Soulmen (nome provvisorio, non ho deciso uno fisso ^^)

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Nemo-Cassandra
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Soulmen (nome provvisorio, non ho deciso uno fisso ^^)

Messaggio da Nemo-Cassandra » lun 13/ott/2008 21:56:00

Ciao a tutti!Ciao!
Ho visto Abbiamo che molti utenti sono scrittori in erba! Quindi, anche se nel mio piccolo, ho deciso di buttarmi e di scrivere qualcosa anchio!

ATTENZIONE: In questo testo vengono usate parole non sempre usate nella stesura di testi, quindi mi scuso anticipatamente se ciò non è consono per i lettori, ma mi sembrava giusto inserire qualcosa di personale del personaggio! Se ritenete lo scritto offensivo, non esitate a dirmelo! Mi scuso subito se la grammatica non è delle migliori, così poi non ci saranno disguidi! Buona Lettura!


Urlava di dolore. Cosa gli stavano facendo? Sentiva solo una grande scossa elettrica che lo penetrava, e lo contorceva. Greg non aveva fatto nulla di male. Perché proprio lui? Era legato ai polsi e alle caviglie, non poteva scappare. Era dentro una cupola. Vedeva tre persone: due incappucciate e una con dei grandi occhiali e pochi capelli sparsi qua e là per la testa.
Le persone incappucciate erano le stesse che lo avevano portato li.

Erano le tre del pomeriggio circa. Greg stava tornando da scuola, aveva avuto un?altra pessima giornata: i suoi compagni lo prendevano in giro e lo picchiavano, aveva preso un voto insufficiente, si era dimenticato i soldi per il pranzo e aveva giocato a basket da schifo. Desiderava solo buttarsi a letto e dormire, senza creare fastidio al mondo. Svoltato l?angolo, si diresse alla fermata del pullman, dove si trovavano già due suoi compagni:
?Ehi, Greg? disse il primo ?Cosa fai? Vai a piangere dalla mammina?? seguì una lunga risata.
Greg lo ignorò. Lo faceva ormai da giorni. Forse da settimane. Forse da anni.
?O vai alla discarica?? disse il secondo: ?Tanto è inutile. Non ti vorrebbero.? altra risata.
Greg si voltò: erano vestiti allo stesso modo: due magliette nere strappate, jeans altrettanto strappati, un cappello con la visiera piegata all?insù, decine di anelli, uno più lucente dell?altro e infine una cintura così larga che non reggeva i jeans.
?Fatevi gli affari vostri? rispose Greg
?Oh, coraggioso!? rispose il primo: ?Forza, fatti sotto, codardo!? gli tirò un pugno nello zigomo sinistro e Greg finì per terra
?Visto?? disse il secondo ?Manco sa reggersi in piedi! Haha!?
Lo lasciarono lì. Il pullman passò, ma Greg non lo prese. Era distrutto.
Dopo un ora, si alzò e si sedette sul marciapiede, sperando in un altro pullman. Buttò lo zaino a terra, furioso con se e con tutti.
Dopo un po?, passarono i due tizi incappucciati: erano entrambi vestiti con delle vesti che li coprivano dalla testa ai piedi, uno era alto e muscoloso, l?atro era normale, ma faticava a camminare, come un cieco.
?Sei tu, Zykar?? chiese quello alto
Greg lo guardò stupito: non aveva mai conosciuto, ne visto, ne frequentato, ne mai sentito un pazzo che si fa chiamare Zykar.
?Non so di cosa state parlando? rispose brusco.
?Non fingere, microbo? disse il tizio ?Con me non è il caso?
Greg si arrabbiò: si alzò e sferrò un pugno nella addome dell?uomo, che non si mosse.
L?uomo lo afferrò con le braccia, possenti e muscolose, ma stranamente più in alto del normale.
?Che ti piaccia o no, verrai con noi? disse.
Il secondo lo annusò. Alzò il pollice in segno di approvazione e tramortì Greg con una mazza, spuntata da sotto la sua veste.
Ora era lì dentro. Forse mancava poco alla fine, perché sentiva le scosse sempre meno potenti.
D?un tratto, l?uomo dai grossi occhiali abbassò una leva, le maniglie che lo tenevano legato si sganciarono e Greg finì a terra. Si alzò barcollando e riuscì ad aprire quella porta che lo separava dal mondo esterno.
Uscì, ma l?uomo con gli occhiali lo fermò e gli sussurrò:
?Ti sveglierai nel tuo letto con questa busta accanto a te. Aprila, troverai tutte le informazioni di cui hai bisogno.?
Poi infilò la busta nella tasca dei jeans di Greg, un attimo prima che il ragazzo crollasse al suolo.
?Forse, il suo contrario è l?equilibrio? disse l?uomo forzuto
?Forse? disse quello con gli occhiali ?ma spetterà a lui scoprirlo, non a noi?.?

