Allora, io posso darti opinioni e consigli, anche perchè qualche esperienza di headmate l'ho avuta, e in quattro anni di daimonismo ho avuto anche modo di conoscere persone alla quale è capitato.
Ripeto, io preferisco sempre la definizione "ente pseudodaimoniano" quando si parla di queste cose. "Headmate" mi sa davvero di caccia alle streghe, e secondo me andrebbe utilizzato in accezione propriamente e totalmente negativa.
Ho due possibili idee per spiegare la presenza di Leander e Zandra (sono solo ipotesi):
1) Leander, se mi hai detto che parla con la voce di Zandra, potrebbe essere semplicemente leii. Ciò vuol dire che, per esempio, preso da entusiasmo, hai ulteriormente diviso il tuo daimon. Non ho mai visto un caso del genere, ma mi sembra abbastanza probabile. Tu potresti semplicemente aver diviso "buono" e "cattivo", anche ad un livello di barriere inconsce. Come ha detto Claudio, e anche secondo me, così rischi di snaturare il daimon stesso. Luii o leii è daimon, ha pregi e difetti (dovresti sentire Sibilin, qualche volta. Parla come uno scaricatore di porto ed ha un terribile caratteraccio da sergente permaloso
Ehi! Non è vero! ). Potrebbe non far piacere al tuo daimon questa situazione, da lì tutti i sentimenti mescolati. In questo caso ti direi di parlarne direttamente con leii, in un luogo tranquillo in cui puoi dedicarti solamente a voi.
2)L'altra idea che mi sono fatta è che Leander possa essere un ente che si spaccia per Zandra stessa, alla headmate, insomma. Di casi del genere ce ne sono stati, fidati. Daemian il cui daimon cambiava nome e sesso, per poi scoprire che quel "daimon" non era tale, ma una costruzione operata per superare una situazione particolare. Non fidarti mai completamente della mente, tira un sacco di giochetti strani!:lol: Quindi, io non ti conosco. Leander potrebbe essere un costrutto che ti sei creato (non apposta, chiariamo tutto questo!), una situazione che prende forma (a livello di esempio, la tua voglia di affetto -sto sparando cose a caso-); semplicemente, qualcosa che non è il daimon. Naturalmente stiamo parlando a livello di "realtà", per quanto siano tangibili e reali tutte queste situazioni (nella mente il concetto di reale e astratto è un po' strano, ma non andiamo a fare i filosofi, ora). Di nuovo, ti consiglierei una buona chiacchierata per scoprire tutto quello che serve, che cos'è Leander e perchè ti parla. Potresti scoprire cose interessanti, ma, ti dico già, non partire con preconcetti di alcun tipo, nè ti devi aspettare alcunchè. La chiave è partire senza pregiudizi, come se stessi facendo un esperimento scientifico, e credo che tu, da daemian, saprai farlo.
Personalmente, entrambe le ipotesi mi sembrano plausibili, ma propendo per la prima.
Ora, qualche esperienza pratica derivata dalla mia vita.
Ho avuto esperienze con enti esterni. Una volta è stato un headmate, con una voce cavernosa da maschio, e lì giù con un'angoscia terrificante ed una sensazione di gabbia. Ero in trappola, e non è stato piacevole. Sibilin gli ha dato un paio di mentalissimi morsi sul sedere ed è sparito.
Altre volte, invece, ho sperimentato il contatto con parti di me che non sono Sibilin, ma che non si spacciavano per lei. In questo caso riuscivo a tenere separate le cose, ed analizzare la parte senza dargli una personificazione (parlo a livello di qualche cosa di istintivo e ancestrale, oppure della mia ansia da prestazione dovuta a situazioni passate molto sgradevoli). E' qualcosa che fa parte di me stessa, in questo caso sto parlando di limiti da superare. Qui Sibilin mi dà una mano eccome: anzi, certe volte è più utile di me (mi ha aiutata a vincere la paura dell'aereo, per esempio. A suo modo è stata efficacissima)!
Se non hai capito qualcosa di quello che abbiamo detto, puoi naturalmente chiedermi spiegazioni. Certe volte vengo rapita dagli alieni del linguaggio medico!