Attingendo alla forza interiore che appartiene ad ognuno di noi
N.B. Riporterò diverse citazioni dal libro. Là dove leggerete "donna" siate liberi di mutare la parola in "essere umano".
Attingendo alle fiabe e ai miti delle più diverse tradizioni culturali, Clarissa Pinkola Estés fonda una psicanalisi del femminile attorno alla straordinaria intuizione della Donna Selvaggia, intesa come forza psichica potente, istintuale e creatrice, lupa ferina e al contempo materna, ma soffocata da paure, insicurezze e stereotipi.
Vi ricorda qualcosa?
In questo libro Clarissa tratta appunto di una controparte che vive in ognuna di noi, che ella denomina "donna selvaggia". Questa parte è nascosta in noi e spesso fatica ad uscire fuori, in quanto siamo spesso costretti a rinnegare la nostra vera natura, siamo stressati dal lavoro, dobbiamo necessariamente interpretare un ruolo all'interno della società che non sempre calza con ciò che siamo realmente, finendo per obbligarci ad una vita di costanti menzogne nei nostri confronti.
Nelle pagine fa particolare riferimento alle donne, dato che sono loro il suo principale "oggetto di studio".
La donna selvaggia descritta da Clarissa è esattamente ciò che noi chiamiamo daimon. Essa è collegata al nostro vero io, e soffoca e si raggrinzisce quando agiamo in maniera distante da questa controparte. Clarissa sostiene che la Lupa (altro nome per riferirsi al daimon) non smette mai di cercarci e sempre, amorevolmente, ci richiama. A volte lo fa con più forza, perché si sa, i lupi sono brave creature di branco che si prendono cura dei piccoli, ma sono capaci anche di uccidere e di porre fine a una vita con brutalità.
Tuttavia la Donna selvaggia non muore mai, in nessuno di noi. Esattamente come non muore il daimon. Infatti, entrambi nel normale vivere sono più simili a una situazione che assomiglia molto a una prigionia. Insomma, è come se noi li tenessimo in gabbia in quanto i sogni, le idee e i desideri che li alimentano sono "sbagliati" (o semplicemente irrealizzabili, a primo impatto) e quindi difficili (non impossibili o incompatibili!) da mantenere vivi nella nostra attuale società. La Donna selvaggia spinge all'essere umano sano: vuole che si esprima in maniera sincera e che sia semplicemente se stesso, che si ricordi chi è, e lo fa in tutti i modi. Questo conflitto spinge a una tristezza d'animo, per ovvi motivi: non si segue la chiamata, e ci si sente esattamente come un lupo solo, abbandonato dal branco.
Il daimon-Donna selvaggia aspetta appunto che le catene si allentino un poco per fare sentire nuovamente la sua chiamata. Possiamo trovare diversi esempi: l'artista che deve nascondere pennelli e quadri perché non troverebbe mai un lavoro, ma puntualmente una voce interiore lo chiama a raccogliere i colori e a lasciare scivolare i suoi pensieri sulla tela. Lo scrittore che reprime il suo bisogno di scrivere perché troppo assorto dalla vita familiare, ma che almeno la sera deve buttare giù due righe su un diario per sentirsi realmente felice, e solo in quell'istante sente di respirare. Lo sportivo che per questioni di vita finisce a fare il segretario e a passare gran parte della giornata su una scrivania, ma alla sera prende le sue pantofole e lascia che la Donna selvaggia guidi i suoi passi. Ma anche l'omosessuale che reprime il proprio istinto e si costringe ad accettare una relazione per sè sbagliata, anche se dentro la Lupa ulula e graffia le pareti. Al primo dubbio senziente ella abbatterà le porte e tutto sarà chiaro come se la stanza fosse stata finalmente illuminata. Anche l'idealista che finalmente butta via le sue paure e affronta la folla e urla le sue convinzioni. Il daimon-Donna selvaggia è tutto ciò.“Anche la più repressa delle donne ha una vita segreta, con pensieri segreti e sentimenti segreti che sono lussureggianti e selvaggi, ovvero naturali. Anche la più prigioniera delle donne custodisce il posto dell'io selvaggio, perché intuitivamente sa che un giorno ci sarà una feritoia, un'apertura, una possibilità, e vi si butterà per fuggire.”
