I Daimon possono essere persone reali?

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Cassandra e Sibilin
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Re: Confusione totale!

Messaggio da Cassandra e Sibilin » sab 12/mag/2012 20:16:06

Beh, a me pare che le domande te le stia ponendo eccome! :P
Il daimon è una parte di noi, indiscindibile dalla nostra personalità, quella parte che ci aiuta a migliorare, a cambiare, a diventare migliori. Non è altro da noi, è semplicemente una parte di noi, forse una delle più lampanti e fondamentali.
Beh, ognuno di noi ha un modo personalissimo di comunicare con se stessi e di chiudersi nel proprio mondo a comprendersi. Probabilmente avrai proiettato una parte di te stessa in questo personaggio che tanto ti ispira e tanto vedi come idolo e gemello, proprio per il nostro bisogno di separare quella parte chiamata daimon da noi stessi, per poterla comprendere meglio, quasi osservarla e studiarla a mo' di scienziato.
Se non ho risposto alla tua ultima domanda è perchè probabilmente non l'ho capita... xD
I'll shake the ground with all my might
I will pull my whole heart up to the surface
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Re: Confusione totale!

Messaggio da Claudio-Olyandra » sab 12/mag/2012 21:02:30

Facciamo un po' di chiarezza in questo marasma di eterogenee questioni. ;)

1) Il vocabolo daimon ha assunto, assume e probabilmente assumerà, nell'ambito della filosofia, accezioni diverse, rispondenti al sistema di pensiero edificato da chi ne fa uso. L'identità del termine non è garanzia dell'identità dei contenuti, specialmente in un campo così vasto, sfuggente e di difficile catalogazione qual è la filosofia. ;)

2) Il Daimonismo, ossia la filosofia di vita che in questo ed in altri forum analoghi è coltivata e sviluppata, si contraddistingue per la coessenzialità tra uomo e daimon, per la parità ontologica e la coesistenza logica dei due enti. L'uomo è un essere vivente dotato di una mente pluristratificata, di una psiche a più livelli, l'intreccio e l'interrelazione tra i quali sono in gran parte sconosciuti, difettando, allo stato dell'arte, riscontri empirici puntuali sul rapporto tra il conscio e le componenti sottostanti. In questo contesto, il daimon può intendersi (e non c'è unanimità al riguardo) o come profilo celato della psiche, cioè strato nascosto, protetto, inferiore alla coscienza e pur tuttavia determinante per essa, ovvero come ponte di collegamento tra le strutture mentali del conscio, del preconscio e del subconscio, svolgendo l'irrinunciabile ruolo di assistere la dimensione cosciente nell'esplorazione e, ove possibile, nello svelamento dei contenuti dei piani sotterranei della psiche, per così dire. La dialettica uomo-daimon, nonché l'armonia che ne deriva, sono interamente confinati nel mondo dell'interiorità, senza effetti nel mondo sensibile. Identificare il proprio daimon in un'entità estranea al proprio corpo, sia essa un uomo, un animale, un altro vivente o una cosa inanimata, costituisce una lettura radicalmente incompatibile col Daimonismo, da inquadrarsi, secondo le circostanze, nel misticismo, nello spiritismo, nel totemismo, nella parapsicologia o, persino, nelle religioni trascendenti, rivelate o no che siano. L'esperienza del daemian si gioca tutta all'interno della sua coscienza, sotto forma di progressiva acquisizione al livello del conscio delle emozioni e delle componenti istintuali negate, misconosciute o comunque relegate nelle viscere della psiche, al preciso scopo di maturare una crescente consapevolezza delle dinamiche cognitive, esistenziali e volitive che influiscono, più o meno intensamente, sulle percezioni e le risoluzioni coscienti e volontarie. In altre parole, il daemian sa che il modo di interpretare la realtà e di agire all'interno di essa risponde a meccanismi complessi, molti dei quali, fintantoché latenti, hanno l'attitudine a condizionare il suo operato senza che egli possa opporvisi efficacemente, perciò, al fine di diventare maggiormente padrone di se stesso, delle proprie azioni e reazioni, delle proprie gioie e sofferenze, al fine di rischiarare la caverna della psiche e rilevare le cianfrusaglie accatastatevisi nel corso degli anni, ripiega lo sguardo su se stesso, interrogandosi circa le cause profonde dei suoi comportamenti. Il dialogo uomo-daimon può metaforicamente intendersi come l'opera di un archeologo che con fatica, metodo e sacrificio scava la terra in cerca di reperti storici di civiltà estinte, con la fondamentale e cruciale differenza che, nel nostro caso, i reperti sono parte integrante della vita dell'archeologo e, dunque, ancor più meritevoli di essere studiati. :)

