Sensazione di disagio per una forma

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Firewolf & Ariel
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Re: sensazione di disagio per una forma

Messaggio da Firewolf & Ariel » mer 30/lug/2014 20:52:02

Dog uber Alles!
Siamo contenti che te e Magnus abbiate trovato il vostro ubi consistam! Le cose andranno di bene in meglio!
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https://38.media.tumblr.com/b12484c4d9f ... o1_500.gif Firewolf & Ariel Esistono!!!

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Claudio-Olyandra
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Re: sensazione di disagio per una forma

Messaggio da Claudio-Olyandra » sab 02/ago/2014 00:26:54

La forma è uno dei temi che più si presta a malintesi interpretativi, e non certo per colpa del lettore: la sistematizzazione della materia andrebbe rivista, ma dubito che qualche Moderatore vorrà addossarsi una simile impresa. ;)

La forma, prima di tutto, non esiste, se per "esistere" intendiamo "essere presente nel mondo sensibile in un modo obiettivamente riscontrabile". Del resto, neppure il daimon "esiste" in questo senso: non ha materia né energia e non occupa spazio, di conseguenza non gli si può attribuire alcuna qualità intrinseca, che sia sua propria per natura, neppure un "sesso" o una "forma". L'uno e l'altra sono convenzioni adoperate per rappresentare un'entità psichica in sé incorporea e per agevolare il rapporto reciproco uomo-daimon. Sesso e forma sono al servizio dell'introspezione e non ha senso viverli come gabbie castranti: se il daimon fosse un animale con date caratteristiche, sarebbe logico esigere una sua considerazione conforme ad esse, ma nei simboli questo assolutismo non ha ragion d'essere. ;)

La forma, in particolare, può intendersi in due modi: quale mezzo conoscitivo e quale mezzo comunicativo, senza che l'uno escluda necessariamente l'altro.
La forma usata per scopi conoscitivi è determinata, in modo approssimato e meramente orientativo, dalle analisi, redatte secondo trasposizioni empiriche (ossia non rigidamente formalizzate: ogni Analista ha sensibilità e capacità di esegesi proprie) dei tratti etologici degli animali in tratti caratteriali della persona umana: l'analisi diretta sprona chi se ne avvale ad approfondire alcuni aspetti di sé, debitamente illustrati nell'analisi stessa, al fine di innescare una circolarità virtuosa: il daemian consulta un'analisi, vi si riconosce immediatamente al 60% ed è, così, indotto a verificare se, con un'attenta autocritica, possa rintracciare o no nel proprio modo di essere quel restante 40% di atteggiamenti e predisposizioni che, a primo acchito, non aveva identificato come propri. ;)
La forma usata per scopi comunicativi non risponde ad altra regola che alla comodità del daemian: potrà liberamente valersi dell'ermellino oggi, dell'ape domani e del piroscafo il giorno appresso, valorizzando simbologie e corrispondenze personali non classificabili oggettivamente, ma pur sempre utili per visualizzare o proiettare il daimon. :)
La forma conoscitiva non condiziona quella comunicativa: io posso essere caratterialmente un albatro urlatore, ma ciò non mi impedisce di valermi di una figura differente, se lo trovo vantaggioso per il mio rapporto con Oly. La discrepanza tra l'una e l'altra forma può dipendere da una miriade di fattori, solitamente riconducibili ad esperienze, suggestioni o fantasie personali e non generalizzabili, in quanto peculiari di una persona specifica e tributarie del suo vissuto unico ed irripetibile.
Per amor di classificazione, si suole designare "simbolista" chi riconosce credito alle analisi, ancorché si avvalga, nella comunicazione, di forme non canoniche secondo le analisi; mentre ricade tra i "soggettivisti" chi rifiuta l'idea stessa di una corrispondenza etologica o, pur ammettendola, nega che sia formulabile in termini oggettivi e, dunque, non adopera la forma a scopo conoscitivo ovvero lo fa ricusando, però, qualsiasi riscontro esterno dei risultati conseguiti. Com'è evidente, il mondo non si divide in brava gente e Mangiamorte e, parimenti, non esistono simbolisti o soggettivisti puri: intorno a questi due poli si radunano, a distanze variabili in ragione del valore assegnato alle analisi, tutti i daemian, senza per questo potersi banalmente appiattire la singolarità individuale in una categoria. :D
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

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Firewolf & Ariel
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Re: Sensazione di disagio per una forma

Messaggio da Firewolf & Ariel » sab 02/ago/2014 09:49:36

Mi piacerebbe proprio conoscere una persona con il daimon piroscafo XD Fine OT
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