Teoria del Ricordo

Meditiamo sugli aspetti filosofici e formuliamo ipotesi ragionevoli sul Daimonismo!
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Alastor
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Teoria del Ricordo

Messaggio da Alastor » dom 22/mar/2015 09:29:45

Allora, innanzitutto voglio dire che questa è una mia teoria sul fatto che il daimon ripeschi dalla nostra mente cose avvenute anni e anni prima e che noi magari neanche ricordiamo. Cosa già risaputa, ma a mio parere curiosa. Ma andiamo con ordine.
Prima ancora di sapere di questa cosa, ne avevo già i segnali.
Una volta luii rispose a una domanda di mio padre abbastanza complicata, che lui stesso mi aveva spiegato quando avevo dieci anni. Poi, un'altra volta, addirittura mi mandò un flash di me stessa che avevo tre anni, nel passeggino con mia zia davanti che mi portava in giro. Seppi poi che mia zia mi portava spesso a fare passeggiate. La mia domanda è: come il daimon riesce a ripescare dall'inconscio tutti questi ricordi?
Io credo che, essendo il daimon una parte dell'inconscio, o del cervello, che dir si voglia, riesca a ritrovare ricordi sperduti nei meandri della nostra mente, magari per mandare un messaggio al daemian in forma non-verbale.
Questo però forse non può spiegare tutto. Dopotutto il daimon per alcuni è una parte del cervello che domina l'inconscio, per altri un angelo o roba simile (qui avrei da ridire), per altri ancora l'anima più pura dell'uomo. Quindi anch'esso è circondato da un po' di mistero. La cosa che possa comunicare con i ricordi, però, mi ha lasciata molto stupita inizialmente, non tanto per 'l'inviarmi un ricordo' in sé, ma per la nitidezza dei dettagli. Mi spiego: il ricordo più bello della mia vita è questo (non specifico). Magari in un periodo strano sono un po' abbattuta. Luii mi invia il ricordo felice con una nitidezza di dettagli impressionante, come se l'avessi vissuto il giorno prima. È questo che ha dello speciale.
A voi è mai successo?

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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Pandemonium » dom 22/mar/2015 10:48:56

(non so quante cavolate sparerò. E' domenica mattina, insomma :D )

Capita spesso che Tea mi invii immagini di cose avvenute tempo fa, spesso senza seguire un ordine logico e completamente a random.
Non sempre si tratta di immagini felici, al contrario può ripescare momenti molto dolorosi per me, o imbarazzanti e umilianti. Quando le chiedo il perché, risponde semplicemente che "bisogna ricordare il passato per non cadere negli errori del futuro".
Se vogliamo parlare di Freud, il daimon potrebbe essere il Super-io, a metà tra il conscio e l'inconscio, in comunicazione con entrambe le due "zone". Nel Super-io coesistono quindi inconscio e conscio. Se pensiamo al nostro iceberg, la punta sarebbe l'Io (conscio), la parte sotto l'acqua l'Es (inconscio), e il pelo dell'acqua, dove vediamo e non vediamo il ghiaccio a seconda di come l'acqua si muove, sarebbe il Super-io.
A mio parere il daimon non può essere la parte di noi che domina l'inconscio, perché... è impossibile. Se fosse davvero così, noi staremo comunicando con la nostra parte più oscura, con tutte le nostre paure di cui noi, consci, non conosciamo nemmeno l'origine; con tutti i desideri repressi che se scoprissimo ci farebbero inorridire. L'Es, l'inconscio, non ha filtri e segue un solo principio: quello del piacere, quello della sua completa soddisfazione, ora e subito. E il daimon invece svolge una funzione più da mediatore, di controllo. Il daimon ha una morale quasi ferrea, non so se vi è capitato di sperimentarlo in prima persona. Pensate a quando vi dice di fare i compiti, e dopo voi vi mettete a trattare con luii/leii raggiungendo alla fine l'accordo di stare ancora dieci minuti a giocare ai videogiochi.
Il daimon (... a mio parere. Dio, non sono affatto capace a spiegarmi, e credo che sto sparando un mare di boiate) quindi cerca di piegare l'inconscio e... sembra quasi giocarci. Non è dominatore dell'inconscio, perché certe cose non riesce a ripescarle nemmeno lui. Sa quello che sappiamo noi, ma anche qualcosa di più, ma anche meno. A volte sembra che il daimon conosca noi stessi ancor meglio di noi (per esempio, pensiamo a quando assume forme mai viste che poi combaciano con il nostro carattere), altre volte quando gli parliamo sembra smarrito esattamente come noi.
Quindi, questo grande misticismo nel daimon è fuoriluogo.
Io credo che, essendo il daimon una parte dell'inconscio, o del cervello, che dir si voglia, riesca a ritrovare ricordi sperduti nei meandri della nostra mente, magari per mandare un messaggio al daemian in forma non-verbale.
Questo sicuramente :D
In realtà sono quasi certa che la maggior parte della comunicazione tra daemian e daimon avvenga in maniera non verbale. Magari passi un'intera giornata senza sentire la voce del tuo daimon e pensi "caspita, oggi non siamo riusciti a parlare manco due secondi", ma in realtà siete sempre in contatto. Magari ti ha inviato immagini o senzazioni, ma non ci hai fatto caso. La penso così :3
Luii mi invia il ricordo felice con una nitidezza di dettagli impressionante, come se l'avessi vissuto il giorno prima. È questo che ha dello speciale.
A voi è mai successo?
Molto, molto spesso. Sembra di rivivere nuovamente la situazione. Il problema è che (almeno per me) non sempre si tratta di ricordi felici :)
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Kay e Aton » dom 22/mar/2015 11:53:35

