Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

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Nero-cavaliere
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Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Nero-cavaliere » lun 23/dic/2013 14:41:28

I miei ossequi a quanti fra voi mi leggeranno! Apro questo post per potervi raccontare la mia esperienza più nello specifico e con precisione.

Non so dire esattamente a che anno o in che giorno incontrai il mio Daimon; avevo all'incirca sei anni, e fu un incontro traumatico.
Forse, pensandoci a "posteriori", avevo già iniziato a elaborarlo a livello inconscio, visto che giocavo sempre a fare il "lupo mannaro" con gli amici, e, un lupo, mi ci sentivo veramente.
Il primo vero incontro consapevole però, come dicevo, fu qualcosa di lancinante.

Avevo appena ricevuto la televisione in camera e, vuoi per sfiga, vuoi per gioco, mi era capitato di vedere "l'uomo senza ombra". La storia narrava di un uomo che, diventato invisibile, perdeva la ragione e finiva per compiere stupri, omicidi e altre nefandezze.

Fu il mio primo vero impatto con la violenza, con la parte "nera" di noi esseri umani, e, in un certo senso, anche con il "sesso".
Dopo aver visto quel film ero a pezzi. Un lato di me, il bambino, si rifiutava di credere a ciò che aveva visto.
Un'altra parte di me, quella profonda, nascosta, desiderava emulare tutto ciò.

Pensai fosse il diavolo. Iniziai a pregare, a pregare e a pregare ancora.
Non servì a niente.
Anzi, in qualche modo quel lato di me sembrava divertito.

Questo fu il primo incontro con il mio Daimon: Nemesis, anche se il suo nome l'avrei scoperto solo molto più tardi.
All'inizio non è che avesse veramente coscienza di sé, era un insieme di sensazioni che non riconoscevo come "mie".

Dopo quella notte le sensazioni non furono più così volente, però, in qualche modo, erano "selvagge".
C'erano momenti in cui quel lato di me mi "influenzava" e mi spingeva a prendere quello che volevo con tutto quello che era necessario.
Forza e crudeltà comprese.

A volte cedevo a questa "influenza" e finivo per far male a un amichetto, o per farci a botte.
Vincevo sempre, ma avevo paura di me stesso.

Tra l'altro, nel tempo, questa "influenza" iniziò a rispondermi.
Nella mia testa si era letteralmente scatenato un dialogo costante fra due persone; "io" e "lui".
Scusate se non ho usato la nomenclatura del "luii", ma di fatto ai tempi non sapevo di cosa si trattasse.

Però iniziai a studiarlo: la curiosità era sempre stata una mia caratteristica.
Ben presto realizzai che questo "essere" dentro di me, aveva una personalità differente dalla mia. Intuiva e vedeva cose nelle persone che io non vedevo.
Era capace di terrorizzarle e ora di fargli fare ciò che desiderava, ma, sopratutto, era "antico".
Non saprei esattamente quale altro aggettivo usare, perché di fatto, il modo in cui pensava, in cui agiva, sembrava un animale feroce che voleva sempre avversari più forti.
A furia di studiare questo "fenomeno" mi resi conto che anche le persone intorno a me avevano qualcosa del genere.
E non solo; in alcuni casi ne erano consce, in altri no.

Padroneggiai il controllo su me stesso, mi imposi di non reagire e di non lasciare spazio a questo lato di me che, nel frattempo, si era anche scelto un nome "Nemesis".
Credetemi sulla parola quando vi dico che nel sentire quel nome tremai da capo a piedi.
Avevo una bestia dentro; letteralmente.

Fatto sta che, impaurito da me stesso, alle medie mi imposi di non reagire e di essere "buono".
Fu una delle più grandi cavolate che potessi fare perché finii per passare tre anni di bullismo abbastanza pesante, sia a livello fisico ma, sopratutto, psicologico.
Non avevo nessuno. I genitori non capivano e scuotevano la testa, le professoresse guardavano dall'altra parte e i pochi che mi parlavano mi trattavano come un appestato.
Sviluppai anche un piccolo problema con i contatti fisici, visto che se toccavo qualcuno, la gente della classe si ritraeva, pensandomi "contaggioso" (avevo l'acne).
In tutto questo l'unico a prendere le mie parti fu Nemesis. Più il mio rancore cresceva e la solitudine si faceva fitta, più lui mi sosteneva.
Iniziai ad apprezzare quel lato di me, l'unico che, incrollabile, alla fine parteggiava sempre per me.

Fu un periodo difficile cui sopravvissi solo perché leggevo libri su libri e mi attaccavo a cataste su cataste di videogames.

