dentro fino alla completa e distruttiva esplosione.
E sa farlo benissimo.

Re: Morti e daimon

Inviato: ven 14/giu/2013 22:26:30
da Ross
Allora Darklyn mi è stata accanto nei più recenti lutti che mi hanno sconvolta, ho sempre sentito la sua presenta come se fosse una coperta calda.
Quando è morta la mia coniglietta ha cercato di farmi andare avanti e mi ha spinto ad entrare nella stanza dove la tenevo. Quando è morto mio nonno, mi ha tenuta compagnia nelle ore che ho passato da sola al buio seduta sul divano a casa mia mentre tutti erano giù a vegliare mio nonno, quando per i nervi che mi cedevano camminavo avanti e indietro nel giardino, nonostante avessi freddo.
Ed è sempre stata presente anche a forza, quando non volevo sentire o vedere nemmeno lei, quando è morta una zia, 2 mesi dopo la morte di mio nonno, che per me era come una nonna.
Non mi ha mai abbandonata, anche quando io non avevo voglia di ascoltarla mi è stata accanto in altri modi. Sono molto *troppo* razionale e vivo cinicamente. Affronto la morte con raziocinio ma le emozioni che ne provoca non sono in grado di controllarle e allora Darklyn mi protegge