Da premettere che noi effettivamente immagazziniamo tutte le informazioni e, a meno che non ci siano danni fisici che impediscano il recupero effettivo dei ricordi, potenzialmente potremmo ricordare tutto. La mente non può "cestinare" i ricordi, semplicemente per convenienza (sennò dovremmo ricordarci continuamente una miriade di informazioni) li conserva nel caso possano servire in futuro. Il daimon probabilmente è capace di ripescare questi ricordi perché parte dell'incoscio umano (e quindi ha posibilità di accedere in "luoghi" che ci sono preclusi) o perché, nel caso il daimon fosse veramente l'anima, non è vincolato da limiti fisici (in quanto parte spirituale dell'uomo) e può riuscire ad accedere ai ricordi in maniera facile, se solo ha voglia di farlo.
Questa è ovviamente una bestemmia per chiunque abbia una mente logica e scientifica ma d'altronde "il mondo è bello perché vario" xD
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Alastor » dom 22/mar/2015 12:17:24

Se fosse davvero così, noi staremo comunicando con la nostra parte più oscura, con tutte le nostre paure di cui noi, consci, non conosciamo nemmeno l'origine; con tutti i desideri repressi che se scoprissimo ci farebbero inorridire.
Nessuna boiata. Anzi, non ci avevo pensato...

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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Firewolf & Ariel » dom 22/mar/2015 13:51:24

Partiamo dal fatto ceh la palla di pelo (forse presto di piume) non mi comunica mai per ricordi, un po' perchè lui ne nega l'effettiva utilità (per lui, bisogna cercare di agire, senza rifugiarsi troppo nei sogni), un po' perché già per conto mio uso molto i ricordi.
Comunque, io credo che il daimon sia la nostra essenza, il nostro vero io. Come tale, ha accesso a TUTTI i nostri ricordi. E noi siamo formati dai nostri ricordi ed esperienze.
Facciamo un paragone: sapete come si fa lo zucchero filato? Si piglia un bastone di legno e lo si avvolge allo zucchero che viene fatto scaldare. Ecco: noi siamo lo stecchino di legno e le nostre esperienze sono i batuffoli di zucchero.
Il daimon è un po' come il venditore dello zucchero: sa bene che ogni batuffolo di zucchero è nato da un granello. Dunque, sa benissimo che se si è bruciato un batuffolo, è perché si è brusato dello zucchero.
Questo per dire cosa? Il daimon, essendo la nostra essenza, è capace di accedere a tutti i nostri ricordi (anche scioccanti o affascinanti: il daimon di un mio amico si ricordava della prima operazione di codesto) e di utilizzarli per comunicare :3
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Claudio-Olyandra » mar 24/mar/2015 12:03:14

