Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Pandemonium » mar 06/feb/2018 18:16:09

Donne che corrono coi lupi
Attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi
Dopo qualche tempo di lungo silenzio torno per proporvi questa interessante lettura, partorita dalla psicanalista junghiana Clarissa Pinkola Estés. Essa si concentra in questo libro in particolar modo sulla psiche femminile, dato che tratta principalmente donne. Tuttavia, ritengo che il suo messaggio (chiaramente rivolto al pubblico femminile) si possa riversare anche nel mondo maschile, e che contenga, di conseguenza, un significato archetipo universale e utile per ognuno di noi.

N.B. Riporterò diverse citazioni dal libro. Là dove leggerete "donna" siate liberi di mutare la parola in "essere umano".

Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.

Vi ricorda qualcosa?
In questo libro Clarissa tratta appunto di una controparte che vive in ognuna di noi, che ella denomina "donna selvaggia". Questa parte è nascosta in noi e spesso fatica ad uscire fuori, in quanto siamo spesso costretti a rinnegare la nostra vera natura, siamo stressati dal lavoro, dobbiamo necessariamente interpretare un ruolo all'interno della società che non sempre calza con ciò che siamo realmente, finendo per obbligarci ad una vita di costanti menzogne nei nostri confronti.
Nelle pagine fa particolare riferimento alle donne, dato che sono loro il suo principale "oggetto di studio".