3) L'attribuzione di una forma, generalmente animale, al daimon, nonché la sua visualizzazione e proiezione, costituiscono, per quei daemian che lo ritengono valido, un metodo per indirizzare la ricerca introspettiva su basi prestabilite, almeno finché non si sia acquisita la capacità di muoversi sulle proprie gambe. La descrizione di una cosa le conferisce ordine, la sua tipizzazione è una premessa delle attività logiche di confronto, valutazione e spiegazione, senza le quali non è possibile comprendere la cosa nella sua essenza e nella sua dimensione relazionale. Ciò che è caos, ciò che è sprovvisto di caratteristiche mentalmente inquadrabili in categorie concettuali, non può essere compreso. Ecco la ragione per la quale molti daemian, soprattutto se alle prime armi, si valgono di un profilo descrittivo di matrice etologica per avere una pista di indagine, per avere una lista "prestampata" di caratteristiche esistenziali da sottoporre a verifica tramite l'introspezione. Com'è vero che le persone riescono più facilmente a descriversi a seguito di puntuali domande, atte a circoscrivere l'ambito dell'analisi e della risposta, così è vero, almeno per alcuni, che una traccia di riferimento, una mappa, sia pur generica, degli aspetti caratteriali da esaminare, costituisce una guida sicura per addentrarsi nella via, altrimenti caotica, del subconscio. 8-)

In conclusione, la tua esperienza ha una collocazione sicuramente estranea al Daimonismo. Hai sperimentato una fortissima empatia, un'intima intesa, una vibrante complicità con questo ragazzo e sei riuscita a moltiplicare la fiducia in te stessa e la determinazione. Certo, un tale stato di benessere e pace non può che favorire l'introspezione daimoniana, però le due cose sono, e restano, nettamente distinte e non sovrapponibili. :D
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

NightOwl

Re: Confusione totale!

Messaggio da NightOwl » sab 12/mag/2012 23:21:35

Non so se ha scritto più Claudio o Olyandra ma complimenti per lo stile libro stampato!! :mrgreen:
Ok.. allora penso di aver chiarito dei punti e averne confusi altri.. *andiamobene*
Non l'ho premesso finora ma se non si fosse capito non ho letto ne visto niente a riguardo di questa filosofia, quindi la sto capendo per bene solo ora con voi! *lo so ci vuole taaanta pazienza XD*

Rispondo prima a Rani e Katia, un pò in OT: il destino immutabile non credo esista, sarebbe troppo limitativo e ci farebbe diventare delle stupide pedine vuote che si affannano contro il nulla.. credo ci sia si il libero arbitrio, sennò non esisterebbe bene e male ma solo esseri perfetti o, ripeto, molto stupidi..ma nello stesso tempo sono convinta che ci siano cose che ricorrono nella vita delle persone.. dei segni, delle opportunità e delle cose che non puoi non notare.. che se sei pronto a vederle puoi cercare di farle tue.. Poi qui ci sta anche un pò di credo personale e religione di mezzo.. *mi fermo qui che già le cose son complicate*

Ritornando a noi.. Permettetemi di prendere i 3 punti e svilupparli a modo mio.. Probabilmente non ne caverò un ragno dal buco, ma mi sto appassionando al discorso e quasi mi diverte parlare di cose così profonde!

1. Perfetto quindi se si parla di filosofia e non c'è una sola teoria, il gioco è ancora aperto e potrei trovare a modo mio la mia situazione?! :roll: c'ho provato.. credo di essermi imbattuta nel forum sbagliato perché ho frainteso anche un pò il vostro punto di vista, visto che la mia interpretazione è molto più ampia.. Mi toccherà andare dalle wiccans :P

2. Il Daimon è quindi quella parte più ""selvaggia"" e istintiva della nostra personalità che ci ricorda in ogni azione chi siamo e cosa stiamo diventando? E' semplicemente un modo di identificare una "figura" ad un processo di autoanalisi? Ed è quindi riportabile al primo significato mistico-filosofico o è solo un modo per dare un'aria "romantica" ad una presa di coscienza di se in era post-freudiana? Lo chiedo non per sminuire la filosofia, per carità.. credo di star parlando con gente intelligente che capirà il motivo delle mie domande, che è puramente a scopo di dibattito costruttivo! In parole povere è necessario inventarsi l'amico immaginario per guardarsi dentro e capirsi? (Sono un pò brutale, pardon!!)

3. Perfetto.. quindi avere una forma di un animale "affine" può aiutare ad avere una specie di mappa per il tesoro da seguire.. Dunque è pura psicanalisi organizzata! Un "flusso di coscienza" per scavare e ancora scavare!