Ailinen e Alastor ha scritto:La mia domanda è: come il daimon riesce a ripescare dall'inconscio tutti questi ricordi?
Io credo che, essendo il daimon una parte dell'inconscio, o del cervello, che dir si voglia, riesca a ritrovare ricordi sperduti nei meandri della nostra mente, magari per mandare un messaggio al daemian in forma non-verbale.
L'inconscio non è un magazzino separato da noi: è parte integrante della nostra mente. Più che accedere all'inconscio, la grande sfida è interpretare correttamente i segnali oscuri, ambigui e sovente irrazionali che ne provengono. Non si può accedere all'inconscio come si entra in una stanza, ossia aprendo la porta e accendendo la luce: non si può perché l'inconscio è una voragine nella quale la luce, per quanto intensa, si perde, non trovandovi oggetti dalla superficie definita sui quali riflettersi (un luogo appare illuminato quando le onde luminose raggiungono, almeno in parte, i nostri occhi, dopo l'impatto col terreno, le pareti, il soffitto: se il terreno, le pareti e il soffitto assorbissero l'intera radiazione luminosa, noi vedremmo un indistinto negrore), e ciò accade perché nell'inconscio i ricordi non sono stipati razionalmente, anzi vi si accatastano come gelatine elastiche o aerosol cangianti, impalpabili, informi, caotici. L'inconscio viene principalmente popolato nella prima infanzia, quando il filtro razionale non è ancora operativo e luoghi e vissuti in sé neutri assumono, contaminati da fantasie impensabili per noi grandi e da paure arcane tipiche della tenera età (paura dell'abbandono e dell'ignoto in primis), fisionomie assurde, senza criterio, imprevedibili e non schematizzabili. Non è un caso che gli ambienti ove da piccoli si è consumato un evento spiacevole acquistino, per l'intera vita del soggetto, una rilevanza psichica spropositata e ingiustificata, che si manifesta in ondate e sussulti emotivi ogniqualvolta la persona vi ritorni. Come la meccanica quantistica non può descrivere l'impeto creativo di un pittore e l'arte è inadatta a spiegare i fenomeni fisici delle particelle subatomiche, così la ragione non può intendere il caos e il caos non consente di studiare, progettare, edificare nozioni ed opere. L'inconscio è il regno dell'emozione pura, disincarnata, cieca ed impetuosa, mentre il conscio è corredato di logica, di comprensione vivida, profonda e asettica delle vicende nella loro sequenza causale e nel loro significato ultimo. :D Il daimon, quindi, non può rivelare al conscio quel che alberga nell'inconscio: non si tratta di calze riposte in un cassetto, in attesa di esserne prelevate, bensì di una dimensione che si sfalda allorché si tenti di leggerla con strumenti antitetici al caos che intimamente ed essenzialmente la costituisce e dappertutto la pervade. Il compito del daimon è di aiutare l'uomo a vivere in armonia con le emozioni ignote che giungono dall'abisso della sua mente: la razionalizzazione non serve a cogliere la causa ultima di quelle emozioni, causa che affonda le proprie radici nella prima infanzia ed è imperscrutabile, ma è orientata ad impedire che queste emozioni primordiali possano ledere, condizionandola, la libertà di pensare e di fare dell'uomo. L'azione del daimon non mira a scoprire il passato: il suo obiettivo è garantire la serenità del presente e la progettualità del futuro. 8-)
Ailinen e Alastor ha scritto:Questo però forse non può spiegare tutto. Dopotutto il daimon per alcuni è una parte del cervello che domina l'inconscio, per altri un angelo o roba simile (qui avrei da ridire), per altri ancora l'anima più pura dell'uomo. Quindi anch'esso è circondato da un po' di mistero.
L'inconscio non può essere dominato: la dominazione è ordine e l'ordine è incompatibile col caos. ;) Eviterei caldamente di mescolare Daimonismo e religione: l'introspezione è un terreno molto scivoloso anche senza aggiungervi ingredienti fideistici su dimensioni ultraterrene, che le darebbero il colpo di grazia. :mrgreen:
Ary & Tea ha scritto:Se vogliamo parlare di Freud, il daimon potrebbe essere il Super-io, a metà tra il conscio e l'inconscio, in comunicazione con entrambe le due "zone". Nel Super-io coesistono quindi inconscio e conscio. Se pensiamo al nostro iceberg, la punta sarebbe l'Io (conscio), la parte sotto l'acqua l'Es (inconscio), e il pelo dell'acqua, dove vediamo e non vediamo il ghiaccio a seconda di come l'acqua si muove, sarebbe il Super-io.
A mio parere il daimon non può essere la parte di noi che domina l'inconscio, perché... è impossibile. Se fosse davvero così, noi staremo comunicando con la nostra parte più oscura, con tutte le nostre paure di cui noi, consci, non conosciamo nemmeno l'origine; con tutti i desideri repressi che se scoprissimo ci farebbero inorridire. L'Es, l'inconscio, non ha filtri e segue un solo principio: quello del piacere, quello della sua completa soddisfazione, ora e subito. E il daimon invece svolge una funzione più da mediatore, di controllo. Il daimon ha una morale quasi ferrea, non so se vi è capitato di sperimentarlo in prima persona. Pensate a quando vi dice di fare i compiti, e dopo voi vi mettete a trattare con luii/leii raggiungendo alla fine l'accordo di stare ancora dieci minuti a giocare ai videogiochi.
Il Super-Io è il castigatore dei costumi e si forma introiettando i rimproveri e le punizioni di genitori, maestri e altri adulti: è la longa manus della società dentro la psiche di ognuno, e non mi sembra compatibile con la figura del daimon. Se vogliamo adottare la tripartizione freudiana, il daimon è in parte Es, quale motore del volere e dell'agire (che senza la promessa di un piacere, di un appagamento, anche intellettuale, raggiungibile, non potrebbe innescarsi: chi mai agirebbe se sapesse prima di non ricavarne alcunché?), in parte Io, quale nucleo autenticamente rappresentativo della personalità unica ed irripetibile dell'uomo. :)
Kay e Aton ha scritto:Questa è ovviamente una bestemmia per chiunque abbia una mente logica e scientifica ma d'altronde "il mondo è bello perché vario" xD
La bestemmia è un concetto religioso, che presuppone una dogmatica intangibilità di certe entità o dottrine: per gli scienziati tutto può essere smentito, a patto che ciò avvenga sulla base di prove vere e secondo un metodo epistemologicamente corretto. :P
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Kay e Aton » mar 24/mar/2015 12:15:51

