Esperimento 626 - daimon e musica
Inviato: lun 09/ott/2017 20:37:20
Ciao a tutti, oggi vi voglio parlare del mio progetto. Ho deciso di inserirlo in teorie perché questo esperimento sarà, di fatto, una sorta di prova.
Questa idea parte da una domanda semplice: è possibile provare l'esistenza del daimon?
Una parte di me disse senza alcuna esitazione: "sì, certo". Ma non seppe assolutamente spiegarsi COME dimostrarlo. Mi sentii esattamente come quei credenti che urlano che Dio ti guarda, ma poi di fronte a troppe domande biascicano "lo dice la bibbia!". Quindi, mi sono chiesta: "si può dimostrare?"
Ed ecco dunque il mio esperimento.
Partiamo dal presupposto che tutti abbiano un daimon, e che il daimon altro non sia che una sorta di guardiano. Immaginiamo il nostro cervello diviso nelle principali istanze, o meglio, in due zone: conscio, inconscio. Tra queste c'è una piccola zona franca, dove la punta dell'iceberg tocca la superficie dell'acqua. Il daimon è la foca che tocca col muso il ghiaccio, la punta che emerge, e che s'immerge a fondo nel mare nero portando a galla nuove verità.
Se conosciamo un minimo di psicologia base, sapremo che l'inconscio viene reso assolutamente inviolabile, almeno quando siamo coscienti: questo perché nell'inconscio, sotto il mare nero, si nascondono idee, pensieri e desideri violenti, brutali, animaleschi, istintivi. Non tutti sono brutti e cattivi. A volte si tratta di qualcosa di non accettato socialmente, come l'omosessualità, o una passione che non verrebbe in alcun modo approvata dal contesto socio-culturale. Altre volte è qualcosa di più crudele, cattivo, come il desiderio sporco di voler sempre e comunque prevalicare. Eppure, è necessario conoscere questa parte: perché siamo noi!
È assolutamente inutile essere daemian se non affrontiamo questo lato spaventoso. Che ce ne facciamo di sapere cose che già conosciamo? Ve lo dico io, nulla.
Il mio scopo con questo esperimento, che vuole essere di raccolta dati e anche un po' di studio curioso, è quello di riuscire, tramite diversi strumenti (musica, arte, ecc) a contattare il daimon. Ma non un daimon superficiale, quello che ci dice "ciao" o una battuta sconnessa, vittima delle censure del nostro conscio, ma un daimon specchio, più reale.
Come fare?
Per trovare il daimon specchio spesso ci dobbiamo affidare al caso. A volte comunichiamo con lo specchio senza saperlo. Capita quando siamo molto assorti in qualcosa, come la scrittura o il disegno, o lo sport o una semplice attività domestica, che ecco che arriva una frase, un pensiero, che ci folgora. Perché? Perché il nostro conscio era proiettato su altro e ha permesso al daimon di filtrare, come un raggio di sole attraverso una foresta.
Quindi il mio primo esperimento vuole usare la musica. Intendo creare diversi file audio, diversi perché ogni personalità è diversa ed io posso trovarmi bene con la traccia 1 e tu puoi invece trovarla fastidiosa. I file saranno composti dalla mia voce (eheheh) che vi guiderà in uno stato di rilassamento. Forse ad educazione fisica o in palestra l'avete già fatto. Vi distendete, chiudete gli occhi e seguite la voce. Per un'altra buona parte il file conterrà "musica" o meglio suoni naturali. Pioggia, crepitio di fuoco, vento, grilli...
L'intento? Raggiungere l'headspace e il daimon. La musica e la voce vi terranno concentrati evitanto pensieri "non richiesti" (classico di chi vuole meditare, cerca di svuotare la mente ma poi torna a pensare alle scarpe ).
Voi dovrete ascoltare il file, o i file, insomma, potete provarli, e risponderete infine ad un questionario.
A cosa serve il questionario? Per raccogliere i dati e confrontarli, per vedere se la mia intuizione è corretta, per notare la correlazione daimon-rilassamento (quindi un'area più ignota di noi, forse ancestrale in quanto legata al sogno piuttosto che alla veglia) e, se i risultati saranno buoni, non sarebbe male usare i file come metodo di primo contatto.