Ditemi se ci sono quasi! XD
Ma io vorrei aggiungere alcune perplessità.. Se la cosa è estranea alla teoria di Socrate ed è solo una tecnica per conoscere se stessi invece di pagare uno psicanalista.. perché collocare questo avatar (perché a questo punto è anche questo che diventa) all'esterno di se e cercare di immaginarlo come reale? Questo mi sfugge.. o permettere di creare una personalità distinta che può sfuggire al nostro controllo? Immagino che se si è integri mentalmente questo non succeda, ma non è rischioso ugualmente crearsi una voce nella testa? Non basterebbe semplicemente una visione d'insieme di se stessi? A questo punto molta gente arriva alle stesse conclusioni senza l'uso di questa "guida" o comunque non la identifica come una cosa a cui dar un nome..
Perché se dobbiamo vederla sotto l'aspetto di avere una specie di "modello", di base, su cui partire per una crescita interiore credo che T. possa diventare il mio animaletto :lol: Seriamente, lasciando da parte tutto il misticismo e il caso della mia storia.. Lasciamo perdere anche il fatto delle "regole" che questa filosofia ha creato (anche se essendo filosofia, ripeto, non dovrebbe aver situazioni così nette e simili le une alle altre).. insomma se dobbiamo vederla SOLO dal punto psicologico: anche io ho potuto creare il mio Daimon partendo da una base esterna.. Singolare, ma a questo punto non impossibile.. Perché il suo scopo l'ha raggiunto lo stesso (se ne ho capito il significato): mettermi davanti a delle domande, ripresentarmi cose che ho voluto rimuovere dalla memoria per combatterle e analizzarle, rispolverare il mio IO e darmi un modello di base da cui partire.. Può semplicemente aver risvegliato il mio Daimon addormentato, ma a parte il fatto della storia interno/esterno, è stata la scintilla che mi ha portata a un livello più profondo..
Non so se si è capita una sola parola di quel che ho detto...!
E poi non vedete questa mia nuova "corrente" come una presa di posizione perché voglio a tutti i costi che T. sia il mio sveglia-Daimon! E' solo per capire se ho trovato una specie di risposta anche a quel che ho passato o sto sbagliando domanda e peggio ancora interlocutore!

Solo una cosa per smorzare il tono e rispondere all'ultima parte di Claudio: ragazzo?? Nonnetto! :lol: Comunque credo che il fatto che sia famoso e tutto il resto, metta tutta questa faccenda sotto una luce decisamente più patetica e strana.. Forse sarebbe successo lo stesso se fosse stato il mio salumiere, la differenza sta nel fatto che probabilmente non avrei avuto la possibilità di conoscerlo.. :roll:

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Re: Confusione totale!