Ad ogni modo, arrivato alle superiori mi feci coraggio e cercai di capire meglio questo fenomeno. Mi resi sempre più conto che tutti avevano qualcosa di simile e che, a volontà, potevo scatenare "Nemesis" per risvegliare qualcosa di simile negli altri.
Iniziai a studiare la cosa e, nel tentativo di elaborare queste osservazioni e un'altra esperienza strana che mi era capitata, iniziai a domandarmi cosa fosse reale e cosa no.
Per la prima volta in vita mia ebbi il dubbio, quello che Socrate instaurava prima della Maieutica.

Lessi libri di cospirazionisti del calibro di David Icke e rimasi agghiacciato, ma, in qualche modo, sapevo scremare le cose che secondo me erano plausibili da quello che non lo erano.
Più osservavo quello che dicevano i genitori, la tv e il resto, e più mi rendevo conto che, di fatto, mi controllavano.
Smisi di essere credente in Dio, inteso nel senso cristiano. Deploravo il cristianesimo perché non aveva risposte.

Successivamente, con il controllo migliorato su Nemesis, mi approcciai meglio alla vita sociale, superando problemi su problemi e iniziando a "guarire" da quelle ferite che tanto mi avevano segnato.
Fu a quel punto, io credo, che iniziai letteralmente ad acquisire capacità da quel lato di me.
Man mano che mi capivo e iniziavo ad approcciarmi al lato profondo di me, Nemesis, sembrava in qualche modo soddisfatto.
Lo evocavo facilmente e, altrettanto facilmente, potevo controllarlo.
Se me ne lasciavo "influenzare" riuscivo a mantenere il controllo, ma allo stesso tempo divenivo capace di leggere nell'animo delle persone.
Divenni capace di osservare a che punto fosse il "Daimon" altrui a seconda del modo in cui venivano messe le frasi e la punteggiatura.
Sostanzialmente divenni più bravo a capire le persone.

Questo nel tempo si ampliò anche al linguaggio corporeo e, di recente, si sta riversando anche nella comunicazione verbale.
Sì, insomma, sono un acuto osservatore che poi applica ciò che impara.

Ma tornando a Nemesis; più passava il tempo più notavo che il nostro legame si acuiva, ci legava, ci intrecciava.
Arrivai ad un punto in cui definire chi fossi "io" e chi fosse "luii" era molto difficile.
A volte era un lupo, a volte, quando mi "influenzava" ero io stesso a visualizzarmi come una specie di demone ghignante (presente il tizio che ghigna sulle copertine dei Disturbed? Ecco, quando sono influenzato da Nemesis mi immagino così).

Col tempo misi mano ad alchimia e magia e trovai spiegazioni soddisfacenti, ma, magari, le esporrò in un post a parte.
Per ora basti sapere che controllo perfettamente Nemesis.
Il nostro è un rapporto simbiotico, è un lato di me cui, se necessario, riesco a dare "autocoscienza" evocandolo. Ma, allo stesso tempo, posso "legarmi" più strettamente a lui, e divenire un'entità "unica".
In termini alchemici, il simbolo dei tarocchi del "re sul carro trionfante" è calzante. Così come colui che doma il conscio e l'inconscio, posso divenire "completo" e, pertanto padroneggiare meglio me stesso e ciò che mi sta intorno.

Nemesis è capace di darmi molti vantaggi pratici.
Oltre alla "capacità" che ho già descritto, sono anche capace di superare la fatica e il dolore "isolandoli".
Presumo che Nemesis, potendo evocare una "furia", aumenti il rilascio di adrenalina, ma questa è soltanto un'opinione.
Di sicuro però, è una caratteristica con dei precedenti: i Berserkr, degli antichi guerrieri germanici dediti ad Odino, erano capaci di risvegliare il proprio animale e di evocare una rabbia tale capace da renderli insensibili a fatica e dolore.

Magari può essere un'idea.
Non siete tenuti a credermi e non voglio convincere nessuno, forse, però, il mio racconto non vi sarà così estraneo.
Ci tengo a chiarire che vivo una vita serena e normale; non sono pazzo e, anzi, sono forse una fra le persone più stabili e tranquille che vi capiterà di incontrare.
Sono arrivato al punto da "brillare" rispetto agli altri e di riuscire ad emergere in un gruppo, e questo mi fa parecchio piacere.
Però se sono arrivato dove sono è stato solo grazie alla mia testardaggine e alla volontà di continuare a lavorare su me stesso ancora e ancora.

