Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » gio 17/set/2015 22:16:02

Mi domando da alcuni giorni quale correlazione possa esserci tra il dàimon e le persone invalidate da ritardi mentali et psicosi di vario genere. Insomma: il dàimon, secondo voi, è influenzato da questa condizione o è influenzata la comunicazione tra daimon e persona in questione?
Lo domando perchè in uno stato alterato di coscienza(ebrezza e quant'altro) non pochi riportano l'esperienza di una sorta di voce o punto di vista, esterno all'alterazione, come se potessero in quello stato, vedersi da fuori. Posso dire che io stesso l'ho provato, prima ch'io potessi minimamente immaginare l'esistenza, in questi termini, del dàimon. Dunque, le domande rimangono: in uno stato alterato di coscienza, dovuto o a problemi di ritardo o a problemi psicotici, il dàimon è per così dire, in uno stato di sanità, presentandosi identico a quello delle persone non affette da disabilità mentale, oppure, il dàimon stesso risulta "ritardato" o affetto da psicosi varie?
E in caso di una temporanea alterazione dovuta ad ebrezza etc., il dàimon rimane sobrio, confermando che quella voce o punto di vista esterno, sarebbero nient'altro che una prova dell'esistenza del dàimon e della sua indipendenza dalla condizione fisico-chimica della persona, oppure è colpito anch'esso dall'ebrezza?
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Cassandra e Sibilin » gio 17/set/2015 22:23:45

Domanda mooolto interessante. Se ne è discusso in un topic, aspetta che te lo passo!

http://daimonismo.altervista.org/forum/ ... =28&t=1467 TA-DAH

A mio modesto parere, un ritardo mentale medio-grave eccome se influisce il rapporto con il daimon...stesso vale per alcune altre patologie, come per l'autismo. E' una questione che parte dal Signor Cervello, i cui tracciati EEG sono in alcuni casi incasinati da far paura. Viene quindi ovvio pensare che lo stesso rapporto con una componente psichica profonda come il daimon subisca danni o ne venga totalmente inibito.

Stesso vale per lo stato di alterazione psicofisica dovuta ad alcol o droghe. Dubito che si riesca ad avere un contatto stabile o comunque non profondamente modificato dal fatto che...beh, siamo fuori come balconi. XDD
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » gio 17/set/2015 22:28:41

E dunque è il rapporto ad essere modificato, ma non il dàimon?
La condizione del dàimon, per così dire, è identica in ogni persona e dunque un ritardo, uno stato psicotico etc. o una banale ebrezza, non modificano minimamente la condizione del dàimon stesso in modo definitivo nei primi casi e temporaneo, nel secondo?
EDIT: Grazie per il link. Corro a leggere.
EDIT2: Lo avevo letto giorni fa sulla pagina Fb; molto interessante.
Ultima modifica di IlTengu il gio 17/set/2015 22:31:11, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Cassandra e Sibilin » gio 17/set/2015 22:30:33

Beh, il "daimon" è un nome che diamo ad una parte. Credo ne sia modificato il legame e la stessa concezione del daimon, arrivando in alcuni casi a non poter essere contattabile, tanto lo stesso cervello presenta alterazioni profonde (esempio, Alzheimer).
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » gio 17/set/2015 22:34:03

Cassandra e Sibilin ha scritto:Beh, il "daimon" è un nome che diamo ad una parte. Credo ne sia modificato il legame e la stessa concezione del daimon, arrivando in alcuni casi a non poter essere contattabile, tanto lo stesso cervello presenta alterazioni profonde (esempio, Alzheimer).
Dunque, il dàimon come sovramente o "anima", è identica in ognuno; ciò che può differire è il tipo di legame e di dialogo.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Saiko e Tris » gio 17/set/2015 22:38:08

IlTengu ha scritto:E in caso di una temporanea alterazione dovuta ad ebrezza etc., il dàimon rimane sobrio, confermando che quella voce o punto di vista esterno, sarebbero nient'altro che una prova dell'esistenza del dàimon e della sua indipendenza dalla condizione fisico-chimica della persona, oppure è colpito anch'esso dall'ebrezza?
Mi sono posta la stessa domanda circa due mesi fa, volevo anche postarla qui ma poi mi sono dimenticata. Ma complimenti...
Perché anche a me, quando non sono proprio ubriaca ma magari molto brilla, capita di pensare le cose con distacco. Mi spiego meglio: sono perfettamente consapevole di quel che sta succedendo e di quale parte delle mie reazioni è influenzata dall'alcol, so mantere il controllo -se voglio- sia delle mie parole che delle mie azioni. Eppure la maggior parte delle volte ignoro bellamente quel che sento, o faccio/dico lo stesso cose che normalmente non direi, ben consapevole del fatto che è per via dell'alcol, eppure chissenefrega, lo dico/faccio comunque.
Mi sono chiesta se in quei momenti è il daimon che prova a mantenere una parvenza di controllo o sono io che prima di andare totalmente fuori ho questa sorta di "doppio" modo di vedere, ultimo bagliore di sobrietà(?)
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » gio 17/set/2015 22:43:46