La donna selvaggia descritta da Clarissa è esattamente ciò che noi chiamiamo daimon. Essa è collegata al nostro vero io, e soffoca e si raggrinzisce quando agiamo in maniera distante da questa controparte. Clarissa sostiene che la Lupa (altro nome per riferirsi al daimon) non smette mai di cercarci e sempre, amorevolmente, ci richiama. A volte lo fa con più forza, perché si sa, i lupi sono brave creature di branco che si prendono cura dei piccoli, ma sono capaci anche di uccidere e di porre fine a una vita con brutalità.
Tuttavia la Donna selvaggia non muore mai, in nessuno di noi. Esattamente come non muore il daimon. Infatti, entrambi nel normale vivere sono più simili a una situazione che assomiglia molto a una prigionia. Insomma, è come se noi li tenessimo in gabbia in quanto i sogni, le idee e i desideri che li alimentano sono "sbagliati" (o semplicemente irrealizzabili, a primo impatto) e quindi difficili (non impossibili o incompatibili!) da mantenere vivi nella nostra attuale società. La Donna selvaggia spinge all'essere umano sano: vuole che si esprima in maniera sincera e che sia semplicemente se stesso, che si ricordi chi è, e lo fa in tutti i modi. Questo conflitto spinge a una tristezza d'animo, per ovvi motivi: non si segue la chiamata, e ci si sente esattamente come un lupo solo, abbandonato dal branco.
“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell'io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un'apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”
Il daimon-Donna selvaggia aspetta appunto che le catene si allentino un poco per fare sentire nuovamente la sua chiamata. Possiamo trovare diversi esempi: l'artista che deve nascondere pennelli e quadri perché non troverebbe mai un lavoro, ma puntualmente una voce interiore lo chiama a raccogliere i colori e a lasciare scivolare i suoi pensieri sulla tela. Lo scrittore che reprime il suo bisogno di scrivere perché troppo assorto dalla vita familiare, ma che almeno la sera deve buttare giù due righe su un diario per sentirsi realmente felice, e solo in quell'istante sente di respirare. Lo sportivo che per questioni di vita finisce a fare il segretario e a passare gran parte della giornata su una scrivania, ma alla sera prende le sue pantofole e lascia che la Donna selvaggia guidi i suoi passi. Ma anche l'omosessuale che reprime il proprio istinto e si costringe ad accettare una relazione per sè sbagliata, anche se dentro la Lupa ulula e graffia le pareti. Al primo dubbio senziente ella abbatterà le porte e tutto sarà chiaro come se la stanza fosse stata finalmente illuminata. Anche l'idealista che finalmente butta via le sue paure e affronta la folla e urla le sue convinzioni. Il daimon-Donna selvaggia è tutto ciò.
“Quando perdiamo contatto con la psiche istintiva, viviamo in uno stato prossimo alla distruzione; a immagini e poteri naturali per il femminino non è consentito il pieno sviluppo. Quando una donna è staccata dalla sua fonte essenziale, risulta sterilizzata, e i suoi istinti e i suoi cicli naturali di vita vanno perduti, soggiogati dalla cultura, o dall'intelletto o dall'io, propri o altrui.”
Questo è altrettanto vero. Quando si perde il daimon-Donna selvaggia è chiaro che resta poco di noi. O meglio, possiamo essere fisicamente sani ed attivi, tuttavia risultiamo castrati emotivamente. Perché abbiamo eliminato la parte più vera di noi in favore di risultati più pratici e sicuri, ma che non fanno la felicità. Sono abbastanza arrogante da affermare che molte persone vivono questo stato di insoddisfazione interiore, e silenziosamente vagano senza meta nella speranza di recuperare il filo, che riuscirà a prendere tra le dita solo una volta teso l'orecchio verso il daimon.
“Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.”
Perché il lupo? Il lupo è un'immagine scelta da Clarissa, perché è forse l'animale ferino di branco che più può essere efficace per comunicare questa parte. Tuttavia è abbastanza chiaro che si è scelto un animale - avrebbe potuto scegliere un orso - proprio per sottolineare l'importanza del naturale, di questo ritorno al primordiale, che è la casa dell'inconscio, oltretutto. E' là dove riposano i nostri desideri nascosti, e non è strano che il suo comunicatore, la Donna selvaggia-daimon, esca da quelle ombre proprio come una creatura inconscia densa di simbolismo.
„Riparare l'istinto ferito, bandire l'ingenuità, apprendere gli aspetti più profondi della psiche e dell'anima, trattenere quel che abbiamo appreso, non volgerci altrove, proclamare a gran voce che cosa vogliamo… tutto ciò richiede una resistenza sconfinata e mistica.“
Qui Clarissa sottolinea che riprendere i contatti col daimon non è semplice. E', a tutti gli effetti, un vero e proprio viaggio, spesso costellato da difficoltà, dato che si tratta di affrontare il nostro vero io, con i lati positivi e negativi. E' come vedere per la prima volta negli occhi un essere selvaggio e pieno di vita, che fa sempre paura. Sottolinea spesso, nel suo libro, che l'uomo teme in maniera terribile il selvaggio, proprio per questa spinta vitale simile a fuoco, e per questo tenta in tutti i modi di addomesticare, tenere a bada.
Tornare a contatto col daimon è esattamente come guardarsi allo specchio per la prima volta: magari ci si immaginava mori con gli occhi chiari, ed invece ecco che siamo coi capelli corvini e gli occhi scurissimi, e col naso più storto e la bocca più larga... Insomma, quasi uno shock.
„In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.“
Questi sono i sogni che spesso finiscono per affamare il daimon. E' senza dubbio essenziale seguire qualcosa di realizzabile, tuttavia questo rischia di stressare e portare a ignorare completamente la vera chiamata che dobbiamo seguire.
„La donna selvaggia è nel contempo amica e madre di coloro che hanno perso la strada, si sono sperdute, di tutte coloro che hanno bisogno di sapere, di tutte coloro che hanno un enigma da risolvere, di tutte coloro che vagano e cercano nella foresta o nel deserto.“
Penso che questa citazione si commenti da sola. Il daimon è tutto questo. E' l'amico che, se ascoltato, ci aiuta a risolvere i nostri grattacapi e a liberarci dai nodi che abbiamo formato. E' qualcosa di più saggio di noi, appartenendo alle tenebre inconsce, ma allo stesso tempo nostro pari, proveniendo comunque alla nostra mente, con i suoi limiti e i suoi vantaggi, con la fortuna che conosce i nostri segreti.

