Angolo per conversazioni futili nonché meditazioni assortite
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In realtà è sl un 4um e il link è http://luke.mastertopforum.net
For a long time I was afraid to be who I am, because I was taught by my parents there’s something wrong with someone like me.
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
So today I’m marching for that part of me that was much too afraid to march. And for all the people who can’t march. The people living lives like I did. Today I march to remember that I’m not just a me. I’m also a we.
And we march with pride.
-- Nomi Marks [about Gay Pride], Sense8
Something offensive, something you would avoid - maybe even pity. Something that you would never love.
[...] I was afraid of this parade because I wanted so badly to be a part of it.
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Io darei del tu a Napolitano, mentre condanno fermamente i tradimenti in amore.tasso85 ha scritto:direi che qui urge un qualche esempioClaudio-Olyandra ha scritto:Riconosco che può sembrare un pensiero strambo, ma caso vuole che molti tabù comuni per me siano acqua fresca e che azioni da me reputate ignominiose ricevano il plauso collettivo...
Devo premettere che odio la forma ed amo la sostanza delle cose, per mio vissuto e per mio carattere personale, ma ci sono motivi razionali anche.
Tu, lei e voi sono pronomi allocutivi che rappresentano forme storiche di subordinazione, di deferenza, di ossequio: il contadino dava del voi al nobile, il bambino dà del lei all'adulto. A me non sta bene perché il rispetto che tramite queste forme si trasmette è, per così dire, calibrato secondo parametri biologici (età), sociali (carica pubblica o professione), quando invece esso, costituendo il nerbo del rapporto fra umani, dovrebbe essere ispirato ad assoluta parità, in quanto pari è la dignità umana. Per me non ha senso rispettare il ruolo o la carica mediante il lei. La carica è un concetto e, come tale, non si offende se usi l'una o l'altra forma di cortesia. Il lei va alla persona, checché se ne dica, non alla carica. E le persone sono sempre uguali, spogliate della veste pubblica che detengono. Un po' come in Dante le anime non conservano i predicati nobiliari, ma solo il nome, allo stesso modo nel rapporto fra individui, relativamente alla dignità ed all'osservanza di questa, non rilevano casati, patrimonio, lavori o quant'altro. La carica si rispetta, piuttosto, con fatti concreti: se stimi il Presidente della Repubblica e ciò che istituzionalmente rappresenta, non butti carte per terra e non passi col rosso se il vigile è voltato, non chiedi raccomandazioni e non fai ricorso al clientelismo, non agisci con mala fede nei rapporti commerciali ed onori i tuoi debiti. Chi ottempera ai propri doveri giuridici sta rispettando la Repubblica, perciò anche il suo Presidente; tutto il resto è apparenza ed ipocrisia.
Per converso il tradimento, sebbene sia considerato prova - in talune mentalità - di chissà quali meriti virili (luogo comune orrendo dell'uomo cacciatore), ferisce l'altro, ne annichilisce il benessere. Chi tradisce ripetutamente usa l'altro come strumento di appagamento sessuale, quando invece l'essere umano dovrebbe essere scopo, e non mezzo, del proprio agire. Come questo, ci sono tante altre condotte che socialmente vengono quanto meno giustificate, se non osannate, in forza di princìpi di egoismo e disprezzo del prossimo. Non so come sia al nord, ma in molti uffici pubblici della Sicilia darsi malati per avere ferie è consuetudine diffusa e se muovi obiezioni ti guardano con sospetto: il frodare l'altro sembra quasi che sia motivo di merito. Queste persone da me riceverebbero solo licenziamenti in tronco, non comprensione, almeno in linea generale. E la cosa bella è che, se taluno facesse questo, verrebbe additato dalla pubblica voce per aver mandato sul lastrico una famiglia. Se tu fai qualcosa di sbagliato e qualcuno ti punisce, la colpa del danno da te sofferto è imputata all'autore della punizione, quand'anche fosse blanda. Un ragazzo non studia e la prof gli stampa un bel due? Ovviamente è lei che vuole "azziccare il palo (omettiamo il complemento di moto a luogo)", come si dice qua: nessuno fa autocritica, tutti assolvono se stessi e riprovano gli altri.
Daimon uniuscuiusque humanitatis caput et fundamentum est semperque esto!
capisco il tuo punto di vista, anche se nel primo caso, preferisco sempre usare il "lei" quando parlo con qualcuno che non conosco, oramai per semplice abitudine...
quando al secondo punto, mi trovi in disaccordo: sarà perchè io non credo nel matrimonio, non lo so, però secondo me il "tradimento" come lo chiami tu è grave quando fatto solo per sesso e non per amore... ma nel cuore di una persona c'è posto per amare più di un solo partner secondo me... secondo me il sistema perfetto è quello Denobulano (per chi ha mai visto Star Trek Enterprise) in cui vi è poligamia sia al maschile che al femminile questo appunto non perchè non credo nei rapporti duraturi, solo credo che debbano essere necessariamente con un solo partner...
quando al secondo punto, mi trovi in disaccordo: sarà perchè io non credo nel matrimonio, non lo so, però secondo me il "tradimento" come lo chiami tu è grave quando fatto solo per sesso e non per amore... ma nel cuore di una persona c'è posto per amare più di un solo partner secondo me... secondo me il sistema perfetto è quello Denobulano (per chi ha mai visto Star Trek Enterprise) in cui vi è poligamia sia al maschile che al femminile questo appunto non perchè non credo nei rapporti duraturi, solo credo che debbano essere necessariamente con un solo partner...
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Vedi quanto la comunicazione è difficile? Vedi quanto è difficile esprimere se stessi? Io non riprovo il tradimento perché pretendo che ciascuno abbia una relazione alla volta (per quanto mi riguarda una persona può darsi anche alle orge, se davvero ci tiene, senza che per questo la emarginerei); io riprovo il tradimento quando costituisce offesa e coltellata alle spalle dell'altro: del resto, se così non fosse, non si tratterebbe di tradimento ma di coppia aperta. Laddove c'è un valido consenso coscienzioso, tutto va bene, ma se qualcuno osa giocare con la felicità degli altri, il suo gesto è moralmente esecrabile. Vuoi una storia extraconiugale? Benissimo, purché tu lo dica al coniuge ed egli dia il proprio assenso.
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