Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Darth Nia
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Darth Nia » gio 17/set/2015 23:16:05

Quindi se il nostro amico ha un ritardo mentale e nonostante i 40 anni effettivi mentalmente ne ha 3, presumo che il daimon si basi più su emozioni, poche parole, immagini... E una comunicazione molto base e istintiva.
Per quanto riguarda i problemi di questo genere, sono assolutamente d'accordo con Ary e Imma: se il pensiero stesso del soggetto, la consapevolezza della realtà e l'apprendimento sono limitati, questo ovviamente ha influenza sul daimon...potrebbe avere una sorta di forma "primitiva" o che ne so.

In merito all'alcol, direi proprio che quando a stento ricordi il tuo nome sia ben difficile anche solo pensare al concetto di daimon xD
Tuttavia, sotto l'influsso di un quantitativo limitato di alcolici concordo con quanto detto da Aki: anche a me capita di osservare la situazione più analiticamente. Dovrei verificare com'è il contatto in una condizione del genere (?)
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Eowyn & Faun » ven 18/set/2015 09:12:10

Il daimon è sempre e comunque limitato dalla consapevolezza dell'uomo. Una volta che questa consapevolezza viene alterata, allora anche la comunicazione risulta influenzata anche in modo significativo. Penso che in casi di depressione o disturbi mentali gravi il daimon possa anche risultare "negativo", o comunque possa dar voce al pensiero psicotico piuttosto che alla vera voce dell'essere, parzialmente o totalmente soffocata dalla malattia (non smetterò mai di sottolinearlo: depressione e compagnia bella sono malattie fisiche vere e proprie, degli squilibri nella chimica del nostro corpo, non semplici stadi di tristezza come molti imbecilli sostengono). In questi casi, il daimon potrebbe anche incoraggiare o assecondare pensieri dannosi per la persona. La colpa non è del daimon nè della persona, ma della malattia che va affrontata e vinta, quindi si può intendere un dialogo anomalo come un segnale d'allarme per ricercare un aiuto esterno. I disturbi mentali non possono venir affrontati con la semplice introspezione, anzi... chiudersi nel proprio ego alterato è la peggior cosa che si possa fare.

Per quanto riguarda gli stati di ebbrezza dati dall'uso di alcohol, non mi sorprende affatto che il dialogo diventi imporvvisamente chiarissimo o profondo: in quello stato tutti i meccanismi di "auto-censura" se così vogliamo chiamarli si indeboliscono, sguinzagliando il pensiero a discapito della fredda logica che di norma lo tiene a bada. In questo forum ci sono molte persone creative tra scrittori, artisti e simili, quindi sono certa che anche a voi è capitato di avere le idee migliori tra il sonno e la veglia, sotto la doccia, o in un momento di stanchezza profonda. Anche in questo caso succede perchè le nostre barriere autoimposte scrollano, lasciando la mente libera di vagare come più le piace.

La meditazione immaginativa è un modo per lasciar cadere queste barriere senza dover ricorrere a sostanze strane o allo sfinimento fisico, basta rilassarsi ascoltando qualche bel suono bianco e lasciar libera la mente. Ho fatto i miei migliori "viaggi" assieme a Faun grazie a questo metodo, è incredibilmente rilassante e rinvigorente oltre che significativo. :)
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 18/set/2015 11:38:14

Credo che la depressione sia proprio un esempio calzante per comprendere le alterazioni di comunicazione che avvengono, anche se a mio parere è lì e in alcuni tipi di psicosi che si possono sviluppare fenomeni possenti e profondamente alterati come falsi daimon -e non parlo di headmate normali,ma di fenomeni consolidati che mascherano il vero io-.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Saiko e Tris » ven 18/set/2015 19:09:26

Niakuro e Mafferillian ha scritto: Tuttavia, sotto l'influsso di un quantitativo limitato di alcolici concordo con quanto detto da Aki: anche a me capita di osservare la situazione più analiticamente. Dovrei verificare com'è il contatto in una condizione del genere (?)
Infatti ricordo bene che la mia soglia di lucidità sufficiente a stabilire cosa voglio o non voglio fare coincide più o meno con la capacità di "ascoltare" Tris. Quell'unica volta in cui sono andata oltre questa fase, probabilmente non avevo nemmeno il controllo preciso delle mie azioni/emozioni -fortuna che ero in ambiente tutto sommato sicuro. GH, non voglio mai più ripeterlo.
Lory & Faun ha scritto:Il daimon è sempre e comunque limitato dalla consapevolezza dell'uomo. Una volta che questa consapevolezza viene alterata, allora anche la comunicazione risulta influenzata anche in modo significativo. Penso che in casi di depressione o disturbi mentali gravi il daimon possa anche risultare "negativo", o comunque possa dar voce al pensiero psicotico piuttosto che alla vera voce dell'essere, parzialmente o totalmente soffocata dalla malattia (non smetterò mai di sottolinearlo: depressione e compagnia bella sono malattie fisiche vere e proprie, degli squilibri nella chimica del nostro corpo, non semplici stadi di tristezza come molti imbecilli sostengono)
^^^ totalmente d'accordo.
Mi sto a questo punto chiedendo se i problemi di comunicazione -conscia o inconscia- tra daimon e persona possa influire sullo sviluppo negativo delle proprie funzioni.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » ven 18/set/2015 19:13:51

