Daimon e forza di volontà

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Eley&Me'
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Re: Daimon simbolo di volontà.

Messaggio da Eley&Me' » mer 08/set/2010 17:34:28

Rispondo ioooo XD tocca a me tocca a me!

Allora...ricordo di aver risposto ad una domanda simile qualche tempo fa, però ci ho riflettuto un altro po'.
Noi, a meno che non ci troviamo sul cucuzzolo di una montagna a fare gli eremiti, siamo immersi in una marmellata sociale che ci impone comportamenti tali da poter vivere "civilmente".Facciamo un esempio, noi vediamo una vetrina con un vestito che adoriamo...è nostro impulso sfondare la vetrina e prendercelo, ma essendo in una società dobbiamo prima fare i conti con ovvie conseguenze nel caso di questi atti...quindi mano al portagfoglio o (peggio ._. ) ci facciamo passare la "voglia" (in assenza di grana), ma il daimon come si comporterebbe?Se noi fossimo al 100% "posseduti" dalla personalità dei daimon, sfonderemmo quella vetrina?
Una volta mi è capitato di passeggiare ed avere un'esperienza simile a quella del mio esempio...al chè dico a Me' "Ora sfondo la vetrina e me lo frego ghgh" e luii è stato decisamente contrario al mio voler agire "liberamente" perchè la considerava una cosa ingiusta nei confronti del propretario del negozio (non tanto perchè illegale), quindi in questo caso è come se Me' avesse effettivamente delle proprie regole...Che però non hanno a che fare con la società, ma con la morale personale, cosa che ci dà delle vere e proprie limitazioni.
Io penso quindi che il daimon sia sì libero da ogni costrizione sociale, ma che abbia in sè dei freni innati...Anche se ognuno ha una morale diversa, ci saranno sempre delle azioni che non faremmo mai, non perchè ci venga ordinato, ma perchè non saremmo daccordo a fare ciò anche nella nostra natura più pura.
D'altro canto ci sono cose in cui invece ci sentiamo frustrati, legati, poichè i comportamenti che assumiamo nella società sono diversi da quelli che veramente vorremmo assumere...Ad esempio io sono un tipo che odia la folla, ma inevitabilmente mi tocca ritrovarmici (vivendo in una grande città soprattutto), sia io che Me' in quel momento vorremmo fuggire via...Ma concorderete con me che non sempre si può, ci sono delle cose "da fare per forza" (prendere l'autobus, attraversare in 200 al semaforo, accalcarsi all'uscita di scuola, fare la fila alle poste) e in quel caso nasce in noi lo stress e la frustrazione...Questi sentimenti nascono secondo me quando ciò che siamo non coincide con ciò che facciamo, la mancanza di questa libertà di azione ci fa sentire soffocati e così il daimon è quello che "urla", si lamenta e "scalcia", mentre il nostro corpo sopporta...Quando non conoscevo Me' non riconoscevo il malessere che mi prendeva in mezzo ad una folla, ma adesso grazie a luii ho riconosciuto il problema e quando posso lo evito o cerco di prepararmi psicologicamente ad esso...
San crispino ho fatto un post chilometrico XD smetto prima di cominciare a formulare frasi senza senso...spero si sia capito qualcosa e di non aver detto castronate
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Anny♥Shakri
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Re: Daimon simbolo di volontà.

Messaggio da Anny♥Shakri » mer 08/set/2010 22:28:50

si è capito perfettamente eley tranquilla XD
comunque, io non credo che l'impulso primordiale di "sfondare la vetrina"
e prendere tutto quel che ti va corrisponda davvero alla nostra libertà personale.
come dici tu, noi abbiamo una parte eticizzante dentro di noi, il daimon,
egli fa in modo di regolare il nostro vivere senza farci cadere nell'eccesso,
e tantomeno seguire il nostro istinto animalesco (in quanto non è un bene per il nostro equilibrio interiore).
è proprio questa, secondo me, la libertà che egli può offrirci: la SCELTA.
noi sappiamo che persone senza freni inibitori "sfonderebbero la vetrina" e anche ipotizzando
che fosse legale, appagare sempre al 100% i nostri desideri
non è un bene per la nostra integrità psico-fisica.
il daimon lo sa, e ce lo fà presente.
ci dota della nostra personalissima morale, attraverso la quale noi possiamo essere liberi
agendo SECONDO la nostra più intima NATURA.

sul sociale, d'altra parte, non posso che essere pienamente d'accordo con te.
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Claudio-Olyandra
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Re: Daimon simbolo di volontà.

