Il tabù del contatto tra uomo e daimon altrui

Dilettiamoci con discorsi leggeri e con ipotesi irrealistiche sul Daimonismo!
Claudio-Olyandra
Daemian
Messaggi: 4885
Iscritto il: dom 03/feb/2008 13:57:00
GPC: 02 gen 2008
Forma: Albatro urlatore
Località: Catania
Età: 35

Re: Il tabù del contatto tra uomo e daimon altrui

Messaggio da Claudio-Olyandra » mer 17/dic/2014 01:10:41

Se reinterpretiamo "contatto" in chiave simbolica, il tabù mantiene una motivazione granitica: il divieto di toccare il daimon altrui è il divieto di giudicare l'altra persona per quello che è. :D Si può giudicare la condotta di una persona e, se del caso, punirla, ma, quando qualcuno pretende di decidere cosa un altro essere umano sia (e, implicitamente, quanto valga e quanta tutela meriti), abbiamo il biglietto di sola andata per la più barbara e sanguinaria delle dittature. :shock:

I nazisti condannavano gli imputati sulla base del tipo d'autore (cioè del modo di essere): sei di questa razza, hai questo carattere ribelle, hai un aspetto poco raccomandabile, dunque ti punisco. I Paesi civili, invece, condannano gli imputati sulla base del tipo di azione: ti sei comportato così, hai commesso questo fatto materiale contro la legge, dunque ti punisco. Il giudizio sull'essere è peculiare di chi si arroga di stabilire, quasi fosse una divinità, chi sia degno o no di vivere o di essere libero; il giudizio sul fare è proprio di chi ha l'umiltà di riconoscere l'imperscrutabilità dell'animo umano e l'incommensurabilità del suo valore intrinseco e si limita a trarre le debite conseguenze dall'osservazione di comportamenti antisociali. Non "tu sei un essere inferiore", ma "tu sei un mio pari, che ha agito male": tra l'uno e l'altro concetto corre la stessa differenza che separa l'oscurità totale dalla luce abbagliante. ;)
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

Rispondi