°°°Shyny°°° ha scritto:
Mah, io, come ho già scritto, preferirei non avere Alice tra i piedi, in quanto è davvero scomodo parlare con due daimon assieme - cioè è impossibile - anche se non posso ignorare che c'è un fondo di verità... Insomma, non lo so neppure io cosa sia giusto o sbagliato. Alfred non mente di certo, e io non sono nessuno per dire se avere un solo daimon sia vero, o falso.
Non credo che il secondo daimon di Alfred - perdonami se non ricordo il nome - sia demoniaco. Come ha detto lui, rappresenta solo le sue sofferenze e le sue esperienze, ma non è cattiva (anche perchè se così fosse, forse avrebbe cercato di recidere il contatto con leii).
Alice è un caso a parte, credo che ognuno di noi possa ragionare con la sua testa e decidere se accettare questa seconda presenza oppure no. Dopo la presentazione di Alfred, la mia daemian ha provato a contattarla, ma in ogni caso è stato un fallimento. Seguite la vostra verità. E' tutto ciò che posso consigliarvi...
Credo di comprendere quello che scrisse Alfred.
Quando apparve per la prima volta la mia Daimon, faticavo a visualizzarla. E nei mesi a seguire, quando ci provavo, dovevo concentrarmi così tanto da entrare in una fase di trance, o di pensiero profondo, e non connettevo più molto con la realtà. Di conseguenza si creavano moltissimi Headmates e come risultato non riuscivo a parlare bene con lei.
Adesso riesco tranquillamente a visualizzarla senza problemi per periodi anche lunghi.
Ho letto qualche testo di Alfred che recitava:
"Lei era l’altro lato del mio Daimon: la mia Ombra. Se, infatti, Shi era puro bene ed era angelica, l'altra era demoniaca e male impuro. Essa rappresentava tutte le mie negatività, i miei sentimenti più nascosti, i miei istinti più celati. Ma non si limitava a compiere del male nei miei confronti né sarebbe corretto considerarla malvagia: è nella sua natura comportarsi così e tentarmi, come è nella sua natura apprendere dai benefici insegnamenti della Coscienza. Tra le sue tenebre viene esaltata la luce di Shi, tra le difficoltà e le tentazioni risalta la virtù. Come si riesce a distinguere il soldato valoroso dal codardo nei duri momenti di guerra e non nelle mollezze della pace, così è possibile ammirare appieno le virtù del saggio in mezzo alle difficoltà della vita, non nella muta quiete dei sensi. Allo stesso modo, come la notte dà significato al giorno e viceversa, così loro due adempivano reciprocamente al proprio ruolo."
Per me l'aggettivo "demoniaca" non è offensivo o negativo come si è soliti pensare oggi, anzi, deriva dalla stessa radice di Daimon!
Ovviamente questa è una mia interpretazione di un testo di Alfred che non è nato come facente parte della corrente daimonica, però mi pareva opportuno fare notare che cosa io ci avessi visto. E' un bravo scrittore!
Poi, sulla questione "correnti di pensiero sui Daimon". Per me è sciocco vedere correnti diverse in base alla forma o al numero. Come hai detto tu stessa con sagge parole, Arianna:
"Poi, la forma è una cosa minima, secondo me. L'entità a cui i daimonisti parlano è sempre e comunque la stessa, il daimon, e perciò siamo tutti accomunati da questa nostra convinzione."
Il Daimon solitamente racchiude tutte le caratteristiche di dio e di demone in sé.
Se ritenete che il vostro Daimon sia già "completo" così, allora non ci dovrebbero essere problemi e dovreste anzi essere felici di poter contare su di lui come compagno di vita.