Il daimon e il viggio nell'aldilà

Riflettiamo sulle somiglianze e le differenze tra il Daimonismo ed altri sistemi filosofici, psicologici o religiosi!
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Mellion

Il daimon e il viggio nell'aldilà

Messaggio da Mellion » dom 14/ago/2011 11:46:00

Naturalemnte il daimon è l' anima e l'anima è il daimon, ma nell' antico egitto o meglio nella sua religione si ritiene che l'anima umana possa essere suddivisa in più parti:



Ab
Akh
Ba
Hekau
Ka
Ren
Sekhem
Sekhu
Sheut

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Ecco una descrizzione sintetica di tutte le parti
Componenti vitali
Akh o Khu o Sahu

L'Akh, spesso raffigurato come un ibis piumato, vola dopo la morte di un essere.
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Lo stesso geroglifico costituisce la radice del verbo "brillare" ed "essere utile".

È l'elemento luminoso che alla morte si ricongiunge al creatore salendo a brillare come stella. Opposto al corpo, che appartiene alla terra, l'Akh appartiene al cielo, soprattutto all'Oriente (Akhet). Nei testi delle Piramidi infatti si legge "Voi sorgete dall'Orizzonte (Akhet) dove siete puri Spiriti (Akhu)". Questo elemento lega il defunto al mondo divino.
Ba (Spirito/Personalità)

Il Ba è la parte divina, totalmente spirituale, riconducibile alla personalità dell'anima di una persona.
È l'essenza soggetta alla permanenza nei mondi spirituali. Esso poteva moltiplicarsi in relazione alla potenza del suo detentore.Il Ba usciva dal corpo del defunto e vi ritornava a mummificazione avvenuta.

Grazie al Ba anche il defunto, come gli dei, può assumere forme (aru)
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diverse, in seguito a varie trasformazioni e manifestazioni (keperu)
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ed eventualmente rivestire una personalità dotata di memoria.

Il Ba è eterno e molto vicino alla natura dei Neteru, gli dèi, e del Neter.
Nell'antichità egizia è spesso rappresentato dall'ideogramma del trampoliere, la grande cicogna africana, conosciuta come jabiru (Mycteria ephippiorhyncus seu senegalensis).
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La sua triplice ripetizione esprime per l'egiziano la pluralità e l'astrazione.

Il monogramma
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costituito da tre jabiru affiancati significa infatti "potenza, insieme delle manifestazioni divine". Altri modi per rappresentare il Ba erano l'uccello a testa umana
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e l'ariete
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Ognuno di essi rappresenta la nozione di Ba con sfumature particolari:

il trampoliere designa un'anima divina nella quiete,
l'uccello a testa umana un'anima umana unita al corpo o che ne è stata separata,
l'ariete uno spirito divino di prim'ordine.

Il segno
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che li precede sarebbe la reminiscenza di un'antica teoria religiosa secondo la quale le stelle in cielo erano semplicemente innumerevoli Ba illuminati dalle loro lampade accese.
Ka

Nel mondo fisico ed è in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena. Cresce con l'uomo (oppure con il dio) e non lo abbandona mai, per questo, dopo la morte, va quindi pregata e ricordata dai cari del defunto. Il Ka conduce nella vita terrena un'esistenza indipendente, è impalpabile e può superare ogni ostacolo del mondo sensibile.
Il termine Ka, indicava la forza vitale di ciascun individuo. Con caratteristiche individuali molto marcate, costituisce il temperamento e l'insieme delle qualità degli esseri viventi.

I più recenti studi condotti considerano non adeguata la traduzione come spirito o doppio, Il concetto di Ka non sarebbe perciò in relazione con il genius latino ed il daimon greco. Esso si trasmette di padre in figlio e quindi appartiene, usando termini moderni, al patrimonio genetico ereditario di un uomo.

Il fatto che il segno
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non sia mai divenuto un determinativo fa di esso un gesto assai speciale.

Particolare era la circostanza che le divinità possedevano molteplici Ka, uno per ciascuna delle loro peculiarità legate principalmente al potere di creare. Inoltre, essi ne disponevano in quantità illimitata.

Inoltre si riteneva che dando offerte al "Ka" del defunto se ne garantisse la sopravvivenza dopo la morte.
Le linee diagonali delle piramidi sono allineate con i punti cardinali perché così si pensava che il "Ka" del defunto potesse andare dovunque.
È in grado di conservare i ricordi e i sentimenti della vita terrena. Numerosi sono i nomi egizi composti da Ka, spesso in riferimento al dio Ra, ad esempio Neferkara (Bellissimo è il Ka di Ra), Userkara (Potente è il Ka di Ra), Maatkara (Giusto è il Ka di Ra)
.
Le altre parti di cui è composta
Ab o Ib

Il cuore. Gli antichi egizi ritenevano che esso fosse la sede di tutte le emozioni, superiore quindi in funzionalità al cervello.

Senza questo organo, la vita oltre la morte è impensabile, perciò esso era l'unico che durante l'imbalsamazione veniva lasciato al proprio posto, mentre tutti gli altri organi venivano asportati e posizionati, in corrispondenza dei punti cardinali, nei vasi canopi dei figli di Horo.

