Perché il dialogo?

[Antherin e Argo]

Dopo millenni di inattività eccomi che rispunto xD
Dunque, mentre meditavo sui misteri della vita mi è venuta in mente questa domanda: perché noi (almeno la maggior parte) instauriamo un dialogo con il nostro daimon? E per dialogo intendo quello a parole, lo stesso dialogo che si potrebbe avere con un'altra persona. Che bisogno c'è di parlare? La mente è la stessa, dunque siamo in grado di comunicare anche senza il dialogo. A livello logico, credo sia del tutto superfluo. Ma allora perché noi ci "parliamo"? È un bisogno psicologico umano?
Accorrete numerosi

[Elia&Vemas]

Io preferisco sempre parlare ad alta voce ( ma non essendo spesso solo in casa parlo sempre mentalmente) e se da un non Daemian può sembrare schizofrenia, a me sembra di potermi esprimere liberamente e sfogarmi.
Ma non si parla di questo.
Il ci parlo perché ritengo Vemas un caro amico, un compagno di viaggio che non mi lascia mai.
Effettivamente poche volte mi ricordo che lui è me
Ritengo che parlare, anche se inutile sia liberatorio.

[Firewolf & Ariel]

Quoto in pieno Elia.
Personalmente, poi, parlare mi consente di focalizzare meglio pensieri e sentimenti, perché prima di aprire bocca bisognerebbe (almeno nel mio caso) contare fino a dieci e pensarci.

[Bird]

Ok, domanda dell'anno.
Non lo so Anthe. Davvero non lo so. Potrei andare con la memoria ai tempi dell'asilo e dirti che da allora a ora non c'è mai stato un periodo in cui non abbia parlato con il mio daimon.
Converrai che è davvero tanto tempo. E a questo punto, come non te lo saprebbe dire la bimba di tre anni, credo non te lo sappia dire nemmeno la me 18enne, il perché.
È così e basta. Credo sarebbe stato più facile se avessi chiesto perché si nasce e si muore
Fa parte del mio processo mentale. C'è chi ragiona a monologo e chi a dialogo. Senza il dialogo io non so pensare.

[Eowyn & Faun]

Parliamo col daimon per lo stesso motivo per cui parliamo alle persone con cui abbiamo un legame molto stretto: quello di condividere pensieri complessi. La parola è il nostro strumento di comunicazione primario, che pur riuscendo a venir accantonato in alcune situazioni non può mancare in alcun modo. Certo, con un amico o un compagno possono esserci situazioni in cui basta uno sguardo o un gesto per comprendersi al meglio, ma non per questo smetti di parlarci! La comunicazione col daimon può avvenire attraverso molti mezzi, immagini, suoni, colori, ma le parole restano il mezzo più chiaro perchè danno un significato chiaro e solido ai concetti espressi. Tutto qui.

[Cassandra e Sibilin]

IL mondo umano è fatto di parole: il linguaggio è uno dei fattori che hanno permesso all'essere umano di evolversi, forse tra i più importanti, in quanto strutturato e complesso, un'espressione massima della concettualità umana.
Ad un oggetto assegnamo arbitrariamente una determinata combinazione di suoni, che si armonizza con altre combinazioni di suoni di cui può cambiare la struttura. La parola umana è un dono, e per questo noi esseri umani siamo portati ad usarla spessissimo, anche quando siamo nella privacy della nostra mente.

Parola=pensiero, dunque, come altri hanno detto prima di me ci aiuta a rendere concreti e a "socializzare" i nostri pensieri, dandogli una voce.
Il tipo d comunicazione magari non è solo verbale. Si utilizzano pezzi di parole, contenuti memetici, immagini, musica, tutto ciò che ci può aiutare a far capire il concetto.
Il metodo più chiaro di far capire le cose restano però le parole. Quando si parla di qualcosa, la si realizza, essa esiste nella realtà, in qualche modo la proiettiamo in modo da poterla osservare un po' come uno spettatore.

Direi quindi che il dialogo verbale e non sia importantissimo XD

[Antherin e Argo]

Capisco, grazie

[Claudio-Olyandra]

La mia risposta è triplice.
Il primo piano è strutturale: la mente umana funziona dialetticamente. Il fatto che "logos" significhi sia "parola" che "ragione" non è casuale (e non è casuale che il controllo mentale passi attraverso la manipolazione del linguaggio): sfido chiunque a formulare un concetto senza l'uso di vocaboli. La verbalità è un codice di significati di primaria importanza per l'uomo, come i numeri sono il fondamento dell'attività di un processore.
Il secondo piano è psicologico: la parola pronunciata reca con sé la forza dell'ammissione e della verità relativa. Quando dichiari qualcosa, riconosci che esiste e poni un dato di fatto. Può essere vero come falso, ma esiste: prima del pensiero in parole non vi è che caos indistinto, e in tale stato tutto può essere ritrattato, negato, misconosciuto. La parola formulata impone la presa di coscienza: puoi illuderti di non aver pensato qualcosa finché non ne hai fatto menzione. Nell'introspezione, avere dei punti saldi è fondamentale.
Il terzo piano è esistenziale: la comunicazione è un bisogno insopprimibile dell'uomo. Non c'è da stupirsi che, nei secoli passati, per aggravare la pena detentiva vi aggiungessero la consegna del silenzio, un vero supplizio che trasforma l'individuo in una monade, ingigantendo fino a livelli parossistici il senso di smarrimento, solitudine ed incomunicabilità che non abbandona neppure il più erudito degli accademici della Crusca, per l'insuperabile difettività del significato delle parole rispetto al senso delle cose.

[Rani e Katya]

Ricordo in passato che alcuni daemian avevano affermato di non parlare quasi mai a parole col proprio daimon, ma più che altro usando immagini. E aggiungo che per un lungo periodo Katy per farmi capire le emozioni che voleva condividere con me usava le emoticon di questo stesso forum, anche se ormai riusciamo tranquillamente a condividere le emozioni. Personalmente mi capita spessissimo che so ciò che Katy vuole dirmi, così come lo sa pure lei, prima ancora che lo pensiamo per esteso, ma solitamente preferiamo comunque limitarci alle parole perché danno una logica al discorso e ci rendono più facile portarlo avanti.
E poi io spesso parlo con Katy per organizzare i pensieri o per sfogarmi, e quale modo migliore che usando le parole?

[Ocram94]

Beh, io devo ammettere che qui mi distacco un po' dall'esperienza degli altri Io e Claud raramente parliamo per mezzo di parole. Non so perchè, sinceramente, ma non ne ho mai sentito il bisogno. Penso che Rani qui sopra abbia scritto qualcosa che si adatta piuttosto bene alla nostra situazione:

Personalmente mi capita spessissimo che so ciò che Katy vuole dirmi, così come lo sa pure lei, prima ancora che lo pensiamo per esteso,

Ecco, io e Claud non parliamo perchè siamo troppo in confidenza Però forse sarebbe interessante vedere se riuscissimo a fare un vero dialogo, prolungato.