13 Ottobre
Inviato: mar 13/ott/2009 16:38:00
Piccola premessa. La protagonista è la stessa di ?Sangue?, una ragazza che ho conosciuto tempo fa. Per motivi nostri, sto scrivendo con il suo aiuto qualcosa su alcuni momenti della sua vita, e mi ha chiesto di pubblicare ?Sangue?. Oggi mi ha chiesto di postare anche questo, ?13 Ottobre?, sempre per motivi che conosciamo io e lei. Tra i due scritti c?è qualche differenza stilistica, perché in ?Sangue? mi sono affidata molto meno ai suoi consigli. Direi che non sono molto soddisfatta di quello che è uscito, soprattutto perché, se non ci fosse stata lei a consigliarmi, sarebbe stato anche peggio. Criticate pure, se pensate di doverlo fare. Buona lettura^^
Ah. Qualsiasi riferimento a vocine nella testa NON è puramente casuale XD
12 Ottobre, ore 23.54
?Ma ci pensi? Tra sei minuti avrò sedici anni!?
Alzi un sopracciglio, guardando quell?ancora quindicenne come se fosse un?idiota -e, secondo la tua modesta opinione, lo è davvero.
?Me lo hai già detto tre volte. Quasi mi pento di averti invitata a casa mia a dormire? dormire, poi. Dovevo aspettarmelo che avresti fatto di tutto per non farmi riposare.?
Lei si offende, torna sul suo letto. Passa qualche minuto nel silenzio totale, e a te un po? dispiace.
Muoviti e chiedile scusa!
Maledetta vocina nella mente. Non sei tu ad essere nel torto, ti ripeti. Però qua bisogna trovare un modo per far pace, altrimenti domani non ti invita in pizzeria.
Opportunista, sibila ancora la voce nella tua mente.
Petulante, ribatti, salvo poi darti dell?idiota per aver risposto a qualcuno che non esiste.
E intanto manca un minuto a mezzanotte. Lanci un?occhiata a quella permalosa della tua migliore amica. Sta armeggiando con il cellulare, sotto le coperte? intravedi la lista dei messaggi ricevuti, e noti con un certo rimpianto che quelli che dovrebbero portare il tuo nome hanno solo un numero di telefono -deve averti cancellato dalla rubrica, come fa sempre quando si offende.
Da sotto il cuscino estrai il tuo, di cellulare, e digiti qualcosa; poi, non appena senti il campanile battere la mezzanotte, invii.
Buon compleanno, neosedicenne. E fammi il piacere di salvare di nuovo il mio numero.
Tre anni dopo, 12 Ottobre, ore 23.57
Ti rigiri nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Ti manca dannatamente quella voce che fa febbrilmente il conto alla rovescia dei minuti che mancano alla mezzanotte. Ormai è diventata una tradizione, che lei venga a dormire da te -come è diventata una tradizione che tu le faccia gli auguri via sms, e che lei ti risponda con un ?Tanto in pizzeria non ti invito lo stesso?. Ma ora avete litigato, e nessuna delle due sembra volersi scusare per prima.
Sbuffi, alzandoti di scatto. Sbatti il mignolo del piede destro, quello che fa più male, contro il comodino. Ti succede sempre, da quando avete litigato? dev?essere colpa sua, in qualche modo. Devi farci pace, prima che ti capiti qualcosa di più grave.
Tutte scuse, ti sussurra divertita quella fastidiosa vocina nella testa. In effetti, non regge come giustificazione al fatto che ti fionderesti da lei ad abbracciarla. Ma sono dettagli.
Raggiungi la scrivania, afferri il cellulare e, non appena senti il primo rintocco della mezzanotte, le mandi gli auguri. Aspetti per interminabili minuti che arrivi una risposta, ma nulla.
Starà dormendo, e dovresti farlo anche tu, dice la solita vocina, in modo stranamente dolce. Per una volta la ascolti e torni a dormire, senza poter fare a meno di pensare, però, che probabilmente è ancora offesa e non ti ha risposto di proposito.