Greg si svegliò. Era sdraiato sul suo letto, con un mal di testa spaventoso. Non riusciva ad alzarsi. Si guardò intorno: la sua solita camera: un letto, un armadio, poster di cantanti e vip sparsi per la camera, una scrivania con un Pc, un comodino e un lampadario. Semplice, ma sufficiente a tenerlo in vita.
L?aria aveva un buon odore di primavera, il sole batteva forte sulla finestra e lui cercava di non guardarlo. Cercò di sollevarsi, ma qualcosa lo trattenne. La sua mano destra era stranamente ?solida?, ben salda al letto. Si girò per vederla. Stava per svenire: la sua mano destra era completamente affondata nel letto. Non la vedeva, era diventata parte integrante del materasso. Imprecò a bassa voce. Cercò di staccarla, ma non ci riuscì. Si aiutò con la mano sinistra e le gambe, esercitando una grande forza. Dopo vari tentativi riuscì a toglierla. La guardò: non aveva nulla di anormale. La solita vecchia mano destra.
Ma allora, cosa era accaduto? La sua mano era davvero diventata parte del letto?
Decise che doveva aver sognato, non era assolutamente possibile.
Si alzò dal letto, ma cadde per terra. Non riusciva a reggersi in piedi.
Vide un biglietto sul comodino. Gli ricordò qualcosa. Lo prese e lo aprì. C?era scritto:

Caro Zykar,
Sono felice che non hai opposto resistenza. Abbiamo modificato geneticamente il tuo DNA, accelerando il processo di evoluzione biologica.
Ora probabilmente i tuoi strani poteri, se così possiamo chiamarli, ma non si potrebbero definire tali, si sono risvegliati tramite la modifica delle particelle soul.
Non dirò altro. Vai alla fermata del pullman di ieri. Troverai due persone incappucciate. Seguile. Ti porteranno da me.
Gran Maestro Cerbo