Aggiornerò quando avrò gli audio. Vi prego di dirmi la vostra!
Byebye
Questa idea parte da una domanda semplice: è possibile provare l'esistenza del daimon?
Una parte di me disse senza alcuna esitazione: "sì, certo". Ma non seppe assolutamente spiegarsi COME dimostrarlo. Mi sentii esattamente come quei credenti che urlano che Dio ti guarda, ma poi di fronte a troppe domande biascicano "lo dice la bibbia!". Quindi, mi sono chiesta: "si può dimostrare?"
Ed ecco dunque il mio esperimento.
Partiamo dal presupposto che tutti abbiano un daimon, e che il daimon altro non sia che una sorta di guardiano. Immaginiamo il nostro cervello diviso nelle principali istanze, o meglio, in due zone: conscio, inconscio. Tra queste c'è una piccola zona franca, dove la punta dell'iceberg tocca la superficie dell'acqua. Il daimon è la foca che tocca col muso il ghiaccio, la punta che emerge, e che s'immerge a fondo nel mare nero portando a galla nuove verità.
Se conosciamo un minimo di psicologia base, sapremo che l'inconscio viene reso assolutamente inviolabile, almeno quando siamo coscienti: questo perché nell'inconscio, sotto il mare nero, si nascondono idee, pensieri e desideri violenti, brutali, animaleschi, istintivi. Non tutti sono brutti e cattivi. A volte si tratta di qualcosa di non accettato socialmente, come l'omosessualità, o una passione che non verrebbe in alcun modo approvata dal contesto socio-culturale. Altre volte è qualcosa di più crudele, cattivo, come il desiderio sporco di voler sempre e comunque prevalicare. Eppure, è necessario conoscere questa parte: perché siamo noi!
È assolutamente inutile essere daemian se non affrontiamo questo lato spaventoso. Che ce ne facciamo di sapere cose che già conosciamo? Ve lo dico io, nulla.
Il mio scopo con questo esperimento, che vuole essere di raccolta dati e anche un po' di studio curioso, è quello di riuscire, tramite diversi strumenti (musica, arte, ecc) a contattare il daimon. Ma non un daimon superficiale, quello che ci dice "ciao" o una battuta sconnessa, vittima delle censure del nostro conscio, ma un daimon specchio, più reale.
Come fare?
Per trovare il daimon specchio spesso ci dobbiamo affidare al caso. A volte comunichiamo con lo specchio senza saperlo. Capita quando siamo molto assorti in qualcosa, come la scrittura o il disegno, o lo sport o una semplice attività domestica, che ecco che arriva una frase, un pensiero, che ci folgora. Perché? Perché il nostro conscio era proiettato su altro e ha permesso al daimon di filtrare, come un raggio di sole attraverso una foresta.
Quindi il mio primo esperimento vuole usare la musica. Intendo creare diversi file audio, diversi perché ogni personalità è diversa ed io posso trovarmi bene con la traccia 1 e tu puoi invece trovarla fastidiosa. I file saranno composti dalla mia voce (eheheh) che vi guiderà in uno stato di rilassamento. Forse ad educazione fisica o in palestra l'avete già fatto. Vi distendete, chiudete gli occhi e seguite la voce. Per un'altra buona parte il file conterrà "musica" o meglio suoni naturali. Pioggia, crepitio di fuoco, vento, grilli...
L'intento? Raggiungere l'headspace e il daimon. La musica e la voce vi terranno concentrati evitanto pensieri "non richiesti" (classico di chi vuole meditare, cerca di svuotare la mente ma poi torna a pensare alle scarpe ).
Voi dovrete ascoltare il file, o i file, insomma, potete provarli, e risponderete infine ad un questionario.
A cosa serve il questionario? Per raccogliere i dati e confrontarli, per vedere se la mia intuizione è corretta, per notare la correlazione daimon-rilassamento (quindi un'area più ignota di noi, forse ancestrale in quanto legata al sogno piuttosto che alla veglia) e, se i risultati saranno buoni, non sarebbe male usare i file come metodo di primo contatto.
Aggiornerò quando avrò gli audio. Vi prego di dirmi la vostra!
Byebye