La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Aylin
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Aylin » sab 15/ago/2015 19:36:59

Ciao 香 と 火 ! ^^ Rispondo volentieri alle tue domande!
香 と 火 ha scritto: Inoltre il dire che "anima = essere" non semplifica la questione, anzi la complica e svia la domanda primaria "qual è l'origine e la "sostanza" dell'anima?"... Insomma, definire l'essere è sempre stato uno degli obiettivi principali e più ostici della filosofia, liquidarlo alla "congruenza con l'anima" non risponde ad alcuna domanda.
Per me l'Essere è sempre stato come lo intendeva Parmenide (e non come quel ribelleh di Gorgia) e sinceramente non trova alcuna somiglianza con l'"anima" (che mi ricorda inesorabilmente la dottrina dell'anima di Aristotele dei due intelletti, di conseguenza mi è ancora più lontana quella definizione)

Su questo non posso dirti nulla, sono pareri differenti e tali restano. A mio parere l'Anima è Essere allo stato puro, ne ho la percezione e mi avvalgo, personalmente, di questa sensazione. So che per altri non significa nulla, ma è come se avessi a disposizione un'immensa biblioteca piena di libri interessantissimi e solo tu potessi esserne a conoscenza...

香 と 火 ha scritto:Però non so cosa intendi precisamente col "manifestare fisicamente le intenzioni dell'anima"... L'anima è sede del pensiero, in questa concezione? O la mente lo è? O entrambe? C'è differenza tra i due pensieri? (tipo magari uno, quello dell'anima più istintivo e "basso" e quello della mente più lavorato e preciso?)

Il pensiero mentale, razionalizzato e soppesato proviene dalla Mente, mentre l'Anima è l'apice di questo triangolo, L'Anima sa, è a conoscenza di talmente tante cose da lasciare sconcertati, ma il daimon in coloro che non vi comunicano è come sopito, fatica a comunicare tutto ciò, mentre in coloro in grado di comunicarvi funge da mediatore in grado di comunicare una moltitudine di cose! Se tu stai domandandoti che cosa "pensi" l'Anima e cosa comunichi alla Mente, ciò si tratta di intuizioni, consapevolezza e conoscenza della Verità Assoluta.

香 と 火 ha scritto:ciò che l'anima "pensa", la trasmette in via definitiva alla mente attraverso il daimon, ma dopo...? Il corpo in che modo ne risente?



Il cervello (in senso fisico) fa agire il Corpo nel mondo, dunque se l'Anima ad esempio comunica attraverso il daimon alla Mente un ricordo di una Vita passata ad esempio, probabilmente poi quella persona cercherà informazioni per scoprire più cose a riguardo, avvalendosi quindi del Corpo.

香 と 火 ha scritto:Ti ringrazio anticipatamente per i chiarimenti c:

Figurati ^^ Amo parlare di queste cose, grazie a te di aver letto!
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Hirene » dom 16/ago/2015 15:04:10

Quello che hai scritto mi fa molto pensare ai due intelletti di Aristotele... Intelletto attivo come Anima e quello passivo come Mente. Ho capito male io?
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Aylin » dom 16/ago/2015 19:13:21

Mi sono informata generalmente circa questo pensiero di Aristotele e da quel che ho compreso è più o meno la stessa cosa, anche se non identifico l'Anima come fonte di pensiero totale ed universale, ma come Essere che esprime sé stesso tramite la mente sotto forma di Essenza (che è distinta da Essere secondo la mia visione) ^^
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Hirene » dom 16/ago/2015 19:15:08

Ok ^-^
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Luke e Kyriax » gio 20/ago/2015 02:16:56