Io ricordo che dissi ad un mio amico:
"Una parte di me è cosciente dell'ebrezza, ma l'altra parte non può fare a meno di esserne influenzata".
La mia ipotesi è che sia il contatto a venir modificato, ma che il dàimon(con buona pace di Pullman) non è affatto soggetto a questo tipo di modificazioni ed anzi, può intervenire per calmare o rassicurare il proprio daemian(anche se nel mio caso, all'epoca, non parlavo minimamente nè di dàimon, nè di daimonismo), o come detto da te, per tenere per le redini la situazione, con, ovviamente, l'accettazione da parte della persona in questione, di tale intervento.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Pandemonium » gio 17/set/2015 22:48:14

Ricordo di avere avuto dei veri e propri dialoghi con Tea mentre ero brilla (... mai riuscita, nè desidero, andare fuori completamente al punto da non ricordare nulla). E lei era sicuramente più seria di me e autoritaria. Stile "Non bere troppo che già mi fai pena così".
Riguardo alle droghe, mai sperimentato nè ho la curiosità. Per le psicosi ho dei dubbi a riguardo. Sicuramente credo sia un daimon diverso. Crescendo con noi, apprende ciò che noi apprendiamo, compreso il linguaggio. Quello di un ritardato -ammesso e concesso che ci riesca effettivamente a comunicare- potrebbe essere molto infantile, o avere una comunicazione base... parole molto semplici, emozioni. Per l'autismo, nell'Asperger o in casi di autismo NON gravi (ho letto un libro di lettere di bambini autistici di 11 anni alle loro madri o comunque alle persone che vogliono bene... ed è commovente davvero leggere come faticano ad esprimere affetto fisicamente, ma quante emozioni hanno dentro) penso che col daimon non ci sia alcun tipo di problema e che si sviluppi più o meno in una maniera molto molto simile alla nostra, se non addirittura identica.
Non mi sento tuttavia di dire "un malato mentale-ritardato-ecc non ha un daimon". E' disumanizzarli. Immagino ne abbiano uno, anche se non possono molto probabilmente parlarci per la loro condizione nè magari afferrarne il concetto. Ripeto che il daimon, evolvendosi con noi, apprende. Quindi se il nostro amico ha un ritardo mentale e nonostante i 40 anni effettivi mentalmente ne ha 3, presumo che il daimon si basi più su emozioni, poche parole, immagini... E una comunicazione molto base e istintiva.

EDIT. non appena ho postato ho pensato... e la depressione? Se ci pensiamo influisce moltissimo con la comunicazione del nostro daimon. Ovviamente lui può farsi sentire, ma la nostra condizione può quasi chiuderlo fuori. E' ciò che succede nelle psicosi? Si taglia fuori il daimon?
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Cassandra e Sibilin » gio 17/set/2015 22:54:21

Certo, Ary. D=
Quando si sviluppano o coesistono alterazioni mentali profonde il daimon può essere elementare, o la connessione risulta estremamente frammentaria, infantile. Credo che sia comunque una funzione molto raffinata e complessa, e quindi dipende da malattie, variabilità e gradi.
Autismo ad alto funzionamento ed Asperger sono diverse funzionalmente dall'autismo a basso funzionamento. Credo che il rapporto con il daimon cambi da caso a caso. Diamine, l'autismo è già un mistero di suo. XD

Quanto all'ubriachezza, quello che dite mi fa raffinare un po' meglio quello che pensavo in precedenza: si è in uno stato di incasinamento cerebrale dovuto a composti di vario tipo, difficile avere la presenza di stabilire un contatto, dato il rallentamento dei filtri inibitori eccetera. =D
(no, complice un'altissima resistenza all'alcol non sono mai andata oltre il leggero senso di stordimento)
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » gio 17/set/2015 22:58:06

mai riuscita, nè desidero, andare fuori completamente al punto da non ricordare nulla
Dipende molto dalle fasi dell'ebrezza, per quel poco che io sappia. Nel senso che puoi ricordarti tutto di un determinato momento e nulla di un altro, perchè l'effetto ti ha portato ad una fase del tutto differente e non dubito affatto(e anzi, ne sono abbastanza sicuro) che il dàimon guidi la persona in quella situazione di quasi non-coscienza.
Riguardo alle droghe, mai sperimentato nè ho la curiosità.
Momento, momento, io parlavo delle banali erbette per caprette. Non ho amici tossicodipendenti e quindi non ho idea di cosa causino altri tipi di schifezze e robe chimiche. :mrgreen:
Molto interessanti le tue osservazioni sul daimon e i ritardi mentali. Le condivido.
difficile avere la presenza di stabilire un contatto, dato il rallentamento dei filtri inibitori eccetera
Dipende dai casi; penso sia possibile una maggiore ricezione, causando una sorta non di dialogo, ma di parlantina spontanea del daimon o quanto meno, un invio continuo di informazioni esterne e "sobrie".
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