Per quanto riguarda depressioni et similia, concordo con Cassandra su possibili falsi dàimon e anzi, penso che siano abbastanza frequenti in quei casi. Proprio per tale motivo, sono persuaso dall'idea che l'azione di una nuova psicologia che tenga conto del concetto daimoniaco, sia proprio quella di eliminare le cause fisico-chimiche del sorgere di questi sorta di "poltergeist mentali"(che sono sempre una conseguenza e mai una causa) e lasciar spazio al vero dàimon.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da LongJohnSilver » ven 18/set/2015 19:50:38

Non ho letto tutti i post, tuttavia mi sono fatta un'idea generale, e vi dico un po' di più.

Ho sempre pensato e tenuto in primo piano un'asserzione molto importante, anche se per certi versi anche un po' personale visto che penso di non averne mai parlato, ovvero che il daimon è una sorta di "manuale di istruzioni" nei casi di emergenza psico- fisica. In questo manuale, noi troviamo ciò che dovremmo fare per stare meglio con noi stessi ed è una sorta di freno inibitore. Queste dovrebbero essere le sue funzioni ideali, funzioni di una persona "normale".

Adesso, facciamo finta di aprire un cervello umano, di un essere umano normale. Se danneggiamo la corteccia occipitale, la persona in questione, per certo, non riuscirà a vedere più niente perché quella zona si occupa della visione e delle percezioni visive, nonostante gli occhi funzionino benissimo. Lo stesso vale quando ci sono problemi nell'area limbica e/o nel talamo. Se queste sono danneggiate, il "daimon" non avrà la funzione solita.
Idem quando si tratta di psicopatie varie (date una spulciata alle biografie di alcune serial killer: sentivano voci che dicevano cose/imponevano istruzioni perché erano cose giuste da fare).

Mi chiedo una cosa: se voi dite di esser stati brilli/ubriachi/fatti, ma comunque sostenete che sentivate la voce del vostro daimon, penso che questo succeda perché siete consci di esserlo; tutti voi avete fatto quelle decisioni, quindi sapevate a priori che potevate stare potenzialmente male. Il daimon era solo un "reminder" che vi diceva di non esagerare.
Ma se foste drogati e non lo sapeste? Pensate che davvero in quella in occasione il daimon vi risponderebbe come al solito?
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Saiko e Tris » ven 18/set/2015 20:51:52

Xanto e Silvia ha scritto: Mi chiedo una cosa: se voi dite di esser stati brilli/ubriachi/fatti, ma comunque sostenete che sentivate la voce del vostro daimon, penso che questo succeda perché siete consci di esserlo; tutti voi avete fatto quelle decisioni, quindi sapevate a priori che potevate stare potenzialmente male. Il daimon era solo un "reminder" che vi diceva di non esagerare.
Ma se foste drogati e non lo sapeste? Pensate che davvero in quella in occasione il daimon vi risponderebbe come al solito?
Dato che la conoscenza del daimon è la nostra stessa conoscenza ma "più profonda", probabilmente no(?)
Però mi chiedo, come si fa a non accorgersi di essere sotto l'effetto di una droga?
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da Cassandra e Sibilin » ven 18/set/2015 20:53:39

beh, alcune droge rallentano o annullano i freni inibitori. Non è che non sai di essere drogato, ma -come per l'alcol-, sottovaluti pesantemente i rischi e pensi di essere molto più sobrio/meno fatto della reltà.
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Re: Il Dàimon e le alterazioni di coscienza

Messaggio da IlTengu » ven 18/set/2015 21:15:24

Attenzione; a mio parere bisognerebbe fare un'importante distinzione tra la psicopatia e la depressione. La prima probabilmente rimarrà per tutto l'arco di vita dello psicopatico. La seconda, ha un inzio e si spera, una fine. Il daimon di una persona "sana", non può tutto ad un tratto dimenticare il bagaglio d'esperienze, buon senso etc., soltanto perchè viene alla luce una depressione.
A me accade banalmente con l'ansia; una parte di me è immerso in essa, quando accade che venga. Un' altra parte tende ad esortarmi ad ignorarla o a ridicolizzarla o comunque fuggirne con l'indifferenza.
Inoltre non sono rari i casi di serial killer una cui voce li esorta a combattere "i demoni", per poi sparire divorata da questi ultimi.
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