Aylin ha scritto:Innanzitutto cos'è il corpo? Il corpo è il nostro essere fisico, che in quanto tale sottosta a tutte le leggi dell'Universo, matematiche, chimiche e fisiche. E' attraverso il corpo che noi interagiamo col mondo che ci circonda, in un rapporto causa-effetto. E' grazie al corpo che Noi sopravviviamo.
Corpo inteso ovviamente nell'accezione più materiale del termine: ossa, articolazioni, legamenti, tendini, nervi, vene, arterie, tessuti, organi, sistemi e così via. E' bene precisare che il cervello, inteso in senso prettamente fisico, fa parte del corpo.
Ok, quindi definisci come corpo la nostra componente materiale, che inserisci in un sistema di tipo deterministico regolato da leggi di tipo causa-effetto.
Aylin ha scritto:Centinaia di migliaia di scritti tentano di spiegare il significato di Anima, cosa sia, la sua provenienza, il suo fine, ma ritengo che nulla meglio di Essere possa descriverlo, anche se neppure questa parola può descriverla appieno. L'Anima è e basta. Si trova qui ed ovunque, e si manifesta attraverso noi.
Sicuramente è difficile definire il concetto di Anima, tuttavia non posso non notare che definendola come "Essere" si sposta soltanto il problema: se diciamo che l'Anima è l'Essere andiamo ad impelagarci in un sentiero di difficile percorrenza, visto che non siamo in grado di rispondere alla domanda "Cos'è l'Essere?". Ciascuno di noi ha una "comprensione preconcettuale" dell'Essere, ma questo non significa che sappiamo realmente cosa sia e che siamo in grado di definirlo.
Tra l'altro riferire i termini "qui e ovunque" a qualcosa di metafisico potrebbe forse anche aver senso in qualche misura...ma non è chiaro, visto che si tratta di termini facenti riferimento al concetto di spazialità, tipico del mondo fisico.
Aylin ha scritto:Per farlo, però, necessita della presenza di un mediatore fondamentale, che chiamerò Mente. La Mente è l'ego, la nostra personalità, formata attraverso le nostre esperienze e il vissuto, che analizza le intenzioni dell'Anima e le trasmette al cervello, che le manifesta fisicamente.
Ecco...ora, come ho detto non mi è chiaro come tu intenda l'Anima, ma visto che hai prima parlato del corpo inteso come componente materiale e poi dell'Anima do per scontato che tu la intenda (come di consueto) come qualcosa di altro rispetto alla nostra materialità, quindi come una sorta di ente metafisico.
Stando così le cose uno dei problemi fondamentali che si aprono è: "Come può un ente metafisico entrare in comunicazione con qualcosa di fisico?" in particolare nel caso in cui il corpo sia inserito (come abbiamo detto parlando del corpo) in un sistema fisico regolato da leggi deterministiche.
Mi spiego: è chiaro che l'Anima, vista in quest'ottica, deve essere o poter essere in qualche modo in comunicazione col corpo. Tuttavia se il corpo (e il cervello, che ne fa parte) sono regolati da leggi fisiche di tipo causa-effetto, ogni "effetto fisico" (qualsiasi cosa diciamo o facciamo) ha delle cause fisiche. Tali cause sono a loro volta degli effetti di altre cause, sempre fisiche...in una catena di relazioni causa-effetto che sarebbe virtualmente possibile far risalire fino all'origine dell'universo. Trascurando tutte le questioni che una visione simile può aprire (prima tra tutte quella sul libero arbitrio), non risulta affatto evidente come e dove si possa inserire l'influenza di un ente metafisico in tutto ciò.
In poche parole, il problema di un dualismo di questo tipo sta proprio nella difficoltà di spiegare il contatto tra i due mondi (fisico e metafisico), che pure in qualche modo deve esistere. Cartesio si era ritrovato a dover affrontare questo problema (res cogitans e res extensa) e aveva provato a risolverlo in modo (a mio avviso e non solo) del tutto insoddisfacente considerando come punto di contatto la "ghiandola pineale" (epifisi). La ghiandola è un corpo fisico e quindi è ovvio come il problema non sia affatto risolto.
Da tutto questo discorso emerge comunque la necessità di qualcosa che possa appunto mediare tra l'"Anima" e il "Corpo" e che sia quindi in qualche modo partecipe della natura di entrambi. Sebbene non sia certo di cosa intendessi per "Mente" ho dato questa interpretazione alla tua introduzione di un "mediatore", avendo tra l'altro tu affermato che la mente "analizza le intenzioni dell'Anima e le trasmette al cervello". Il problema è che, come ho spiegato, non è affatto chiaro come possa avvenire questa "trasmissione". Oltretutto non si capisce bene quale sia la natura di questa "Mente": è metafisica e astratta, è fisica, entrambe le cose (se sì come è possibile?)...?
Aylin ha scritto:Questo accadrebbe normalmente, se non fossimo mentalmente inibiti e bloccati da schemi e imposizioni. Man mano che cresciamo il collegamento con l'Anima si affievolisce, perché, lanciati nel mondo come lo intendono tutti, ci costringiamo a credere nell'esistenza di una sola mente.
Sono pochi coloro in grado di mantenere questo collegamento, ma se possibile, permette la pace interiore e la capacità di affrontare la Vita con uno spirito di vera crescita. Perché ciò che più eleva l'uomo è la ricerca della verità, e la Verità si può trovare solo ed esclusivamente nell'Anima.
Tra l'altro, per come abbiamo definito il corpo, risulta evidente che esso non può spiegare il libero arbitrio (ammesso che esista)...dobbiamo pertanto cercarne la fonte altrove e presumibilmente nell' "Anima" di cui parli. Hai affermato in effetti che la "Mente" analizza le intenzioni dell'Anima, quindi l'Anima diventa la fonte dell'intenzionalità. Tuttavia le nostre intenzioni sono regolate anche dalla nostra personalità e dai nostri ricordi (così come dalla consapevolezza del mondo che ci circonda), pertanto il contatto tra Mente e Anima non può che essere bidirezionale.
Ora, tu affermi che veniamo bloccati da schemi ed imposizioni e che il collegamento con l'Anima si affievolisce. Questo implicherebbe che l'Anima non sia più in grado di manifestare la propria intenzionalità alla Mente e quindi al Corpo, facendo quindi venir meno la "fonte del libero arbitrio", il "volere le cose", la progettualità. Nonostante ciò è evidente che anche nei casi in cui l'uomo è assolutamente legato a schemi rigidi ed imposizioni (per esempio di natura sociale) permane il libero arbitrio: esso si manifesta chiaramente nelle piccole cose (scelte irrilevanti che non interferiscono con lo schema imposto) e dal fatto che il soggetto ha comunque la possibilità di ribellarsi allo schema imposto e di fuoriuscire dal suo stato di "sottomesso". Possibilità che sceglie (seppur probabilmente inconsapevolmente) di ignorare, optando per la permanenza nel proprio stato...solitamente ma non sempre, visto che è possibile (a quanto ho capito leggendoti) andare oltre questa condizione. Questa rimane comunque una scelta (più che rilevante)...ed in quanto tale non sarebbe possibile senza il libero arbitrio. Senza l'intenzionalità manifestata dall'Anima come si spiega questo?

