1) il daimon è la personalità;
2) la forma del daimon rappresenta il carattere, cioè la mediazione tra la personalità (interna) ed il mondo (esterno);
3) la stabilizzazione, che si verifica non prima della pubertà e con una certa gradualità, non riguarda il carattere (= la forma del daimon), ma la personalità (= il daimon in sé): si consolida (tendenzialmente, non graniticamente) ciò che tu sei, la tua intima identità, il tuo modo di essere, mentre non ha senso postulare la fissazione di ciò che fai, della tua esteriorità, del tuo modo di agire, i quali sono necessariamente mutevoli per essere sempre mutevole il mondo: se la forma del daimon allude simbolicamente alla mediazione tra il daimon e la realtà esterna, è inevitabile che il divenire di questa sposti l'asticella della mediazione e così incida sul modello formale che la rappresenta. Se a ciò aggiungiamo la possibilità che le analisi siano redatte grossolanamente o che tu ignori determinate analisi, la conclusione è una sola: il fenomeno che dici è perfettamente fisiologico.
