Aylin ha scritto:Innanzitutto cos'è il corpo? Il corpo è il nostro essere fisico, che in quanto tale sottosta a tutte le leggi dell'Universo, matematiche, chimiche e fisiche. E' attraverso il corpo che noi interagiamo col mondo che ci circonda, in un rapporto causa-effetto. E' grazie al corpo che Noi sopravviviamo.
Corpo inteso ovviamente nell'accezione più materiale del termine: ossa, articolazioni, legamenti, tendini, nervi, vene, arterie, tessuti, organi, sistemi e così via. E' bene precisare che il cervello, inteso in senso prettamente fisico, fa parte del corpo.
Ok, quindi definisci come corpo la nostra componente materiale, che inserisci in un sistema di tipo deterministico regolato da leggi di tipo causa-effetto.
Aylin ha scritto:Centinaia di migliaia di scritti tentano di spiegare il significato di Anima, cosa sia, la sua provenienza, il suo fine, ma ritengo che nulla meglio di Essere possa descriverlo, anche se neppure questa parola può descriverla appieno. L'Anima è e basta. Si trova qui ed ovunque, e si manifesta attraverso noi.
Sicuramente è difficile definire il concetto di Anima, tuttavia non posso non notare che definendola come "Essere" si sposta soltanto il problema: se diciamo che l'Anima è l'Essere andiamo ad impelagarci in un sentiero di difficile percorrenza, visto che non siamo in grado di rispondere alla domanda "Cos'è l'Essere?". Ciascuno di noi ha una "comprensione preconcettuale" dell'Essere, ma questo non significa che sappiamo
realmente cosa sia e che siamo in grado di definirlo.
Tra l'altro riferire i termini "qui e ovunque" a qualcosa di metafisico potrebbe forse anche aver senso in qualche misura...ma non è chiaro, visto che si tratta di termini facenti riferimento al concetto di spazialità, tipico del mondo fisico.
Aylin ha scritto:Per farlo, però, necessita della presenza di un mediatore fondamentale, che chiamerò Mente. La Mente è l'ego, la nostra personalità, formata attraverso le nostre esperienze e il vissuto, che analizza le intenzioni dell'Anima e le trasmette al cervello, che le manifesta fisicamente.
Ecco...ora, come ho detto non mi è chiaro come tu intenda l'Anima, ma visto che hai prima parlato del corpo inteso come componente materiale e poi dell'Anima do per scontato che tu la intenda (come di consueto) come qualcosa di altro rispetto alla nostra materialità, quindi come una sorta di ente metafisico.
Stando così le cose uno dei problemi fondamentali che si aprono è: "Come può un ente metafisico entrare in comunicazione con qualcosa di fisico?" in particolare nel caso in cui il corpo sia inserito (come abbiamo detto parlando del corpo) in un sistema fisico regolato da leggi deterministiche.
Mi spiego: è chiaro che l'Anima, vista in quest'ottica, deve essere o poter essere in qualche modo in comunicazione col corpo. Tuttavia se il corpo (e il cervello, che ne fa parte) sono regolati da leggi fisiche di tipo causa-effetto, ogni "effetto fisico" (qualsiasi cosa diciamo o facciamo) ha delle cause fisiche. Tali cause sono a loro volta degli effetti di altre cause, sempre fisiche...in una catena di relazioni causa-effetto che sarebbe virtualmente possibile far risalire fino all'origine dell'universo. Trascurando tutte le questioni che una visione simile può aprire (prima tra tutte quella sul libero arbitrio), non risulta affatto evidente come e dove si possa inserire l'influenza di un ente metafisico in tutto ciò.
In poche parole, il problema di un dualismo di questo tipo sta proprio nella difficoltà di spiegare il contatto tra i due mondi (fisico e metafisico), che pure in qualche modo deve esistere. Cartesio si era ritrovato a dover affrontare questo problema (
res cogitans e
res extensa) e aveva provato a risolverlo in modo (a mio avviso e non solo) del tutto insoddisfacente considerando come punto di contatto la "ghiandola pineale" (epifisi). La ghiandola è un corpo fisico e quindi è ovvio come il problema non sia affatto risolto.
Da tutto questo discorso emerge comunque la necessità di qualcosa che possa appunto mediare tra l'"Anima" e il "Corpo" e che sia quindi in qualche modo partecipe della natura di entrambi. Sebbene non sia certo di cosa intendessi per "Mente" ho dato questa interpretazione alla tua introduzione di un "mediatore", avendo tra l'altro tu affermato che la mente "analizza le intenzioni dell'Anima e le trasmette al cervello". Il problema è che, come ho spiegato, non è affatto chiaro come possa avvenire questa "trasmissione". Oltretutto non si capisce bene quale sia la natura di questa "Mente": è metafisica e astratta, è fisica, entrambe le cose (se sì come è possibile?)...?
Aylin ha scritto:Questo accadrebbe normalmente, se non fossimo mentalmente inibiti e bloccati da schemi e imposizioni. Man mano che cresciamo il collegamento con l'Anima si affievolisce, perché, lanciati nel mondo come lo intendono tutti, ci costringiamo a credere nell'esistenza di una sola mente.
Sono pochi coloro in grado di mantenere questo collegamento, ma se possibile, permette la pace interiore e la capacità di affrontare la Vita con uno spirito di vera crescita. Perché ciò che più eleva l'uomo è la ricerca della verità, e la Verità si può trovare solo ed esclusivamente nell'Anima.