Greg si fece una grande risata. Non aveva mai sentito tante cretinate tutte in una volta. Decise di lasciar perdere e di avviarsi a scuola. Si vestì velocemente e si diresse verso le scale che lo separavano dalla cucina.
Appena vide le scale, Greg si sentì mancare: le gambe cedettero e cadde. Rotolò sugli scalini fino ad arrivare sul duro parquet dell?ingresso.
?Greg, tesoro!? disse sua madre appena lo vide ?Cosa è successo? Ti sei fatto male??
Greg si diede una rapida sistemata ?Tutto apposto, grazie?
?Forza vieni, la colazione è in tavola.?
Sua madre era una donna ben formata, con ampi fianchi e larghe spalle. Greg non aveva di certo preso da lei, perché lei era molto sicura di se ed affiatata.
Passando davanti allo specchio, Greg vide sullo zigomo sinistro un brutto livido.
?Ma guarda? si disse ?Quei bastardi! Non potevano fare di meglio!?
Si diresse verso la cucina, piccola ma ricca di colori: rosso, arancio, giallo, sempre colori molto solari.
Attraversò rapido il parquet, inciampando più volte, trangugiò velocemente la colazione e si diresse in fretta a scuola.
Attraversò la via che lo portava alla fermata del pullman, poi si ricordò del biglietto, e decise di prendere la fermata successiva.
La giornata era splendida, il sole era splendente e gli uccellini cinguettavano allegramente, ma Greg era strano, quel biglietto era strano, il mondo attorno a lui era strano, LUI era strano.
Perché cadeva sempre? Ok, magari non era un trapezista o un equilibrista, ma perché cadeva continuamente? Sperò di non finire a terra altre volte, a scuola.
Salì sul pullman, che era sempre affollato, si sedette e guardò all?esterno. Almeno da seduto non poteva finire a terra.
Poi riaccadde: la sua mano, questa volta la sinistra, ?affondò? nel metallo del pullman, come per diventare parte integrante di esso.
Si guardò intorno, per accertarsi che nessuno vedesse quel fenomeno, e provò ancora a staccare la mano, ma stavolta non ebbe successo. La mano continuò ad affondare nel duro metallo.
Poi, ad un tratto, sentì sulle nocche il calore del sole e la brezza del vento e capì: la mano aveva attraversato tutta la carrozzeria per poi uscire all?esterno per poi, come il ferro fuso, si solidificò diventato parte integrante del mezzo.
Greg si infuriò: tirò con forza e riuscì, miracolosamente al primo tentativo, a staccare la mano, ma in compenso sbalzò dal suo sedile per finire con la schiena contro il muro opposto.
Non aveva messo poi una così grande forza, o almeno non tuta quella di cui era capace, ma comunque era stordito da quel colpo.
I ragazzi presenti in quel pullman lo guardarono, un po? stupiti, un po? spaventati.
Imprecò ad alta voce e decise di stare in piedi senza reggersi a nulla: voleva evitare ogni sorta di nuovo problema.
Arrivato al capolinea, il pullman aprì le sue porte facendo un gran fracasso. I ragazzi scesero e Greg per ultimo. Si incamminò verso la scuola: era bella grande, con finestre ampie e grandi porte, solo il colore, di grigio intenso, non dava una bella sensazione di ottimismo.
Greg notò subito che le porte erano chiuse e i suoi compagni erano ammucchiati nell?ingresso. Si fece spazio e arrivò davanti alle porte, dove altri due uomini incappucciati erano piazzati davanti alle maniglie.
Greg li osservò: erano gli stessi dell?altra volta, ma stavolta erano più infuriati.
?Maledetto Zykar? disse quello più grosso ?non hai rispettato il biglietto, perciò verrai con noi con la forza!?
Greg era spaventato: cosa volevano fargli?
Si mise a correre: scappò in mezzo alla folla, senza notare il secondo uomo che lo seguiva annusando l?aria.
Uscì dalla folla. Scappò. Corse più velocemente possibile. Cadde per terra. Cercò di rialzarsi, ma il suo piede era affondato nel marciapiede e non poteva muoversi.
Lo tirò. Lo strattonò. Ma niente. Non voleva proprio saperne di muoversi.
L?uomo ?annusante? lo raggiunse, lo prese con forza e lo staccò da terra, senza la minima fatica.
L?uomo muscoloso, uscito dalla folla, prese una capsula e la lancio verso la massa di ragazzi, facendo fuoriuscire del fumo rosastro.
?Sbrighiamoci? disse rivolto all? ?annusatore?.
Lui fece cenno di si e tenne Greg mentre l?uomo muscoloso gli metteva una benda.
?Dove mi portate ora?? urlò Greg, divincolandosi.
?Al parco giochi? disse l?uomo, sarcastico.
Lo prese con forza e lo caricò in una macchina nera molto piccola
?Stupide macchinine? disse l?uomo ?Ma quel cornuto di Cerbo non poteva darci una macchina un più grossa??
L?annusatore fece spallucce e salì insieme al collega in macchina
Greg sentì nominare Cerbo, l?uomo della lettera: lo avrebbero portato da lui???
Non ci volle pensare, si accucciò nel suo piccolo spazio del sedile posteriore del veicolo e si addormentò.


