Primi passi col Daimonismo
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Vediamo di recuperare vecchi quesiti per rinfoltire la lista delle risposte.
Inoltre, il daimon non è neppure un flusso di pensieri, cioè un elemento accidentale transeunte, bensì il principio stesso dei pensieri e della coscienza (malgrado egli possa accedere anche all'inconscio), ossia la tua anima od una parte (quanto ampia è arduo stabilirlo) della tua anima.
Che l'immagine sia frutto di suggestione mi pare una teoria remota. Quello che semmai può accadere è che, a fianco del daimon, sorga una costruzione mentale - detta headmate - che si spaccia per luii. In questo caso potrebbe capitarti di dialogare con e visualizzare un ente diverso dal daimon, ma comunque ciò che immagini non è un auto-inganno.
Non ho poi compreso l'ultima domanda. La forma del daimon è più intensa di che cosa?
Tu non riesci a contattarla spesso? Be', può essere indice di un tentativo di forzare il dialogo. Vedi, il baluardo del Daimonismo recita: "Luii è te e tu sei luii", ciò nondimeno c'è qualche differenza. Per come la vedo io, se non ci sono argomenti o situazioni abbastanza seri, il colloquio non risulta. Ad esempio, se chiedi al daimon se pensa che domani pioverà o tirerà vento, è probabile che tu non riceva risposta, non perché luii sia snob e disprezzi con altezzosità questi temi, ma più semplicemente perché discussioni del genere ti scivolano addosso senza lasciarti alcun segno, alcuna emozione, sono cioè chiacchiere per ammazzare il tempo che non presentano nulla di rilevante per te e la tua vita, dunque non raggiungono nemmeno la tua anima, il tuo centro esistenziale, la tua capitale, ma imboccano il Grande Raccordo Anulare e passano alla larga. Prova ad impostare una conversazione più sentita, più autentica, più profonda e coinvolgente e vedrai che tutto sarà più facile.
Imporre (nel senso di dare, non di costringere ad accettare con violenza) un nome è segno di stima e di rispetto, poiché denota che un dato ente è così importante da meritare una designazione sua propria, piuttosto che una circonlocuzione. Posto che il daimon è un individuo tanto quanto l'uomo cui si accompagna, fareste bene a trovare un buon nominativo gradito ad entrambi.
Stop! Alt! Fermi tutti! Il daimon non è una parte di cervello, né d'altronde la mente coincide con cervello. Diciamo piuttosto che la mente immateriale esiste e può svolgere le sue funzioni (prima di tutto l'autocoscienza e poi tutte le abilità decisionali e relazionali) in quanto supportata da una struttura materiale che è il cervello. In che modo lo spirito si innesti sulla carne e lavori in sinergia con questa, al momento non è dato saperlo, visto che Cartesio si è lambiccato la testa inutilmente e che l'orientamento attuale della scienza è sostanzialmente ostile al concetto di "anima" o di "spiritualità", visto e considerato che tenta spasmodicamente di ridurre tutto ad una mera serie di processi biochimici. Poi, se tu sei un amante delle metonimie ed usi cervello al posto di mente, tanto di cappello.Socrate ha scritto:Vorrei sapere una cosa; gneralmente riesco ad instaurare un dialogo mentale con il mio daimon ( o quindi, se preferite, con la parte del cervello che solitamente non è accessibile, in quanto si verificano le condizioni poste) ma nn riesco a proiettare un immagine di questo flusso di pensieri, come molti dei più espertifanno; vorrei capire se l'effettiva proiezione coincide con particolari condizioni ed impressioni; altrimenti, il daimon potrebbe essere solo frutto di suggestione o voli pindarici. L'immagine del daimon ha forse più dettagli, ed è più intensa?
Inoltre, il daimon non è neppure un flusso di pensieri, cioè un elemento accidentale transeunte, bensì il principio stesso dei pensieri e della coscienza (malgrado egli possa accedere anche all'inconscio), ossia la tua anima od una parte (quanto ampia è arduo stabilirlo) della tua anima.
Che l'immagine sia frutto di suggestione mi pare una teoria remota. Quello che semmai può accadere è che, a fianco del daimon, sorga una costruzione mentale - detta headmate - che si spaccia per luii. In questo caso potrebbe capitarti di dialogare con e visualizzare un ente diverso dal daimon, ma comunque ciò che immagini non è un auto-inganno.
Non ho poi compreso l'ultima domanda. La forma del daimon è più intensa di che cosa?
