Genere dei daimon

[Pandemonium]

Ok, oggi sono fusa, scusatemi ma ho dormito solo un paio di ore, di conseguenza il mio cervello fa fumo da tutte le parti. Cerco di essere più chiara possibile, ma non credo di essere lucida abbastanza da scrivere tutte le mie idee per filo e per segno. Ma ci provo lo stesso (?)

Bè, il daimon prende un sesso per farci sentire a nostro agio.
Non c'è un motivo preciso, e secondo me è inutile pensarci troppo, dato che qualsiasi teoria ne esca fuori sarebbe comunque campata in aria.
Il daemian associa al proprio daimon un sesso per renderlo più "reale", più "personalizzato", per sentirlo più vicino. Porre dei limiti a certe cose - come sesso e forma - con analisi, o con teorie - come quella infondata e puramente letteraria del daimon dello stesso sesso del daemian = omosessualità - non fa altro che peggiorare le cose. Hati non è mai femmina e basta, infatti abbiamo optato per un nome neutro proprio per non fare confusione (no, non sopporto doverla chiamare Aileen quando è femmina e Ermenegildo quando gli gira di fare il maschio v.v)
Di conseguenza, sono d'accordo con Sabrina. E' giusto porsi quesiti - è nella natura umana, ma il sesso e la forma sono cose così personali che considero un vero e proprio spreco di tempo teorizzarci sopra. Antipatia per le teorie a parte xD
Inutile tirare fuori teorie che fanno fumo da tutte le parti, e di arrosto ne rimane ben poco (???) ... qui l'unica cosa a far fumo è la tua testa, cara.

[Claudio-Olyandra]

Il Daimonismo non è una scienza esatta, ma un movimento filosofico che, dati i suoi contenuti, si presta a poche verifiche empiriche. Nessuno potrà mai scovare la formula risolutiva che mostri il meccanismo segreto dell'interiorità umana, però porsi delle domande ed elaborare quadri concettuali coerenti per rispondervi può servire a dare sostanza ad una filosofia altrimenti destinata alla vaghezza. D'altro canto, enfatizzare troppo la dimensione soggettiva ed eliminare in radice ogni cornice di riferimento significherebbe dar vita a tanti Daimonismi quanti sono i daemian, e ciascuno diverrebbe interprete unico della propria, altrettanto unica idea di introspezione. Questa dispersione non gioverebbe né alla chiarezza né alla bontà delle esperienze individuali, mentre offrire degli strumenti - più o meno validi: sta alla prova dei fatti dirlo - di interpretazione dei segnali provenienti dal profondo, lasciando al contempo alla scelta del singolo se sfruttarli o no, è utile per chi ne avverte il bisogno e non castrante per chi li reputa indifferenti o inefficaci.

Il mio punto di vista al riguardo è semplice. Le analisi (e le correlate riflessioni sul sesso del daimon, ché discorrere di sesso senza una forma è assurdo) sono una guida iniziale per avviare l'introspezione, esattamente come le lettere colorate appese sulle pareti delle classi di prima elementare costituiscono un modello grafico generale per impostare la scrittura. Superata questa fase di apprendimento e di rodaggio, quando si è acquisita dimestichezza con le sensazioni interiori e si è sviluppato un proprio, peculiare approccio comunicativo, allora si può tranquillamente farne a meno (se si ritiene la forma o il sesso limitativi della potenzialità del daimon o delle sue opportunità di contatto con l'uomo) ovvero proseguire sulla strada figurativo-simbolica (se si gradisce il contatto visivo e si condivide la corrispondenza di significati etologici posta a suo fondamento).

In quest'ottica pluralista, ciascuno contribuisce in modo diverso alla crescita del movimento: c'è chi lavora sulle analisi; c'è chi pubblica teorie; c'è chi elabora percorsi alternativi, maggiormente individualisti; c'è chi provvede alla diffusione delle idee basilari, nella speranza di suscitare l'interesse di persone mature; c'è chi si dedica alle faccende più spiccatamente tecniche ed amministrative. Tutti sono protagonisti ed hanno l'irripetibile possibilità di esserlo secondo i propri gusti, le proprie attitudini, il proprio tempo libero. L'unica cosa che non aggiunge alcunché al calderone è scrivere in un argomento sulle analisi soltanto per manifestare disinteresse per le analisi ovvero scrivere in un argomento di amministrazione soltanto per dichiarare la propria scarsa propensione per tale ruolo ovvero scrivere in un argomento di divulgazione per comunicare la mancanza di amici validi cui presentare il Daimonismo etc.

Il Forum è molto vasto e seguirlo interamente è arduo. Per parte mia, quasi mai passo dalla Piazza... Io suggerisco che ciascuno si scelga l'ambito più interessante e si dedichi ad arricchirlo, dando di tanto in tanto un'occhiata all'andamento generale. La Comunità trarrebbe beneficio da una nostra specializzazione informale nei vari settori: essi sarebbero seguiti, aggiornati e sviluppati con particolare cura da parte dei soggetti più portati ad occuparsene, con notevole aumento della qualità e dell'approfondimento complessivi.

[Saphiry e Deianira]

@Sabrina: il daimonismo non è una religione, ma fingiamo che lo sia. Se in una faccenda personale come la religione esistono approcci più o meno tradizionalisti non vedo come non possano esserci anche nel daimonismo.