Inviato: mar 03/feb/2009 21:12:00
Scusate l'assenza, problemi scolastici ><...
Una brezza fresca informò il mio corpo di una presenza nuova, fresca, verde. A che pro combattere con un'occhio solo, martoriata e priva di forze? Nessuno, ovviamente. Restai accoccolata accanto al bordo, in attesa del suo arrivo, chiedendomi che fine avrei fatto: sarei scivolata in acqua, come un corpo inerme? O sarei stata sbranata viva per morire dissanguata, lasciando tingere l'acqua di rosso?
Amavo trastullarmi con certi pensieri, in un certo senso era come una tragica ironia, pur essendo in ballo la mia vita; un modo per divertirmi con un tocco sadico almeno c'era, e riuscì a strapparmi un sorrisetto ad occhi semichiusi. La presenza era oramai alle mie spalle, e mi scrutava. "Prendimi pure, non ho niente di buono."
Nulla andò come speravo o pensavo.
-Ehi..?-
-...-
-Stai bene?-
"Nessuna formalità per una ragazza?" -...-
La creatura mi diede un colpetto delicato alla gota, e socchiusi l'occhio cieco. -Oh.. Sei cieco? Mi.. Mi spiace, ma se vuoi so come curarti..- sussurrò in un fil di voce: aveva un piacevole odore di erba fresca e rugiadosa, come se avesse dormito all'aperto, e nonostante tutto, mi chiedevo se mi avesse aggredita. Così, decisi di tirare un po' la corda, tanto per divertirmi -Ehi, sono carne morta, mangiami pure.-
-Mi dispiace, sono allergico ai lucertoloni volanti!- ribattè scherzoso, quasi fosse un gioco.
"Novellino.." - Che diavolo vuoi allora?- commentai aspra, di nuovo disinteressata. Odiavo le persone troppo scherzose e stupide; la risposta però non si fece attendere -Se me lo permetti, potrei curare quel tuo occhio, e magari non saresti più cieco, n- - -Cieco? Mai visto una dragonessa?-
-Oh.-
Era piacevolmente sorpreso.. La sua reazione colpì la superbia, tramutata in un ghigno di scherno. -è un'incantesimo. Fila via, prima che decida di ammazzarti- ".. Come se ne avessi la forza. Vattene finchè sei in tempo"
-Ma che simpatia..- -..Dragon.-
- Dragon.. nome originale, per un drag.. Ops, una dragonessa!- Ridacchiò di nuovo l'ombra: senza volerlo, alzai il collo sinuoso, squadrandolo con il mio sguardo, vuoto da un lato e glaciale dall'altro. Sembrava un comune umano, dai grandi occhi verde castano, come l'involucro di una mandorla, e un lieve accenno di capelli biondi, illuminati dal sole; non fosse stato per le sue lunghe orecchie, lievemente appuntite agli estremi, avrei giurato di trovarlo normale. Un sorriso allegro completava il suo viso ovale, in un aspetto molto amichevole e bonario. -Dragon Firy è il nome completo, ma tu.. Chi diavolo sei, ragazzino? Dovresti sapere che la mia razza si nutre dei tipi come te..-. Feci una smorfia increspando il labbro e offrendo alla sua vista il mio lungo e affilato canino, perfettamente incastonato nella mascella: purtroppo per me, non sembrò avere nessun effetto negativo, nemmeno fosse stato grondante di sangue. -Ehi, calmati. Mi chiamo Nico, e non sono qui per farmi ammazzare, tantomeno per fare del male a te. Per la cronaca, sarei io a dover digrignare i denti, sei nel nostro territorio.-
- Nostro?-
- Beh.. Mio..- ammise, con una punta di amarezza. Era solo. Solo, come me. Ma non sembrava curarsi del fatto di non sapere nemmeno come gestire la situazione, e fu allora che notai il suo arco nodoso, appoggiato alla piccola faretra: ben organizzato per cacciare piccoli animali.
"Questo piccolo idiota finirebbe sbranato in meno di due giorni.."
- So quello che stai pensando-. Mi risvegliai dai pensieri, i suoi grandi occhi scrutavano seri i miei, confondendosi nel ghiaccio - Non sono debole come tu puoi credere.- sbuffai, leggermente irritata -Pensa quello che vuoi, Nico. Se non vuoi uccidermi, buon per me, no? -
Il ragazzo mi fissò, dapprima torvo, poi ammorbidito -Se vuoi puoi restare qui, il territorio è vasto.- -Non ho nessuna intenzione di stabilirmi qui, o cederti qualunque cosa tu voglia. - conclusi secca, raccogliendo le energie e artigliando il terreno, come se servisse a tenermi saldata alla radura. -Bene, Nico. Spero per te di non finire sbranato da qualche belva meno scrupolosa di me. Addio-
Fu una pessima mossa volare, anche solo innalzarmi nel cielo limpido, avendo le ali intorpidite e deboli, ma non volevo restare con quell'essere un secondo di più. Non volevo legarmi a nessuno, non volevo reiniziare ad essere una normale umana, tantomeno portare avanti, o forse iniziare, un regno mio, comandato solo da draghi, sempre che ve ne fossero ancora, volevo solo concludere quell'esistenza ormai penosa, dimenticare Nico e la minaccia di Shining.. Shining..