Cosa ne pensate della Donna selvaggia-daimon?
Spero che questa breve lettura vi abbia colpito tanto quanto colpì me.
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Luci e Stoy » mar 06/feb/2018 20:01:04

Grazie grazie grazie per averlo postato! E' davvero interessante e devo ammettere che non ne avevo mai sentito parlare, come tante cose che riguardano argomenti simili, quindi sì davvero mi ha colpito tanto :3
Tundra ha scritto:
mar 06/feb/2018 18:16:09
“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell'io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un'apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”
Il daimon-Donna selvaggia aspetta appunto che le catene si allentino un poco per fare sentire nuovamente la sua chiamata. Possiamo trovare diversi esempi: l'artista che deve nascondere pennelli e quadri perché non troverebbe mai un lavoro, ma puntualmente una voce interiore lo chiama a raccogliere i colori e a lasciare scivolare i suoi pensieri sulla tela. Lo scrittore che reprime il suo bisogno di scrivere perché troppo assorto dalla vita familiare, ma che almeno la sera deve buttare giù due righe su un diario per sentirsi realmente felice, e solo in quell'istante sente di respirare. Lo sportivo che per questioni di vita finisce a fare il segretario e a passare gran parte della giornata su una scrivania, ma alla sera prende le sue pantofole e lascia che la Donna selvaggia guidi i suoi passi. Ma anche l'omosessuale che reprime il proprio istinto e si costringe ad accettare una relazione per sè sbagliata, anche se dentro la Lupa ulula e graffia le pareti. Al primo dubbio senziente ella abbatterà le porte e tutto sarà chiaro come se la stanza fosse stata finalmente illuminata. Anche l'idealista che finalmente butta via le sue paure e affronta la folla e urla le sue convinzioni. Il daimon-Donna selvaggia è tutto ciò.
Mi piace davvero tanto quest'immagine, come l'hai resa, quello che hai scritto^^
“Quando perdiamo contatto con la psiche istintiva, viviamo in uno stato prossimo alla distruzione; a immagini e poteri naturali per il femminino non è consentito il pieno sviluppo. Quando una donna è staccata dalla sua fonte essenziale, risulta sterilizzata, e i suoi istinti e i suoi cicli naturali di vita vanno perduti, soggiogati dalla cultura, o dall'intelletto o dall'io, propri o altrui.”
Questo è altrettanto vero. Quando si perde il daimon-Donna selvaggia è chiaro che resta poco di noi. O meglio, possiamo essere fisicamente sani ed attivi, tuttavia risultiamo castrati emotivamente. Perché abbiamo eliminato la parte più vera di noi in favore di risultati più pratici e sicuri, ma che non fanno la felicità. Sono abbastanza arrogante da affermare che molte persone vivono questo stato di insoddisfazione interiore, e silenziosamente vagano senza meta nella speranza di recuperare il filo, che riuscirà a prendere tra le dita solo una volta teso l'orecchio verso il daimon.
E' un aspetto interessante e mi ero chiesta diverse volte se certi stati di insoddisfazione, come dici tu, potessero derivare anche da una cosa simile, però non credo sia possibile "annientare"totalmente quello che il daimon è, forse non lo si può ascoltare ma troverà sempre un modo per farsi sentire a mio parere.
“Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.”
Mi ha colpito tanto questa, davvero davvero bella

Qui Clarissa sottolinea che riprendere i contatti col daimon non è semplice. E', a tutti gli effetti, un vero e proprio viaggio, spesso costellato da difficoltà, dato che si tratta di affrontare il nostro vero io, con i lati positivi e negativi. E' come vedere per la prima volta negli occhi un essere selvaggio e pieno di vita, che fa sempre paura. Sottolinea spesso, nel suo libro, che l'uomo teme in maniera terribile il selvaggio, proprio per questa spinta vitale simile a fuoco, e per questo tenta in tutti i modi di addomesticare, tenere a bada.
Tornare a contatto col daimon è esattamente come guardarsi allo specchio per la prima volta: magari ci si immaginava mori con gli occhi chiari, ed invece ecco che siamo coi capelli corvini e gli occhi scurissimi, e col naso più storto e la bocca più larga... Insomma, quasi uno shock.
Mi piace come idea, come visione se vogliamo, e credo che in parte sia vera :) E' tutta una questione di... accettarsi, direi, imparare ad amarsi per quello che si è.
„In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.“
Questi sono i sogni che spesso finiscono per affamare il daimon. E' senza dubbio essenziale seguire qualcosa di realizzabile, tuttavia questo rischia di stressare e portare a ignorare completamente la vera chiamata che dobbiamo seguire.
Anche qui concordo, credo ci sia sempre bisogno di un qualche equilibrio tra le due cose però
„La donna selvaggia è nel contempo amica e madre di coloro che hanno perso la strada, si sono sperdute, di tutte coloro che hanno bisogno di sapere, di tutte coloro che hanno un enigma da risolvere, di tutte coloro che vagano e cercano nella foresta o nel deserto.“
Penso che questa citazione si commenti da sola. Il daimon è tutto questo. E' l'amico che, se ascoltato, ci aiuta a risolvere i nostri grattacapi e a liberarci dai nodi che abbiamo formato. E' qualcosa di più saggio di noi, appartenendo alle tenebre inconsce, ma allo stesso tempo nostro pari, proveniendo comunque alla nostra mente, con i suoi limiti e i suoi vantaggi, con la fortuna che conosce i nostri segreti.
Quindi nulla, ripetendomi, davvero tanto interessante :3 Grazie per averlo riportato, mi piace scoprire "richiami" al daimon in quello che leggo o noto del mondo, alla fine diceva Shakespeare mi pare che ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo.
:)
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Pandemonium » mar 06/feb/2018 20:07:35