Affermi che ciò che eleva l'uomo è la ricerca della "Verità" (e per carità...ci può stare) e che la Verità si può trovare solo nell'Anima. Ok, ma già non sappiamo cosa sia l'Anima...e la Verità? Cosa intendiamo per "Verità"?
Aylin ha scritto:Apparentemente nulla, non l'ho mai nominato, ma nonostante ciò è essenziale. Perché il daimon altro non è che quel ponte attraverso cui l'Anima si manifesta alla Mente, è la parte che permette alle due (Anima e Mente) di comunicare. Il Daimon è Anima che si fa Mente in modo da interagire con il Corpo.
...beh...in tutta franchezza la cosa migliore che mi viene da rispondere su due piedi è "se lo dici tu".
Perché in effetti non mi viene in mente alcuna ragione, sulle prime, per cui dovrei pensare che il daimon ricopre il ruolo che dici (se non perché l'hai detto tu, ma dal punto di vista filosofico non è una ragione valida xD).
Tra l'altro un'altra cosa che mi viene da pensare in merito è che a noi il daimon si manifesta come dotato almeno in parte di una propria intenzionalità: il daimon può decidere se dirmi una cosa oppure no, per esempio. Il daimon, sebbene sia parte di noi, appare come dotato di una propria coscienza. Come si configura questo fatto in un sistema in cui il daimon è il "collegamento tra Anima e Mente"? Le intenzioni del daimon hanno la stessa origine delle mie (l'Anima, come dicevi)? Insomma, nel momento in cui io comunico col daimon...con cosa comunico?
Aylin ha scritto: Così, per sintetizzare