Se volete, commentate pure, soprattutto se la terminologia non vi pare corretta o inappropriata!
Coraggio Ragazzi, fatelo sentire uno schifo!
Esagerata!
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Messaggio da Fede e Pyrrheus » lun 13/ott/2008 22:16:00

Beh, carina :wink:
Non è nulla di che, ma è carina, aspetto la continuazione :D
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.

-- Nomi Marks [about Gay Pride], Sense8

tasso85

Messaggio da tasso85 » mar 14/ott/2008 05:21:00

ora non ho il tempo di leggerla bene :( appena posso leggo e commento, ora sono di corsa

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Messaggio da Nemo-Cassandra » mar 14/ott/2008 19:06:00

Fai con calma tasso, non ho fretta ma io si leggila subitissimo appena torni!
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tasso85

Messaggio da tasso85 » gio 16/ott/2008 06:24:00

letto finalmente tutto :) come inizio non e` affatto male... come prosegue?

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Messaggio da Nemo-Cassandra » gio 16/ott/2008 19:54:00

tasso85 ha scritto:come prosegue?
:) Contento che ti sia piaciuto! :)
Posterò quanto prima la seconda parte, che sarà sicuramente più complessa ed enigmatica ^^ E' fatto così, gli piace scrivere enigmatico
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Messaggio da Nemo-Cassandra » ven 24/ott/2008 22:20:00

Ciao a tutti!
Oggi inserisco la seconda parte della storia:

