La nascita dell'umanità

Rispondi
Avatar utente
Emanuele e Red
Daemian
Messaggi: 798
Iscritto il: gio 30/ott/2008 11:50:00
GPC: 27 ott 2008
Forma: Gatto Leopardo
Località: Napoli col cuore
Età: 31

La nascita dell'umanità

Messaggio da Emanuele e Red » lun 06/ott/2014 00:35:49

Questo racconto è frutto di un'idea che mi è venuta stasera e dopo circa due anni mi è passato il blocco dello scrittore; sentivo le parole fluirmi nella mente come un fiume in piena, non vi rivelo nulla della trama perché non so nemmeno io dove voglio andare a parare, e non voglio sentirmi costretto se andare in una direzione o nell'altra. Detto questo, spero vi piaccia il primo capitolo de "La nascita dell'umanità" :D

Day 01

Sento il calore sulla mia pelle, la luce del sole filtra attraverso le mie palpebre chiuse, piano piano mi sveglio, socchiudo gli occhi, la luce del sole mi abbaglia, sento attorno a me molti suoni: il cinguettio degli uccelli, lo scorrere di un fiume in lontananza.
Apro gli occhi e mi siedo sul manto erboso che fino a poco prima mi faceva da letto poggiando le mani a terra, mi guardo attorno, una radura mi circonda, è un bellissimo luogo, ma non ricordo affatto come ci sono arrivato.
Ho mille domande nella mia testa, ma non è il momento giusto per pensarci, devo vedere dove mi trovo e capire come tornare a casa, decido così di dirigermi verso il suono del fiume, magari con un po’ d’acqua fresca mi torna in mente qualcosa…
Il fiume non è troppo lontano, e ci arrivo quasi senza accorgermene, scorre placido, siamo nella stagione estiva ma i ghiacci delle montagne in lontananza lo mantengono fresco ed abbondante, l’acqua che si muove non mi permette di vedere il mio riflesso, ma non è questo ciò che intendo fare al momento; mi abbasso e inginocchiandomi mi avvicino alla sponda ed infilo la testa completamente sott’acqua trattenendo il respiro, il fresco dell’acqua mi rigenera e mi pizzica il viso, cerco di fare mente locale su ciò che mi è successo per il minuto successivo ma senza successo, a quel punto alzo la testa e prendo una boccata d’aria mentre con la mano destra mi mando indietro i capelli che si erano attaccati alla mia fronte, poi metto le mani a conca e bevo dal fiume, quell’acqua ha un sapore buonissimo, dolce, pura e fresca.
Penso a cosa dovrei fare adesso; se risalissi il fiume avrei una buona visuale della zona che mi circonda, ma se scendessi riuscirei ad arrivare al mare, e magari a qualche forma di civiltà; non so proprio cosa fare, ma non posso rimanere fermo a pensare tutto il giorno, quando arriverà la notte dovrò aver trovato un riparo ed aver acceso un fuoco, quindi decido di risalire il fiume; d'altronde non sapendo come sono arrivato qui, potrei essere anche lontano molti chilometri dal mio villaggio.
La giornata trascorre tranquilla, continuo a risalire il fiume e stranamente non ho fame nonostante stia facendo parecchio movimento, di solito avrei già mangiato almeno due salmoni per zittire lo stomaco.
Arriva la sera e trovo una caverna disabitata che fa proprio al caso mio; vado a raccogliere della legna secca, il sole sta per tramontare ed ho bisogno di un fuoco per scaldarmi; ci metto poco a trovarla e grazie ad una fortuna sfacciata trovo anche della pietra focaia che mi permetterà di accendere il fuoco senza faticare eccessivamente.
Raggiungo la caverna ed accendo il fuoco giusto poco prima del tramonto, la stanchezza mi pervade e senza nemmeno preparare il giaciglio con delle foglie, prese dai rami secchi, mi addormento.
Sto sognando è tutto buio e il luogo in cui mi trovo mi trasmette paura, ansia, rabbia e tristezza. “Dove sono?!” urlo spaventato, ma con mio sgomento la mia voce suona come quella di un bambino; mi guardo le mani, sono piccole ed anche le gambe non sono della giusta misura, sembro essere tornato un bambino.
“Questo è il tuo spirito, sei marcio dentro, come tutta l’umanità” dice una voce che non riesco a capire da dove proviene, “La vostra fine è vicina, presto si deciderà il vostro fato, o meglio, presto sarai tu a dover prendere una decisione; farai estinguere la tua specie o la guiderai nella giusta direzione in pace ed armonia con il pianeta?” continua la voce.
“Di che stai blaterando? Chi sei?!” non ottengo alcuna risposta alla mia domanda, ma solo una informazione.
“Al tuo risveglio la tua visione del mondo cambierà, e riceverai un mio messaggero, lui ti guiderà, rispettalo e fidati di lui, altrimenti la tua razza si estinguerà, e tu con lei.”
Mi sveglio, madido di sudore e spaventato, quel sogno mi ha fatto stare veramente male, vado al fiume a bere dell’acqua poi mi dirigo di nuovo verso la caverna per prendere la pietra focaia da portare con me durante la mia scalata verso le montagne.


Per i commenti vi reindirizzo qui http://daimonismo.altervista.org/forum/ ... =13&t=2377
Immagine
Mostra
Il mio daimon è lo Zar Red primo del suo nome Zar e protettore del cielo e dei sette mari

Fear is a Superpower [Cit.]

ENTP

Rispondi