Il simbolo del cuore è
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e con questo simbolo vi erano molti modi di dire ed espressioni comuni, ad esempio
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au-t-ỉb oppure au-t-ab cioè gioia, felicità (da au-t = estensione, grandezza, pienezza).

Con il vocabolo ˁb si indica il cuore nel significato morale ed anche come memoria e coraggio; inoltre può definire idee astratte e vari mori dell'anima. Come "sede della memoria" è testimone nel processo della psicostasia, non come coscienza, ma come sede di Sia (mitologia), cioè conoscenza, sapere. L'altro vocabolo (ḥati) può essere tradotto come "cuore fisico" (usato nei testi di medicina) anche se può ricoprire, come ˁb, il significato di desiderio, bravura, amore, pensiero, saggezza e soddisfazione.
Hekau

L'Hekau
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è l'energia espressa con il "potere della magia".

Si tratta di una forza soprannaturale creatrice ed attiva cui pare presiedere la dea Uret-hekau, ovvero "colei che è grande in magia". Gli uomini, giacché possiedono questa energia vitale che permette la loro esistenza, hanno la possibilità per mezzo di questa di dialogare e perfino di influire sul mondo divino.
Ren (nome proprio)

Il nome proprio, rn
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è la parte che continua a dare vita ad un essere finché esso viene pronunciato. L'uomo ricevendo il nome, acquista una sua ben determinata identità ed un suo destino.

Fa parte della personalità dell'individuo e ne costituisce una manifestazione, in modo parallelo al suo Khat ed al suo Ka, con il quale a volte si identifica.
Sekhem
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Il Sekem è l'energia, la forza, la potenza e la luce di una persona defunta. Il Sekhem è l'insieme di tutte le energie che nascono dall'esistenza in unione delle parti spirituali e fisiche di un essere vivente. Il Sekhem, secondo alcuni perisce insieme al corpo fisico, per altri, dopo la morte, vive in eterno rimanendo unito al Ba.
Sekhu o Khat
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(ẖa-t) o
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(ša-t).

Il corpo fisico di un essere, che prima o poi perisce e si decompone. Lì risiedono tutte le altre parti dell'essere nel periodo di esistenza della persona nel mondo fisico.
Sheut, Shuyt o Khaibit
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(šwyt)
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(ḫ3yb-t)

L'ombra, presente sempre in ogni persona. Di colore nero, è una parte dell'anima molto simile al Ka, e per molti aspetti l'opposto di quest'ultimo. Mentre il Ka tenderebbe a conservare gli aspetti positivi dell'esistenza terrena, lo Sheut sarebbe invece l'emanazione formatasi dalla presenza di aspetti negativi. Generalmente l'ombra veniva considerata il doppio immateriale di ogni forma: essa costituiva il collegamento tra il corpo e gli elementi incorporei dell’ individuo.
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Come si è visto, il Ka è il daimon per gli antichi egizi: molto simile a quello che socrate chiamerà per primo daimon e che verrà chuiamato in altre migliaia di modi nel corso della storia
Lo stesso termine verra poi ripreso nella serie "la torre nera" di Steven King, ma coem forza superiore che fa fare agli uomini ciò che ritiene giusto.

Ma che funzione aveva il Ka per gli egizi?

Per loro il Ka ci rendeva superiori agli animali, ed era essenziale alla morte.
Molto velocemente, il viggio nell' aldilà avveniva in 15 fasi:

Separazione del Ka dal Ba
Anubi, dio degli inferi che si può identificare come l'angelo della morte, guida amorevolmente il defunto.
Inizio del viaggio sotto la protezione di Iside, dea della vita e, appunto, protrettrice delle anime defunte
Arrivo alla "montagna occidentale" che è la porta degli inferi
Discesa al fiume nella >: inizia il viaggio nel tenebroso regno di Seth
Giganteschi babbuini tentano di irretire la barca
I nemici di Osiride, dio della morte e re dell' oltretomba, assediano la barca
Il serpente Apofis, agente di Seth, tenta di impedire il passo
Arrivo alla prova delle sette porte di uscita (qui il defunto deve dire le debite parole magiche e il nome segreto del guardiano e infine dire >
Prova dei dieci piloni d'ingresso (qui ogni guardiano rivela all'anima il suo nome segreto per l'eternità)
Ascesa della scala di giustizia a cui assistono tutti gli Dei-Ka del creato
Giudizio finale davanti ad Osiride in persona. Anubi pesa il cuore con la piuma (su una bilancia il cuore dell'defunto deve essere più leggero della piuma di Maat, dea della giustizia). Sorvegliano la cosa Thot, dio della sapienza e il mostro Amenuit.
L'anima, se è stata giudicata pura da Osiride, si ricongiunge son il Ka e passa al punto 15. Se è stata giudicata non pura si purifica nel lago di loto
l'anima purificata vive eterna vita nei paradisiaci campi di Ialu di caccia e pesca nel Nilo celeste
infine congiungimento dell'Ba con il Ka immortale con ascesa ed identificazione con l'essere supremo - Ra


Insomma il Ka ha la funzione di renderci immortali dopo la morte, una funzione importantissima per gli antichi egizi.

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