Dialogare, visualizzare e proiettare sono modi di entrare in contatto col daimon. Il primo consiste nello scambio di pensieri, emozioni e sentimenti, il secondo nella percezione della sua forma tenendo gli occhi chiusi, il terzo nella percezione della sua forma immersa nell'ambiente circostante e sovrapposta ad esso. La terza è logicamente quella che assorbe più energia. Ora, relazionarsi col proprio daimon NON è come compiere una magia od evocare poteri sovrannaturali (che consumano il potere del suo autore), tuttavia ciò richiede una forte concentrazione, in quanto occorre accantonare e silenziare gli accidenti, i fatterelli che affollano la mente, sì da poter accedere ad un sostrato più profondo e nobile, cioè l'anima (o quella parte di anima che il daimon rappresenta). ? dunque comprensibilissimo che l'una forma di contatto risulti incompatibile con le altre, almeno finché non si è fatto adeguato esercizio.gabriakari ha scritto:Volevo chiedervi tre cose:
Riesco a proiettare la mia daimon
ma non riesco a parlarle mentre la proietto
Non riesco a contattarla spesso, quasi sempre e lei che mi parla...
Non riesco a trovarle un nome.. è importante che abbia un nome?
come avete fatto voi a trovare il nome del vostro daimon?
Tu non riesci a contattarla spesso? Be', può essere indice di un tentativo di forzare il dialogo. Vedi, il baluardo del Daimonismo recita: "Luii è te e tu sei luii", ciò nondimeno c'è qualche differenza. Per come la vedo io, se non ci sono argomenti o situazioni abbastanza seri, il colloquio non risulta. Ad esempio, se chiedi al daimon se pensa che domani pioverà o tirerà vento, è probabile che tu non riceva risposta, non perché luii sia snob e disprezzi con altezzosità questi temi, ma più semplicemente perché discussioni del genere ti scivolano addosso senza lasciarti alcun segno, alcuna emozione, sono cioè chiacchiere per ammazzare il tempo che non presentano nulla di rilevante per te e la tua vita, dunque non raggiungono nemmeno la tua anima, il tuo centro esistenziale, la tua capitale, ma imboccano il Grande Raccordo Anulare e passano alla larga. Prova ad impostare una conversazione più sentita, più autentica, più profonda e coinvolgente e vedrai che tutto sarà più facile.
Imporre (nel senso di dare, non di costringere ad accettare con violenza) un nome è segno di stima e di rispetto, poiché denota che un dato ente è così importante da meritare una designazione sua propria, piuttosto che una circonlocuzione. Posto che il daimon è un individuo tanto quanto l'uomo cui si accompagna, fareste bene a trovare un buon nominativo gradito ad entrambi.
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!
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Bè...di sicuro sono più creativa di quel "coso" che mi sta affianco (e che sono anche, aihmè)Che Daimon creativi che avete voi.... comunque ho cercato nomi di origine greca ma senza risultati...
Ehi!!
Scherzo, dai!
Meno male
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(mi hanno detto così; però francamente non ne ho idea)
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Ieri notte avevo difficoltà a dormire e mi è venuta in mente una domanda...Ma se un daemian ha un daimon che non ha mai visto (es. un elefante o un orso...o magari una balena!) riesce a vederlo nelle dimensioni normali che ha quell'animale? Oppure può vederlo a dimensioni "ridotte"?
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Se proliferano tante religioni, è proprio perché su questo tema metafisico (unito a quello dell'aldilà e dell'origine dell'universo) non ci sono certezze. Ora, il Daimonismo non è una religione, ma comunque penso che neppure i daemian più navigati saprebbero risponderti. Il massimo che attualmente ci è dato fare è sparare teorie, ma potrebbero rivelarsi una più fantasiosa ed irreale dell'altra.gabriakari ha scritto:Grazie delle risposte...
Volevo porrè un quesito:
Chi ci ha dato il nostro Daimon?
Non comprendo il legame fra "non conoscere un animale" e "visualizzare il daimon in forma ridotta".Kaida ha scritto:Ieri notte avevo difficoltà a dormire e mi è venuta in mente una domanda...Ma se un daemian ha un daimon che non ha mai visto (es. un elefante o un orso...o magari una balena!) riesce a vederlo nelle dimensioni normali che ha quell'animale? Oppure può vederlo a dimensioni "ridotte"?
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Può avere però un daimon che ha il carattere da "doppia-personalità"...
And I find it kind of funny, and I find it kind of sad... The dreams in wich I'm dying are the best I ever had. (Mad Worl - Gary Jules)