Quando si svegliò, Greg aveva la mano addormentata: vi si era coricato sopra.
La macchina si fermò. L?uomo più grosso scese, prese Greg e se lo mise a spalla. Lui non reagì. Non ne aveva le forze.
L?annusatore scese con un po? più di fatica dalla macchina. Greg lo notò, sembrava proprio un cieco. Ma l?annusatore si riprese subito e camminò a passo spedito verso il collega.
Si trovavano davanti, stranamente, a un parco giochi: allora l?uomo non scherzava. Greg si aspettava una grande porta, o qualcosa di più ?vistoso?, di un parco giochi con uno scivolo arrugginito e tre panchine di legno marcio.
L?annusatore si avvicinò alla panchina più vicina e vi si sedette. L?uomo con Greg fece altrettanto. Entrambi sbatterono all?unisono tre colpi leggeri coi piedi, e tre colpi forti.
Il resto, Greg non li vide. L?uomo grosso lo bendò, forse per non fargli vedere la strada.
Greg cercò di sentire qualcosa, ma riuscì a percepire solamente un rumore di passi, un ?clic? di porta aperta, un rumore di porte aperta e il rumore di un ascensore.
Dopo un po? di tempo, gli tolsero la benda: si trovò davanti i due uomini incappucciati che lo avevano portato li e un altro uomo, vecchio, con degli occhiali spropositati e qualche capello qua e la.
Era quello che gli aveva dato la busta.
?Se vuoi andartene, hai solo da trovare la strada? gli disse il vecchio ?la porta è lì? indicando una piccola porta.
Greg non ci pensò due volte: si diresse verso la porta e la aprì: si trovò davanti un numero incredibile di vie, che si dirigevano in alto, in basso, in obliquo e vide perfino vie contorte e avvitate.
?Secondo i nostri calcoli? gli disse il vecchio: ?Ci vorrebbero 50 anni per trovare la via corretta senza mappa.?
Greg, più sbigottito di prima, chiuse la porta.
?Bene, cosa volete da me?? disse Greg, con tono abbastanza infuriato
?Stai calmo? disse il vecchio ?Vogliamo solo spiegarti la situazione?
?Piantatela!?
Corse verso il vecchio, preparando un pugno. L?uomo grosso si parò davanti a lui. Greg lo colpì. Lo spostamento d?aria provocato dalla velocità dell?uomo sbalzò via Greg e tolse il cappuccio all?uomo: era sulla quarantina, con una barbetta incolta, occhi castani e capelli corti.
L?uomo si tolse la sua veste verde militare: Greg capì il perché della sua massa, e della sua forza, e delle braccia abbassate: non era umano, aveva quattro braccia, due all?altezza ?umana? e due all?altezza della vita. Tutte e quattro erano possenti e muscolose.
Greg era esterrefatto: mai si sarebbe immaginato simili
?Maciste, amico mio? disse il vecchio rivolto al ?quadribraccia?
?Si, maestro Cerbo?? disse Maciste
?Abbiamo trovato il tuo contrario!? esclamò Cerbo, entusiasta
?Ah si? E qual è??
?La memoria! Costui non è Zykar? disse Cerbo.
Maciste imprecò a bassa voce: aveva fallito la missione.
?Ma non ti preoccupare? disse ?Abbiamo una foto di Zykar, che ti avevo mostrato, ma che hai dimenticato?
?Mi scusi?
?Lascia perdere, abbiamo altro a cui pensare? fissò Greg
?Come ti chiami? Se non sei Zykar, avrai pure un nome, no??
?Greg, signore? disse lui, un po? incerto
?Ottimo? disse Cerbo ?Ormai siamo tutti nella stessa barca, quindi è giusto che ti spieghiamo?
Iniziò la sua spiegazione:
?Sai che ogni uomo ha un DNA, giusto? Bene, il DNA è composto da vari componenti, e anche da uno che gli scienziati non hanno ancora scoperto: le particelle Soul?
?Soul?.anima? disse a bassa voce Greg
?Precisamente? disse Cerbo ?Ognuno di noi, come per il DNA e le impronte digitali, ha delle particelle Soul uniche al mondo. Vieni qui.? e aprì le braccia a mo? di abbraccio
Greg, esitante, si diresse verso Cerbo: forse voleva mostrargli qualcosa?
Cerbo, appena Greg fu abbastanza vicino, chiuse le braccia sul suo corpo con violenza.
Appena uscito dalla morsa, Greg tossì. Maciste raccolse quella saliva con un?ampolla e la diede a Cerbo.
?Vieni? ripetè ?ti mostro le particelle Soul?
Cerbo posò il contenuto dell?ampolla sotto un microscopio, che a prima vista sembrava molto vecchio.
?Non lasciarti ingannare dalle apparenze, questo microscopio riesce a ingrandire le particelle grandi millimetri 10 alla -100 senza problemi?
Greg annuì, anche se non aveva capito un bel niente.
Guardò tramite il microscopio: vide delle strane palline trasparenti che si muovevano allegramente nel loro spazio.
?Quelle che vedi sono particelle Soul? disse Cerbo ?Ora sono mobili, ma prima erano ferme?
?In che senso prima erano ferme?? chiese Greg
?Le particelle Soul sono ferme se non stimolate da una macchina di mia invenzione? disse Cerbo