Tra l'altro, per come abbiamo definito il corpo, risulta evidente che esso non può spiegare il libero arbitrio (ammesso che esista)...dobbiamo pertanto cercarne la fonte altrove e presumibilmente nell' "Anima" di cui parli. Hai affermato in effetti che la "Mente" analizza le intenzioni dell'Anima, quindi l'Anima diventa la fonte dell'intenzionalità. Tuttavia le nostre intenzioni sono regolate anche dalla nostra personalità e dai nostri ricordi (così come dalla consapevolezza del mondo che ci circonda), pertanto il contatto tra Mente e Anima non può che essere bidirezionale.
Ora, tu affermi che veniamo bloccati da schemi ed imposizioni e che il collegamento con l'Anima si affievolisce. Questo implicherebbe che l'Anima non sia più in grado di manifestare la propria intenzionalità alla Mente e quindi al Corpo, facendo quindi venir meno la "fonte del libero arbitrio", il "volere le cose", la progettualità. Nonostante ciò è evidente che anche nei casi in cui l'uomo è assolutamente legato a schemi rigidi ed imposizioni (per esempio di natura sociale) permane il libero arbitrio: esso si manifesta chiaramente nelle piccole cose (scelte irrilevanti che non interferiscono con lo schema imposto) e dal fatto che il soggetto ha comunque la
possibilità di ribellarsi allo schema imposto e di fuoriuscire dal suo stato di "sottomesso". Possibilità che sceglie (seppur probabilmente inconsapevolmente) di ignorare, optando per la permanenza nel proprio stato...solitamente ma non sempre, visto che è possibile (a quanto ho capito leggendoti) andare oltre questa condizione. Questa rimane comunque una scelta (più che rilevante)...ed in quanto tale non sarebbe possibile senza il libero arbitrio. Senza l'intenzionalità manifestata dall'Anima come si spiega questo?
Affermi che ciò che eleva l'uomo è la ricerca della "Verità" (e per carità...ci può stare) e che la Verità si può trovare solo nell'Anima. Ok, ma già non sappiamo cosa sia l'Anima...e la Verità? Cosa intendiamo per "Verità"?
Aylin ha scritto:Apparentemente nulla, non l'ho mai nominato, ma nonostante ciò è essenziale. Perché il daimon altro non è che quel ponte attraverso cui l'Anima si manifesta alla Mente, è la parte che permette alle due (Anima e Mente) di comunicare. Il Daimon è Anima che si fa Mente in modo da interagire con il Corpo.
...beh...in tutta franchezza la cosa migliore che mi viene da rispondere su due piedi è "se lo dici tu".
Perché in effetti non mi viene in mente alcuna ragione, sulle prime, per cui dovrei pensare che il daimon ricopre il ruolo che dici (se non perché l'hai detto tu, ma dal punto di vista filosofico non è una ragione valida xD).
Tra l'altro un'altra cosa che mi viene da pensare in merito è che a noi il daimon si manifesta come dotato almeno in parte di una propria intenzionalità: il daimon può decidere se dirmi una cosa oppure no, per esempio. Il daimon, sebbene sia parte di noi, appare come dotato di una propria coscienza. Come si configura questo fatto in un sistema in cui il daimon è il "collegamento tra Anima e Mente"? Le intenzioni del daimon hanno la stessa origine delle mie (l'Anima, come dicevi)? Insomma, nel momento in cui io comunico col daimon...con
cosa comunico?
Aylin ha scritto:
Così, per sintetizzare
Anima-----------Daimon(che media)-----------Mente-----------Cervello(che media)-----------Corpo
Non nascondo che lo schema di base mi piace abbastanza, anche se temo sia praticamente solo un "piacere estetico" xD
Da un punto di vista più filosofico mi sono espresso (anche se in modo abbastanza affrettato).
Aggiungo qualche altra piccola domanda su cose varie lette dopo il primo post:
Aylin ha scritto:L'Anima è semplicemente il nostro sé più profondo, che ricerca pace e crescita personale, dunque il Nostro Io che non è un Io, perché proviene dal Tutto.
In che senso l'Io non è un Io? Cosa intendi precisamente con "Tutto"? (Sì, lo so che è una domanda che può sembrare strana e che viene da rispondere "tutto")
Aylin ha scritto:Il daimon è la mediazione dell'Anima perché di base l'Anima non comunica con pensieri, immagini, idee, non ha forma, sesso e non è in grado di attenersi ad una forma. Dunque il daimon non può essere Anima, ma la mediazione, il mediatore dell'Anima che per comunicare con la mente si manifesta. Io lo intendo così ^^
Eppure l'Intenzione è influenzata dalle idee e dal pensiero, così come da un sacco di fattori. Cosa ti porta ad affermare che l'Anima non abbia un sesso, pensieri et similia?
Aylin ha scritto:Anima è per me Vita, è la manifestazione del Tutto, del Divino, dell'Energia, chiamatela come preferite, all'interno di un essere vivente. E' l'Anima a decidere di incarnarsi dentro un certo corpo e attraverso di esso, perseguire il suo desiderio di Conoscenza e ricerca della Verità Assoluta.
Senza Anima non c'è Mente, senza Mente non c'è Anima, senza Corpo non c'è Mente, senza Mente non c'è Corpo.
Ok, se l'Anima non può prescindere dalla Mente ed essa a sua volta non può prescindere dal Corpo, come può l'Anima decidere di incarnarsi dentro un certo corpo? Insomma, questa "decisione" fa pensare che l'Anima venga prima del corpo, ma non ho capito come sia possibile essendo che non può prescindere da esso.
In altre parole, se senza Corpo non c'è Anima, come può l'Anima decidere di incarnarsi attraverso un corpo (senza avere già un corpo)?
...è tardi e domani mi sveglierò prima delle 7, quindi essendo molto stanco adesso non starò a rileggere. Spero che quanto ho scritto risulti comprensibile.