Messaggio da Claudio-Olyandra » dom 13/mag/2012 03:55:21

NightOwl ha scritto:Non so se ha scritto più Claudio o Olyandra ma complimenti per lo stile libro stampato!! :mrgreen:
Ok.. allora penso di aver chiarito dei punti e averne confusi altri.. *andiamobene*
Non l'ho premesso finora ma se non si fosse capito non ho letto ne visto niente a riguardo di questa filosofia, quindi la sto capendo per bene solo ora con voi! *lo so ci vuole taaanta pazienza XD*
Abbiamo la consuetudine di contrassegnare i pensieri del daimon con un colore diverso. ;)
NightOwl ha scritto:1. Perfetto quindi se si parla di filosofia e non c'è una sola teoria, il gioco è ancora aperto e potrei trovare a modo mio la mia situazione?! :roll: c'ho provato.. credo di essermi imbattuta nel forum sbagliato perché ho frainteso anche un pò il vostro punto di vista, visto che la mia interpretazione è molto più ampia.. Mi toccherà andare dalle wiccans :P
Frena i cavalli. Io ho detto che nella storia il termine daimon è stato preso in prestito da svariati pensatori, ma è una somiglianza meramente nominalistica: la concezione socratica non è la nostra, se non per grossolani parallelismi. Ogni movimento filosofico ha delle premesse, delle basi fondanti, e poi varie diramazioni. Questo vale a maggior ragione per il Daimonismo, che non è frutto della mente di un singolo uomo, bensì discende dalla sinergia di persone diverse sparse per l'Italia (e per il pianeta). Tale fattore determina una certa eterogeneità di costrutti teorici, però tutti concordiamo sulla dimensione puramente interiore ed esistenziale del Daimonismo: nessun daemian parla di spiriti custodi, protettori esterni, angeli, forze sovrannaturali, divinità, spiriti dei defunti etc. Pertanto non vedo attinenza alcuna tra Wicca e Daimonismo. :P
NightOwl ha scritto:2. Il Daimon è quindi quella parte più ""selvaggia"" e istintiva della nostra personalità che ci ricorda in ogni azione chi siamo e cosa stiamo diventando? E' semplicemente un modo di identificare una "figura" ad un processo di autoanalisi? Ed è quindi riportabile al primo significato mistico-filosofico o è solo un modo per dare un'aria "romantica" ad una presa di coscienza di se in era post-freudiana? Lo chiedo non per sminuire la filosofia, per carità.. credo di star parlando con gente intelligente che capirà il motivo delle mie domande, che è puramente a scopo di dibattito costruttivo! In parole povere è necessario inventarsi l'amico immaginario per guardarsi dentro e capirsi? (Sono un pò brutale, pardon!!)
La psiche si sottrae all'analisi sensibile: non puoi vederla, toccarla, sentirla. Tutti i costrutti psicologici si fondano su simbolizzazioni concettuali di realtà sfuggenti, a meno di voler immaginare la psiche come un comò coi tre cassetti dell'Es, dell'Io e del Super-Io. :mrgreen: La psicologia è necessariamente simbolo, modellizzazione, costruzione astratta, ma non per questo campata per aria o sprovvista di basi solide. La verità è che la mente umana è il mistero più insondabile dell'universo, talmente arcana da restare esente al principio di non contraddizione: non è retorica catulliana la possibilità di amare ed odiare una stessa persona, non è invenzione fantasiosa il dire che al suo interno si mescolano pulsioni, freni, aspirazioni, paure, traumi, bisogni e speranze in un magma indefinibile di caos ed ordine in perpetua lotta tra loro. Com'è possibile che un uomo sano, dal temperamento normale, dal carattere ordinario, di punto in bianco ammazzi un proprio simile con efferata violenza? Cosa scatta nel suo cervello? Quale diga morale è stata abbattuta e quale mostro indomabile ne è fuoriuscito? Com'è possibile il fenomeno del masochismo, per cui il dolore ed il piacere si fondono in una brodaglia logicamente inconcepibile, eppure talmente vera e concreta che l'autolesionismo compare su tutti i giornali? Quali sono le radici ed i limiti della volontà? Quali sono le forze latenti che comandano le scelte coscienti da dietro le quinte, lasciandoci l'illusione di una decisione assolutamente libera e ponderata? L'oggetto d'indagine è abbastanza vasto da rischiare di dedicargli una vita intera senza cavare un ragno dal buco. Dato comune e trasversale alle varie correnti psicologiche è comunque il riconoscimento della natura poliedrica e multisfaccettata della psiche, che in tutti i modi può definirsi, fuorché blocco granitico. La nostra posizione recepisce le tradizionali partizioni della mente, aggiungendo la consapevolezza che la personalità emergente nei comportamenti consueti, quale sintesi di due o più polarità in perpetua dialettica tra loro, può essere ricondotta alle matrici che la generano. Il daimon non è una creazione fittizia, una fantasticheria arbitraria, ma un catalizzatore di aspetti del carattere che restano facilmente sepolti sotto le sovrastrutture culturali e non riescono a manifestarsi nella vita quotidiana. L'insoddisfazione nasce dal conflitto interiore, dall'inconciliabilità di forze che tirano in direzioni diverse, ed è obiettivamente difficile venirne a capo, senza prima aver localizzato queste forze e studiato la loro natura e la loro genesi. In fondo, che cos'è il rimorso, se non una parte di noi che si ribella ad un'altra parte di noi? Cos'è la nostalgia, se non una parte di noi che vorrebbe rivivere ciò che un'altra parte di noi ricorda del passato? L'azione riflessa non esiste, è impossibile. Quando abbiamo l'apparenza di un'azione riflessa, in realtà siamo in presenza di un ente complesso nel quale coesistono più elementi semplici: una mano lava l'altra, una mano lava se stessa, un dito lava la mano e un dito lava se stesso, ma hai mai visto una falange che si lava da sola, un occhio che vede se stesso, un capello che si taglia di sua iniziativa, una roccia che si frantuma senza forze esterne e così via? Una volta che l'ente complesso viene scomposto nella sua dimensione elementare, l'azione riflessa diventa impossibile: come fa una struttura elementare ad agire su se stessa, a restare immota per un certo tempo e poi, improvvisamente, a sprigionare da se stessa un'energia contro se stessa senza interventi esterni? Le cose non sottoposte ad alcuna sollecitazione restano eternamente inerti, come la fisica magistralmente insegna. Il divenire presuppone l'alterità: la monade non può che essere condannata alla stasi perpetua. E, allora, da cosa si originano le turbolenze emotive, se non dal conflitto di forze, livelli psichici, strati di coscienza in costante interrelazione reciproca? Il daimon, nella nostra filosofia, altro non è che la simbolizzazione di una di queste realtà psichiche o, se vuoi, la simbolizzazione della strada che le congiunge, permettendo gli scambi di contenuti cognitivi ed emotivi tra l'una e l'altra. Non si tratta di ascoltare vocine strane nella testa, di inseguire farneticanti visioni mistiche, bensì di prestare attenzione alle sfumature più riposte e meno considerate della nostra personalità, cercando di farle emergere, di prenderne contezza e di elaborarle razionalmente. Quando parliamo coi nostri daimon non teniamo una sorta di seduta spiritica o che so io, ma, semplicemente e - se non fosse materia di assoluta rilevanza - banalmente, diamo voce alle componenti di noi stessi che, sia pure in buona fede, restano sopite e censurate per anni, in quanto c'è una naturale tendenza ad interpretare un ruolo sociale predeterminato, piuttosto che a scoprire la propria unica, irripetibile e sovente ineffabile personalità. Ciò che vogliamo essere è facile capirlo, ciò che pensiamo di noi stessi anche, ma nulla del genere ha senso se non ci interroghiamo su come siamo davvero, su quali sono le corde della nostra melodia, su quali sono i fattori che ci rendono caratterialmente diversi dagli altri miliardi di esseri umani su questa Terra. ;)
NightOwl ha scritto:3. Perfetto.. quindi avere una forma di un animale "affine" può aiutare ad avere una specie di mappa per il tesoro da seguire.. Dunque è pura psicanalisi organizzata! Un "flusso di coscienza" per scavare e ancora scavare!
Come si fa ad esplorare un cunicolo oscuro, quando non è possibile fare piena luce? Si osservano gli spigoli, le curve, le cunette, le stalattiti e quant'altro riesca visibile e si sfruttano questi pochi dati per indurre, in linea di massima, la forma, le dimensioni e l'andamento del cunicolo medesimo. A mano a mano che i dati raccolti vengono riscontrati, si cerca di affinare lo schema del cunicolo, fino a raggiungere, idealmente, la piena e perfetta corrispondenza tra il disegno e l'oggetto, tra la rappresentazione e la realtà, tra la configurazione concettuale e l'assetto effettivo. :) Le analisi, redatte sulla base dell'umanizzazione dei comportamenti animali, offrono uno schizzo di riferimento, una lista di punti da approfondire. Ad esempio, se, valutando onestamente il mio modo di essere, mi riconosco nel settanta per cento degli aspetti del licaone, sarò spronato a verificare se, per caso, anche il restante trenta mi appartenga, magari ad un livello più sfumato o in virtù di un'interpretazione traslata o con esclusivo riferimento a casi particolari e via discorrendo. La miccia è accesa, il resto è demandato alla bravura ed alla sincerità del singolo nell'esaminarsi da solo e nel constatare gli appunti provenienti dai conoscenti più stretti, sì da osservare il medesimo punto caratteriale da diverse angolature e pervenire, se possibile, ad una più vasta comprensione dello stesso. :)
NightOwl ha scritto:Ditemi se ci sono quasi! XD
Ma io vorrei aggiungere alcune perplessità.. Se la cosa è estranea alla teoria di Socrate ed è solo una tecnica per conoscere se stessi invece di pagare uno psicanalista.. perché collocare questo avatar (perché a questo punto è anche questo che diventa) all'esterno di se e cercare di immaginarlo come reale? Questo mi sfugge.. o permettere di creare una personalità distinta che può sfuggire al nostro controllo? Immagino che se si è integri mentalmente questo non succeda, ma non è rischioso ugualmente crearsi una voce nella testa? Non basterebbe semplicemente una visione d'insieme di se stessi? A questo punto molta gente arriva alle stesse conclusioni senza l'uso di questa "guida" o comunque non la identifica come una cosa a cui dar un nome..
Perché se dobbiamo vederla sotto l'aspetto di avere una specie di "modello", di base, su cui partire per una crescita interiore credo che T. possa diventare il mio animaletto :lol: Seriamente, lasciando da parte tutto il misticismo e il caso della mia storia.. Lasciamo perdere anche il fatto delle "regole" che questa filosofia ha creato (anche se essendo filosofia, ripeto, non dovrebbe aver situazioni così nette e simili le une alle altre).. insomma se dobbiamo vederla SOLO dal punto psicologico: anche io ho potuto creare il mio Daimon partendo da una base esterna.. Singolare, ma a questo punto non impossibile.. Perché il suo scopo l'ha raggiunto lo stesso (se ne ho capito il significato): mettermi davanti a delle domande, ripresentarmi cose che ho voluto rimuovere dalla memoria per combatterle e analizzarle, rispolverare il mio IO e darmi un modello di base da cui partire.. Può semplicemente aver risvegliato il mio Daimon addormentato, ma a parte il fatto della storia interno/esterno, è stata la scintilla che mi ha portata a un livello più profondo..
Non so se si è capita una sola parola di quel che ho detto...!
E poi non vedete questa mia nuova "corrente" come una presa di posizione perché voglio a tutti i costi che T. sia il mio sveglia-Daimon! E' solo per capire se ho trovato una specie di risposta anche a quel che ho passato o sto sbagliando domanda e peggio ancora interlocutore!