Greg sapeva che si riferiva a quella strana macchina che emetteva scariche elettriche.
?Dopo essere state stimolate, le particelle Soul ?trasformano? la persona in qualcosa di più, accelerando, appunto, l?evoluzione biologica?
?Cioè?? chiese Greg
?Hai presente la teoria di Darwin sull?evoluzione? Ecco, le particelle Soul sono comparse più a meno dopo la comparsa dell?uomo. In un futuro lontano, ogni persona sarà più evoluta e avrà particolari abilità, come per Maciste o per te?
?A proposito? intervenne Maciste ?Che superpotere ti ha conferito Madre Natura??
?Emh, credo la facoltà di attraversare oggetti solidi? balbettò Greg. Non si accorse di avere un piede affondato nel pavimento.
?Bene, ed il tuo contrario?? disse Cerbo.
?Cosa? Questo moscerino manco sa cosa vuol dire contrario!? esclamò Maciste
Greg era arrabbiato, ma stette zitto: in effetti, Maciste aveva ragione.
?Glielo spiego io? disse Cerbo ?Il contrario è l?effetto collaterale delle particelle Soul. Ad ogni potere, se possiamo chiamarlo così, corrisponde un elemento negativo. Hai notato qualcosa di anomalo nel tuo corpo o nelle tue azioni??
?Beh, forse si riferisce al fatto che inciampo spesso?? disse Greg
?Ottimo! Il tuo contrario è l?equilibrio!?
pensò Greg.
?Ognuno di noi ha il suo contrario: io ho un intelligenza superiore, ma in compenso, ci vedo poco, pochissimo, e sono costretto a mettere questi occhiali speciali. Maciste è fortissimo e possiede quattro braccia, ma non ha buona memoria, come hai constatato??
?E lui?? disse Greg, indicando l?annusatore
?Lui si chiama Segugio. Ha un olfatto sviluppatissimo, almeno 50 volte più forte di quello di un cane. Però, è cieco e muto. Può solo sentire, ma riesce comunque a muoversi ?mappando? l?aria con l?olfatto?
Segugio annuì. Stava seguendo la conversazione.
?Bene, ora pensiamo a Zykar? disse Cerbo
?Cosa volete da Zykar?? chiese Greg, curioso
?Lui è il prescelto? disse Maciste ?Ci aiuterà a sconfiggere i nostri nemici, ma ti spiegheremo in seguito? tagliò corto
Greg si zittì. Era curiosissimo, ma non poteva chiedere nulla.
?Ora, Maciste,Greg, seguitemi? disse Cerbo
Si incamminarono in un corridoio largo, con pareti blu notte, anche se era mattina presto.
?Scusate un attimo? disse Greg ?Ma se io non sono Zykar, dopo che Segugio mi aveva annusato, non doveva smentire??
Cerbo non ci aveva pensato, nonostante la sua immensa intelligenza: Greg aveva ragione. Segugio non sbagliava mai.
?Quindi, Zykar è, probabilmente, una persona che sia io che Segugio abbiamo incontrato?
?Errato? disse Maciste ?Segugio ha una intera mappa di odori nel cervello: ogni giorno ne registra di nuovi, e tramite quelli riconosce le persone, con nome e indirizzo?
Segugio annuì. Non poteva fare altro, in effetti.
?Certo? disse Greg ?Quindi Zykar è una persona che mi ha toccato e che, probabilmente, ha depositato parte del suo odore su di me?
?E qualcuno che, ieri, era ad almeno 300 km di distanza da te, mentre ti cercavamo? ipotizzò Maciste, incrociando le sue quattro braccia
?Strano, chi si riesce a volatilizzare lontano per 300 km senza sapere che qualcuno lo sta cercando e depositando il suo odore su di me??
Si zittirono tutti. Non avevano risposta
?Non importa. Ora vedendo la foto, lo riconoscerai, no?? disse Cerbo
?Gia? annuì Greg.
Cerbo e compagnia entrarono in una stanza, zeppa di libri e documenti. Cerbo sfogliò rapidamente un grande librone, colmo di foto di varie persone, poi esclamò:
?La foto di Zykar è sparita??
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Messaggio da Fede e Pyrrheus » ven 24/ott/2008 22:33:00

Prima a leggerla :D
Bellina, mi piace :D
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.

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tasso85

Messaggio da tasso85 » sab 25/ott/2008 00:25:00

prosegue bene dire. mi piace la suspance :D

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Messaggio da Nemo-Cassandra » sab 25/ott/2008 13:54:00

lyra 95 mitic ha scritto:Prima a leggerla :D
Bellina, mi piace :D
Ah da carina mi diventa bellina? :lol: e dai, lasciala stare non l'ho mica tranciata in due :)
tasso85 ha scritto:prosegue bene dire. mi piace la suspance
Sei appassionato di suspence e scienza? è l'unico che passa dal tuo blog ma non è vero! ci sono anche molte persone! fammi degli esempi
-fede
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-essi

va bene? :evil: te la do vinta, per ora......
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