Il Daimonismo tra i filosofi

In questa sezione sono raccolti i frutti migliori della Comunità italiana del Daimonismo.
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香 と 火
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Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da 香 と 火 » ven 13/nov/2015 18:36:19

Premessa: io e Irene abbiamo pensato di raccogliere testimonianze di filosofi riguardo al daimonismo. Pubblicheremo in diversi post le informazioni raccolte per ciascun filosofo preso in esame.

Daimon in Socrate

Il termine daimonismo deriva dal greco daimon ( δαίμων ) , demone.
-Deve la sua prima formulazione al filosofo ateniese Socrate, che sarà prima processato e poi condannato a morte con l'accusa di corruzione dei giovani e pubblica empietà. Ci soffermeremo proprio su quest'accusa: in che modo il filosofo si contrapponeva alla religione greca? Cita Meleto, il poeta accusatore
<< Socrate è fuorilegge: primo, corrode la gioventù, secondo non ha fede negli déi di Atene, ma in divinità strane, tutte sue.>> (Capitolo XI Apologia, Platone)

-Per sottolineare la natura divina del daimon socratico, il filosofo risponde così all'accusa del poeta
"Socrate è fuorilegge perché agli déi non crede ma agli déi crede. Roba da burloni." (Captiolo XIV Apologia, Platone)
-Socrate sostiene la natura divina del daimon:
"Quanto a spiriti, la mia fede è certa. Se d'altro canto questi spiriti sono figli di déi, quale mente umana può pensare che esistano figli di déi, déi no? Sarebbe assurdità pari a pensare che esistono figli di cavalle e asini, i muli, ma cavalle e asini no, non esistono." (Capitolo XV Apologia, Platone)
=>Il demone secondo Socrate è un intermediario tra dimensione divina e quella umana. Il demone non è perfetto, ma grazie alla sua natura intermedia ha la possibilità di acquisire ciò che gli manca. Un esempio di demone è costituito da Eros o Amore, nato da Penìa (Povertà) e Poro (Espediente) la cui storia è narrata nel dialogo Simposio.


-Nel capitolo XIX Socrate dà la prima definizione chiara e inequivocabilmente vicina al nostro sentire di daimon:
"Lo ammetto, può sembrare stravaganza il fatto che io, a tu per tu, distribuisco moniti alla gente, qua e là, faticando non poco, e in pubblico non me la sento invece di saltar su a suggerire il meglio alla città, davanti a tutti voi ammassati. Responsabile è quella cosa di cui mi avete sentito parlare spesso e in più di un posto: il fatto che mi nasce dentro un che di divino, di soprannaturale. (nota pag 225) L'ha segnato anche Meleto, nel suo atto, per farvi ridere un po'. Per me questa cosa, cominciatami da ragazzo, è come voce nata dentro: ogni volta che nasce, invariabilmente mi svia dalla cosa che sto per attuare. Mai che mi sproni. "
-NOTA EDIZIONE MONDADORI DELL'APOLOGIA DI SOCRATE, PLATONE (a cura di Ezio Savino):
"È il celebre daimon socratico, la cui azione sull'interiorità del filosofo è efficacemente descritta nelle righe successive. La presenza in Socrate di questo demone (entità profondamente personale e, per di più, volta a distogliere da un'eventuale azione, non a spronare) non poteva rappresentare un serio capo d'accusa in un processo di corruzione dei giovani. Socrate ha qui facile gioco per sgretolare l'imputazione mossagli da Meleto."

-È particolare notare come Socrate fronteggi l'idea della morte. Proprio perché la sua "fedele voce" non si è intromessa in alcun modo, egli considera questo un segnale positivo. La morte dunque, non può essere un male.
"A voi, che considero gente di famiglia voglio illuminare ciò che m'è avvenuto oggi, il suo significato. Si, giudici -chiamandovi giudici, uso rettamente il titolo (ndr. si rivolge qui ai cittadini presenti al processo che hanno votato per la sua assoluzione)- m'è capitata una stranezza. Quella mia fedele magica voce, sapete, quella del mio spirito: in tutta la vita era stata sempre puntuale, sempre a dirmi "no" anche in faccenduole minute, se solo m'accingevo ad un gesto poco retto. Ebbene, oggi m'è capitato un guaio, lo vedete bene anche voi stessi, di quelli che una persona considera normalmente pena estrema. Il segnale del dio non m'ha ostacolato mai: né sta mattina nell'uscir di casa; né mentre entravo qui nel tribunale; né durante la mia difesa, in nessun punto, aprendo la bocca per parlare.
Quante volte, invece, in occasione di altri discorsi, mi bloccò la frase sulle labbra!
Oggi invece, per tutta la durata della causa, non m'ha ostacolato mai: né in concreto atto, né in parole. Che ragione potrei supporre? Voglio darvela.
State a vedere che quello che m'è capitato oggi è un premio, e che forse non è corretta la nostra supposizione, di noi che vediamo lo stato della morte come negativo. Io ho a disposizione una prova decisiva.
Escludo che non mi avrebbe ostacolato il mio fedele segno, se non avessero dovuto fruttar bene, le mie mosse."
-Si conclude così drammaticamente il processo, con la condanna a morte del grande filosofo.
"Ma ormai è ora di partire: io verso la morte, voi verso la vita. Chi di noi cammini a una meta superiore, è buio per chiunque. Non per il mio dio."
-Inoltre si attribuisce a Socrate la dottrina del calcolo dei piaceri dell' "eudemonismo" col significato di "buon demone" (cioè "essere accompagnati da un buon demone").


