Età e necessità della stabilizzazione
Inviato: ven 08/feb/2008 21:42:00
La migliore apertura di un'area intitolata con una domanda è fornire una prima risposta. CIOè DIMOSTRARE DI ESSERE PAZZI, PERCHé SE FAI LA DOMANDA VUOI DAGLI ALTRI LA RISPOSTA E SE SEI CAPACE DI RISPONDERTI DA SOLO MI CHIEDO PERCHé PONI LA DOMANDA... Semplicemente perché se sapessi tutto di ogni cosa mi chiamerei Dio e non Claudio: io avanzo le mie teorie, ma amo confrontarmi cogli altri. Chiuso questo preambolo, andiamo al succo del discorso. L'IMPORTANTE è CHE NON FAI IL LOGORROICO. Non allarmarti per così poco, Oly, e smettila di interrompere i miei ragionamenti.
La mia risposta al quesito è lampante: FALSO. Sapete, nel mondo romano il raggiungimento della maturità sessuale era considerato prova inconfutabile dell'avvenuta crescita interiore, intellettiva e psicologica (tant'è che alla pubertà si associava la maggiore età e la pienezza dei diritti, almeno per i rapporti contrattuali...); ma oggi possiamo asserire che un dodicenne sia giunto all'apice del proprio percorso evolutivo e che il suo carattere sia ormai consolidato nella roccia? Ne dubito fortemente. A parte il fatto che ci sono persone che a trent'anni non hanno ancora raggiunto un equilibrio stabile, può mai ritenersi che, nella nostra società, un adolescente abbia già fissato i pilastri del proprio essere? Certo, se fossimo in Africa il discorso sarebbe diverso, perché l'aspettativa di vita è bassissima e non sono rari i casi di undicenni con una famiglia a carico e responsabilità di un adulto, ma da noi tutto ciò non ha senso.
Che ne pensate? Spremetevi le meningi ed inserite le opinioni più disparate. POSSO DIRE LA MIA NEL FRATTEMPO? SECONDO ME PULLMAN HA VOLONTARIAMENTE SEMPLIFICATO UN MECCANISMO PER ESIGENZE NARRATIVE, MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE LE COSE STIANO COME DICE LUI... Mi sembra un'ottima osservazione, complimenti. Chissà come la pensano gli altri ragazzi E DAIMON. TI SCORDI SEMPRE UN PEZZO!
La mia risposta al quesito è lampante: FALSO. Sapete, nel mondo romano il raggiungimento della maturità sessuale era considerato prova inconfutabile dell'avvenuta crescita interiore, intellettiva e psicologica (tant'è che alla pubertà si associava la maggiore età e la pienezza dei diritti, almeno per i rapporti contrattuali...); ma oggi possiamo asserire che un dodicenne sia giunto all'apice del proprio percorso evolutivo e che il suo carattere sia ormai consolidato nella roccia? Ne dubito fortemente. A parte il fatto che ci sono persone che a trent'anni non hanno ancora raggiunto un equilibrio stabile, può mai ritenersi che, nella nostra società, un adolescente abbia già fissato i pilastri del proprio essere? Certo, se fossimo in Africa il discorso sarebbe diverso, perché l'aspettativa di vita è bassissima e non sono rari i casi di undicenni con una famiglia a carico e responsabilità di un adulto, ma da noi tutto ciò non ha senso.
Che ne pensate? Spremetevi le meningi ed inserite le opinioni più disparate. POSSO DIRE LA MIA NEL FRATTEMPO? SECONDO ME PULLMAN HA VOLONTARIAMENTE SEMPLIFICATO UN MECCANISMO PER ESIGENZE NARRATIVE, MA QUESTO NON VUOL DIRE CHE LE COSE STIANO COME DICE LUI... Mi sembra un'ottima osservazione, complimenti. Chissà come la pensano gli altri ragazzi E DAIMON. TI SCORDI SEMPRE UN PEZZO!