Claudio-Olyandra ha scritto:
Kay e Aton ha scritto:Questa è ovviamente una bestemmia per chiunque abbia una mente logica e scientifica ma d'altronde "il mondo è bello perché vario" xD
La bestemmia è un concetto religioso, che presuppone una dogmatica intangibilità di certe entità o dottrine: per gli scienziati tutto può essere smentito, a patto che ciò avvenga sulla base di prove vere e secondo un metodo epistemologicamente corretto. :P
La scienza per certuni è peggio di una religione: basta vedere quei dottori che piuttosto che ammettere a se stessi che quello che hanno studiato all'università sul veganismo sono teorie superate preferiscono farsi ammazzare o quelli ancora convinti che l'omosessualità sia una malattia contagiosa e pericolosa :lol:
Comunque non pensavo a questo mentre la scrivevo, il mio era solo un modo di dire :P Scusate l'OT
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Cassandra e Sibilin » mar 24/mar/2015 12:24:25

Quella, mia cara Giuliana, si chiama chiusura di mente (però è vero che con la dieta vegana un pizzico di attenzione in più si deve avere, eh. D=), ed è diffusa a parecchi livelli. u.u

Io non identificherei il daimon nemmeno con l'Es, che è una parte assolutamente istintuale, cosa che il daimon non è. Diciamo che, essendo un ponte tra il conscio e strutture più profonde, per forza ha maggiore accesso di noi ai ricordi. °-°
Più che altro, credo, ha accesso ai ricordi oggettivi, nel senso ch guarda una cosa "da un'altra prospettiva". Non so se si capisce. °_°
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Saphiry e Deianira » mar 24/mar/2015 17:09:09

A me è successo qualche volta! Il nostro profe di neuroanatomia ci ha spiegato che la memoria è "sparsa" ovunque nel cervello: i ricordi vengono processati e "salvati con nome" da alcune zone del sistema limbico e poi vengono stoccati ma non c'è un punto preciso. Penso solo che Pho abbia un accesso più diretto a questi processi di quanto non ne abbia io. Scusate la risposta brevissima XD.
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Re: Teoria del Ricordo

Messaggio da Antherin e Argo » dom 21/giu/2015 08:59:29

A me è capitato che Kym mi inviasse immagini di me stessa da piccola ma viste da fuori. Ne ho una specifica in cui sono di spalle addirittura. E su molti ricordi anche coscienti che possiedo, ogni tanto istintivamente li vedo dal suo punto di vista, come per esempio dall'alto o da un punto di osservazione vicino ma comunque esterno a me.
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