Che altro dire?
Spero che questo post risulti interessante, aspetto vostre risposte :)
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Bird » lun 23/dic/2013 15:07:56

Ho letto ogni singola parola con attenzione, eppure non sono riuscita a trovare collegamenti con niente, niente di quello che so o conosco anche solo per sentito dire.
Il tuo Nemesis sembra essere molto più forte dei daimon qui in giro, nel senso che ha più influenza su di te (non vorrei dire cavolate) di quanta ne ha il mio Auryn su di me.
E' sicuramente una parte di te molto sviluppata. Dici che è grazie a luii che hai imparato a conoscere meglio le persone: quando ho letto la parola "maieutica", credo di aver capito in cosa consiste questa capacità di cui parli, e il fatto che si sia sviluppata anche tramite Nemesis è un fatto molto interessante.

Ma se è così forte come penso, come sei riuscito ad avere la meglio su di luii e imparare a controllarlo? Voglio dire, per quello che ha rappresentato sin dall'inizio, credo sia più di un daimon per come lo intendiamo noi. Dici che terrorizza le persone sbattendogli in faccia la verità (da quello che ho capito): ma come è possibile? E' per il fatto che tu attraverso luii hai imparato a osservarle e capirle meglio?
Non sto mettendo in dubbio quanto hai scritto, semplicemente è una storia molto particolare da leggere, anche se forse non così tanto in questo contesto.
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Ross » lun 23/dic/2013 16:23:35

Sono rimasta particolarmente affascinata dal tuo racconto. Mi ha incuriosita moltissimo come tu sia riuscito a sviluppare le tue doti analitiche tramite Nemesis, come Shy vorrei capire meglio come hai fatto a controllarlo è un lui giusto?). Immagino quanto sia stato traumatico il periodo dei primi approcci e mi dispiace per le difficoltà che hai affrontato alle medie. Nemesis ha davvero una personalità affascinante e sicuramente anche tu. Quando parli dell'influenza che Nemesis ha su di te capisco cosa intendi perché in un certo modo anche Darklyn mi influenza, è capitato che dalla mia bocca siano uscite parole sue e non mie. Decisamente avete un rapporto molto forte e sono certa che i vostri contributi saranno molto graditi
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Nero-cavaliere » lun 23/dic/2013 16:52:08

I quesiti che poni, madamigella, sono estremamente leciti!
Anzitutto non posso assolutamente darti torto: Nemesis è estremamente potente.
Ma io non sono da meno. Nella mia vita ho spesso avuto a che fare con persone, sistemi e, direi pure, "entità" se così si può definire "Nemesis", che hanno cercato di controllarmi.
Son cascati tutti male.
Sono un dannato testardo e se anche un qualche Dio provasse a impormi la sua visione delle cose, lo sfiderei fino al mio ultimo respiro.

Su questo versante la vedo un po' come aveva scritto in un post Claudio, quando diceva che lui era il suo stesso Dio onnipotente (nel senso che analizzava le proprie azioni ancora e ancora, per non farsi controllare da nessuno, il post credo fosse sui vadevecum ecc ecc.).

Il risultato è che fra me e Nemesis ci sono stati parecchi scontri. In molte situazioni, infatti, quando volevo scappare da verità che mi facevano male, lui me le sbatteva in faccia.
Potevo scappare o affrontarle: scelsi la seconda.
In questo modo Nemesis perse potere su di me. Sì, può trasmettermi sensazioni come rabbia, divertimento o una nera soddisfazione, ma resto padrone di me stesso.
Inoltre, nel tempo, abbiamo formato un rapporto simbiotico. Mi spiego: a titolo personale nutro un'enorme ambizione che comporterà molti sacrifici.
Questo mio sogno "diverte" Nemesis, che è curioso di vedere come andrà e ha, in un certo senso, scelto di mettersi al mio servizio.
Mi sono guadagnato la sua fiducia come un animale, proprio come un lupo, non ho indietreggiato ma l'ho sfidato direttamente, guardandolo negli occhi.

E' il motivo per cui lui fa ciò che desidero, buona parte delle volte.
Riguardo al perché sia così potente, non so darti risposte, ma supposizioni.
Certo è che io non sono una persona comune e posso dire di avere una propensione naturale per magia e alchimia.
O forse, ho semplicemente una personalità molto particolare, con un inconscio particolarmente attivo.

Riguardo al rapporto fra Nemesis e gli altri... mi lascio influenzare da lui quando la gente mi tratta in maniera arrogante o mi aggredisce.
Per intenderci: nel momento in cui qualcuno prova a mancarmi di rispetto, io, mi lascio influenzare da questo lato di me.
Il risultato è che il cretino che voleva farmi male viene analizzato, studiato, e dopo si ritrova davanti, senza mezzi termini, la verità da cui voleva fuggire.
Si possono distruggere le persone in questo modo, ma se la sono cercata.

Quindi sì, grazie a Nemesis ho acquisito la capacità di leggere le persone intorno a me. Questo però ha molti risvolti positivi, perché spesso ho aiutato persone in difficoltà aiutandole ad affrontare le proprie problematiche e a superarle. Va detto però, che se uno non vuole essere salvato, non ci si può far niente.