Shining.. Quella creatura.. Quel gatto schifoso.. Quell'assassino..
"Dove sei, vigliacco? Dove diavolo ti vuoi nascondere?!" imprecai silenziosa, sbattendo pesantemente le ali. Mi ero scordata di quanto fosse difficile volare la prima volta: solo chissà quanto poco tempo prima mi lamentavo della piccolezza delle mie ali, e ora le sforzavo inutilmente, cercando di non cozzare contro le fronde dei vasti e fitti pini.. Dondolai incerta la testa, ricordando sul come la mia ingenuità e bontà si era trasformata in una freddezza assoluta, che nulla lasciava trasparire..
..Perchè è il regalo della Piuma dell'Angelo, amore mio.. Dovrai essere spietata, come lo sarò io..
-SHINING! Schifoso verme, dove diavolo sei!?- Urlai, fermandomi a mezz'aria, sbattendo le ali fino a lasciar cadere gli aghi dei sempreverdi accanto a me. La mia ira fumava, volevo uccidere quell'omicida, aprirlo in due, appenderlo per lo stomaco e lasciarlo divorare dagli avvoltoi.. -DOVE SEI, VERME?!- continuai a urlare, con meno veemenza La stanchezza si fa sentire? Urla, urla.. Sono proprio al tuo fianco.
-Che cos..-
La tua maledizione è questa. Da un lato una dragonessa umana.. Dall'altro, il tuo peggiore incubo. Chi vincerà dei due? Chi rimarrà vivo, dei tuoi unici amici? Chi?
-Non ho amici.- Mi rilassai, tentando un'atterraggio di fortuna in una radura isolata: il luogo era gremito di tane, dove proveniva un forte odore di coniglio, che fece gorgogliare il mio stomaco impaziente
Oh, che peccato. Devo andare, sei ancora troppo forte, Tredici. Vedrai, però.. Quando meno te lo aspetti, ti colpirò alle spalle..
Ero spaventata. Per la prima volta nella mia vita, un brivido freddo mi percorse la spina dorsale, spandendosi delicato nel midollo delle ossa, congelandolo: che cosa avevo da perdere? Nulla. Però.. Avevo paura.
Avevo paura di perdere. Avevo paura di perdere qualcosa.
E avevo anche fame.
Una brezza fresca informò il mio corpo di una presenza nuova, fresca, verde. A che pro combattere con un'occhio solo, martoriata e priva di forze? Nessuno, ovviamente. Restai accoccolata accanto al bordo, in attesa del suo arrivo, chiedendomi che fine avrei fatto: sarei scivolata in acqua, come un corpo inerme? O sarei stata sbranata viva per morire dissanguata, lasciando tingere l'acqua di rosso?
Amavo trastullarmi con certi pensieri, in un certo senso era come una tragica ironia, pur essendo in ballo la mia vita; un modo per divertirmi con un tocco sadico almeno c'era, e riuscì a strapparmi un sorrisetto ad occhi semichiusi. La presenza era oramai alle mie spalle, e mi scrutava. "Prendimi pure, non ho niente di buono."
Nulla andò come speravo o pensavo.
-Ehi..?-
-...-
-Stai bene?-
"Nessuna formalità per una ragazza?" -...-
La creatura mi diede un colpetto delicato alla gota, e socchiusi l'occhio cieco. -Oh.. Sei cieco? Mi.. Mi spiace, ma se vuoi so come curarti..- sussurrò in un fil di voce: aveva un piacevole odore di erba fresca e rugiadosa, come se avesse dormito all'aperto, e nonostante tutto, mi chiedevo se mi avesse aggredita. Così, decisi di tirare un po' la corda, tanto per divertirmi -Ehi, sono carne morta, mangiami pure.-
-Mi dispiace, sono allergico ai lucertoloni volanti!- ribattè scherzoso, quasi fosse un gioco.