Questo è altrettanto vero. Quando si perde il daimon-Donna selvaggia è chiaro che resta poco di noi. O meglio, possiamo essere fisicamente sani ed attivi, tuttavia risultiamo castrati emotivamente. Perché abbiamo eliminato la parte più vera di noi in favore di risultati più pratici e sicuri, ma che non fanno la felicità. Sono abbastanza arrogante da affermare che molte persone vivono questo stato di insoddisfazione interiore, e silenziosamente vagano senza meta nella speranza di recuperare il filo, che riuscirà a prendere tra le dita solo una volta teso l'orecchio verso il daimon.“Quando perdiamo contatto con la psiche istintiva, viviamo in uno stato prossimo alla distruzione; a immagini e poteri naturali per il femminino non è consentito il pieno sviluppo. Quando una donna è staccata dalla sua fonte essenziale, risulta sterilizzata, e i suoi istinti e i suoi cicli naturali di vita vanno perduti, soggiogati dalla cultura, o dall'intelletto o dall'io, propri o altrui.”
Perché il lupo? Il lupo è un'immagine scelta da Clarissa, perché è forse l'animale ferino di branco che più può essere efficace per comunicare questa parte. Tuttavia è abbastanza chiaro che si è scelto un animale - avrebbe potuto scegliere un orso - proprio per sottolineare l'importanza del naturale, di questo ritorno al primordiale, che è la casa dell'inconscio, oltretutto. E' là dove riposano i nostri desideri nascosti, e non è strano che il suo comunicatore, la Donna selvaggia-daimon, esca da quelle ombre proprio come una creatura inconscia densa di simbolismo.“Siamo pervase dalla nostalgia per l'antica natura selvaggia. Pochi sono gli antidoti autorizzati a questo struggimento. Ci hanno insegnato a vergognarci di un simile desiderio. Ci siamo lasciate crescere i capelli e li abbiamo usati per nascondere i sentimenti. Ma l'ombra della Donna Selvaggia ancora si appiatta dentro di noi, nei nostri giorni, nelle nostre notti. Ovunque e sempre, l'ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe.”
Qui Clarissa sottolinea che riprendere i contatti col daimon non è semplice. E', a tutti gli effetti, un vero e proprio viaggio, spesso costellato da difficoltà, dato che si tratta di affrontare il nostro vero io, con i lati positivi e negativi. E' come vedere per la prima volta negli occhi un essere selvaggio e pieno di vita, che fa sempre paura. Sottolinea spesso, nel suo libro, che l'uomo teme in maniera terribile il selvaggio, proprio per questa spinta vitale simile a fuoco, e per questo tenta in tutti i modi di addomesticare, tenere a bada.„Riparare l'istinto ferito, bandire l'ingenuità, apprendere gli aspetti più profondi della psiche e dell'anima, trattenere quel che abbiamo appreso, non volgerci altrove, proclamare a gran voce che cosa vogliamo… tutto ciò richiede una resistenza sconfinata e mistica.“
Tornare a contatto col daimon è esattamente come guardarsi allo specchio per la prima volta: magari ci si immaginava mori con gli occhi chiari, ed invece ecco che siamo coi capelli corvini e gli occhi scurissimi, e col naso più storto e la bocca più larga... Insomma, quasi uno shock.
Questi sono i sogni che spesso finiscono per affamare il daimon. E' senza dubbio essenziale seguire qualcosa di realizzabile, tuttavia questo rischia di stressare e portare a ignorare completamente la vera chiamata che dobbiamo seguire.„In tempi duri dobbiamo avere sogni duri, sogni reali, quelli che, se ci daremo da fare, si avvereranno.“
Penso che questa citazione si commenti da sola. Il daimon è tutto questo. E' l'amico che, se ascoltato, ci aiuta a risolvere i nostri grattacapi e a liberarci dai nodi che abbiamo formato. E' qualcosa di più saggio di noi, appartenendo alle tenebre inconsce, ma allo stesso tempo nostro pari, proveniendo comunque alla nostra mente, con i suoi limiti e i suoi vantaggi, con la fortuna che conosce i nostri segreti.„La donna selvaggia è nel contempo amica e madre di coloro che hanno perso la strada, si sono sperdute, di tutte coloro che hanno bisogno di sapere, di tutte coloro che hanno un enigma da risolvere, di tutte coloro che vagano e cercano nella foresta o nel deserto.“
Cosa ne pensate della Donna selvaggia-daimon?
Spero che questa breve lettura vi abbia colpito tanto quanto colpì me.