Nb: si ricorda che, non possedendo testi scritti direttamente da Socrate (poiché era fondamentalmente contrario alla divulgazione filosofica scritta) tutte le fonti di cui disponiamo sono attribuibili a suoi contemporanei tra cui Senofonte, Aristofane e in particolar modo Platone, suo discepolo (fonte più attendibile).
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Hirene » ven 13/nov/2015 18:59:36

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Il prossimo sarà Platone! Yey! (?)
Commentate pure ^_^
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 13/nov/2015 19:20:03

Io vi voglio bene! <3
Siete sicure non ci fosse un topic simile? Magari si può ampliare u.u
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da 香 と 火 » ven 13/nov/2015 19:32:16

Ho controllato un po' ovunque e non ho trovato nulla O.o
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Saiko e Tris » ven 13/nov/2015 21:15:08

Mi piace moltissimo, complimenti!
Avrei un appunto da fare, che in realtà potrebbe essere più uno spunto di riflessione: io ho l'edizione Bompiani dell'Apologia, che traduce diversamente la frase da te citata:
-Si conclude così drammaticamente il processo, con la condanna a morte del grande filosofo.

"Ma ormai è ora di partire: io verso la morte, voi verso la vita. Chi di noi cammini a una meta superiore, è buio per chiunque. Non per il mio dio."
Dice: "Ma è ormai venuta l'ora di andare: io a morire e voi, invece, a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che meglio, è oscuro a tutti, se non al dio."

Ho controllato il testo greco, ed effettivamente l'espressione è τῷ θεῷ , non c'è un pronome possessivo. Per caso il traduttore spiega come mai l'ha tradotto con "il mio dio"? Sono curiosa perché così sembra che Socrate intenda che la morte è oscura a tutti, ma non al suo dio/daimon (e quindi presumibilmente neanche a lui); mentre con la mia traduzione il sesno è più generale: nessun uomo, neppure il più saggio, può conoscere la morte, solo il dio (inteso come dvinità, in maniera generica) ha questa possibilità in quanto essere immortale.
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da 香 と 火 » ven 13/nov/2015 21:24:46

Per caso il traduttore spiega come mai l'ha tradotto con "il mio dio"?
Ho controllato e non c'è!

Posta in quel modo io la intendo come "nessuno sa quale sia la via migliore, se la vostra di vivere o la mia di morire, tranne per il mio dio, che (come ha già detto nei capitoli precedenti) non considera la morte negativamente"... Non saprei, purtroppo non conosco il Greco! T.T

E grazie ancora, io e Ire siamo grate del supporto *-* Speravamo fosse utile in qualche modo!
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Bird » ven 13/nov/2015 21:26:33

AkiSaiko e Beatrice ha scritto:Mi piace moltissimo, complimenti!
Avrei un appunto da fare, che in realtà potrebbe essere più uno spunto di riflessione: io ho l'edizione Bompiani dell'Apologia, che traduce diversamente la frase da te citata:
-Si conclude così drammaticamente il processo, con la condanna a morte del grande filosofo.

"Ma ormai è ora di partire: io verso la morte, voi verso la vita. Chi di noi cammini a una meta superiore, è buio per chiunque. Non per il mio dio."
Dice: "Ma è ormai venuta l'ora di andare: io a morire e voi, invece, a vivere. Ma chi di noi vada verso ciò che meglio, è oscuro a tutti, se non al dio."

Ho controllato il testo greco, ed effettivamente l'espressione è τῷ θεῷ , non c'è un pronome possessivo. Per caso il traduttore spiega come mai l'ha tradotto con "il mio dio"? Sono curiosa perché così sembra che Socrate intenda che la morte è oscura a tutti, ma non al suo dio/daimon (e quindi presumibilmente neanche a lui); mentre con la mia traduzione il sesno è più generale: nessun uomo, neppure il più saggio, può conoscere la morte, solo il dio (inteso come dvinità, in maniera generica) ha questa possibilità in quanto essere immortale.

Possibile che si tratti di un dativo di vantaggio? Da collega classicista so che conosci i possibili molteplici usi del dativo D:
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 13/nov/2015 22:04:44

http://daimonismo.altervista.org/forum/ ... f=18&t=774

ta-dah! Io direi di accorpare i due topic e metterli in Vetrina, o lasciare questo in Vetrina che, se ho capito bene, verrà molto più ampio, e tipo obliterare wuello del link.
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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da Luke e Kyriax » ven 13/nov/2015 22:08:55

Ora non posso leggere bene, comunque sembra un buon lavoro, ottimo! :)
Cassandra e Sibilin ha scritto:Io vi voglio bene! <3
Siete sicure non ci fosse un topic simile? Magari si può ampliare u.u
C'è effettivamente qualche topic in merito. In particolare
http://daimonismo.altervista.org/forum/ ... f=18&t=774
e
http://daimonismo.altervista.org/forum/ ... =18&t=1285

Comunque, visto che chiedevi, probabilmente la sezione appropriata (prima di un eventuale inserimento in Vetrina) sarebbe stata "Paragoni esterni"...posizione legittima, visto che quando parliamo di Socrate e del daimon parliamo in un certo senso di un "antenato" del daimonismo e non del daimonismo stesso.

EDIT:
Mi hai preceduto xD
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(mi hanno detto così; però francamente non ne ho idea)

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Re: Il Daimonismo tra i filosofi

Messaggio da 香 と 火 » ven 13/nov/2015 22:11:42

Non ho letto i topic, ma nel caso di integrazione vi chiederei di mantenere il post esattamente com'è e aggiungervi successivamente le integrazioni, io e Irene lo amplieremo ancora, con calma.
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