Ovviamente non detengo chissà quali conoscenze o autorità... semplicemente, se qualcuno mi si rivolge in cerca di aiuto e di comprensione, do' il mio contributo. Tutto qui :)
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Ross » lun 23/dic/2013 17:21:44

Decisamente un rapporto affascinante non posso che concordare. Mi è piaciuto come hai spiegato il modo in cui Nemesis agisce attraverso te. A me risulta difficile sfortunatamente, sono rare le volte in cui riesco ad influenzarla a tal punto da farle dire e fare quello che io ritenevo giusto.
Spero tu sarai molto attivo in comunità xD perché tu e Nemesis avete davvero un rapporto molto bello, secondo me la tua presenza sarà davvero illuminante un po' per tutti
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Nero-cavaliere » lun 23/dic/2013 17:44:57

I miei omaggi madama Ross!
Sicuramente sarò molto attivo; mi piace l'atmosfera tranquilla del forum e la volontà di capirsi e interrogarsi.
Inoltre, credo di aver qualcosa da dire, visto il mio legame con alchimia e magia.

Chissà... magari potrei pure lasciare parola a Nemesis, uno di questi giorni.
Anche se la lettura, probabilmente, sarà vietata ai minori! Ahahahahahahaha
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Ross » lun 23/dic/2013 18:10:31

Oh si ti prego! I minori li mandiamo da qualche parte! La voce blu qui a fianco è Darklyn che ovviamente non si preoccupa di presentarsi ma si intrufola nei discorsi come nulla fosse. Qui siamo una grande famiglia uno zoo :3 ._. e si respira sempre aria tranquilla, siamo aperti a qualsiasi opinione ed idea, quindi l'averti come utente attivo ci farà tanto piacere e sicuramente smuoverà un po' le acque visto che a causa di vari impegni da ottobre siamo un po' tutti meno presenti.
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Nero-cavaliere » lun 23/dic/2013 18:43:04

Curiosamente Nemesis sta scalpitando per iniziare una conversazione.
Potrei lasciargli parola, ma solo se mi promettete in anticipo di non prendervi a male... luii.. fa sempre un certo "effetto".
Tra l'altro ora si è messo in testa di volere un'immagine che lo rappresenti.
Sigh.

E' un compagno favoloso e terrificante, ma è vanesio quasi quanto il sottoscritto, a modo suo xD
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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Cassandra e Sibilin » lun 23/dic/2013 20:52:45

Sono abituata ad avere una bestemmiatrice incallita nella testa, quindi tranquillo u_U

Trovo la tua narrazione e il tuo punto di vista estremamente interessanti, come ti hanno già detto le donzelle qui sopra. u_U

Un lato della personalità che abbiamo in comune è la testardaggine. Quindi non se ne parla di influenzarci a vicenda. E lei è impulsiva e aggressiva, quindi le mie parole vanno nel vuoto a volte. XD <- Questa qui è Sibilin. Stranamente ha parlato senza bestemmiare. Lo considererò un miglioramento.

Da questo punto di vista, io sarei dell'opinione di ricordare che il daimon...siamo noi. U_U Pensarci come tanti scompartimenti non mi è parecchio abituale, come persona operante nella sanità mi è stato insegnato che siamo un unicum, mente e corpo.
Le ragioni del comportamento di Nemesis potrebbero essere assai interessanti da studiare, ci hai mai pensato? :3

Sembra sicuramente molto più....beh, non è un'offesa. Primitivo, anzi, per scegliere meglio le parole, primordiale o primevo.
La sola parola che mi è venuta in mente è energia, conflitto. Un nucleo di forza pulsante.

Ora, curiosity time: il vostro rapporto è segnato da che tipo di emozioni?
I'll shake the ground with all my might
I will pull my whole heart up to the surface
For the innocent, for the vulnerable
I'll show up on the front lines with a purpose
And I'll give all I have, I'll give my blood, I'll give my sweat-
An ocean of tears will spill for what is broken
I'm shattered porcelain, glued back together again
Invincible like I've never been

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Re: Primo incontro e conseguenze: il rapporto con il mio Daimon.

Messaggio da Bird » lun 23/dic/2013 21:01:36

Ti ringrazio per le risposte, ora mi sono più chiare alcune cose (anche se devo ammettere che un'esperienza così è difficile vederla "illuminata", non so se rendo l'idea).
Comunque anche io trovo affascinante il tuo rapporto con Nemesis. Magari anche Auryn fosse più influente su di me.
Dopo quello che hai detto su di luii in effetti ho un po' di timore a leggere le sue parole, ma fortunatamente in questo caso sono più curiosa che timorosa, perciò se vuole dire qualcosa faccia pure.
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