Solo una cosa per smorzare il tono e rispondere all'ultima parte di Claudio: ragazzo?? Nonnetto! :lol: Comunque credo che il fatto che sia famoso e tutto il resto, metta tutta questa faccenda sotto una luce decisamente più patetica e strana.. Forse sarebbe successo lo stesso se fosse stato il mio salumiere, la differenza sta nel fatto che probabilmente non avrei avuto la possibilità di conoscerlo.. :roll:
Noi non ci creiamo appositamente personalità multiple: ci sforziamo di analizzare partitamente gli ingredienti che concorrono a formare la nostra interiorità. L'ingrediente palese, ciò che traspare alla coscienza, non necessita di approfondimenti, mentre le spezie, gli aromi, i contorni e persino le sostanze velenose insapori abbisognano di pazienza per essere svelate al gusto. Il daimon non è altro che una parte di noi che collabora con le altre, in vista di una più ampia comprensione del tutto e delle dinamiche che lo reggono. L'unica particolarità è che abbiamo il coraggio di ammettere che ci sono più poli in lotta (o in cooperazione) tra loro e che dare la parola ad uno soltanto di essi non è esattamente la via più saggia per conoscerli nel dettaglio. Piuttosto, preso atto che c'è un "contraddittorio" automatico nell'intimo di ogni persona, tentiamo di delineare la fisionomia di ciascuna "parte" di questo meraviglioso "processo" che è la naturale ed insopprimibile alternanza di stati d'animo, sentimenti, emozioni e raziocinio in tutte le sfumature possibili ed immaginabili dalla nascita (o forse da prima, chissà?) alla morte. 8-)
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Re: Confusione totale!

