Per quanto riguarda gli esseri umani crudeli eccetera, io la mia soluzione l'ho data tempo fa: l'eliminazione. Non c'è bisogno di soggetti del genere nella società, e per quanto tutti noi abbiamo il potenziale di essere assassini o stupratori, non tutti lo facciamo. Cercare di comprendere l'assassino perchè è nato/cresciuto in un determinato contesto è solo buonismo, dal mio punto di vista. Sarà traumatizzato quanto vuoi, ma quando sente qualcuno piangere o urlare di dolore, lo capisce da sè che non sta facendo qualcosa di buono. Chi è dannoso per la società non deve rimanerci.
Continuo a non capire perchè non si possa parlare di "personalità". Prendiamo anche l'uomo, ad esempio. Tipo documentario: l'uomo è un animale di branco che non ama la solitudine (tanto che può ammalarsi gravemente). Qualsiasi persona che dica di voler sempre stare sola, mente. Ha una famiglia alle spalle, ha degli amici che può vedere quando ne ha voglia, ha contatti sociali nell'ambito della scuola. Una persona DAVVERO sempre sola rischia la depressione ed il suicidio. Poi vediamo, è un animale poligamo, sociale, territoriale e protettivo.
Ora prendiamo i nostri umani. A dimostra un atteggiamento estremamente socievole, detesta le intrusioni di altre persone nei fatti suoi ed è poco protettivo degli altri. B è meno socievole, ha pochi amici, è riservato e protettivo. Ci sono variazioni nonostante l'uomo abbia, di base, queste abitudini e questo comportamento? Sì, decisamente! Le variazioni sono sempre sul tema, e così è per gli animali. Hanno un comportamento di base ma poi troverai il cane più socievole o meno socievole. Non capisco perchè in un punto mi dai ragione e dopo smentisci XD e non capisco perchè non vuoi definirlo semplicemente carattere. Pensi forse che il fatto che tu e il mio gatto siate accomunati dal fatto di avere entrambi personalità ti sminuisca? Se è per questo, entrambi avete i polmoni, ma nessuno ha mai cercato di inventare un nome nuovo per quelli felini!
Non sono d'accordo. Intanto, se tu prendi due bambini di identico temperamento e li sottoponi agli stessi stimoli (tipo stanza con pareti bianche), vedrai che cresceranno anche loro come stampini. Poi, scusa, ma non avendo animali come puoi dire che cani con atteggiamento simile sono tutti uguali XD? Il padrone li distingue perchè li conosce fino in fondo e ci vive insieme. E, in ogni caso, il tuo ragionamento vale anche per le persone: se io amo una persona, non la scambierei mai con nessun'altra, perchè ci ho investito emotivamente. Potrei tranquillamente trovare qualcun altro che faccia per me, ma ormai sto da tanto con A e quindi ho speso tante energie e non mi va di ricominciare da capo.Credo tu abbia frainteso il mio ragionamento. Io ho sostenuto che, se metti due cani giocherelloni, estroversi ed iperattivi davanti ad un uomo che non li ha mai visti prima, egli non li distingue facilmente: semplicemente, uno vale l'altro, perché non presentano differenze obiettive che ne assicurino l'unicità agli occhi dell'osservatore (naturalmente, mi riferisco al carattere, non all'aspetto). Il padrone li distingue, ed è affezionato al proprio animale e non lo scambierebbe mai con uno simile, soltanto perché ha investito emotivamente su di lui e lo considera soggettivamente come insostituibile. Ma questo procedimento affettivo non dimostra l'unicità ed irripetibilità obiettiva dell'animale, tant'è vero che può verificarsi anche rispetto alle cose inanimate, che sono prodotte in serie (il vedovo che conserva gli indumenti della defunta moglie non accetterebbe mai la loro sostituzione con altri capi identici, fabbricati dalla stessa industria, nello stesso anno e con lo stesso tessuto e la stessa foggia: vuole quelli, e solo quelli, perché su di essi ha riversato emozioni compensative del lutto o perché gli suscitano ricordi felici sul matrimonio...). Ora, al contrario degli animali e delle cose, che soltanto soggettivamente possono considerarsi insostituibili, gli esseri umani sono obiettivamente unici ed irripetibili, perché al fattore biologico ed a quello ambientale/esperienziale si aggiunge l'incognita libertà, che rende imponderabile e sempre diverso il risultato finale, cioè il modo di essere ed il modo di agire della singola persona. In altre parole, la personalità ed il carattere, che rendono ciascun individuo un mondo a sé, senza eguali, non duplicabile in alcun modo, presuppongono entrambi l'autocoscienza e la libertà di autodeterminazione, che gli animali non umani non possiedono. Partanto, sono propenso a parlare di temperamento (biologico) ed indole (esperienziale) con riferimento alle bestie, per distinguere le peculiarità comportamentali di chi è libero da quelle di chi non è libero, ma trascinato dai meri impulsi naturalistici.