Anima-----------Daimon(che media)-----------Mente-----------Cervello(che media)-----------Corpo
Non nascondo che lo schema di base mi piace abbastanza, anche se temo sia praticamente solo un "piacere estetico" xD
Da un punto di vista più filosofico mi sono espresso (anche se in modo abbastanza affrettato).

Aggiungo qualche altra piccola domanda su cose varie lette dopo il primo post:
Aylin ha scritto:L'Anima è semplicemente il nostro sé più profondo, che ricerca pace e crescita personale, dunque il Nostro Io che non è un Io, perché proviene dal Tutto.
In che senso l'Io non è un Io? Cosa intendi precisamente con "Tutto"? (Sì, lo so che è una domanda che può sembrare strana e che viene da rispondere "tutto")
Aylin ha scritto:Il daimon è la mediazione dell'Anima perché di base l'Anima non comunica con pensieri, immagini, idee, non ha forma, sesso e non è in grado di attenersi ad una forma. Dunque il daimon non può essere Anima, ma la mediazione, il mediatore dell'Anima che per comunicare con la mente si manifesta. Io lo intendo così ^^
Eppure l'Intenzione è influenzata dalle idee e dal pensiero, così come da un sacco di fattori. Cosa ti porta ad affermare che l'Anima non abbia un sesso, pensieri et similia?
Aylin ha scritto:Anima è per me Vita, è la manifestazione del Tutto, del Divino, dell'Energia, chiamatela come preferite, all'interno di un essere vivente. E' l'Anima a decidere di incarnarsi dentro un certo corpo e attraverso di esso, perseguire il suo desiderio di Conoscenza e ricerca della Verità Assoluta.
Senza Anima non c'è Mente, senza Mente non c'è Anima, senza Corpo non c'è Mente, senza Mente non c'è Corpo.
Ok, se l'Anima non può prescindere dalla Mente ed essa a sua volta non può prescindere dal Corpo, come può l'Anima decidere di incarnarsi dentro un certo corpo? Insomma, questa "decisione" fa pensare che l'Anima venga prima del corpo, ma non ho capito come sia possibile essendo che non può prescindere da esso.
In altre parole, se senza Corpo non c'è Anima, come può l'Anima decidere di incarnarsi attraverso un corpo (senza avere già un corpo)?


...è tardi e domani mi sveglierò prima delle 7, quindi essendo molto stanco adesso non starò a rileggere. Spero che quanto ho scritto risulti comprensibile.
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(mi hanno detto così; però francamente non ne ho idea)

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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Claudio-Olyandra » mer 02/set/2015 01:00:30

La tua teoria si avvale di termini dal significato complesso, talvolta sfuggente, che hanno attraversato secoli di filosofia senza mai assumere una portata univoca e definitiva: potresti addurre un esempio pratico di come un'emozione, un'idea o una volizione si propaghino dall'Anima al Corpo passando per Daimon, Mente e Cervello, ossia spiegarci quale sia il ruolo di ognuno nella catena? Ne guadagneremmo tutti in chiarezza e facilità di confronto. ;)
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Saiko e Tris » mer 02/set/2015 15:47:04