Messaggio da W1lliam e Zera » dom 13/mag/2012 11:03:01

Wiccan? Spiriti guida? Sto impallidendo. Il Daimonismo è una corrente filosofica che è legata strettamente alla ragione. È umiliante paragonare il miodaimon al mondo della magia. Uno si affida a concetti logici e non pretende altro che un semplice riconoscimento di un ego; l'altro è colmo di superstizioni - per non dire altro - e dogmi evanescenti.

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Re: Confusione totale!

Messaggio da NightOwl » dom 13/mag/2012 11:27:15

Perfetto... O almeno.. mi accontento per ora..
Ho visto finalmente il film, dovrei leggere anche qualcosa, visto che probabilmente ho visto solo la punta dell'iceberg.. MA da quel che ho visto è solo una bella favola per bambini.. metafora di un mondo fantastico che ci viene tolto di forza quando diventiamo grandi, un pò per il potere della standardizzazione della società, un pò perché qualcuno ha deciso per noi che è ora di lasciare i sogni e separarci da questo "amico immaginario". Anche se a quanto pare invece dovrebbe servirci a crescere e stabilizzarci (quindi Daimon visto come coscienza-innocenza), quindi solo chi l'ha capito può far parte di questo mondo e ribellarsi alle "regole" sociali che ci vogliono poveri di personalità. Questa almeno è stata la mia interpretazione. Non so se l'autore è arrivato a queste figure per scrivere di fantasy o per denunciare quel che dico io. Se ho capito male è colpa del regista :lol: (aggiungerei anche criticamente che nel film i Daimon non è che avessero tutta questa personalità, sembrano solo delle appendici da portare a spasso.. mi aspettavo un legame più profondo.. più intimo e forte)
Sarò cinica, ma continuo a dire che oltre ad essere un modo simpatico per comunicare con se stessi, sia il risultato di un mix di cose (filosofia,spiriti guida,psicanalisi e in questo caso fantasy XD) create per avere lo scopo di trovare il nostro "Mr. Hyde" (magari in versione leggermente più controllata và! XD). Ma ahimé a quanto pare non è quel che cerco.. o meglio.. credo di avere già con me stessa un dialogo di questo genere e mi sembrava scontato che tutti in qualche modo comunicassero in modo costruttivo con i loro scheletri nell'armadio e con una parte di se diversa e contraddittoria.
Sto studiando anche io qualcosa di psicologia e una branca di medicina e so bene dell'esistenza dei misteri della mente umana.. e anche del corpo in genere, che anche lì non c'è da scherzare! Siamo un piccolo miracolo pieno di una magia chimica non riducibile ai trattati di anatomia. In più odio le etichette e il pensiero di massa, quindi capisco cosa tentiate di fare e penso che più gente dovrebbe farsi una chiacchierata con se stessi e scavare..
Tornando a noi, penso sia naturale, almeno per me, prendersi un pò in giro, esser un pozzo di pensieri che a volte non senti propri, far commenti sarcastici che restano nella mia mente.. Non dico di conoscermi abbastanza bene perché penso sia impossibile.. ma almeno quel tanto da non aver bisogno di dare una forma a quel che per me è già parte intrinseca della mia mente. E' come se avessi bisogno di dare un nome al mio braccio.. So già che è mio, non c'è bisogno di ribadirlo! Quel che posso fare ora è solo risaltare le mille sfaccettature e capire quanto oltre posso andare. A quanto pare ho sbagliato la concezione che avete, ma ora mi è più o meno chiaro e vi ringrazio di questa bella chiacchierata nei meandri della mente!! :D
La mia storia non ha risposta e qui di certo non la troverò! Anche perché sembra solo una ricerca di una conferma di se, attraverso lo specchio rappresentato da un'altra persona che mi ha fatto da post-it e mezzo per arrivare in posti che avevo sepolto o ignorato. Cosa che c'entra nulla col vostro Daimon.. *evvai ce l'abbiamo fatta!* (<- è questo tipo di uscite a presa in giro è quel che intendete vero? Un pensiero automatico che viene fuori mentre pensate ad altro che vi critica e/o fa commenti? No è giusto per capire XD xkè sennò ho un Daimon decisamente chiacchierone!)
Comunque, continuerò a cercare in un'altra filosofia/teologia quel di cui ho bisogno perché per me rimane una cosa importante che non posso subire senza crearmi un pensiero critico, a costo di farmi dare della pazza! XD
Penserò a quel che mi avete detto, a cosa fate e proverò anche io a dialogare col mio Daimon, se mi risponde.... :roll:

@W1lliam & Callydonis: calma calma calma... è solo che c'è una radice comune che si è separata in una filosofia della ragione e una mistica.. cercavo un nesso trai due, ma per la vostra "filosofia" non c'è e vado a cercare altrove.. ;) non volevo offendere la vostra ragione, solo togliermi dei dubbi e a quanto pare la missione è compiuta!