"Novellino.." - Che diavolo vuoi allora?- commentai aspra, di nuovo disinteressata. Odiavo le persone troppo scherzose e stupide; la risposta però non si fece attendere -Se me lo permetti, potrei curare quel tuo occhio, e magari non saresti più cieco, n- - -Cieco? Mai visto una dragonessa?-
-Oh.-
Era piacevolmente sorpreso.. La sua reazione colpì la superbia, tramutata in un ghigno di scherno. -è un'incantesimo. Fila via, prima che decida di ammazzarti- ".. Come se ne avessi la forza. Vattene finchè sei in tempo"
-Ma che simpatia..- -..Dragon.-
- Dragon.. nome originale, per un drag.. Ops, una dragonessa!- Ridacchiò di nuovo l'ombra: senza volerlo, alzai il collo sinuoso, squadrandolo con il mio sguardo, vuoto da un lato e glaciale dall'altro. Sembrava un comune umano, dai grandi occhi verde castano, come l'involucro di una mandorla, e un lieve accenno di capelli biondi, illuminati dal sole; non fosse stato per le sue lunghe orecchie, lievemente appuntite agli estremi, avrei giurato di trovarlo normale. Un sorriso allegro completava il suo viso ovale, in un aspetto molto amichevole e bonario. -Dragon Firy è il nome completo, ma tu.. Chi diavolo sei, ragazzino? Dovresti sapere che la mia razza si nutre dei tipi come te..-. Feci una smorfia increspando il labbro e offrendo alla sua vista il mio lungo e affilato canino, perfettamente incastonato nella mascella: purtroppo per me, non sembrò avere nessun effetto negativo, nemmeno fosse stato grondante di sangue. -Ehi, calmati. Mi chiamo Nico, e non sono qui per farmi ammazzare, tantomeno per fare del male a te. Per la cronaca, sarei io a dover digrignare i denti, sei nel nostro territorio.-
- Nostro?-
- Beh.. Mio..- ammise, con una punta di amarezza. Era solo. Solo, come me. Ma non sembrava curarsi del fatto di non sapere nemmeno come gestire la situazione, e fu allora che notai il suo arco nodoso, appoggiato alla piccola faretra: ben organizzato per cacciare piccoli animali.
"Questo piccolo idiota finirebbe sbranato in meno di due giorni.."
- So quello che stai pensando-. Mi risvegliai dai pensieri, i suoi grandi occhi scrutavano seri i miei, confondendosi nel ghiaccio - Non sono debole come tu puoi credere.- sbuffai, leggermente irritata -Pensa quello che vuoi, Nico. Se non vuoi uccidermi, buon per me, no? -
Il ragazzo mi fissò, dapprima torvo, poi ammorbidito -Se vuoi puoi restare qui, il territorio è vasto.- -Non ho nessuna intenzione di stabilirmi qui, o cederti qualunque cosa tu voglia. - conclusi secca, raccogliendo le energie e artigliando il terreno, come se servisse a tenermi saldata alla radura. -Bene, Nico. Spero per te di non finire sbranato da qualche belva meno scrupolosa di me. Addio-
Fu una pessima mossa volare, anche solo innalzarmi nel cielo limpido, avendo le ali intorpidite e deboli, ma non volevo restare con quell'essere un secondo di più. Non volevo legarmi a nessuno, non volevo reiniziare ad essere una normale umana, tantomeno portare avanti, o forse iniziare, un regno mio, comandato solo da draghi, sempre che ve ne fossero ancora, volevo solo concludere quell'esistenza ormai penosa, dimenticare Nico e la minaccia di Shining.. Shining..
Shining.. Quella creatura.. Quel gatto schifoso.. Quell'assassino..
"Dove sei, vigliacco? Dove diavolo ti vuoi nascondere?!" imprecai silenziosa, sbattendo pesantemente le ali. Mi ero scordata di quanto fosse difficile volare la prima volta: solo chissà quanto poco tempo prima mi lamentavo della piccolezza delle mie ali, e ora le sforzavo inutilmente, cercando di non cozzare contro le fronde dei vasti e fitti pini.. Dondolai incerta la testa, ricordando sul come la mia ingenuità e bontà si era trasformata in una freddezza assoluta, che nulla lasciava trasparire..
..Perchè è il regalo della Piuma dell'Angelo, amore mio.. Dovrai essere spietata, come lo sarò io..
-SHINING! Schifoso verme, dove diavolo sei!?- Urlai, fermandomi a mezz'aria, sbattendo le ali fino a lasciar cadere gli aghi dei sempreverdi accanto a me. La mia ira fumava, volevo uccidere quell'omicida, aprirlo in due, appenderlo per lo stomaco e lasciarlo divorare dagli avvoltoi.. -DOVE SEI, VERME?!- continuai a urlare, con meno veemenza La stanchezza si fa sentire? Urla, urla.. Sono proprio al tuo fianco.
-Che cos..-
La tua maledizione è questa. Da un lato una dragonessa umana.. Dall'altro, il tuo peggiore incubo. Chi vincerà dei due? Chi rimarrà vivo, dei tuoi unici amici? Chi?
-Non ho amici.- Mi rilassai, tentando un'atterraggio di fortuna in una radura isolata: il luogo era gremito di tane, dove proveniva un forte odore di coniglio, che fece gorgogliare il mio stomaco impaziente
Oh, che peccato. Devo andare, sei ancora troppo forte, Tredici. Vedrai, però.. Quando meno te lo aspetti, ti colpirò alle spalle..
Ero spaventata. Per la prima volta nella mia vita, un brivido freddo mi percorse la spina dorsale, spandendosi delicato nel midollo delle ossa, congelandolo: che cosa avevo da perdere? Nulla. Però.. Avevo paura.
Avevo paura di perdere. Avevo paura di perdere qualcosa.
E avevo anche fame.