Luke e Kyriax ha scritto:Mi spiego: è chiaro che l'Anima, vista in quest'ottica, deve essere o poter essere in qualche modo in comunicazione col corpo. Tuttavia se il corpo (e il cervello, che ne fa parte) sono regolati da leggi fisiche di tipo causa-effetto, ogni "effetto fisico" (qualsiasi cosa diciamo o facciamo) ha delle cause fisiche. Tali cause sono a loro volta degli effetti di altre cause, sempre fisiche...in una catena di relazioni causa-effetto che sarebbe virtualmente possibile far risalire fino all'origine dell'universo. Trascurando tutte le questioni che una visione simile può aprire (prima tra tutte quella sul libero arbitrio), non risulta affatto evidente come e dove si possa inserire l'influenza di un ente metafisico in tutto ciò.
In poche parole, il problema di un dualismo di questo tipo sta proprio nella difficoltà di spiegare il contatto tra i due mondi (fisico e metafisico), che pure in qualche modo deve esistere. Cartesio si era ritrovato a dover affrontare questo problema (res cogitans e res extensa) e aveva provato a risolverlo in modo (a mio avviso e non solo) del tutto insoddisfacente considerando come punto di contatto la "ghiandola pineale" (epifisi). La ghiandola è un corpo fisico e quindi è ovvio come il problema non sia affatto risolto.
Personalmente sono d'accordo con Luke. Cartesio direi che è il caso estremo, ma per come la vedo io, ogni filosofo che abbia provato a chiarire e provare l'esistenza di un dualismo tra qualcosa di sensibile (il corpo) e qualcosa di spirituale (l'anima, dove spirituale= non fisico, astratto, non tangibile; senza alcun significato religioso) ha inevitabilmente fallito, incontrando prima o poi una contraddizione.
La teoria di Aylin mi affascina, sembra inizialmente molto chiara -e se accettata così com'è posta, lo è- ma appena ci si addentra un attimo, si cozza contro domande che millenni di filosofia non hanno saputo risolvere. Anche perché ognuno ha la sua visione del mondo, l'Essere o l'Anima come li intendi tu non sono uguali a come li intendo io, tizio o caio. In questo appoggio Kant su tutta la linea, come "innamorato deluso dalla metafisica": pensare non è conoscere, poiché il pensiero prescinde dall'esperienza. Ciò che può essere pensato non sempre può essere provato.
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Claudio-Olyandra » mer 02/set/2015 22:39:02

AkiSaiko e Beatrice ha scritto:In questo appoggio Kant su tutta la linea, come "innamorato deluso dalla metafisica": pensare non è conoscere, poiché il pensiero prescinde dall'esperienza. Ciò che può essere pensato non sempre può essere provato.
L'essenza costitutiva della metafisica è ipotizzare senza riscontro alcuno, attività pericolosa per il rischio altissimo di amalgamare in un minestrone le proprie speranze/ideologie coi dati di fatto. Tendo a diffidare di simili speculazioni, quando si voglia conferire ad esse un valore superiore a quello di meri esercizi congetturali. :)
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Re: La Triade: Corpo, Mente ed Anima

Messaggio da Mel » mer 02/set/2015 23:17:42

Mmm,quando penso all'essere il primo gigantesco punto esclamativo che mi viene in mente è il seguente:
Tutto quello che c'è esiste ma avrebbe tranquillamente potuto non esserci...e invece c'è!
Io la trovo una cosa incredibile.Ancora di più se pensate che tutto quello che c'è è sempre esistito,magari sotto altra forma,ma c'è sempre stato(giacché dal nulla non nasce un ciufolo).
E quindi mi chiedo:a che diavolo serve?
Uno potrebbe dire,e vabbé,l'importante è che c'è,è un incidente,il frutto del caso,si...ma anche (e soprattutto)in tal senso non risolverebbe il problema.Prendetelo come uno spunto,giacché non sto asserendo nulla in particolare. :P
"Nosce te ipsum,vince te ipsum,vive tibi ipsi,sic eris Felix."

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