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Re: Confusione totale!

Messaggio da Cassandra e Sibilin » dom 13/mag/2012 15:43:48

Fermi tutti! ;)
Mi pare opportuno tornare a commentare: mi dispiace di non averlo fatto prima, ma sono una persona occupata. Ti dispiace se ribatto un po'? :mrgreen:
Perfetto... O almeno.. mi accontento per ora..
Ho visto finalmente il film, dovrei leggere anche qualcosa, visto che probabilmente ho visto solo la punta dell'iceberg.. MA da quel che ho visto è solo una bella favola per bambini.. metafora di un mondo fantastico che ci viene tolto di forza quando diventiamo grandi, un pò per il potere della standardizzazione della società, un pò perché qualcuno ha deciso per noi che è ora di lasciare i sogni e separarci da questo "amico immaginario". Anche se a quanto pare invece dovrebbe servirci a crescere e stabilizzarci (quindi Daimon visto come coscienza-innocenza), quindi solo chi l'ha capito può far parte di questo mondo e ribellarsi alle "regole" sociali che ci vogliono poveri di personalità. Questa almeno è stata la mia interpretazione. Non so se l'autore è arrivato a queste figure per scrivere di fantasy o per denunciare quel che dico io. Se ho capito male è colpa del regista (aggiungerei anche criticamente che nel film i Daimon non è che avessero tutta questa personalità, sembrano solo delle appendici da portare a spasso.. mi aspettavo un legame più profondo.. più intimo e forte)
Per prima cosa, è necessario un piccolo chiarimento. Benchè l'idea sia partita essenzialmente da QOM, il contributo di quest'opera si ferma qui. Un'idea, una scintilla per accendere il motore. Il daimon di Pullman non c'entra niente con il daimon di cui parliamo noi, che è una parte unica ed inscindibile dell'essere umano, che contribuisce al suo benessere e alla sua crescita. La definizione del daimon di Pullman è diversa, parte da premesse e prende strade totalmente diverse, per quanto possa sembrare ad un osservatore superficiale.
Il daimonismo non è una setta, non è un consesso di gente prediletta dagli dèi che ha avuto la fortuna di guardarsi dentro.
Il daimonismo è un modo, una corrente di pensiero e di introspezione come ce ne sono tante, nella quale confluiscono tantissime scienze, umanistiche e non. Essere un daemian non è ribellione.
E' un gesto di ribellione il guardarsi dentro?
Sarò cinica, ma continuo a dire che oltre ad essere un modo simpatico per comunicare con se stessi, sia il risultato di un mix di cose (filosofia,spiriti guida,psicanalisi e in questo caso fantasy XD) create per avere lo scopo di trovare il nostro "Mr. Hyde" (magari in versione leggermente più controllata và! XD). Ma ahimé a quanto pare non è quel che cerco.. o meglio.. credo di avere già con me stessa un dialogo di questo genere e mi sembrava scontato che tutti in qualche modo comunicassero in modo costruttivo con i loro scheletri nell'armadio e con una parte di se diversa e contraddittoria.
Sto studiando anche io qualcosa di psicologia e una branca di medicina e so bene dell'esistenza dei misteri della mente umana.. e anche del corpo in genere, che anche lì non c'è da scherzare! Siamo un piccolo miracolo pieno di una magia chimica non riducibile ai trattati di anatomia. In più odio le etichette e il pensiero di massa, quindi capisco cosa tentiate di fare e penso che più gente dovrebbe farsi una chiacchierata con se stessi e scavare..
Perchè un "modo simpatico"?
Che cosa ha di simpatico il nostro modo di vedere le cose?
Mi pare che qui si stia facendo un po' una minestra di cose, che si stia confondendo lana con la seta, mischiando tanti argomenti (i daimon di Pullman -che sono un'altra cosa, se vuoi confutare quelli questo non è il luogo adatto, mi sa-) che non c'entrano nulla l'uno con l'altro.