Saprai solo il giorno dopo, leggendolo sul giornale, che poco dopo mezzanotte è stata travolta da un?auto mentre tornava a casa. Non aveva controllato prima di attraversare la strada: stava rispondendo a un sms.
Forse è colpa mia se non ha fatto attenzione, forse stava rispondendo a me, ti ripeterai sempre da allora, come un mantra. E ad ogni 13 ottobre si aggiungerà una cicatrice, sulle tue braccia.
Ah. Qualsiasi riferimento a vocine nella testa NON è puramente casuale XD
12 Ottobre, ore 23.54
?Ma ci pensi? Tra sei minuti avrò sedici anni!?
Alzi un sopracciglio, guardando quell?ancora quindicenne come se fosse un?idiota -e, secondo la tua modesta opinione, lo è davvero.
?Me lo hai già detto tre volte. Quasi mi pento di averti invitata a casa mia a dormire? dormire, poi. Dovevo aspettarmelo che avresti fatto di tutto per non farmi riposare.?
Lei si offende, torna sul suo letto. Passa qualche minuto nel silenzio totale, e a te un po? dispiace.
Muoviti e chiedile scusa!
Maledetta vocina nella mente. Non sei tu ad essere nel torto, ti ripeti. Però qua bisogna trovare un modo per far pace, altrimenti domani non ti invita in pizzeria.
Opportunista, sibila ancora la voce nella tua mente.
Petulante, ribatti, salvo poi darti dell?idiota per aver risposto a qualcuno che non esiste.
E intanto manca un minuto a mezzanotte. Lanci un?occhiata a quella permalosa della tua migliore amica. Sta armeggiando con il cellulare, sotto le coperte? intravedi la lista dei messaggi ricevuti, e noti con un certo rimpianto che quelli che dovrebbero portare il tuo nome hanno solo un numero di telefono -deve averti cancellato dalla rubrica, come fa sempre quando si offende.
Da sotto il cuscino estrai il tuo, di cellulare, e digiti qualcosa; poi, non appena senti il campanile battere la mezzanotte, invii.
Buon compleanno, neosedicenne. E fammi il piacere di salvare di nuovo il mio numero.
Tre anni dopo, 12 Ottobre, ore 23.57
Ti rigiri nel letto, senza riuscire a prendere sonno. Ti manca dannatamente quella voce che fa febbrilmente il conto alla rovescia dei minuti che mancano alla mezzanotte. Ormai è diventata una tradizione, che lei venga a dormire da te -come è diventata una tradizione che tu le faccia gli auguri via sms, e che lei ti risponda con un ?Tanto in pizzeria non ti invito lo stesso?. Ma ora avete litigato, e nessuna delle due sembra volersi scusare per prima.
Sbuffi, alzandoti di scatto. Sbatti il mignolo del piede destro, quello che fa più male, contro il comodino. Ti succede sempre, da quando avete litigato? dev?essere colpa sua, in qualche modo. Devi farci pace, prima che ti capiti qualcosa di più grave.
Tutte scuse, ti sussurra divertita quella fastidiosa vocina nella testa. In effetti, non regge come giustificazione al fatto che ti fionderesti da lei ad abbracciarla. Ma sono dettagli.
Raggiungi la scrivania, afferri il cellulare e, non appena senti il primo rintocco della mezzanotte, le mandi gli auguri. Aspetti per interminabili minuti che arrivi una risposta, ma nulla.
Starà dormendo, e dovresti farlo anche tu, dice la solita vocina, in modo stranamente dolce. Per una volta la ascolti e torni a dormire, senza poter fare a meno di pensare, però, che probabilmente è ancora offesa e non ti ha risposto di proposito.
Saprai solo il giorno dopo, leggendolo sul giornale, che poco dopo mezzanotte è stata travolta da un?auto mentre tornava a casa. Non aveva controllato prima di attraversare la strada: stava rispondendo a un sms.
Forse è colpa mia se non ha fatto attenzione, forse stava rispondendo a me, ti ripeterai sempre da allora, come un mantra. E ad ogni 13 ottobre si aggiungerà una cicatrice, sulle tue braccia.