Luci e Stoy ha scritto:
mar 06/feb/2018 20:01:04
Quindi nulla, ripetendomi, davvero tanto interessante :3 Grazie per averlo riportato, mi piace scoprire "richiami" al daimon in quello che leggo o noto del mondo, alla fine diceva Shakespeare mi pare che ciò che chiamiamo rosa anche con un altro nome conserva sempre il suo profumo.
:)
Bellissima citazione che trovo riassuma molto bene il succo di ciò che volevo scrivere. Mi piace fare questi parallelismi proprio per permettere a più persone di avere una visuale più ampia del daimonismo. Inoltre, il fatto che ciò sia stato scritto da una psicologa certamente avvalora la nostra teoria sulla sua "esistenza", seppur mentale.

Ti ringrazio tipo tantissimo per avere speso del tempo a leggere questo piccolo papiro - che ancora mi chiedo come io sia riuscita a farci stare tutte queste cose! E per avere risposto in maniera così approfondita <3

Tenetevi sintonizzati su questo canale, perché potrebbero arrivare altre cose 8-)
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Luci e Stoy » mar 06/feb/2018 20:10:23

Tundra ha scritto:
mar 06/feb/2018 20:07:35

Bellissima citazione che trovo riassuma molto bene il succo di ciò che volevo scrivere. Mi piace fare questi parallelismi proprio per permettere a più persone di avere una visuale più ampia del daimonismo. Inoltre, il fatto che ciò sia stato scritto da una psicologa certamente avvalora la nostra teoria sulla sua "esistenza", seppur mentale.

Ti ringrazio tipo tantissimo per avere speso del tempo a leggere questo piccolo papiro - che ancora mi chiedo come io sia riuscita a farci stare tutte queste cose! E per avere risposto in maniera così approfondita <3

Tenetevi sintonizzati su questo canale, perché potrebbero arrivare altre cose 8-)
Esatto, è proprio questo a piacermi! Mi piace l'idea di una conversazione apposita per cose simili, in cui postare tutti i riferimenti al daimonismo, o a qualsiasi cosa gli si avvicini, che uno può trovare in giro in quello che legge o vede.. O almeno, sarebbe interessante come cosa :)
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Pandemonium » mar 06/feb/2018 20:12:12

Luci e Stoy ha scritto:
mar 06/feb/2018 20:10:23
Esatto, è proprio questo a piacermi! Mi piace l'idea di una conversazione apposita per cose simili, in cui postare tutti i riferimenti al daimonismo, o a qualsiasi cosa gli si avvicini, che uno può trovare in giro in quello che legge o vede.. O almeno, sarebbe interessante come cosa :)
Questa è davvero una bella idea. Non so se sarebbe necessaria una sezione - la trovo esagerata - ma un post dedicato sarebbe molto interessante, magari in esperienze? O divulgazione?
Insomma, è bello consigliarsi letture-film-fumetti o cose che ricordino la nostra filosofia :3
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Luci e Stoy » mar 06/feb/2018 20:17:39

Sì, una cosa così pensavo! Ma non sapevo se esisteva già una discussione simile o cosa,non avevo voglia di cercare lol xD
Effettivamente, e scusa l'off topic, non saprei quale potrebbe essere la sezione migliore, avevo pensato alle stesse... E avevo pensato anch'io alla Divulgazione perché comunque sarebbero una sorta di "base"/riferimenti per quelli un po' più scettici, fa sembrare il daimonismo una cosa un po' più "vera" e con dei fondamenti per qualcuno che arriva sul sito per caso o senza sapere nulla a riguardo. Però anche in Esperienze non mi dispiacerebbe, avrebbe senso comunque :roll:
Sono mai stati trattati argomenti simili in altre discussioni?
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Pandemonium » mar 06/feb/2018 20:47:02