Il daimon non è un "Mr. Hyde", non è uno scheletro nell'armadio. Non è altro da noi e non può ASSOLUTAMENTE essere ricondotto al mero inconscio o ai meri istinti, alla parte oscura. Sarebbe una semplificazione mortificante.
Il daimon è complesso, un diamante dalle mille facce, e ridurlo ad un Mr Hyde è identificare una parte del tutto senza vedere il resto.
Abbiamo già detto parecchie e parecchie volte cosa è per noi il daimon, l'ho detto anche io in questo topic, e quindi ti converrebbe andare a rileggere topic e post, prima di fare una riduzione del genere. :)
Ognuno ha un metodo particolare di introspezione, e non mi pare che il daimonismo sia così dissimile dal dialogo con se stessi in cerca e in vista di un raggiungimento equilibrato del miglioramento interiore.
Per ultima cosa, io ti direi che non è tanto scontato vedere qualcuno che dialoga con se stesso, nel modo che preferisce. Esperienza insegna che effettivamente guardarsi dentro può essere difficile per molti, e nemmeno io sono una dodicenne. :)

Anche io studio un po' di psicologia e molta medicina: sul fatto che il corpo, il cervello e la personalità siano un piccolo mistero tutto da svelare sono perfettamente d'accordo con te. Il nostro metodo di ricerca, quello che condiziona i risultati, la bilancia che pesa, è questo, e io non ci vedo niente di male o di "simpatico e mistico”. Nemmeno di infantile.
Tornando a noi, penso sia naturale, almeno per me, prendersi un pò in giro, esser un pozzo di pensieri che a volte non senti propri, far commenti sarcastici che restano nella mia mente.. Non dico di conoscermi abbastanza bene perché penso sia impossibile.. ma almeno quel tanto da non aver bisogno di dare una forma a quel che per me è già parte intrinseca della mia mente. E' come se avessi bisogno di dare un nome al mio braccio.. So già che è mio, non c'è bisogno di ribadirlo! Quel che posso fare ora è solo risaltare le mille sfaccettature e capire quanto oltre posso andare. A quanto pare ho sbagliato la concezione che avete, ma ora mi è più o meno chiaro e vi ringrazio di questa bella chiacchierata nei meandri della mente!!
La mia storia non ha risposta e qui di certo non la troverò! Anche perché sembra solo una ricerca di una conferma di se, attraverso lo specchio rappresentato da un'altra persona che mi ha fatto da post-it e mezzo per arrivare in posti che avevo sepolto o ignorato. Cosa che c'entra nulla col vostro Daimon.. *evvai ce l'abbiamo fatta!* (<- è questo tipo di uscite a presa in giro è quel che intendete vero? Un pensiero automatico che viene fuori mentre pensate ad altro che vi critica e/o fa commenti? No è giusto per capire XD xkè sennò ho un Daimon decisamente chiacchierone!)
Comunque, continuerò a cercare in un'altra filosofia/teologia quel di cui ho bisogno perché per me rimane una cosa importante che non posso subire senza crearmi un pensiero critico, a costo di farmi dare della pazza! XD
Penserò a quel che mi avete detto, a cosa fate e proverò anche io a dialogare col mio Daimon, se mi risponde....
Ognuno ha un proprio modo di rapportarsi al mondo interno, lo ripeto. Essere daemian non vuol dire dare un nome, avere un animaletto a fianco o tutto quello che vuoi. Essere daemian è un modo per scoprire se stessi. ;)

Perchè il daimon deve essere solo una "vocina che prende in giro"? Non ti pare di nuovo riduttivo?
Usare un'altra persona come specchio di sè non ti pare molto simile a quello che facciamo noi?
Possiamo dire: l'unica differenza è che tu hai usato uno specchio esterno poi interiorizzato, mentre noi in genere partiamo da una base completamente interiore
Sei tu che ti guardi e ti specchi in questa persona. Ti stai semplicemente guardando dentro, ti esplori. Dimmi, quindi, che differenza c'è tra te e noi?

Io spero che prima o poi troverai la tua risposta, nel frattempo cerca, se vuoi. ;)
I'll shake the ground with all my might
I will pull my whole heart up to the surface
For the innocent, for the vulnerable
I'll show up on the front lines with a purpose
And I'll give all I have, I'll give my blood, I'll give my sweat-
An ocean of tears will spill for what is broken
I'm shattered porcelain, glued back together again
Invincible like I've never been

Claudio-Olyandra
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Re: Confusione totale!

Messaggio da Claudio-Olyandra » dom 13/mag/2012 17:30:05

Confermo le parole di Akita e ne approfitto per chiarire inequivocabilmente che il Daimonismo non c'entra una mazza con Philip Pullman. Queste Oscure Materie rappresentano una pregevole trilogia fantasy, ricolma di spunti critici circa il totalitarismo ideologico, il dogmatismo religioso ed il libero arbitrio, una storia leggera ed impegnata ad un tempo, un'opera letteraria, ma nulla più. Le somiglianze che rilevi sono confinate alle apparenze: non c'è alcun nesso sostanziale, né esistono daemian che considerano Pullman come un mentore da seguire. :lol: Il massimo che posso concedere è che il film della Bussola d'oro (mutilato rispetto al libro a causa delle pressioni di gruppi fanatici) ha agevolato l'arrivo al forum, se non altro per l'identità delle parole chiave riportate da Google. Al di là di questo, Pullman non ha alcun valore dottrinale, né i suoi testi assurgono a modello della contemplazione interiore. ;)
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

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