Messaggio da Claudio-Olyandra » ven 08/ott/2010 12:02:18

Volontà libera o condizionata? Bella domanda. Come dico sempre, occorre in via preliminare intendersi sulle parole. "Volontà libera" non significa, innanzitutto, "volontà stupida", cioè togliersi a tutti i costi tutti gli sfizi di tutti i momenti. Se Tizio è ateo ed ha una nonna anziana fermamente cattolica, astenersi dal manifestare in sua presenza il proprio ateismo non è certo frutto di un "condizionamento volitivo": si tratta, semmai, di una "volontà saggia", la quale, anziché sfondare ideologicamente tutti gli ostacoli, soppesa e pondera costi e benefici di ogni scelta e, in caso di bilancio negativo, opta per l'inazione (cioè, tornando all'esempio, Tizio non ostenterà il proprio ateismo per non turbare le poche certezze esistenziali di una persona molto anziana, che è bisognevole di punti fermi per non smarrirsi: smontare le sue convinzioni sarebbe un atto crudele, foriero di infelicità, non avendo l'anziano la flessibilità necessaria per rimettersi in discussione e ricominciare daccapo da altri presupposti). Nel suddetto e in molti altri casi, il condizionamento non sussiste: la volontà non si estrinseca in atti esteriori perché la stessa volontà non lo giudica opportuno, dunque non lo vuole davvero. Il condizionamento è qualcosa di diverso, è avere un fermo desiderio che "non si ha la forza" di realizzare. Per esempio, Tizio mi ha fatto molti torti, troppi, ed io "non ho le palle" per dirgliene quattro in faccia, pur avvertendone ardentemente il bisogno. Qui può scorgersi un condizionamento sociale o psichico: rispettivamente, la paura del giudizio altrui e la propria insicurezza affettiva.

Detto questo, riprendo le mosse dalla mia "Teoria della Volontà". Una volontà libera, puramente libera, non esiste: ogni esperienza ci segna, anche impercettibilmente, dunque, se fosse possibile questo esperimento, potremmo agevolmente verificare che, se l'evento X non ci fosse capitato, nell'occasione Y avremmo scelto diversamente. In questo senso, l'evento X condiziona la volontà formatasi nell'occasione Y, ma non ci è dato saperlo. Tuttavia, io non sono per considerare questo come un condizionamento, altrimenti dovremmo propendere per l'alienazione da qualunque esperienza, potenzialmente condizionante, cioè per la disumanizzazione del nostro esistere. Ecco che entra in gioco il daimon. Il daimon ci dà la spinta volitiva, ci fornisce il senso, il motivo, la ragione per la quale dovremmo volere invece di restare accidiosi; inoltre, ci aiuta a comprendere i nostri più intimi bisogni, le esigenze troppo spesso sepolte sotto maschere comportamentali che non ci appartengono. Dopodiché, la scelta è nostra. Il daimon svolge una sorta di attività preparatoria, in ambito autoconoscitivo (cosa vuoi davvero) e volitivo (perché è bene volerlo), ma alla fine siamo noi ad agire o a rinunciare, ad intraprendere una strada o un'altra. Se riusciamo a soddisfare, nel rispetto del prossimo, i nostri desideri, se abbiamo tenacia, determinazione, coraggio, perseveranza, allora la nostra è una volontà forte, libera, che sa perseguire il suo obiettivo; se ci lasciamo frenare dal giudizio di Tizio o dal timore reverenziale per Caio o dalla paura del fallimento o da mille altri ostacoli esterni, allora abbiamo una volontà debole e condizionata. ;)
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!

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