In realtà per quanto ci abbia pensato ed esplorato non ho mai trovato qualcosa di simile. Esiste in Divulgazione un topic in cui si tratta, per l'appunto, del daimon in altre culture e il totem ecc ma non è mai stato approfondito granché ed è palese che il post sia uscito fuori da una lettura distratta di qualche sito internet.
Ovviamente ho già in cantiere pure un topic del genere (e ti pareva :lol: ), però al momento ci vado con calma, che i libri son davvero tanti.
Si potrebbe creare in Vetrina una lista di libri consigliati per approfondire e trovare la propria visione, e inserire il topic in divulgazione dove chi legge o trova qualcosa possa parlarne.
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Luci e Stoy » mar 06/feb/2018 21:13:39

Tundra ha scritto:
mar 06/feb/2018 20:47:02
In realtà per quanto ci abbia pensato ed esplorato non ho mai trovato qualcosa di simile. Esiste in Divulgazione un topic in cui si tratta, per l'appunto, del daimon in altre culture e il totem ecc ma non è mai stato approfondito granché ed è palese che il post sia uscito fuori da una lettura distratta di qualche sito internet.
Ovviamente ho già in cantiere pure un topic del genere (e ti pareva :lol: ), però al momento ci vado con calma, che i libri son davvero tanti.
Si potrebbe creare in Vetrina una lista di libri consigliati per approfondire e trovare la propria visione, e inserire il topic in divulgazione dove chi legge o trova qualcosa possa parlarne.
Mi piacee *^*
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Chaky & Alexis » mar 06/feb/2018 21:54:32

Woww mi ha interessato moltissimo quello che hai scritto, non pensavo che ci fossero in giro dei libri che parlassaro proprio del daimon così come lo vediamo noi, anche se con termini diversi, e per di più scritti da una psicologa.
Mi sono ritrovata praticamente in tutte le citazioni e le cose di cui hai parlato perché le ho sentite molto mie.
Grazie di avercelo portato e andrò sicuramente a leggere questo libro o quanto meno ad approfondire il doscorso.
Grazie mille di avercelo portato!

Per il resto piace anche a me la vostra idea di creare un post dove consigliare e distutere di cose non strettamente collegate ma inerenti alla nostra filosofia, sarebbe molto utile per ampliare i nostri orizzonti e per far sapere ai nuovi che non parliamo di cose campate in aria.
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Re: Donne che corrono coi lupi - attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi

Messaggio da Andrea » mar 06/feb/2018 21:55:18

Innanzitutto complimenti per il topic, esaustivo e allo stesso tempo interessante da leggere.
Una mia riflessione: Estés usa come termine di riferimento la donna, e questo mi ha fatto pensare a come effettivamente ci siano più daemian femmine che non maschi, almeno sul forum. Certo, potrebbe essere benissimo una coincidenza priva di significato, ma è una spiegazione che non mi lascia soddisfatto: secondo me invece è più legato a quello scontro tra le aspettative della società e le proprie vocazioni.
La società odierna infatti è ancora (anche se meno che in passato) costruita su un modello di egemonia maschile, con le donne che solo da poco hanno cominciato a ritagliarsi uno spazio al di fuori dei pochi ruoli ad esse assegnati, di gran lunga minori rispetto al ventaglio di possibilità che hanno gli uomini. Scarsità e rigida predeterminazione dei ruoli comportano una maggiore probabilità di conflitto tra il daimon e questi ruoli che la società impone o comunque imponeva fino a poco fa. Ciò non vuol dire che gli uomini non possano anch'essi trovarsi in questo conflitto, semplicemente sarà meno probabile.
Come solitamente ci si accorge di un organo quando esso è malato o comunque ha qualcosa che non funziona, allo stesso modo ci accorgiamo del daimon quando esso è "malato", ignorato, denutrito, cioè quando le sue (e le nostre) aspirazioni non hanno avuto modo di concretizzarsi.
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